COMUNICATO UNITARIO
Il 7 giugno 2010, le OO.SS della Rai hanno incontrato il Direttore Generale, Mauro Masi, per l’illustrazione del Piano Industriale.
Il DG ha descritto un documento sintetico con le linee guida del Piano Industriale Rai.
La volontà dell’azienda , nel quadro dato:
Riduzione degli introiti pubblicitari,
Stabilità delle entrate con il canone,
Dato eccezionale negli ascolti dei nuovi canali free specializzati (7%);
è quello di ridurre i costi, questo nel tentativo di “assorbire” il disavanzo preventivato per il 2012 di 200 milioni di euro.
Questo lo si farà:
• utilizzando la leva gestionale e organizzativa ( es. c’è la volontà di rivedere la struttura delle reti e delle News per ridurre sovrapposizioni e sprechi)
• calmierando il costo del lavoro,
• incidendo sugli appalti.
Il DG ha affermato che è intenzione dell’azienda discutere dei punti di merito, sintetizzati nella proposta di Piano Industriale, in specifici “Cantieri di Lavoro”.
Affermando in questo modo che il Piano è “modificabile” nella struttura ma non nel risultato economico che deve conseguire.
I perimetri descritti per approntare la riduzione dei costi del lavoro sono:
• riprese esterne,
• amministrazione: Ict, contabilità, abbonamenti e manutenzioni tecnologiche,
• trucco e parrucco,
• riduzione dei costi derivanti da istituti contrattuali anacronistici,
• valorizzazione dei sistemi trasmittenti (RaiWay),
• dismissione di Rai Corporation,
• costituire un unico presidio – Rai Internazionale,
• Riorganizzare Radiofonia,
• Riorganizzare gli Uffici di Corrispondenza estera,
• Ipotesi di internalizzare Rai Net e Trade (operazione già in essere per RaiSat).
Da parte loro le OO.SS, dopo aver accolto positivamente la volontà di sviluppare una discussione, hanno chiesto proprio per permettere tale confronto di non anticipare unilateralmente scelte proprie della Piano Industriale (es. il blocco delle assunzioni dei TD fuori bacino).
Da subito le OO.SS. hanno espresso forte preoccupazione per il futuro dei settori sopra elencati, tali operazioni darebbero vita ad una riduzioni di funzionalità e conseguentemente ad un “esubero di risorse umane”, modificando evidentemente il perimetro produttivo aziendale.
I sindacati hanno affermato che l’operazione più importante per tenere in equilibrio i conti della Rai è quella di ridurre i costi esterni e valorizzare il lavoro interno, per far questo si può utilizzare da subito e bene il Gruppo di Lavoro costituito da poche settimane.
Le OO.SS. hanno chiesto in tempi rapidi di:
• sviluppare incontri specifici sul Piano Industriale,
• trovare rapidamente soluzione alla situazione dei tempi determinati,
• trovare rapidamente soluzione alla trattativa su “buon giorno regione” delle sedi regionali
• valorizzare ed esportare il modello di gestione di RaiWay, rimarcando l’importanza e la centralità della “rete” per il futuro produttivo ed economico della Rai,
• valorizzare la capacità produttiva dei territori (centri e sedi),
• avere chiaro il piano di incentivazione all’esodo per valutare anche l’impatto sulla perdita di competenze esperte oggi presenti in azienda.
Infine, tutte le OO.SS. hanno convenuto di sviluppare una discussione franca tra organizzazioni sindacali con la convocazione di un Coordinamento Nazionale Unitario per il 14 di giugno 2010.
In tale occasione si dovranno necessariamente individuare le linee guida per proseguire nella discussione con la Rai e le iniziative da intraprendere.
Il DG ha descritto un documento sintetico con le linee guida del Piano Industriale Rai.
La volontà dell’azienda , nel quadro dato:
Riduzione degli introiti pubblicitari,
Stabilità delle entrate con il canone,
Dato eccezionale negli ascolti dei nuovi canali free specializzati (7%);
è quello di ridurre i costi, questo nel tentativo di “assorbire” il disavanzo preventivato per il 2012 di 200 milioni di euro.
Questo lo si farà:
• utilizzando la leva gestionale e organizzativa ( es. c’è la volontà di rivedere la struttura delle reti e delle News per ridurre sovrapposizioni e sprechi)
• calmierando il costo del lavoro,
• incidendo sugli appalti.
Il DG ha affermato che è intenzione dell’azienda discutere dei punti di merito, sintetizzati nella proposta di Piano Industriale, in specifici “Cantieri di Lavoro”.
Affermando in questo modo che il Piano è “modificabile” nella struttura ma non nel risultato economico che deve conseguire.
I perimetri descritti per approntare la riduzione dei costi del lavoro sono:
• riprese esterne,
• amministrazione: Ict, contabilità, abbonamenti e manutenzioni tecnologiche,
• trucco e parrucco,
• riduzione dei costi derivanti da istituti contrattuali anacronistici,
• valorizzazione dei sistemi trasmittenti (RaiWay),
• dismissione di Rai Corporation,
• costituire un unico presidio – Rai Internazionale,
• Riorganizzare Radiofonia,
• Riorganizzare gli Uffici di Corrispondenza estera,
• Ipotesi di internalizzare Rai Net e Trade (operazione già in essere per RaiSat).
Da parte loro le OO.SS, dopo aver accolto positivamente la volontà di sviluppare una discussione, hanno chiesto proprio per permettere tale confronto di non anticipare unilateralmente scelte proprie della Piano Industriale (es. il blocco delle assunzioni dei TD fuori bacino).
Da subito le OO.SS. hanno espresso forte preoccupazione per il futuro dei settori sopra elencati, tali operazioni darebbero vita ad una riduzioni di funzionalità e conseguentemente ad un “esubero di risorse umane”, modificando evidentemente il perimetro produttivo aziendale.
I sindacati hanno affermato che l’operazione più importante per tenere in equilibrio i conti della Rai è quella di ridurre i costi esterni e valorizzare il lavoro interno, per far questo si può utilizzare da subito e bene il Gruppo di Lavoro costituito da poche settimane.
Le OO.SS. hanno chiesto in tempi rapidi di:
• sviluppare incontri specifici sul Piano Industriale,
• trovare rapidamente soluzione alla situazione dei tempi determinati,
• trovare rapidamente soluzione alla trattativa su “buon giorno regione” delle sedi regionali
• valorizzare ed esportare il modello di gestione di RaiWay, rimarcando l’importanza e la centralità della “rete” per il futuro produttivo ed economico della Rai,
• valorizzare la capacità produttiva dei territori (centri e sedi),
• avere chiaro il piano di incentivazione all’esodo per valutare anche l’impatto sulla perdita di competenze esperte oggi presenti in azienda.
Infine, tutte le OO.SS. hanno convenuto di sviluppare una discussione franca tra organizzazioni sindacali con la convocazione di un Coordinamento Nazionale Unitario per il 14 di giugno 2010.
In tale occasione si dovranno necessariamente individuare le linee guida per proseguire nella discussione con la Rai e le iniziative da intraprendere.
Roma, 7 giugno 2010
Slc Cgil Fistel Cisl Uil.com Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-Confsal
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