SLC CGIL Nazionale

venerdì 30 settembre 2011

Slc Cgil: Programma Fiorello in appalto a danno dei lavoratori Rai


“E' evidente che oramai la RAI fa scelte paradossali e incongruenti. Dopo aver cancellato programmi di grande ascolto quale “Parla con me” di Serena Dandini dicendo che bisogna usare risorse interne, la stessa azienda opera in senso contrario appaltando in esterno attività di produzione come la ripresa e la diffusione audio del prossimo programma condotto su Rai Uno da Fiorello, per un costo presumibilmente superiore ai 200.000 euro – annuncia una nota ufficiale della segreteria nazionale Slc Cgil.
“Attualmente in azienda ci sono mezzi e professionalità adeguate all’impegno richiesto e che in passato sono state già impiegate in altre produzioni di pari livello e qualità con un ottimo risultato tecnico/artistico ed economico. Attivare un appalto di questo valore è una contraddizione sempre, ma nell’attuale situazione di crisi e di controllo della spesa diventa un’assurdità – prosegue la nota. Queste azioni minano nelle fondamenta la capacità produttiva del Centro di Produzione di Roma e mortificano ancor di più i lavoratori che operando ogni giorno cercano di mantenere alto il nome dell'azienda nonostante le critiche e gli attacchi che subisce.”
“Le Rsu Rai della produzione Tv Roma – si conclude - hanno per tal motivo avviato le procedure di sciopero.”


SLC CGIL, Si spende per poltrone e si taglia su lavoro e investimenti




Slc Cgil ritiene inaccettabile la modalità con cui vengono inventate nomine e poltrone mentre l’azienda vive una profondissima crisi economica, industriale ed editoriale – così una nota ufficiale della segreteria nazionale di Slc Cgil.

“Mentre i lavoratori dipendenti hanno lasciato sul campo circa 50 milioni di euro negli ultimi due anni – prosegue la nota -  tra mancato rinnovo del contratto, mancato pagamento del premio di risultato, compressione dei costi attraverso leve gestionali, blocco degli avanzamenti di carriera, il management intanto crea nuovi ruoli e spartisce poltrone, dilapidando risorse che andrebbero dedicate al lavoro e agli investimenti tecnologici.”

“Per Slc Cgil  in Rai imperversa ormai la peggiore politica, a totale detrimento del servizio pubblico. Ne è esempio lampante, in questo momento di spartizione di posti, il tentativo di tagliare la terza edizione della Tgr motivando la decisione con la  volontà di risparmiare.”

“Slc Cgil intende, nelle prossime settimane, insieme a tutte le organizzazioni sindacali presenti in azienda e le associazioni che in questi anni si sono mobilitate a difesa del servizio pubblico, dare vita a numerose iniziative pubbliche e manifestazioni, non escludendo la mobilitazione generale, se la situazione dovesse rimanere invariata – conclude il comunicato.


mercoledì 28 settembre 2011

Pianificazione delle assunzioni previste dall'accordo del 29.07.2011

Come Slc Cgil abbiamo richiesto delle integrazioni relativamente alla pianificazione delle assunzioni previste dall'accordo del 29.07.2011:

  • elenco dei lavoratori rientranti negli accordi territoriali
  • lista dei lavoratori in somministrazione da equiparare ai TD per i pregressi
Si prega si segnalare la presenza di eventuali errori o omissioni

martedì 27 settembre 2011

Comunicato SLC "Riprendiamoci la RAI" (22.09.2011)


Sindacato Lavoratori Comunicazione


RIPRENDIAMOCI LA RAI,
RIPRENDIAMOCI IL CONTRATTO NAZIONALE

La Slc, da subito, inizierà un percorso democratico e assembleare in tutte le sedi.

La scelta era già stata annunciata dopo l’accordo sui Td di luglio 2011. Oggi, le distanze tra organizzazioni sindacali (a dire il vero non solo in azienda), l’indisponibilità aziendale a definire la novazione del Contratto Nazionale, la condizione del paese con ciò che la finanziaria implica dal punto di vista economico e di perdita di diritti e l’esigenza di una rappresentanza sindacale riconosciuta e rinnovata, il pesantissimo contesto aziendale: sperperi, scelte di palinsesto remissive, scelte industriali prive di ogni razionalità , non da ultimo l’annunciato taglio della terza edizione della Tgr, impongono un percorso complesso che deve necessariamente partire dal confronto con chi rappresentiamo.

RINNOVO DEL CONTRATTO

Riteniamo molto grave ciò che si è determinato a luglio. Ancora una volta la Rai ha evitato un confronto serio ed esaustivo, trovando nell’accondiscendenza di alcune organizzazioni sindacali la possibilità di discutere solo le materie che la interessavano.
Come abbiamo già affermato in un precedente comunicato, è stato possibile concludere solo l’accordo sui TD, non rinviabile per la condizione di attesa di centinaia di lavoratori ma che, per la sua struttura, creerà una serie di problemi gestionali. Ancora una volta, a nostro avviso, la superficialità con cui si è affrontato il tema da parte di molti presenti al tavolo ha lasciato un eccessivo margine discrezionale all’azienda.

Sul tema contratto, la Slc Cgil reputa irricevibile una proposta aziendale che prevede risparmi per 10 milioni di euro strutturali sulla composizione del salario, con il vincolo di colpire alcune indennità per il disagio, con particolare attenzione al notturno 20.00/22.00, come condizione per la sottoscrizione del contratto comprensivo dell’aumento dei minimi salariali. Senza, quindi, nessuna disponibilità a discutere con le OO.SS. possibili alternative.

Inaccettabile anche il tentativo, nel corso della discussione di fine luglio, di definire una “mancia” di 1000 euro ad anticipazione del rinnovo contrattuale, modalità caldeggiata da alcune organizzazioni sindacali.  Tale proposta, per quanto ci riguarda, avrebbe prefigurato (tenuto conto dello stato dei conti aziendali), l’impossibilità di esigere l’aumento dei minimi contrattuali nell’attuale rinnovo e la vanificazione della prosecuzione della trattativa.

Non è un segreto per nessuno, infatti,  che si parla di una una tantum per arrivare a  chiudere l’intera partita economica del biennio contrattuale. Non deve essere un segreto per nessuno che per noi questa proposta è irricevibile. Per Slc Cgil il contratto si realizza, pur nelle compatibilità economiche, con l’aumento reale dei salari. Altrimenti, invece di operare nel senso dell’equità, si produce l’ennesimo atto contro i più deboli, contro i salari più bassi, con in più il rischio (tenuto conto della  fase politico/sindacale) che il percorso della Rai venga assimilato a quello dei dipendenti pubblici, lavoratori che vedono il loro salario bloccato da anni.

Va ricordato che aver bruciato nella discussione di luglio ogni ipotesi per rinnovare il CCL, rischia di far perdere altri mesi con la possibilità che l’azienda ricorra ad una somma una tantum per poter allentare le richieste dei lavoratori. Per questo motivo, a nostro avviso, se si vuole chiudere un dignitoso Contratto Nazionale entro l’anno è necessario individuare una proposta sul biennio:

1.      aumento salariale (il valore economico deve attestarsi sopra i 20 milioni di euro, distribuiti tra i minimi e l’una tantum):
      ·    aumento sui minimi - 80 euro al quarto livello a partire dal 1 novembre 2011;
     ·   erogazione dell'una tantum a copertura del pregresso - 1700 euro al quarto livello;
2.      regole stringenti sugli appalti (non è sufficiente una commissione, bisogna aumentare il potere di controllo del sindacato, così come è già stato fatto in mediaset);
3.      modifica dell’accordo sull’apprendistato siglato a luglio (come Slc avevamo chiesto di rinviare la discussione  a dopo l’approvazione della nuova norma, ora saremo costretti a riprendere una discussione che già era stata svolta con una buona dose di contrapposizioni e differenti visioni);
4.      definizione delle modalità assunzionali attraverso selezioni trasparenti;
5.      modifica della struttura del Premio di Risultato (per consentire di avere una salvaguardia rispetto al suo raggiungimento);
6.      recepimento degli accordi, sottoscritti in questi anni, che individuavano figure professionali e livelli inquadra mentali.


Per Slc Cgil, definito un CCL con questi punti essenziali che implicano un aumento economico congruo sui minimi che garantisca l’adeguamento dello stipendio al costo della vita, dovremo inserire una serie di elementi programmatici per aprire la discussione sul nuovo contratto. Vogliamo infatti ricordare che il biennio scade a dicembre e quindi, come è tipico della peggiore tradizione Rai, si dovrà approntare una nuova discussione contrattuale nel giro di pochi mesi.

Nel documento programmatico condiviso dovranno, a nostro avviso, essere presenti:

·        figure professionali (con la immediata costituzione di un gruppo di lavoro che entro massimo 3 mesi consegni l’articolazione delle modifiche al tavolo politico);
·        scala parametrale e inquadramenti;
·        modelli produttivi;
·        struttura contrattuale;
·        aumento salariale congruo.
Tutto questo, ovviamente, tenendo conto dell’equilibrio economico, della condizione aziendale e dell’ avanzamento tecnologico.
Sarà anche necessario avviare una discussione sui lavoratori atipici (Partite Iva e consulenze), sia per ridurne l’utilizzo (molte volte sono impiegati irregolarmente), che per fornire una certezza occupazionale a tante persone che da anni lavorano per la Rai in queste condizioni.

SIPRA

L’incontro semestrale con Sipra ha evidenziato le difficoltà economiche del Gruppo Rai. Nonostante si risponda con nuovi modelli organizzativi e innovazioni tecnologiche alle esigenze di mercato, la crisi economica e le scelte industriali ed editoriali di Rai hanno comportato l’ennesimo calo degli introiti pubblicitari.
Con un andamento che fa prefigurare per fine anno un -5% rispetto allo scorso anno (una perdita che per i valori propri del bilancio si aggira intorno ai 50/60 milioni di euro), nel contesto generale della crisi Rai minori entrate anche da contratti e accordi con aziende di telecomunicazione ed emittenza implicano un abbassamento dei ricavi complessivi dell’azienda, condizione che inevitabilmente provocherà la necessità di comprimere i costi.

AZIONE POLITICO/SINDACALE

Va ricordato che la Rai, ancora oggi, non ha un vero e proprio Piano Industriale.

L’assenza di una direzione e di una governance centrata sugli obiettivi di miglioramento e di rilancio del servizio pubblico,  con particolare attenzione sugli equilibri economici e gestionali,  è sempre più evidente.

Per questo da questo autunno, così come era stato già annunciato, Slc Cgil  aggiornerà l’analisi dei bilanci della Rai, ripartendo dal buon lavoro già svolto nel 2008 e, inoltre, articolando le proprie elaborazioni non solo sui conti economici dell’azienda ma individuando la propria idea per il suo rilancio.

Ma questa non sarà l’unica iniziativa. Ricordando l’assemblea pubblica dal titolo RIPRENDIAMOCI LA RAI, svoltasi il 21 giugno al Piccolo Eliseo, Slc ribadisce che prenderà parte, con tutte le OO.SS. e le associazioni che lo vorranno e che rappresentano realtà o professioni presenti in Rai, a manifestazioni pubbliche e iniziative di lotta che esprimano una chiara contrarietà all’attuale gestione e indichino una diversa prospettiva per il servizio pubblico.

Evidentemente non è stato sufficiente il cambio del Direttore Generale. Il cattivo governo dell’azienda permane nelle sue pratiche giornaliere e nella difficoltà di ritrovare una propria identità culturale.
La maggioranza del Cda sembra finalizzata a privare l’azienda della sua autonomia e della possibilità di  rispondere alle esigenze di un reale servizio pubblico. Per questo motivo non è possibile, per un sindacato che voglia salvaguardare l’azienda e con essa il lavoro, limitarsi alla mera contrattazione su temi individuati dall’azienda stessa. Va messa in campo una mobilitazione permanente contro il sistema che sta soffocando la Rai.

Inutile dire che questo è possibile solo se il progetto è condiviso da tutte le organizzazioni e le associazioni e soprattutto dai lavoratori.

 CONTRASTO ALLE INIZIATIVE DEL GOVERNO

È facile riconoscere negli scontri presenti in Rai ciò che sta avvenendo nei corpi sociali intermedi e nell’intero paese.
La differente visione delle organizzazioni sindacali dell’azione del governo e dell’effetto della modifica normativa introdotta con la manovra finanziaria, art. 8 e 9 in materia di lavoro, pone un tema non indifferente.

Il peso che il rinnovo del contratto assume in Rai diventa questione di principio, come anche il tema della rappresentanza e della partecipazione democratica.

La Cgil con lo sciopero generale ed il contrasto radicale messo in campo contro la manovra ha evidenziato la diversa impostazione dalle altre organizzazioni confederali. La questione, però,  non si pone solo nel metodo ma anche nel merito: per impedire che il diritto del lavoro sia distrutto da una norma incostituzionale, per impedire  una norma che sancisce la licenziabilità di un lavoratore se non per giustificata causa, non è sufficiente una generica affermazione di dissenso. Ci sono limiti che non possono essere valicati.

Il fatto che un accordo aziendale territoriale possa peggiorare nei suoi fondamentali il contratto nazionale o che addirittura possa imporsi allo statuto dei lavoratori è, per la CGIL, inaccettabile.
Non è sufficiente dichiarare l’indisponibilità politica ad applicare tale norma, anche perché Pomigliano e Mirafiori sono lì a dimostrare gli inevitabili scivolamenti. E’ quindi necessario opporsi fermamente con tutti i mezzi a disposizione del sindacato.

La nuova norma è, a tutti gli effetti “fino a quando non sarà dichiarata incostituzionale”, attiva,  approvata con 2 voti di fiducia dalla maggioranza.  Ciò è avvenuto, purtroppo, senza che CISL e UIL abbiano fatto nulla di concreto per contrastarla. Da domani sindacati aziendali territoriali rappresentativi potranno derogare alla legge e determinare l’eliminazione dell’art. 18 (licenziamento senza giusta causa).

Fino a quando la norma non sarà cancellata (e certo questo non dipende da noi), la Cgil dovrà rispondere sul terreno del confronto (e dello scontro, se necessario) sui temi toccati dagli art. 8 e 9 della finanziaria. 

Per fare questo la CGIL si dovrà dotare di tutti gli strumenti necessari. Sono già stati predisposti ricorsi, il principale dei quali è relativo alla reale rappresentatività. Su questo peserà la sensibilità e la responsabilità dei lavoratori. Sostenere la Cgil e votare la Slc Cgil nella elezione delle Rsu costituirà un argine all’attuazione di accordi che recepiscano le norme previste in finanziaria e consentirà di difendere la centralità del contratto nazionale. Ricordiamo che con l’accordo del 28 giugno, sottoscritto e poi tradito da Confindustria, Cisl e Uil, definiscono le modalità di rappresentanza e di approvazione degli accordi e contratti nazionali. Con le nuove regole il 51% delle Rsu sancirà la validità erga omnes per tutti i lavoratori, anche senza farli votare. Ne consegue che per poter evitare derive saremo costretti in ogni luogo di lavoro a chiedere di sostenerci per superare la soglia del 51%.
Va inoltre ricordata la delega che, presente in finanziaria, da la possibilità al GOVERNO di cedere le aziende a controllo pubblico per fare cassa.


RAPPRESENTANZA SINDACALE

Alla luce di quanto abbiamo sopra affermato, non è più rinviabile il rinnovo della Rappresentanza Sindacale Unitaria. Non è ipotizzabile, con il livello di rappresentatività delle attuali Rsu, (su molte realtà scadute da 5 anni) sottoscrivere accordi che costituiscano modifiche sostanziali.
 Per questo, su tutti questi territori dove nono sono state novate, si dovranno, da subito, attivare le procedure elettorali, sperando di trovare la disponibilità delle altre OO.SS.. Sarà compito della struttura nazionale attivare centralmente le procedure per Rai Way.

COSA PRETENDE LA RAI E COSA STA OTTENENDO EVITANDO DI RINNOVARE IL CONTRATTO DI LAVORO
10.000.000 £
Di risparmio strutturale sul contratto
26.500.000 £
Risparmi della Rai ad oggi grazie alla mancata novazione
350.000.000 £
Sono quelli a cui ha rinunciato Rai con il contratto di Sky per 7 anni
3
istituti contrattuali
quelli che vorrebbe togliere o ritoccare

16.000.000 £
Con la mancata erogazione del premio di risultato 2010
50/60.000.000 £
È il calcolo previsionale della perdita nelle entrate pubblicitarie di quest’anno rispetto allo scorso
5.500.000 £
Eliminando la maggiorazione notturna dalle 20.00 alle 22.00
17.500.000 £
È quello che la Rai risparmierà ogni anno se non si rinnova il contratto con l’aumento dei minimi
220.000.000 £
È il differenziale tra il valore previsionale degli introiti   pubblicitari 2011 rispetto  a quelli del 2008

3.500.000 £
Eliminando il rimborso mezzi di trasporto
400.000.000
Sono quelli che ogni anno non entrano nelle casse Rai per l’evasione del canone
11.000.000 £
È la valutazione della perdita in pubblicità annua prodotta dall’allontanamento di Santoro
1.000.000 £
Riduzione del Tn35
20.000.000 £
Il costo delle consulenze oltre quelle inserite in altri capitolati
1.600.000.000 £
Il valore dei costi esterni, comprensivi di appalti, consulenze e approvvigionamenti






Ci piacerebbe riuscire a quantificare il costo diretto e indiretto della politica, le consulenze gli appalti, le epurazioni ma diverrebbe una operazione infinita e imprecisa, crediamo che le somme individuate rendano bene il senso del problema e il risultato che se ne ricava.

Roma, 22 settembre 2011




domenica 11 settembre 2011




SCIOPERO GENERALE


7 SETTEMBRE

in RAI

GRAZIE!

LA SLC CGIL ringrazia i lavoratori della RAI per il significativo risultato dello

SCIOPERO GENERALE.


Nonostante lo spostamento in avanti di 1 giorno della data dell’iniziativa, che ha garantito una buona visibilità delle 100 piazze, l’importante adesione ha prodotto rallentamenti sulla produzione, molti tg sono andati in forma ridotta e alcuni settori hanno scioperato massicciamente, segnale della grande sensibilità dei lavoratori per i temi presenti in finanziaria e di gradimento per la posizione di forte contrasto messa in campo dalla CGIL.

Ieri, nonostante tutto l’impegno della nostra organizzazione, la finanziaria è passata al senato con il voto di fiducia, questo non deve però scoraggiarci, la CGIL, dichiarazione della Segretaria Generale, continuerà la battaglia per il cambiamento di una manovra iniqua e depressiva. La CGIL contrasterà in ogni modo, ricorrendo anche alla Corte Costituzionale, l’art. 8 della finanziaria che cancella la struttura del diritto del lavoro nel nostro paese, esponendo i lavoratori al licenziamento senza giusta causa e svuotando completamente il Contratto Nazionale.



giovedì 8 settembre 2011



SCIOPERO GENERALE

7 SETTEMBRE

in RAI

GRAZIE
 
LA SLC CGIL ringrazia i lavoratori della RAI
 
per il significativo risultato dello
 
SCIOPERO GENERALE.
 


Nonostante lo spostamento in avanti di 1 giorno della data dell’iniziativa, che ha garantito una buona visibilità delle 100 piazze, l’importante adesione ha prodotto rallentamenti sulla produzione, molti tg sono andati in forma ridotta e alcuni settori hanno scioperato massicciamente, segnale della grande sensibilità dei lavoratori per i temi presenti in finanziaria e di gradimento per la posizione di forte contrasto messa in campo dalla CGIL.

Ieri, nonostante tutto l’impegno della nostra organizzazione, la finanziaria è passata al senato con il voto di fiducia, questo non deve però scoraggiarci, la CGIL, dichiarazione della Segretaria Generale, continuerà la battaglia per il cambiamento di una manovra iniqua e depressiva. La CGIL contrasterà in ogni modo, ricorrendo anche alla Corte Costituzionale, l’art. 8 della finanziaria che cancella la struttura del diritto del lavoro nel nostro paese, esponendo i lavoratori al licenziamento senza giusta causa e svuotando completamente il Contratto Nazionale.




 

lunedì 5 settembre 2011

SCIOPERO GENERALE

7 SETTEMBRE

INTERO TURNO PER I LAVORATORI RAI

 VERGOGNOSO: LIBERI DI LICENZIARE!!!


IL GOVERNO CON LE ULTIME MODIFICHE ALLA FINANZIARIA VUOLE CANCELLARE:
  • L’INTERO IMPIANTO NORMATIVO A TUTELA DEL LAVORO,
  • LO STATUTO DEI LAVORATORI,
  • L’ART. 18 CONTRO I LICENZIAMENTI SENZA GIUSTA CAUSA,
  • IL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO.

L’art. 8 della finanziaria demanda ai sindacati territoriali, purché rappresentativi, di regolamentare diritti indisponibili dei lavoratori in barba alle leggi e alla costituzione.
Per fare questo basterà trovare organizzazioni sindacali di comodo che, disponibili a sottoscrivere  deroghe, potranno determinare il destino di tutti i lavoratori.
La sola CGIL, tra i sindacati confederali, è contraria a questa controriforma. I lavoratori della Rai, insieme a tutti gli altri, debbono dire di un NO chiaro subito per arrestare questa norma che peggiora ad ogni passaggio parlamentare.


Di seguito pubblichiamo, senza commenti e nel suo pessimo percorso di discussione, il testo dell’art. 8. Partiamo da quello iniziale di Agosto, che già rappresentava una vergogna ma che ora, con il Governo che ha gettato la maschera, dimostra chiaramente l’obiettivo di Berlusconi e Sacconi. 

MISURE A SOSTEGNO DELL'OCCUPAZIONE (versione decreto al 12 Agosto 2011)
Art. 8
Sostegno alla contrattazione collettiva di prossimita'

1) I contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente piu' rappresentative sul piano nazionale ovvero dalle rappresentanze sindacali operanti in azienda possono realizzare  specifiche intese finalizzate alla maggiore occupazione, alla  qualita' dei contratti di lavoro, alla emersione del lavoro  irregolare, agli incrementi di competitivita' e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all'avvio di nuove attivita'. 
2) Le specifiche intese di cui al comma 1 possono riguardare la regolazione delle materie inerenti l'organizzazione del lavoro e  della produzione incluse quelle relative:
a) agli impianti audiovisivi e alla introduzione di nuove tecnologie;
b) alle mansioni del lavoratore, alla classificazione e inquadramento del personale;
c) ai contratti a termine, ai contratti a orario ridotto, modulato o flessibile, al regime della solidarieta' negli appalti e ai casi di ricorso alla somministrazione di lavoro;
d) alla disciplina dell'orario di lavoro;
e) alle modalita' di assunzione e disciplina del rapporto di lavoro, comprese le collaborazioni coordinate e continuative a progetto e le partite IVA, alla trasformazione e conversione dei contratti di lavoro e alle conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro, fatta eccezione per il licenziamento discriminatorio e il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio.

3) Le disposizioni contenute in contratti collettivi aziendali vigenti, approvati e sottoscritti prima dell'accordo interconfederale  del 28 giugno 2011 tra le parti sociali, sono efficaci nei confronti di tutto il personale delle unita' produttive cui il contratto stesso si riferisce a condizione che sia stato approvato con votazione a maggioranza dei lavoratori. 

Emendamenti approvati il 4 Settembre 2011 dalla maggioranza di centro destra

PICHETTO FRATIN (PDL)
Al comma 1, dopo le parole "comparativamente più rappresentative sul piano nazionale" sono aggiunte le seguenti: "o territoriale" e le parole "ovvero dalle rappresentanze sindacali operanti in azienda" sono sostituite dalle seguenti: "ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operanti in azienda ai sensi della normativa di legge e degli accordi interconfederali vigenti compreso l'accordo interconfederale del 28 giugno 2011".
PICHETTO FRATIN (PDL)

Dopo il comma 2 è inserito il seguente:
"2-bis. Fermo restando il rispetto della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro, le specifiche intese di cui al comma 1 operano anche in deroga alle disposizioni di legge che disciplinano le materie richiamate dal comma 2 ed alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro.

IL RELATORE
Al comma 1, dopo le parole "possono realizzare specifiche intese" sono aggiunte le seguenti: "con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alle predette rappresentanze sindacali,". 

TESTO APPROVATO al 5 Settembre 2011

Art. 8

Sostegno alla contrattazione collettiva di prossimita'

1. I contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente piu' rappresentative sul piano nazionale o territoriale ovvero dalle rappresentanze sindacali operanti in azienda ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operanti in azienda ai sensi della normativa di legge e degli accordi interconfederali vigenti compreso l'accordo interconfederale del 28 giugno 2011 possono realizzare specifiche intese con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alle predette rappresentanze sindacali finalizzate alla maggiore occupazione, alla  qualita' dei contratti di lavoro, alla emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitivita' e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all'avvio di nuove attivita'. 

2. Le specifiche intese di cui al comma 1 possono riguardare la regolazione delle materie inerenti l'organizzazione del lavoro e  della produzione incluse quelle relative:

a) agli impianti audiovisivi e alla introduzione di nuove tecnologie;

b) alle mansioni del lavoratore, alla classificazione e inquadramento del personale;

c) ai contratti a termine, ai contratti a orario ridotto, modulato o flessibile, al regime della solidarieta' negli appalti e ai casi di ricorso alla somministrazione di lavoro;

d) alla disciplina dell'orario di lavoro;

e) alle modalita' di assunzione e disciplina del rapporto di lavoro, comprese le collaborazioni coordinate e continuative a progetto e le partite IVA, alla trasformazione e conversione dei contratti di lavoro e alle  conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro, fatta eccezione per il licenziamento discriminatorio e il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio. 

3. Le disposizioni contenute in contratti collettivi aziendali vigenti, approvati e sottoscritti prima dell'accordo interconfederale  del 28 giugno 2011 tra le parti sociali, sono efficaci nei confronti di tutto il personale delle unità produttive cui il contratto stesso si riferisce a condizione che sia stato approvato con votazione a maggioranza dei lavoratori. 

 VERGOGNOSO: LIBERI DI LICENZIARE!!!




giovedì 1 settembre 2011

Sciopero generale




 

SCIOPERO GENERALE
7 SETTEMBRE
INTERO TURNO PER I LAVORATORI RAI

                                                                                       

Per i lavoratori della Rai 2 giornate di impegno per dire   

il 6 settembre potranno favorire la piena riuscita delle manifestazioni territoriali con il loro mestiere. Le 100 piazze organizzate dalla CGIL, dovranno arrivare nelle case di tutti gli italiani proprio grazie al servizio pubblico.

  il 7 settembre astensione dal lavoro per tutto il giorno, perché:   

  • sono sempre gli stessi a pagare,
  • le grandi rendite pagano meno tasse dei redditi da lavoro e pensione,
  • i comuni, le province e le regioni con i tagli previsti potranno fornire sempre meno servizi,
  • si cancellano feste civili fondative del nostro paese e della nostra identità,
  • si vogliono mettere in campo provvedimenti per colpire le pensioni,
  • si colpiscono pesantemente i dipendenti pubblici,
  • non si fa nulla per recuperare l’evasione fiscale,
  • con l’art. 8 si cancellano diritti indisponibili, mettendo in discussione il reintegro per il licenziamento senza giusta causa ed il contratto nazionale,
  • si vuole svendere il patrimonio pubblico compresa la Rai.