SLC CGIL Nazionale

lunedì 31 maggio 2010

Comunicato Slc Cgil nazionale



RAI: SLC/CGIL SOSTIENE SCIOPERO CENTRO RAI TORINO


“In queste ore si sta svolgendo lo sciopero del Centro di Produzione Rai di Torino. Slc Cgil Nazionale non può che essere con quelle lavoratrici e quei lavoratori che protestano per la mancanza di prospettive.” Così una nota del Sindacato lavoratori della Comunicazione Cgil.

“Più volte abbiamo chiesto alla Rai di pianificare concretamente lo sviluppo del Centri di Produzione, di non svuotare lo storico Centro di Torino che ha dato i natali all’azienda e che è ancora oggi la sede dell’orchestra Rai. L’azienda fino ad ora, ed è questo il motivo della mobilitazione, non è stata mai in grado concretamente di rispondere a lavoratori e sindacato.”

“In attesa dell’incontro sul Piano Industriale – conclude la nota - i lavoratori hanno pensato di dare un primo segnale forte. Lo sciopero di 8 ore sta riuscendo pienamente, un folto corteo pieno di magliette arancioni (con la scritta “La Rai Siamo Noi”) si è sviluppato per la città, snodandosi simbolicamente dal centro di produzione alla direzione generale dell’azienda.”

Slc Cgil Nazionale




venerdì 28 maggio 2010

Comunicato Slc Cgil nazionale (28.05.2010)



Comunicato


La nostra abitudine è quella di commentare dopo avere letto i documenti, e questo è quanto avremmo fatto anche stavolta, rispetto al cosiddetto Piano industriale della Rai.
Tuttavia tre fatti concomitanti ci spingono a fare eccezione:
• l’indisponibilità aziendale a consegnare alle OO.SS. il Piano preventivamente all’incontro del 4 giugno con il Direttore Generale,
• la dinamica dell’incontro che si è svolto il 27 maggio sui Tempi Determinati,
• infine l’uscita sull’Espresso di notizie in anteprima su quello che leggiamo essere non un vero e proprio Piano industriale, ma delle più modeste “Linee guida”.
Dalle anticipazioni giornalistiche emergerebbe una linea aziendale del tutto contraria al pieno e razionale utilizzo delle capacità produttive interne e alla razionalizzazione dei costi esterni (appalti e collaborazioni). Inoltre non sarebbero presenti iniziative mirate alla valorizzazione del patrimonio (ad esempio Teche e Raiway) in un quadro di dinamizzazione del mercato nazionale e internazionale del settore radiotelevisivo, ma riemergerebbe invece l’idea di cessione della rete e di chissà quali altre esternalizzazioni.
Alla luce di queste anticipazioni, anche le proposte aziendali sui T.D. che al momento dell’accordo del 2008 non avevano i requisiti per l’ingresso in fascia A o in fascia B - imperniate sulla introduzione di un doppio regime sul turno notturno e sull’eliminazione di alcune maggiorazioni per i lavoratori a tempo determinato non rientranti in fascia A (mentre per quelli di fascia B l’azienda ipotizza il “congelamento” di tali istituti)- assumono una valenza particolarmente allarmante.
Infatti non solo tale idea sottende la logica di far pagare i più deboli, di per sé inaccettabile, ma anche di “investire” fortemente sull’allontanamento dal lavoro dei più costosi lavoratori “anziani”, per rinnovare (e ridurre) la forza lavoro della Rai ottenendo un minor costo sia complessivo sia unitario.
La disponibilità aziendale ad anticipare le assunzioni dei T.D. già previste, non riesce a mitigare il senso di questa operazione. Infatti, di fronte alla nostra proposta di sopperire alle necessità occupazionali con normali modalità di assunzione per le figure professionali i cui bacini siano esauriti, l’azienda risponde in sostanza di no. “Teme di turbare un principio di equità” tra coloro che stanno in coda (cioè le tipologie professionali abbondanti nei bacini) e coloro che sarebbero assunti mediante selezione o assestement (cioè le tipologie esaurite nei bacini).
Temiamo che la ragione vera sia un’altra: il disinvestimento nelle professionalità e nelle tecnologie è la porta aperta alle esternalizzazioni.
A nostro giudizio è una politica sbagliata, che aggrava anziché risolvere il problema economico della Rai. Abbiamo ribadito la disponibilità ad esaminare il problema dei costi, di tutti i costi, compreso quello del lavoro, sia in occasione del confronto sul Piano industriale sia in sede di rinnovo contrattuale da avviare subito, aprendo anche alla possibilità di vincolare l’operatività del nuovo accordo sui T.D. al rinnovo contrattuale stesso.
Noi riteniamo che l’equilibrio non si possa raggiungere ragionando di singoli settori, il costo da comprimere a nostro avviso non è quello del lavoro, piuttosto vanno prima fatte partire operazioni di riduzione degli sprechi e dei costi esterni. Un primo banco di prova per misurare la reale disponibilità aziendale lo avremo in queste settimane a partire dal lavoro del Gruppo di Lavoro sugli Appalti e Consulenze.
A nostro avviso, le lavoratrici ed i lavoratori della Rai si stanno dimostrando molto più responsabili e consapevoli del proprio compito dei loro dirigenti, lo hanno dimostrato nelle iniziative e nei momenti di confronto, sanno che la salute dell’azienda è determinante per il loro futuro e per quello del Servizio Pubblico.
Da parte nostra, non accetteremo uno sforzo unidirezionale, non accetteremo che una mano di vernice copra tutte le mancanze i difetti di una gestione che sta portando la Rai sul filo del precipizio.
La Rai è una fabbrica di sapere e intrattenimento che va riavviata, questo dando respiro e qualità professionale per consentirle di essere nuovamente punto di riferimento per i cittadini. Lo “svuotamento” delle professionalità e dei mestieri è quello che non vogliamo, lo abbiamo chiaramente espresso nell’incontro del 27 maggio sui TD.
Sono proprio i TD, gli ultimi assunti, i “giovani” che determineranno la qualità del futuro dell’azienda, per questo non possono essere discriminati o avviliti nelle loro giuste aspettative.
Dobbiamo registrare che non tutte le OO.SS. hanno tenuto la stessa posizione durante l’incontro. Tuttavia consci della rilevanza del tema, siamo convinti che fino in fondo vada tenuto in piedi il tavolo unitario e che vadano esplorate tutte le soluzioni per ottenere il risultato più avanzato.
In conclusione, con tutte le altre OO.SS., ci siamo dati un appuntamento unitario a subito dopo l’incontro con il D.G. per trovare con i rispettivi Coordinamenti Nazionali il giusto percorso da condividere.

Roma, 28 maggio 2010
Slc Cgil Nazionale


Comunicato Slc Snater



COMUNICATO SINDACALE


Riteniamo atto molto grave la contestazione disciplinare inflitta in questi giorni ad una lavoratrice Rai. Lavoratrice che tuteleremo nel miglior modo possibile, senza lasciare che atti come questo passino come normali o ripetibili.
L’aver contestato per iscritto una “presunta” dichiarazione, ritenuta lesiva della dignità di una dirigente, durante lo svolgimento di una assemblea sindacale è atto grave, per noi volto a minare i diritti sindacali e la libertà di opinione.
Riteniamo che in alcun modo, testimonianze e affermazioni espresse nella nostra assemblea del 23 aprile, possano essere considerate lesive della sensibilità di qualcuno. L’azienda, invece di reprimere, dovrebbe semmai comprendere l’esigenza dei propri dipendenti di trovare spazi di discussione (tra questi in primis quelli sindacali), all'interno dei quali cercare soluzioni alla crisi prodotta dall’attuale classe dirigente.
Non è minimamente accettabile che si cerchino di tacitare malumori o giuste rivendicazioni attraverso strumenti repressivi, e che tali atti vengano giustificati con l’utilizzo della parola “etico” vicino a “codice”. A noi sembra che l’unica cosa etica rimasta in Rai sia il lavoro, ed è quello che dovrebbe essere rispettato piuttosto che la presunta onorabilità di qualcuno. Ogni giorno sui giornali campeggiano insulti tra dirigenti, giornalisti e dipendenti dell’azienda, senza che mai questo sia ritenuto atto sufficiente per una contestazione. Certo, è facile prendersela con un' impiegata piuttosto che con un presentatore di prima serata!
Entrando nel merito, appare ai nostri occhi piuttosto curioso il ripetersi continuo, nel testo della contestazione disciplinare, della parola “Risulta” nell’accezione di “ci risulta”. Sarebbe auspicabile che in una comunicazione di questo genere ci si esprimesse in maniera chiara e leggibile, per non correre il rischio di far diventare uno strumento di “tutela” dell’azienda un atto arbitrario e intimidatorio nei confronti dei lavoratori subordinati.
Il fatto che all’azienda “risulti” qualcosa ci appare decisamente nebuloso, e ci fa interrogare su come tali affermazioni siano emerse o su chi le abbia fatte emergere. Per diradare un po’ di questa nebbia vogliamo ricordare all’azienda che mai il sindacato ha autorizzato registrazioni delle assemblee sindacali, e che sarebbe per noi comunque opportuno o “etico” che eventuali colleghi testimoni fossero citati “apertamente” per avvalorare quanto si afferma.
Inoltre, senza troppo entrare nel merito della contestazione, cosa che riteniamo assolutamente superflua in tale contesto, vorremmo ricordare all’azienda che gli unici testi utilizzabili per le contestazioni disciplinari sono il CCL e le leggi. Regolamenti o codici interni, se non sottoscritti dalle OO.SS, non possono essere (così afferma lo Statuto dei Lavoratori - art. 7) utilizzati ai fini disciplinari.
Non sarà quindi tollerato che si attacchi l’istituto dell’assemblea sindacale e per questo suggeriamo alla Rai di ritirare immediatamente il provvedimento alla lavoratrice e di non ripetere in seguito simili atti.
Stigmatizzando tale comportamento vi chiediamo una maggiore attenzione alle prerogative sindacali e alle libertà individuali. Se tale azione dovesse proseguire ci troveremo costretti ad utilizzare tutti gli strumenti legali propri del sindacato.

Roma, 27 maggio 2010
Slc Cgil Nazionale - Snater


venerdì 21 maggio 2010

Comunicato Sindacale - Rischio Amianto – V.le Mazzini 14 (21.05.2010)



Comunicato Sindacale
Rischio Amianto – V.le Mazzini 14


Il tema dell’Amianto in questi mesi ha intimamente caratterizzato le conversazioni dei lavoratori RAI di viale Mazzini, diffondendo tra gli stessi legittime preoccupazioni per la loro salute.

Mesi fa le organizzazioni sindacali avevano fatto un primo incontro con l’azienda, occasione nella quale avevano chiesto maggiori informazioni, notizie sulle prescrizioni della Asl e disponibilità della Rai a fornire la giusta collaborazione agli Rls per il pieno svolgimento del loro compito.

Nonostante i rassicuranti comunicati aziendali, ad oggi il tema “Amianto” è percepito dai lavoratori ancora come una questione “aperta” che giorno dopo giorno pregiudica la salute.

Stante la situazione di profondo disagio dei lavoratori, nei giorni scorsi gli RLS hanno evidenziato che sul tema è intervenuta la Procura della Repubblica, alla luce di questa nuova circostanza le scriventi OO.SS., chiedono un incontro urgente al fine di acquisire concreti elementi di conoscenza e di azione ad immediata tutela della salute dei lavoratori valore etico/morale inviolabile per il Sindacato e, a nostro parere, anche per il management della RAI che rammentiamo essere una azienda di Servizio Pubblico.

Vanno evidentemente costituite procedure per la sicurezza dei lavoratori che svolgono le manutenzioni, va fatta una chiara mappatura dell’amianto nel palazzo per pianificare interventi chiari di messa in sicurezza che portino in un tempo ragionevole alla bonifica totale. La salute è un valore assoluto.


Roma, 21 maggio 2010
Slc Cgil Fistel Cisl Uil.com Uil Snater


Comunicato Rls Slc Cgil ai lavoratori della sede RAI di Viale Mazzini (21.05.2010)



Comunicato ai lavoratori della sede RAI di Viale Mazzini


Si informano tutti i lavoratori che il 13 maggio u.s. si è tenuto un incontro fra i vertici aziendali e la ASL competente per il territorio, in presenza del Medico Competente, Dr Paolo Bianco e dell’RLS, Sig. Maurizio Amici, sul tema “problematiche amianto sede Viale Mazzini, 14 e azioni concordate”.
In sintesi è stato stabilito quanto segue:
- attivazione di percorsi diagnostici-terapeutici per i lavoratori con sospetta pregressa esposizione professionale ad amianto (ex manutentori) Direzione Generale Rai di Roma;
- indagine epidemiologica e di sorveglianza sanitaria e ambientale del gruppo di lavoratori della Direzione Generale Rai di Roma;
- ultimazione del percorso “rischio fumo”. Sovrintenderà al percorso – articolato in 12 incontri con i soggetti interessati per un periodo globale di 3 mesi - il Dr. Galli della Clinica Villa Bedania, esperto in materia;
- prossima realizzazione dello sportello unico INAIL – ASL (in attuazione alla Legge 257/92), aperto a tutti coloro che desiderano acquisire informazioni sulle problematiche amianto. Lo sportello prevede la presenza di uno psicologo che offra il giusto sostegno ai lavoratori che si trovano a dover affrontare situazioni complesse;
- intensificazione delle ispezioni nei locali già sottoposti a bonifica amianto e in quelli ancora da bonificare (ne sono state effettuate circa una dozzina fino a questo momento), sia nelle ore diurne sia in quelle notturne.

Si rimane a disposizione per ogni eventuale chiarimento in merito al presente comunicato


Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (Slc Cgil)
Maurizio AMICI


Comunicato Direzione Produzione di Roma (18.05.2010)



LA DISMISSIONE

del Salario

Nell’ultimo incontro sul Centro Servizi Salario del 5 febbraio 2009, il sindacato chiedeva un percorso di valorizzazione del personale tecnico per professionalità e formazione ed inoltre investimenti capaci di rilanciare il settore per impianti e parco macchine di ogni reparto (Videoteca, Duplicazione, Cer, LDR, Collaudi), aspettando con pazienza che si superassero le criticità evidenziate.
Dopo le allettanti promesse fatte dal Direttore del C.P.TV. in persona, i lavoratori del Salario hanno visto solo l’insediamento di un “responsabile del progetto pellicola”, perfettamente inutile e dispendioso, in questi tempi di economicità dilagante, una collaborazione inutile per un progetto fantasma.
Ad oggi si sono realizzate, quasi a costo zero, tre sale di post produzione Final Cut, con macchine dismesse dalle sale montaggio e riallocate al CER e LDR, spogliando altre sale tecniche dagli IMX per rivestirne altre.
Il sindacato aveva evidenziato con forza l’obsolescenza degli impianti in ogni settore e la totale mancanza di investimenti per un opportuno adeguamento tecnologico, dal Traslatore alla Videoteca e per ogni altra sala tecnica.
Dopo quell’incontro l’azienda non ha più presentato alcun piano di adeguamento, cosa che ci saremmo aspettati considerando il consistente utilizzo del materiale ivi conservato.
I lavoratori del Salario hanno assistito solo al trasferimento dei supporti RVM due pollici nottetempo a destinazione sconosciuta, senza che il sindacato fosse informato riguardo alle garanzie di utilizzo e di conservazione, e sulla nuova destinazione in termini di sicurezza e mappatura informatica nel catalogo multimediale.
Le condizioni tecniche e tecnologiche di cambio formato e restauro vengono sempre meno, dismettendo sale e macchine destinate alle lavorazione che caratterizzano il settore della Post produzione, moviole, Telecinema e Restauro dei due pollici.
Scelta molto grave da parte dell’azienda, decidere irresponsabilmente la dismissione della sala Multivisione di competenza del personale della Videoteca-Duplicazione, una misura senza una logica di ristrutturazione efficace a rilanciare il reparto, ma intrapresa solo per rastrellare personale destinato al trasferimento in altri settori del CPTV.
Non è questo il metodo per risolvere i problemi di carenza di organico del CPTV di Roma.
Così come si è svuotato il Salario delle risorse tecniche ora si intende svuotarlo del personale.
La RSU denuncia con forza lo sconsiderato trasferimento di Tecnici, ritenendo le scelte aziendali provocatorie e devastanti.
In considerazione della situazione delineata, il sindacato si riserva ogni azione di lotta ad ogni livello sindacale, tesa a riportare l’azienda ad un tavolo di confronto serio e sostenibile, sgombro da artifizi e manovrine mal consigliate e scriteriate proposte dai responsabili aziendali del settore ed indice lo stato di agitazione per il settore salario.
La RSU chiede in maniera ferma e decisa l’immediata interruzione di ogni iniziativa tesa a trasferire personale tecnico strumentalizzando una ristrutturazione mai iniziata con un progetto valido.
Roma 18.05.2010
La RSU
Direzione Produzione di Roma


lunedì 17 maggio 2010

Documento SLC per vertenza RaiWay (14.05.2010)



INCONTRO CON RAI WAY SWITCH OFF 2010

Il 13 maggio una delegazione SLC CGIL, si è incontrata con l’azienda, per la presentazione del programma dello Swich Off 2010.

In tale incontro, l’azienda ha ribadito la volontà di procedere alla digitalizzazione della rete, mediante l’utilizzo di risorse interne, grazie anche all’utilizzazione di personale proveniente da altre regioni.

SLC ha sottolineato come tale condivisibile obiettivo, peraltro già attuato nel 2009, comporti però ricadute e maggiori oneri per tutti i lavoratori e non solo per quelli direttamente impegnati, ritenendo che tali operazioni, debbano essere oggetto di adeguati e conseguenti valorizzazioni globali.

Con l’occasione, si è affrontato anche il tema degli organici. Le parti hanno condiviso come, anche grazie ai recenti inserimenti di TD effettuati per lo switch off, il sistema stia garantendo complessivamente, un sostanziale equilibrio. L’Azienda ha confermato l’importanza strategica di tutte le risorse coinvolte, ribadendo l’impegno per quanto attiene i TD alla loro stabilizzazione, anche in linea con il mantenimento dell’operatività dei nuclei sul territorio.

In previsione della vertenza Rai Way già prevista nella chiusura del precedente contratto, la SLC, ha ribadito i punti salienti dei suoi intendimenti, già oggetto di un precedente comunicato, in particolare sulla necessità di:

• Uniformare i modelli produttivi sul territorio (reperibilità, turni in giornata festiva, articolazione di nuclei e zone territoriali);
• Maggiore sinergia tra zone territoriali e strutture centrali e di servizio;
• Proseguimento del processo di reinternalizzazione di attività di installazione e manutenzione impianti elettrici ed incarichi professionali;
• Valorizzazione della potenzialità di carriers;
• Mission ed organizzazione dei Centri di Controllo;
Confidando in convergenze su tali obiettivi con le altre OOSS, la SLC rileva come la condivisione di intenti tra le parti, abbia permesso a RAI WAY un significativo attivo di bilancio per il 2009 ed auspica che il proseguimento di tali relazioni e processi virtuosi possa contribuire ad un progressivo risanamento finanziario anche per l’intero gruppo.

Roma, 14 Maggio 2010
Slc Cgil Nazionale
Coordinamento Rsu Slc Cgil Rai Way


venerdì 14 maggio 2010

Comunicato Salone libro


I lavoratori della Rai di Torino, dal futuro incerto ed ignorati dai vertici aziendali, vogliono dichiarare solidarietà ed unirsi ai tanti affezionati abbonati alla televisione, per dar vita ad un movimento civile in difesa di un servizio pubblico libero e competitivo.

Alla luce delle scandalose notizie sulla rai che hanno riempito le pagine dei giornali nell’ultimo periodo, ci sentiamo in dovere di prendere le distanze dalla sudditanza dei vertici aziendali al potere politico.

chiediamo aiuto a voi fedeli abbonati piemontesi ed alle amministrazioni locali affinchè possiate aiutarci a contrastare il lento e spietato declino della realta’ lavorativa torinese.

il centro di produzione viene lasciato morire, le trasmissioni televisive di punta cessano di esistere per scelte assolutamente antiaziendali, sempre piu’ pressante e’ diventata la voce di esternalizzazioni di settori vitali, fiori all’occhiello per l’indotto locale, come parte delle direzioni centrali di via Cernaia, il Centro ricerche risulta paradossalmente sofferente in questo periodo di assoluta innovazione, l’orchestra sinfonica non viene adeguatamente valorizzata rischiando cosi’ di perdere la sua importante funzione culturale per il Piemonte e per il paese intero…

Noi lavoratori della Rai di Torino pretendiamo rispetto e non possiamo rimanere a guardare inerti il suicidio della nostra azienda ma vogliamo unire le nostre forze alle vostre per rilanciare la rai verso gli alti standard qualitativi che le devono appartenere!

Tutti noi siamo editori della Rai, in quanto titolari di un abbonamento radiotelevisivo, e abbiamo il dovere di chiedere e pretendere che la missione di servizio pubblico della Rai venga rispettata e garantita!

Vi invitiamo a firmare questo appello per chiedere una televisione pubblica migliore, libera, credibile, indipendente, nella quale tutti noi possiamo nuovamente riconoscerci!


Volantino salone libro 2010




I LAVORATORI DELLA RAI DI TORINO SI UNISCONO AI CITTADINI PIEMONTESI PER DIFENDERE IL DIRITTO DI AVERE UN SERVIZIO PUBBLICO LIBERO E DEMOCRATICO!

SIAMO A FIANCO DI OGNI ABBONATO CHE CREDE ANCORA IN QUESTA GRANDE AZIENDA, CONVINTI DI DOVER OFFRIRE UNA
TELEVISIONE PUBBLICA VERA, FUNZIONALE ED INNOVATIVA.

NO AL TAGLIO DI CIRCA 500 POSTI DI LAVORO...
RAI: VALORIZZA LE TUE FIGURE PROFESSIONALI!!

NO ALL’ESTERNALIZZAZIONE DI SETTORI VITALI DELLE DIREZIONI DI V. CERNAIA...
RAI: INVESTI NELLE TUE RISORSE!!

NO ALLE INCERTEZZE DEL CENTRO DI PRODUZIONE DI TORINO…
RAI: RILANCIA UNA PRODUZIONE DI QUALITA’ E CONVOGLIA LE ENERGIE DELLE RISORSE INTERNE PER L’IDEAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI TEMATICI PER I RAGAZZI!!

NO ALLA MORTIFICAZIONE DELL’ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE…
RAI: DIFENDI E PROTEGGI L’ALTO LIVELLO DELL’ARTE!!

VOLONTA’ COMUNE DI NOI LAVORATORI E’ CHE LA RAI CRESCA QUALITATIVAMENTE E CULTURALMENTE... MA ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO!


PER LA DIFESA DELL’INFORMAZIONE LIBERA E DISINTERESSATA!


PER LA CRESCITA CULTURALE DEL NOSTRO PAESE ATTRAVERSO NUOVE PIATTAFORME TECNOLOGICHE!


PER IL SOSTEGNO DELLA PRODUZIONE TELEVISIVA DI QUALITA’!


VI ASPETTIAMO PRESSO IL GAZEBO ALLESTITO
ALL’ESTERNO DELL’INGRESSO DEL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO AL LINGOTTO FIERE:

VENERDI’ 14 MAGGIO 2010 h 17,30
CONCERTO DEL QUARTETTO DI TROMBONI

SABATO 15 E DOMENICA 16 MAGGIO 2010 h 10/21

LA RAI SIAMO NOI… DIFENDIAMOLA!

laraisiamonoi@gmail.com



giovedì 13 maggio 2010

ANSA - Torino, 13 magio 2010



SALONE LIBRO: DOMANI MANIFESTAZIONE LAVORATORI RAI TORINO DURANTE PRESIDIO CONCERTO ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE (ANSA) - TORINO, 13 MAG - I lavoratori della Rai di Torino manifesteranno, da domani fino a domenica, davanti al Lingotto, dove si svolge la Fiera del Libro, nell'ambito della vertenza "a difesa del polo torinese e per il rilancio del servizio pubblico". Sarà allestito un gazebo e durante il presidio è prevista, domani alle 17,30, una performance live del quartetto di tromboni dell'Orchestra Sinfonica Nazionale Rai. I lavoratori Rai denunciano "la gestione suicida dell'attuale consiglio di amministrazione e lanciano con sempre più forte preoccupazione l'allarme occupazione alla Rai di Torino. La Rai - sostengono in un volantino che sarà distribuito davanti al Lingotto - progetta l'esternalizzazione di settori vitali come: abbonamenti, amministrazione, ricerca tecnologica e Ict, e non garantisce prospettive affidabili sul futuro dell'Orchestra Sinfonica Nazionale. Dopo 11 anni i vertici aziendali, decidono di trasferire i programmi per i ragazzi di Raitre ai canali tematici del digitale terrestre: tale scelta, di fatto, oltre a diminuire il bacino di utenza, riduce pesantemente la capacità produttiva del Centro di Produzione Rai di Torino mettendone a rischio la stessa esistenza. Sabato e domenica saranno raccolte le firme a un appello per chiedere un confronto all'azienda "per determinare i piani di rilancio". (ANSA).


Verbale Sud Africa 2010 RSU



Verbale di accordo

Nei giorni 26 marzo e 11 maggio 2010 si sono incontrate la Delegazione Aziendale della Direzione Produzione e la RSU del Centro di Produzione TV di Roma in merito ai Campionati Mondiali di Calcio 2010 che si terrano in Sudafrica dall'11 giugno all'11 luglio 2010.

La Delegazione Aziendale comunica che per tutto il personale impegnato in trasferta per l'evento la Rai ha stipulato una specifica polizza sanitaria per l acopertura di eventuali spese mediche ed ha previsto l'elevazione dei massimali assicurativi di cui all'art. 23 lettera a) del vigente CCNL.

In merito al trattamento di trasferta, ed in relazione alla richiesta di parte sindacale relativamente all'importo da riconoscere, la Delegazione Aziendale comunica che a tutte le risorse impegnate nella manifestazione sportiva verrà applicato il trattamento di trasferta a "forfait misto", con un incremento dell'importo giornaliero del rimborso "piccole spese" pari ad euro 50,00 (cinquanta/00) lordi.
Nel confermare che il trattamento indicato verrà applicato per tutto il periodo di impegno in trasferta, la Delegazione Aziendale precisa che il medesimo è da ritenersi esclusivo e pertanto non potrà essere riconosciuto in alternativa al rimborso a piè di lista.

Le parti si danno atto che la disciplina di cui sopra viene definita in via eccezionale, in funzione dei disagi e del particolare impegno richiesto ai lavoratori anche in termini di turni di lavoro eccedenti l'orario ordinario.


Comunicato unitario (11.05.2010)



COMUNICATO UNITARIO


Nella nottata del 10 maggio, dopo un confronto serrato e complesso, è stato raggiunto un accordo tra la Rai e tutte le OO.SS.
L’Accordo contiene la somma sostitutiva del Premio di Risultato non raggiunto per l’anno 2009 e alcuni punti di interesse generale:
• Appalti e Consulenze,
• Bacini dei Tempi Determinati,
• Modifica strutturale del Premio di Risultato,
• incontro su Buongiorno Regione e Buongiorno Italia.

Si sono stabiliti incontri scadenzati settimanali, per sviluppare i ragionamenti relativi ai punti sopra elencati.
I primi 3 punti, così è scritto nell’accordo, in quanto elementi di carattere contrattuale, assumono valenza di discussione contrattuale.
Inoltre, si è stabilito l’apertura di un tavolo su Rai Way per esaminarne le problematiche specifiche.
Nello specifico il primo incontro sarà, il 18 maggio pv, su appalti e consulenze, in questo ambito si è scelto di costituire un “Gruppo di Lavoro”, azienda-sindacato, al fine di assumere informazioni dall’azienda e dai lavoratori per poi approfondire specifiche tematiche sugli appalti, tale lavoro dovrà essere propedeutico per il confronto tra le parti e per implementare il vigente sistema di regole contrattuali.
Il riconoscimento nell’accordo economico dell’impegno effettivamente posto dai lavoratori per il buon funzionamento dell’azienda, in una fase assai difficile, raccoglie buona parte delle motivazioni che le OO.SS. avevano posto alla base della rivendicazione del pagamento del premio, nonostante il non raggiungimento del MOL.
Da ciò consegue che la cifra ottenuta, tirando al massimo la trattativa, in un’unica tranche in pagamento con le competenze di maggio, pari a 1.170 € parametrati al 4° livello, possa essere trattata come un riconoscimento di impegno per la produttività.
In sostanza, grazie a questo impianto dell’accordo, i lavoratori e le lavoratrici a minor reddito potranno contare su una cifra più elevata di quella ottenuta nel precedente caso di una tantum erogata il sostituzione del PdR.

Tali risultati sono stati ottenuti, anche grazie al sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici della Rai, primi risultati significativi, sia in termini economici sia, soprattutto, nello sforzo di cui siamo stati tutti protagonisti in queste settimane per la lotta agli sprechi, alle scelte sbagliate, alle clientele che caratterizzano la Rai.
Il percorso è ancora lungo, condizione che valorizza l’impegno di tutti a mantenere la trattativa unitaria: ci attendono un difficile confronto sul Piano Industriale (in imminente approvazione da parte del CdA), le tappe del rinnovo del contratto, una puntuale azione di contrasto ad ogni azione che riproponga sottoutilizzo del personale interno e abuso di appalti e collaborazioni.

Nei prossimi giorni svolgeremo assemblee unitarie secondo un calendario che verrà comunicato quanto prima, per dare conto dell’accordo e condividere con i lavoratori e le lavoratrici le prossime iniziative da intraprendere.

Roma, 11 maggio 2010

Slc Cgil Fistel Cisl Uil.com Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-Conf.Sal


Accordo 10.05.2010



VERBALE DI ACCORDO

In data 10/05/2010
tra
la RAI Radiotelevisione Italiana,
assistita dall’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma,
e
le OO.SS.
SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, UGL-TELECOMUNICAZIONI,
SNATER, LIBERSIND-CONFSAL

premesso che:

- ai sensi del Contratto Collettivo di Lavoro per quadri, impiegati ed operai il premio di risultato viene erogato in funzione dell’andamento del MOL, parametro aziendale di riferimento primario ed indicatore maggiormente significativo per misurare la redditivita’ della gestione tipica della Societa’;
- con riferimento all’anno 2009, anche in considerazione di fattori contingenti determinati dalla crisi economica generale che hanno influito sull’esercizio finanziario di riferimento, non e’ stato raggiunto l’obiettivo di MOL prefissato per il Gruppo RAI;
- le OO.SS. hanno, tuttavia, fortemente richiesto di procedere ugualmente alla corresponsione del premio di risultato, ritenendo che i lavoratori abbiano comunque operato con senso di responsabilita’ per cercare di incrementare la produttivita’ aziendale nonostante il periodo di crisi;
- l’Azienda conferma che, in considerazione della situazione economica e della necessita’ di pervenire ad un efficace contenimento dei costi, i lavoratori hanno incrementato la produttivita’ consentendo una riduzione degli oneri per prestazioni straordinarie rispetto all’esercizio precedente nonostante una piu’ ampia offerta televisiva;

tenuto conto

del fatto che il mancato raggiungimento degli obiettivi di redditivita’ e’ in larga parte addebitabile a fattori esterni - in particolare al calo degli introiti pubblicitari - non direttamente riconducibili all’operato dei lavoratori e dell’impegno comunque profuso dai dipendenti, che ha consentito di ridurre sensibilmente le perdite dell’esercizio 2009, l’Azienda si e’ dichiarata disponibile a corrispondere un importo,

pertanto le Parti convengono

di corrispondere - con riferimento all’anno 2009 - ai dipendenti a tempo indeterminato in servizio alla data di sottoscrizione del presente accordo, con le competenze del mese di maggio 2010, un importo – riferito al parametro del livello 4 - di Euro 1.170,00 (millecentosettanta/00) lordi.
Il suddetto importo non entra nella base di calcolo del TFR, ne’ in ogni altro istituto contrattuale o di legge (direttamente o indirettamente).
La determinazione dell’importo spettante ai singoli lavoratori sara’ effettuata in linea con la normativa prevista per l’erogazione del premio di risultato (p.e. riduzione proporzionale ai periodi di assenza nel corso del 2009).

Le Parti si impegnano inoltre

a) a valutare congiuntamente la revisione del meccanismo di corresponsione del premio di risultato, nell’ambito del piu’ generale contesto della trattativa contrattuale, che preveda il superamento dell’attuale sistema e che definisca una regolamentazione della elargizione del premio vincolata a parametri di riferimento da definire;
b) ad istituire un gruppo di lavoro a composizione paritetica, Azienda–Sindacato, per approfondire specifiche problematiche riguardanti appalti e collaborazioni, avvalendosi delle informazioni messe a disposizione dalla RAI, in modo che le Parti possano individuare le azioni da intraprendere, ivi compresa la implementazione del vigente sistema di regole contrattuali;
c) a riprendere, nell’ambito delle tematiche contrattuali, la trattativa sulla materia dei c.d. “bacini”, per verificare i nuovi ingressi in fascia A ed in fascia B;
d) a completare il percorso gia’ intrapreso in merito all’iniziativa editoriale “Buongiorno Regione” e all’iniziativa sperimentale “Buongiorno Italia”;
e) a programmare uno specifico incontro su Rai Way sulle problematiche inerenti al processo di digitalizzazione.
A tal fine le Parti concordano di pianificare incontri con cadenza almeno settimanale, il primo dei quali si terra’ martedi’ 18 maggio alle ore 10.30 ed avra’ ad oggetto appalti e collaborazioni, con la costituzione del relativo gruppo di lavoro.




venerdì 7 maggio 2010

Comunicato Produzione Roma (4.5.2010)



La tutela primaria dei lavoratori è quella della vita!

COMUNICATO


La RSU CGIL CISL UIL della Produzione Roma, dopo aver appresso con sgomento della scomparsa del collega A. P. operaio deceduto mentre svolgeva il suo lavoro nel porto di Genova, dipendente di una ditta esterna appaltata dalla RAI in occasione delle riprese TV per i 150 anni dell’Unità d’Italia, esprime il massimo cordoglio a tutti i familiari della vittima.

La RSU della Produzione di Roma, espressione dei lavoratori del CPTV che prestano la loro opera anche negli studi TV dove nasce l’informazione radiotelevisiva attraverso la produzione e la diffusione dei TG nazionali non avrebbe mai voluto ascoltare l’ennesima notizia sulle morti bianche.

La RSU di Roma vuole richiamare l’attenzione sul tema della sicurezza, sul personale interno e su tutto il personale che lavora in appalto per conto della RAI. La tutela della persona umana è un valore assoluto, la prima tutela che il sindacato esige di richiedere in ogni situazione lavorativa.
Il caso assume una rilevanza particolare in quanto l’azienda ha non solo il dovere di controllo e vigilanza sulle società con cui stipula contratti di appalto, ma anche il controllo sulla certificazione e la vigilanza sulle reali condizioni di sicurezza con cui le società appaltatrici svolgono la propria opera per conto della RAI.

La RSU della Produzione di Roma, da sempre impegnata sul problema degli appalti, dopo i fatti di Genova, chiede di affrontare in maniera organica il problema degli appalti, in termini sia di opportunità e di sicurezza, e di aprire un’ampia discussione a livello nazionale e fa appello alla RAI , alle OO.SS. nazionali, a tutte le RLS ed ai lavoratori per affrontare al più presto il tema delle regole per la sicurezza sul lavoro, questione che deve essere prioritaria in ogni discussione riguardante il Lavoro.

Roma 4 maggio 2010
CGIL CISL UIL
Produzione ROMA


I colleghi della Rai di Torino salutano Aristide Padovan


Aristide Padovan non lo conoscevamo di persona, come spesso non conosciamo il nome delle facce dei collaboratori che, assieme a noi e spesso più di noi, lavorano perchè la Rai possa funzionare.
E’ morto a Genova mentre lavorava per la RAI a tirare cavi sui tetti.
Apprendiamo del dramma consumato dagli scarni articoli dei giornali, che ci parlano di un'altra morte bianca.
Se vogliamo che il nostro disagio e il senso di inadeguatezza del nostro cordoglio riescano ad onorare la memoria di Aristide dobbiamo adoperarci perché a tutti i Padovan della RAI vengano riconosciuti gli stessi diritti e tutele dei dipendenti RAI, contro ogni logica di sfruttamento e massimo ribasso negli appalti.
La fredda cronaca ci racconta di una anziana madre rimasta da sola, vorremmo che lei sentisse che le siamo figli vicini tutti, anche solo per un attimo.
La RAI siamo noi ma, non dimentichiamoci, lo sono anche loro.

Ciao Aristide, non Ti conoscevamo ma non vogliamo dimenticarTi


I colleghi della RAI di Torino

Il Comitato degli Iscritti del CPTV di NAPOLI saluta Aristide Padovan


Siamo di nuovo ad aggiornare il lungo elenco di chi uscendo di casa non ne fa più ritorno e muore di lavoro. Caduti; caduti perché il lavoro è divenuto merce che deve costare sempre meno; caduti: non ci sono colori di nessun tipo, tanto meno il “bianco” per indicare che un uomo finisce la sua esistenza lavorando.

ARISTIDE PADOVAN, operaio, è morto ieri a 61 anni precipitando nel vuoto per 30 euro a Genova sul Ponte dei Mille. Lavorava per una cooperativa di Milano in subappalto per la RAI, ARISTIDE. Una vita spezzata per incuria. inesattezza, pressapochismo, irriguardoso rispetto delle norme sulla sicurezza, concetti che vanno di pari passo con quello dell'appalto e del subappalto, così come accade oggi qui nel nostro Paese che si definisce civile e permette che si possa morire lavorando.

Un pezzo di noi va via con l'operaio ARISTIDE; un pezzo di ogni lavoratore va via sempre laddove qualcuno cade sul lavoro.

Alla famiglia PADOVAN il nostro affetto.


Il Comitato degli Iscritti del CPTV di NAPOLI


giovedì 6 maggio 2010



COMUNICATO STAMPA

GRAVE INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO DURANTE LA VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Un lavoratore di una impresa di appalto milanese è morto oggi durante le attività di smantellamento delle infrastrutture per le risprese televisive della visita del Capo dello Stato a Genova presso la Stazione Marittima.
Un dipendente di una cooperativa di Milano che sembra lavorasse in subappalto per la Rai, nel rimuovere alcune attrezzature dal tetto della Stazione Marittima è precipitato al suolo morendo poco dopo nonostante i tentativi di rianimazione messi in atto dal 118 subito accorso.
Un lavoro apparentemente routinario, che allo stato delle nostre conoscenze non aveva visto l'impiego degli opportuni mezzi di protezione individuale e che ha portato via la vita di un altro lavoratore.
Continua così la lunga catena degli incidenti mortali nella nostra città.
La rarefazione dei controlli, forse anche la scarsa adeguata formazione preventiva, il diradarsi delle forme di controllo sulle modalità di lavoro generato dalla lunga catena di appalti e subappalti si sono tragicamente conclusi con l'ennesima morte.
Alla famiglia del caduto sul lavoro esprimiamo tutta la nostra solidarietà ed il senso profondo del nostro cordoglio, mentre nelle prossime ore decideremo che risposta dare come organizzazioni sindacali affinchè questi tragici fatti non abbiano a ripetersi.

Genova, 5 maggio 2010
SLC CGIL Genova
Camera del lavoro di Genova
FILT CGIL Genova


Solidarietà e condoglianze alla famiglia Padovan



Oggi a Genova, nella città simbolo della classe operaia di terra e di mare, è successo quello che non doveva succedere :

Aristide Padovan, 62 anni, operaio, è morto dopo essere caduto dal tetto della Stazione Marittima di Genova mentre rimuoveva dei cavi adoperati per le riprese tv della cerimonia per i 150 anni dell’unità d’Italia con il Presidente della Repubblica.

Lavorava per una cooperativa in appalto per la RAI.


Alcuni lavoratori della RAI di Milano erano presenti all'evento.

La magistratura ha aperto un'inchiesta.

Dobbiamo insistere perché la sicurezza, le norme, le regole siano sempre e dovunque applicate e rispettate.
Certo è difficile, molto difficile, pensare alla fatalità.
Rimane ora una famiglia che lo piange.
E noi non possiamo che richiamare l'attenzione di tutte le Istituzioni e dei datori di lavoro affinché questi fatti non accadano più.
In nessun luogo.

A tutti i lavoratori che lavorano in appalto,
al Coordinamento Lavoratori del Broadcasting,
a tutti i lavoratori della RAI,
chiediamo di essere testimoni
e di unirsi affinché il lavoro non sia più merce di scambio con la propria vita.


Mauro Zorzan
per il Coordinamento SLC-CGIL RAI Milano


Risposta ai lavoratori della Direzione Produzione Ingegneria



Care/i Lavoratrici e Lavoratori di ingegneria,
Abbiamo accolto con favore la vostra lettera aperta di qualche giorno fa.
La sensazione è che in Rai si sia scoperchiata una situazione fino a qualche tempo fa “conosciuta” ma sottaciuta.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il mancato raggiungimento del Premio di Risultato.
Non intendiamo, come organizzazione, dire “lo avevamo detto”.
Vi ricorderete l’iniziativa con la “lettura critica” del Bilancio Rai da parte di Cusani nel 2008, o per meglio dire la lettura del “Progetto Industriale o Piano Industriale”: costi elevati, sprechi, mancanza di strategia , assenza di formazione ed investimenti tecnologici.
Tutto questo oggi è amplificato dalla crisi economica, dal calo della pubblicità e da una gestione ancora peggiore del passato. Gestione dietro la quale compare indifendibile il conflitto d’interessi del Presidente del Consiglio.
Questa gestione sembra annullare quei vecchi meccanismi “Raiofili” propri dei tempi andati e di una dirigenza legata anche sentimentalmente all’azienda. Meccanismi che, seppur in uno “stato confusionale”, consentivano a maestranze, impiegati, tecnici, funzionari, dirigenti e giornalisti della Rai di costruire un prodotto di qualità. Meccanismi che consentivano al vostro settore di instradare investimenti e scelte produttive legate alla “conoscenza”.
La sensazione è che oggi si risponda ad altro, che la politica peggiore domini su tutti e tutto, lasciando il buon senso fuori dalla porta.
La vostra dura presa di posizione ci colpisce favorevolmente. Credo che il vostro coraggio ne infonderà tanto altro a coloro che in queste settimane, attraverso denunce e proteste, cercano non solo di ottenere il giusto dal punto di vista economico, ma di garantire il futuro della Rai.
Da parte nostra l’impegno c’è tutto.
Le proposte che con gli altri sindacati abbiamo sviluppato sul comunicato del 5 maggio sono chiare.
Facciamo le cose seriamente, discutiamo del futuro, riformiamo alcune specifiche condizioni che stanno soffocando il lavoro: regole sugli appalti, sulle consulenze e sulla precarietà che va superata.
Vogliamo essere parte attiva nel salvataggio dell’azienda. Vogliamo, con i lavoratori, determinare un cambiamento positivo, che rimetta al centro il lavoro, la professionalità ed un prodotto di qualità.
Per far questo siamo ben consci che ci volete voi. Che ci vogliono tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori della Rai.
Noi sindacati dobbiamo essere in grado di aggregare, costituire spazi di partecipazione ed elaborazione.
Questo stiamo tentando di fare attraverso le molte assemblee di questi giorni, e attraverso una continua comunicazione con tutti voi.
Sappiamo che tutti dobbiamo fare la nostra parte, e che non si può abbassare la guardia. Il nostro sarà un impegno anche diretto a costituire un fronte unitario dei sindacati. Il nostro appello è a tutte quelle forze e quei lavoratori che vogliono evitare che la Rai finisca come l’Alitalia.

Alessio De Luca
Coordinatore Nazionale Rai Slc Cgil


mercoledì 5 maggio 2010

Comunicato Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-Conf.Sal (5.5.2010)



COMUNICATO UNITARIO


Il 4 maggio 2010 le OO.SS. si sono incontrate con la Rai.
L’incontro è stato asciutto con una discussione su punti precisi, punti che per la loro delicatezza e complessità si è convenuto di sviluppare su più appuntamenti.

L’azienda per la prima volta si è resa disponibile ad una discussione, sulla scorta delle richieste e dei comunicati delle organizzazioni sindacali, su questioni nodali per il futuro della Rai.
La discussione che proseguirà il 10 maggio è stata avviata anche sul Premio di Risultato.
Si stanno cercando soluzioni comunque per l’erogazione di un somma congrua sostitutiva del Premio di Risultato non raggiunto.
Ovviamente le OO.SS. hanno chiesto la somma piena, condizione non semplice per l’azienda vista la crisi e i tagli prospettati. Oltretutto nell’incontro l’azienda ha risposto anche informando che il Piano Industriale in discussione manca per i prossimi 3 anni del finanziamento per questo istituto contrattuale. Questo è stato respinto dalle OO.SS., reputando tale affermazione inaccettabile essendo il Pdr elemento del contratto e non nella disponibilità unilaterale dell’azienda.

La Rai ha dichiarato per ora di non essere in grado di fissare un appuntamento sul Piano Industriale. Tale affermazione è stata stigmatizzata da tutte le OO.SS., le quali hanno ribadito la preoccupazione per il futuro della Rai.
Le OO.SS. infine hanno convenuto, trovando la disponibilità aziendale, per una discussione franca su:
1. appalti e consulenze/collaborazioni,
2. struttura del Pdr,
3. accordo sui Td.
Si è valutato, che, essendo questi 3 argomenti di carattere contrattuale, ed essendo il Contratto ormai scaduto da qualche mese, l’opportunità di aprire la trattativa sul CCL partendo da questi 3 appuntamenti.
Questo, per tutti i motivi fin qui esposti, dovrà avvenire a breve. Si è inoltre convenuto che tali incontri dovranno essere calendarizzati necessariamente nel prossimo confronto.
Ovviamente le OO.SS. valuteranno le disponibilità aziendali con serietà, rispondendo con fermezza anche a chiusure o temporeggiamenti fuori luogo e fuori tempo massimo.
Le OO.SS. devono riconoscere il valore aggiunto della partecipazione attiva dei lavoratori in queste settimane, la sensibilità dimostrata nelle varie iniziative sta dando impulso alla trattativa e rafforzando le posizione del sindacato.


Roma, 5 maggio 2010
Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-Conf.Sal


Apertura vertenza Torino



Torino 30 aprile 2010
Direzione del Personale
CPTV e Radiofonia
Via Verdi, 16 Torino

Commissione di Garanzia
Per l'attuazione della legge sullo sciopero
nei servizi pubblici essenziali
Via Po 16/a - 00198 Roma
Fax 06/85986095 - 06/85986096

Segretario Generale
Ministero delle Comnicazioni
Viale America 201
00144 Roma
Fax 0675942101

Oggetto: apertura vertenza Torino
La RSU del Centro di Produzione TV e Radiofonia di Via Verdi, ritiene grave la situazione del C.P.To, così come quella della RAI tutta.
Non avendo avuto nei precedenti incontri risposte risolutive sull'argomento, con le modalita' previste dalla legge 146/90, in conformita' con quanto previsto dalla procedura di raffreddamento di cui all'accordo nazionale sulla regolamentazione dell'esercizio del diritto di sciopero del 22 novembre 2001, dichiariamo formalmente aperta una vertenza sindacale.

la R.S.U.
VIA Verdi CPTV E Radiofonia




martedì 4 maggio 2010

Lettera aperta dei lavoratori della Direzione produzione ingegneria alle organizzazioni sindacali.



Vogliamo esserci! Denunciando apertamente quanto sta accadendo, ma soprattutto quanto è già accaduto all’interno della nostra Azienda con studiata e deliberata progressione nel corso del tempo. I vertici aziendali, con piena consapevolezza e premeditazione, hanno posto in essere scelte editoriali e di investimenti che hanno trascinato l’intero sistema radio-televisivo nel pantano del deficit di bilancio e dell’immobilismo produttivo. L’azione di smantellamento sistematico dell’Azienda si sta ora avviando a compimento con un preannunciato Piano Industriale che punterà al basso orizzonte del recupero del deficit accumulato, attraverso tagli indiscriminati e la cronica assenza di un progetto di risanamento e di rilancio dell’azienda stessa.

Chiediamo che venga stilato un vero Piano Industriale, che pianifichi un progetto di riconversione della gestione editoriale e tecnologica, definendo nei meriti le allocazioni di risorse e quanto necessario per l’immediato e per il prossimo futuro, per togliere la RAI dal pantano del ruolo subalterno ed inadeguato cui è attualmente costretta.
Chiediamo che vengano immediatamente posti in opera quei meccanismi che permettano ai sindacati di avere ben visibili le dinamiche e le motivazioni che spingono continuamente l’Azienda alla dilapidazione delle risorse nel continuo ricorso alle logiche degli appalti, dell’outsourcing, delle consulenze esterne, dell’acquisto di Format esterni, e alla non valorizzazione ed utilizzo delle professionalità e delle risorse interne.

Come lavoratori di Ingegneria denunciamo il ricorso, sempre più frequente, all’affidamento in outsourcing di Progettazione e Realizzazione di interi sistemi ed impianti tecnologici per la Produzione e la Messa in Onda, eludendo le risorse e le capacità interne, proprie del nostro settore. Questo comporta un grave indebolimento dell’infrastruttura produttiva dell’intero sistema RAI ed il continuo ricorso a noleggio di apparati, sistemi, e quant’altro necessario alla Produzione.
Come lavoratori di Ingegneria ci dichiariamo pronti a denunciare sindacalmente con fatti, resoconti e dati quanto già, in quest’ottica, è stato perpetrato. Il delicato compito strategico cui Ingegneria è chiamata (in allegato la descrizione della missione di Ingegneria) è puntualmente vanificato dalle scelte del management aziendale.

Ci riferiamo all’assoluta mancanza di programmazione di quanto necessario alla realizzazione dei nuovi impianti tecnologici.
Ci riferiamo all’ottusa rigidità dell’interpretazione delle ‘norme e procedure per gli acquisti’ che di fatto negli ultimi 2 anni hanno bloccato completamente le attività di progettazione e realizzazione.
L’assoluta mancanza di un progetto di riqualificazione del personale e il non rinnovo del turn-over stanno contribuendo ad una sempre crescente dequalificazione professionale.
Per tutto questo vogliamo esserci! Dichiarando, ancora una volta, che l’obiettivo che vogliamo raggiungere e per cui vogliamo lottare non è il solo ottenimento del Premio di Risultato - legato ad una dinamica di calcolo contrattuale inaccettabile.

Troppe sono state le occasioni, sistematicamente disattese, di rilancio del sistema RAI che potevano e dovevano vedere la Direzione impegnata in un tentativo estremo di recuperare risorse economiche e prestigio. Pensiamo, ad esempio, al passaggio al Digitale Terrestre, occasione sprecata e ridotta ad una mera ricanalizzazione o alle recente scelta di non rinnovare il contratto con SKY come alla sospensione dei Talk Show in campagna elettorale, ai mancati introiti in termini di pubblicità, al depauperamento delle idee e dei contenuti nelle programmazioni che hanno ridotto il servizio pubblico Radio-Televisivo all’ombra pavida di se stesso.

Chiediamo che vengano immediatamente poste in essere tutte le iniziative possibili atte a raccogliere ed amalgamare le denunce spesso spontanee e ormai corali, che si stanno susseguendo nei diversi insediamenti aziendali e nelle assemblee locali, coinvolgendo tutte le altre compagini aziendali, giornalisti e consociate tutte ... fuori dal limite del monte ore assembleare disponibile, riuniti in un’Assemblea Permanente, ed attuando un coordinamento dei Lavoratori RAI, in sintonia con i sindacati che intendono portare avanti la nostra lotta.
Auspichiamo che la nostra unità e la nostra determinazione spingano ad un tavolo congiunto anche quei sindacati titubanti che ancora sembrano non aver colto la gravità del momento!
Vogliamo che queste denunce vengano espresse al più presto al di fuori delle nostre assemblee e dei ristretti ambiti territoriali per divenire Denuncia in un contesto nazionale, arrivando ad uno sciopero generale che mobiliti l’intera azienda, se possibile anche con una manifestazione nazionale.
Purtroppo la nostra controparte non è più solo una dirigenza aziendale incapace o inefficiente, ma la palese volontà politica di smantellamento del Servizio Pubblico!


lunedì 3 maggio 2010

Comunicato Segreterie territoriali Slc Cgil - Fistel Cisl Uil.com Uil (3.5.2010)



BOLOGNA, SEGRETERIE TERRITORIALI
S L C - C G I L ; F I S T E L - C I S L ; U I L C O M - U I L

Bologna, 3 Maggio 2010
Spett.le UNINDUSTRIA BOLOGNA
Relazioni Industriali
Alla C.A. Dott. G. Scarascia
Via S. Serlio, 26
FAX 051356118
40100 BOLOGNA
Spett. le
RAI Radiotelevisione Italiana
Direzione Risorse Umane
Relazioni Industriali e Sindacali
Viale Mazzini, 14 R O M A
RAI Sede Regionale Emilia Romagna
V.le della Fiera 13 Bologna
binacchi@rai.it

OGGETTO: Procedure di raffreddamento ai sensi delle Leggi 146/90 e 83/2000 ed in base all’art. 3, lettera a) dell’accordo 22 Novembre 2001, valutato idoneo dalla Commissione di Garanzia, con delibera 02/12 del 24 Gennaio 2002.
MOTIVAZIONI:
- chiusura del settore Ponti Mobili della Sede di Bologna e conseguente grave perdita di commesse.
- mancata attuazione degli impegni contenuti nell’accordo su Buongiorno Regione e disomogeneità di trattamento economico rispetto ad altre sedi.
- mancata sostituzione di maternità.
- carenza complessiva degli organici della Sede, mancata riconferma tempi determinati e conseguente grave difficoltà di fruizione delle ferie estive.
- soppressione rubrica “Italia Agricoltura”, ricadute sull’occupazione a tempo determinato preesistente e riduzione della capacità produttiva della sede.
Con la presente si intende avviare le procedure di legge per la proclamazione dello stato di agitazione e le iniziative di sciopero a sostegno della vertenza regionale in oggetto.
Si precisa che le precedenti procedure di legge attivate, vengono annullate e s ostituite dalla presente.
A tal fine si richiede l’incontro previsto dalle procedure in oggetto.
Distinti saluti.

BOLOGNA, SEGRETERIE TERRITORIALI
S L C - C G I L ; F I S T E L - C I S L ; U I L C O M - U I L


Il popolo Rai in rivolta. Un Piano industriale da "lacrime e sangue"?



Il “Salone dei Quattrocento” è all’ottavo piano, quello con la terrazza, il caffè e la sala mensa frequentatissima. Ed è proprio nell’afosa sala mensa, gremita come non mai (“era dai tempi della fine anni Ottanta che non si vedeva tanta gente”, ricorda un “vecchio” dell’azienda!), che si snoda il racconto del malessere acuto dei dipendenti RAI, riuniti da due dei sindacati aziendali (CGIL e SNATER, mentre CISL, UIL, UGL e LIBERSIND hanno preferito voltare le spalle alla loro base). In quelle ore del pomeriggio caldo e umido romano si sarebbe dovuto tenere un incontro con i responsabili del personale per cercare di ricomporre lo “strappo” tra azienda e dipendenti, dovuto alla non corresponsione del premio di produzione nella busta paga di aprile: una “tradizione” quarantennale. Per di più, sapendo che un premio analogo, anche se decurtato rispetto agli anni precedenti, verrebbe erogato a giornalisti e dirigenti. Ma i soldi nelle casse asfittiche della RAI sarebbero ridotti proprio al lumicino! Ecco, quindi, spiegato perché da qualche parte la coperta tirata mostra solo al “corpo sensibile” dei lavoratori il freddo responso dei numeri ragionieristici.

Il “no” all’incontro, riportano i leader sindacali presenti, è stato motivato dalla controparte aziendale per “il clima non certo consono” che si respirerebbe tra i corridoi e la stanze di Viale Mazzini, vista la contemporaneità dell’Assemblea, indetta in un primo momento dai 700 autoconvocati (sulle mille e 200 persone circa, che abitualmente lavorano nella direzione generale). E’ un’assemblea composta, a tratti emotiva, quando alcuni dipendenti, uomini e donne con il “groppo alla gola” e l’inesperienza di chi parla per la prima volta in pubblico, ricordano l’orgoglio professionale della loro “avventura” lavorativa, fatta di lunghi periodi di precariato e poi, una volta assunti, di impegni stressanti ma esaltanti: film, fiction, programmi educativi e storici, show. Da oltre 15 anni tutto questo sembra ormai relegato ad un’altra RAI, ad un’azienda un tempo leader per la produzione culturale, artistica e informativa in Italia, ma anche competitiva a livello europeo. Ormai, documentano questi dipendenti, agli esordi come testimoni dell’impegno sindacale, non si creano né si producono più programmi all’interno dell’azienda; le professionalità tutte (programmisti, registi, autori, produttori, scenografi, attrezzisti, macchinisti, elettricisti, cameramen, ecc…) vengono mortificate per far posto agli appalti, alle produzioni esterne, ai format, molti dei quali, denunciano, erano stati ideati all’interno per poi venir “imbellettati e travestiti” rivenduti da società che dominano il mercato alla stessa RAI, la quale in molti casi non usufruirebbe dei diritti, sottostando, a volte, anche a clausole onerose.

E’ finita l’epoca in cui la RAI si faceva promotrice “del racconto della vita degli italiani, come disvela una programmista-regista della fiction nella sua accorata arringa: “abbiamo perso la capacità di narrare, di far vedere anche con l’aiuto della finzione narrativa quello che vive la nostra società”. Tutto è in mano a pochi gruppi ( tra questi la Endemol di Marco Bassetti, marito di Stefania Craxi, e Mediaset, la Ballandi Entertainment di Bibi Ballandi, la Magnolia di Giorgio Gori), fanno notare in molti, che sembrano legati ad aree di potere politico vicino alla maggioranza di governo, tanto che producono per RAI come per il principale concorrente Mediaset e per SKY. Per non parlare di piccole società che sarebbero sorte attorno ad ex-alti dirigenti RAI andati via o in pensione, che riescono a ritagliarsi anche loro una fetta dalla grossa torta degli appalti.

Certo, la scintilla che ha fatto scoccare l’incendio è stata la delusione di non vedere in busta paga il premio di produzione, ma tutti i dipendenti legano questa mancanza contrattuale, più che alla crisi finanziaria del bilancio RAI, alla fosca prospettiva che si va delineando con il nuovo Piano Industriale, appena in discussione in questi giorni davanti al Consiglio di amministrazione. Piano Industriale di cui si sa poco e che dalle indiscrezioni giornalistiche, seppure smentite ufficialmente, prevedrebbe “lacrime e sangue” soprattutto per i dipendenti: un migliaio di prepensionamenti tra i lavoratori, alcune centinaia tra giornalisti e dirigenti, riduzione di sedi di corrispondenza all’estero, revisione organizzativa della TGR, che produce i giornali radio e i telegiornali regionali. “Nessun cenno allo sviluppo, all’innovazione, alla riqualificazione del nostro ruolo produttivo, al taglio degli sprechi dovuti agli appalti, allo stop di contratti per gli esterni, che vengono assunti per meriti politici a discapito dei tanti precari che lavorano anche da dieci anni”: è questa l’accusa unanime che fanno i vertici sindacali presenti al Piano Industriale, che si sta discutendo al settimo paino di Viale Mazzini.

Reggeranno questo conflitto interno i vertici aziendali, visto che anche i giornalisti e i dirigenti RAI nei prossimi giorni saranno impegnati in un aspro confronto sindacale? L’orgoglio aziendale era ben radicato nel “Salone dei Quattrocento” di Viale Mazzini durante le due ore di discussione e di “presa di coscienza”. Il 4 Maggio, alla ripresa degli incontri tra azienda e sindacati, i lavoratori faranno un “presidio democratico” per riunirsi di nuovo in assemblea. E’ solo l’inizio, certo! Ma alla RAI qualcosa è davvero cambiato. Ora tocca alla politica, ai membri di minoranza del CDA, dare gambe e visibilità a questa presa di coscienza di chi non vuole “fare la fine dell’Alitalia”, di chi non vuole “essere sacrificato all’altare del conflitto d’interessi”.

di: Gianni Rossi
Fonte: http://www.articolo21.org


Documento approvato dall'Assemblea dei lavoratori di Torino DG (3.5.2010)



L’Assemblea dei Lavoratori di Torino DG (Via Cernaia-Corso Giambone) riunitasi in data odierna:

Ribadisce con forza la volontà di difendere il ruolo della RAI come Servizio Pubblico.
La RAI per una informazione libera dall’influenza politica.
La RAI per la difesa e la rappresentazione dell’identità del nostro paese.
La RAI quale testimonial di grandi eventi di interesse nazionale.
La RAI a sostegno di produzioni televisive, radiofoniche e cinematografiche di qualità.
La RAI a favore di sperimentazione e ricerca di nuove forme di espressione.
La RAI unica e distribuita sul territorio.

Chiede a tutte le Organizzazioni Sindacali Nazionali di arrivare ad un confronto serrato con l’Azienda sulle questioni primarie per la sopravvivenza ed il rilancio dell’Azienda.

Dà mandato alle RSU di utilizzare tutte le forme possibili di sensibilizzazione del ruolo Aziendale sulla cittadinanza.

Torino, 03/05/2010
Approvato all’unanimità dall’Assemblea.