SLC CGIL Nazionale

mercoledì 24 dicembre 2014

RAI- SLC CGIL su incontro del 22 Dicembre

COMUNICATO

Il giorno 22 dicembre 2014, le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil,
Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal hanno incontrato la direzione
del personale.

La convocazione aziendale alle Segreterie nazionali, era finalizzata a riprendere la
discussione su alcune questioni relative alle code contrattuali, all'Accordo del 4
luglio 2013 (non ancora applicate) e per avviare il confronto sulle tematiche
dell'innovazione e della competitività nelle attività di produzione.

La scrivente, dopo aver espresso la volontà di affrontare tali tematiche, questioni
rilevanti sia sotto il profilo industriale che del riconoscimento di diritti dei lavoratori
per le attività svolte in questi anni, ha espresso la necessità, per le festività ormai
iniziate, di aggiornare il confronto entro le prime due settimane del nuovo anno, per
consentire la presenza di tutte le delegazioni sindacali e la giusta informazione dei
lavoratori su questioni che li toccano profondamente.

Dopo una fase complessa, di divisione sindacale, e di contrapposizioni, che vedono
ancora in essere i ricorsi legali, vi è l'esigenza, a nostro avviso, sia sul piano
generale, futura riforma della Rai, sia sul piano gestionale, questioni proprie del
tavolo in essere e del rinnovo contrattuale, di trovare tra le OO.SS. tutte una
posizione comune sui diversi temi.

Affrontando la ripresa delle attività con una maggiore capacità sindacale di gestire il
difficile momento che la Rai sta vivendo.

Ci auspichiamo che tutti i soggetti in campo, condividendo la nostra analisi sulla
situazione, reputino il contributo di tutti necessario per superare la difficile
situazione, evitando quindi di innescare divisioni e contrapposizioni ulteriori.

Roma, 22 dicembre 2014
p. La Segreteria Nazionale
Alessio De Luca

SLC CGIL "Precari e Jobs Act"


SLC CGIL RAI Milano: ARCAL: un servizio in disarmo, almeno a Milano

SLC-CGIL RAI MILANO MILANO, 23 DICEMBRE 2014 

La comunicazione è di questi giorni: l’ufficio ARCAL nel Centro di Produzione della RAI di Milano può essere soppresso. “Qualcuno”, a livello centrale, ha deciso così: un ufficio e una impiegata che, sempre secondo quel ”Qualcuno”, non avevano ragione di essere. Tale valutazione la riteniamo molto opinabile. 
Per questo la RSU RAI Milano ha chiesto di ritornare su questa decisione. Conseguenza immediata è la difficoltà al mantenimento dei gruppi locali e all’espletamento delle pratiche quali: vacanze estive ed invernali, colonie estive, borse di studio, rimborsi nido e altri servizi sociali.
Ma non è solo questo! Parliamo anche di quello che sta avvenendo a livello centrale. 
Stiamo parlando di un istituto contrattuale il cui bilancio si aggira intorno a 1,8 milioni di Euro. Si tratta del cosiddetto salario differito. Soldi che, in fase di rinnovo contrattuale, sono stati destinati a scopi sociali invece che in busta paga, equivalenti ad una media di 150 Euro/anno a lavoratore. 
Sappiamo quanto sia estremamente difficile la situazione economico-finanziaria della RAI. E, infatti, la Direzione Relazioni Industriali ha già fatto sapere che per l’anno prossimo la quota del bilancio ARCAL dovrà essere tagliato del 30%. Il che significa togliere 600.000 €. Decisione unilaterale discutibile se il risultato è, alla fine, tagliare i contributi destinati ad aiutare le persone e le famiglie. 
Come per l’altro istituto contrattuale FASI, denunciamo che sono ormai troppi anni che gli organi statutari non si rinnovano. E questo è il male peggiore. Necessaria è la loro rivisitazione e riorganizzazione. Certamente i “veri servizi resi alla collettività” non vanno tagliati. Al CdA dell’ARCAL chiediamo di fare delle scelte che guardino di più alle necessità dei lavoratori e delle loro famiglie.

giovedì 18 dicembre 2014

22 Gennaio Prima udienza per ricorso al TAR

Rai: 22 gennaio prima udienza per ricorso Tar su taglio 150 ml a canone Rai

“Il 22 gennaio 2015 si terrà la prima udienza al TAR del Lazio per il ricorso sindacale e delle associazioni dei consumatori sul prelievo dei 150 milioni sul canone Rai, così come previsto dal decreto Legge 66 convertito in legge 89/2014.”  Così annuncia una nota di Slc Cgil Nazionale.
“La sottrazione, per l’anno 2014, di 150 milioni dalla provvista derivata dal canone di abbonamento, prima interamente attribuita alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, costituisce una nuova tassa a carico dei cittadini.”
“Il D.L. n.66/2014 presenta, ad avviso dei ricorrenti, ulteriori gravi profili di illegittimità – prosegue la nota:
1) riduce, con effetto retroattivo, le risorse dovute alla RAI senza prevedere una riforma che assicuri l’erogazione degli standard di servizio contenuti nel contratto di servizio 2013-2015;
2) è in assoluto contrasto con l’art.77 Cost che consente lo strumento del decreto legge solo nelle ipotesi di “straordinaria necessità ed urgenza”;
3) viola la natura giuridica del canone, garantita dalle norme costituzionali in quanto strumentale al buon funzionamento del servizio pubblico televisivo, il quale ha “carattere di preminente interesse generale” (art.43 cost.).”

mercoledì 17 dicembre 2014

Sciopero Generale 12 Dicembre: GRAZIE

GRAZIE
a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori RAI che hanno partecipato allo sciopero del 12 dicembre.

L’alta adesione di molte aree produttive e delle sedi regionali, ha consentito di superare complessivamente il 50% dei partecipanti e di far saltare tutta la programmazione televisiva in diretta, l’informazione regionale e una buona parte della programmazione radiofonica, fatta eccezione per Telethon, “programma” che per senso di responsabilità è stato oggetto di accordo tra le parti per consentirne la messa in onda (sul tema specifico, nonostante le critiche ricevute da alcuni lavoratori coinvolti, il sindacato ritiene di aver fatto la giusta scelta in linea con la missione di Sevizio Pubblico).

In aggiunta, vogliamo ringraziare i molti che hanno partecipato alle diverse manifestazioni organizzate su tutto il territorio nazionale, piccole o grandi, segno dell’importanza che i temi generali (job Act, Politiche economiche del Governo e legge di stabilità) e quelli aziendali (difesa del perimetro aziendale, futuro del servizio pubblico radio televisivo, livelli occupazionali) hanno per i lavoratori Rai.

A questo aggiungiamo, ancora una volta, la nostra ferma critica alla modalità con cui la Rai e le testate giornalistiche hanno scelto di comunicare all’utenza lo sciopero dei lavoratori della Rai. Segno evidente dell’esigenza di riscrivere le regole che regolano in azienda l’esercizio del diritto di sciopero, oltre che la mancanza di una corretta informazione agli utenti e ai cittadini da parte delle testate giornalistiche.

Mentre i ricorsi sindacali proseguono il loro iter (recupero dei 150 milioni di euro sottratti, con un prelievo forzoso illegittimo ed incostituzionale, dal canone Rai) non è ancora chiaro se il CDA sarà conseguente a quanto annunciato, al momento sembrerebbe che nessun ricorso sia stato presentato. Le scriventi, vista la fase di consultazione e di criticità del servizio pubblico, si stanno rivolgendo nuovamente alla Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai per sollecitare un chiaro indirizzo sul futuro del servizio pubblico radio televisivo: rinnovo anticipato della Concessione di Servizio pubblico a Rai, ridefinizione del Canone per recuperare l’elevata evasione, riformulazione della Governance del Servizio pubblico.

Roma, 16 dicembre 2014

Le segreterie nazionali

Slc Cgil Snater Libersind-ConfSal

venerdì 5 dicembre 2014

SLC CGIL e Filcams CGIL 800 Lavoratori rischiano il posto di lavoro

COMUNICATO STAMPA su Città di Roma Metronotte

Sono circa 800 i lavoratori della Società di vigilanza armata Città di Roma Metronotte, che in queste ore rischiano di perdere il posto di lavoro. Lo dichiarano Barbara Di Tomassi, Segretaria Filcams Cgil di Roma e Lazio, e Dino Oggiano, Segretario Slc Cgil Roma e Lazio.
La Società è stata infatti raggiunta da un provvedimento da parte della Prefettura di Roma di interdizione dal proseguimento delle attività, presso le committenza nella quali ha in essere forniture di servizio, causa informativa da parte dellantimafia dove imputa alla Città di Roma, attività per infiltrazione mafiosa.
Tale azione sta determinando una serie di dismissioni  dei contratti di fornitura da parte di committenze pubbliche molto importanti, tra le quali la Rai Spa, contratti che vengono assegnati ad altre aziende che a loro volta non stanno riassumendo i lavoratori coinvolti.
Ad oggi numerosi committenti, hanno rescisso il contratto di servizio a Città di Roma Metronotte con decorrenza 30 novembre. A nulla sono valse le richieste delle OO.SS di categoria tese a sensibilizzare gli enti committenti allobbligo del cambio appalto, peraltro sancito nel CCNL che regola il settore.

Barbara Di Tomassi e Dino Oggiano, proseguono nella nota, asseriscono che la lotta alla illegalità, principio irrinunciabile e fondante del nostro stato di diritto, deve avere una sua naturale attenzione per la difesa dei posti di lavoro: pertanto si appellano alla Direzione della Rai e a tutte le parti istituzionali, chiedendo la massima attenzione per il futuro lavorativo degli 800 lavoratori di Città di Roma Metronotte.
Barbara Di Tomassi, Segretaria Filcams Cgil di Roma e Lazio
Dino Oggiano, Segretario Slc Cgil Roma e Lazio.

RAI: PROFESSIONALITÀ e QUALITÀ SOTTO ATTACCO

Segreterie Nazionali
Slc Cgil Snater Libersind- ConfSal
Slc- Cgil , Snater e Libersind-Confsal si trovano per l’ennesima volta costretti a denunciare e stigmatizzare il duro attacco ai danni delle professionalità della Rai.
Nell’ambito della produzione, i modelli produttivi e le mansioni delle diverse professionalità, vengono sempre più stravolte con palesi violazioni del dettato contrattuale, condizione che sta intaccando ciò che qualitativamente le maestranze Rai hanno sempre realizzato per il servizio pubblico radio televisivo.
Con la scusa dell’innovazione tecnologica, l’azienda approfitta e spinge i lavoratori ad iniziative individuali e volontaristiche costituendo unilateralmente una modifica delle figure professionali e mettendo i lavoratori l’uno contro l’altro. Tutto ciò è messo ancora più in pericolo dall’attitudine dei giornalisti, identificabile in alcuni accordi sottoscritti e da prassi che si stanno consolidando, di fagocitare il lavoro svolto dai colleghi nostri rappresentati, il tutto ovviamente con l’innalzamento finale del costo del lavoro e con il pericolo di una futura parziale estromissione dal processo produttivo di figure fondamentali da noi rappresentate.
Vogliamo aggiungere che, questa, è la stessa Rai, che avendo stabilito nel CCL Rai del 7 febbraio 2013, la modifica di alcune figure professionali, tutte dirette al rientro degli appalti e all'efficientamento della produzione, non ha in alcun modo dato seguito allo sviluppo di tali elementi, negando ogni processo, già indicato nelle code contrattuali, di miglioramento dei modelli produttivi e delle figure professionali.
Paradigmatico è quanto si sta realizzando sulla figura degli operatori di ripresa, da sempre professionalità cardine della televisione, che si è vista estromettere da attività in cui la ripresa è la mansione principale.
Da molti anni ormai, a partire dallo stravolgimento dell’accordo sugli specializzati nelle sedi regionali, per passare dalla "fantasiosa", e mai costituita, mansione del videomaker, fino ad arrivare alla creazione unilaterale del modello produttivo per l'utilizzo del c.d. “zainetto”, ci fa apparire chiara l'idea dell'azienda di marginalizzare gli operatori nei diversi processi produttivi, idea ancor più suffragata dall’assenza di reperimento di personale, nelle ultime selezioni, di alcune figure professionali fra cui gli Operatori di Ripresa.
Vogliamo denunciare che nessuno sforzo, ad esempio, viene fatto per recuperare i circa 30 milioni di euro spesi per gli appalti di ripresa esterna delle sedi regionali. Elemento che, se ce ne fosse bisogno, ancora di più, svuota di significato, anche economico, l'operazione di "omogeneizzazione" in atto nella produzione.
Le scriventi OO.SS. si sono sempre dimostrate pronte al dialogo e alla discussione per la riorganizzazione delle figure professionali e la revisione dei modelli produttivi, e la questione dovrà essere obbligatoriamente al centro della prossima piattaforma contrattuale.
Siamo ben consapevoli, forse più dei vertici aziendali, che senza un ridisegno complessivo dell’organizzazione del lavoro si rischia di essere penalizzati da un mercato sempre più povero di risorse economiche ed una evoluzione tecnologica che pretende cambiamenti, formazione e capacità di innovare.
Deve essere però chiaro che, a questa nostra volontà non corrisponde, in nessun modo, la disponibilità a cancellare figure professionali, o meglio, famiglie professionali cardine per l'attività radio televisiva.
Sono, la complessità delle mansioni e la specificità delle attività che naturalmente creano l'articolazione di figure professionali codificate nel CCL RAI. Tale complessità professionale la si aiuta, la si agevola, la si può in parte semplificare con le nuove tecnologie, ma non la si può e non la si deve cancellare, soprattutto se si intende mantenere standard qualitativi propri di un Servizio Pubblico Radio Televisivo Europeo.
A questo aggiungiamo che è dal CCL Rai, sottoscritto il 7 febbraio 2013, che abbiamo codificato l'istituzione di una commissione paritetica che costruisse progetti formativi condivisi, essenziali per l’aggiornamento delle figure professionali, la quale, purtroppo, non certo per nostra volontà non è mai stata attivata.
Il combinato disposto di quanto stiamo affermando: lavoratori con diverse provenienze professionali a cui vengono affidate attività nuove (utilizzo di nuove tecnologie o funzioni a cui possono corrispondere responsabilità amministrate e penali soggettive), senza una adeguata formazione e senza codificarne modalità operative, procedure e mansioni specifiche (in testi condivisi), sta esponendo tutti, lavoratori e azienda, a ricorsi e contenziosi infiniti.
Chiediamo all'azienda di smettere forzature sui diversi modelli produttivi e figure professionali, in attesa che si giunga ad un ridisegno complessivo definito tra le parti.
Ogni atto che sarà posto in essere, in evidente contrasto con il dettato contrattuale, potrà originare ricorsi individuali o collettivi, ed anche ulteriori iniziative di mobilitazione e sciopero.
Roma, 5 dicembre 2014
Le Segreterie Nazionali
Slc Cgil Snater Libersind- ConfSal

giovedì 4 dicembre 2014

REC RUP: LA RAI FORZA LA MANO

Le scriventi OO.SS. ancora una volta riscontrano una fuga in avanti dell’Azienda che, nonostante non sia ancora stato definito un accordo quadro in materia REC-RUP per cui è stata attivata una Commissione, procede con deleghe, nomine di Responsabili, saltando a piè pari tutto ciò che riguarda l’impatto del conferimento dei mandati sulle risorse, lo sviluppo dei necessari strumenti operativi, la sufficiente autonomia decisionale e la pianificazione degli aggiornamenti normativi utili allo svolgimento delle mansioni richieste e neppure gli indispensabili riconoscimenti economici per la responsabilità e per il lavoro che i colleghi sono chiamati a svolgere.
Le figure professionali coinvolte (e non da ieri) chiedono giusti, equi riconoscimenti per un quadro di attività per cui sono richieste professionalità, competenza ed una grande esposizione personale che non si limita ad un ruolo di controllo o alla semplice esecuzione operativa. Gli acronimi REC, DEC e RUP infatti contengono i termini, RESPONSABILE e DIRETTORE, che ben definiscono i profili ed i ruoli oggetto di discussione.
Per quanto si qui esposto:
 ritengono che le “linee guida per lo svolgimento dei ruoli di REC – RUP” pubblicate dall’Azienda e la recente riorganizzazione del settore non siano assolutamente sufficienti ad affrontare e risolvere le criticità più volte esplicitate dalle OO.SS.;  considerano ancora non esaurita la discussione in seno alla Commissione REC-RUP;  ricordano che l’accordo sottoscritto dalle parti il 29.09.11 - firmato perché i massimi dirigenti aziendali non si sono fatti carico in quel momento di una materia poco chiara alla sottoscrizione dell’accordo ma soprattutto siglato per tutelare i loro sottoposti oggetto dello scarica barile - è stato disdettato dalle OO.SS. in data 28.07.14 per la mancata volontà aziendale di stringere e chiudere in quei giorni un giusto accordo;  ritengono di conseguenza le “Istruzioni interne per le procedure di affidamento dei contratti aventi ad oggetto servizi e forniture (1° agosto 2014 con esecutività al 1° settembre)” oggetto di nuova verifica nella suddetta commissione REC-RUP, anche in relazione in base alla definizione dei nuovi ruoli/attività proposti (RE, RDP etc etc) per cui nulla è stato comunicato alle OO.SS..
Roma, li 4 dicembre 2014
Le Segreterie Nazionali
Slc Cgil Snater Libersind-ConfSal

giovedì 27 novembre 2014

Comunicato Stampa:SINDACATI, 12 DICEMBRE SCIOPERO RAI

RAI: SINDACATI, 12 DICEMBRE SCIOPERO RAI

“Il balletto delle informazioni sulla riforma della Rai e sul Canone ci segnalano lo “stato confusionale” in cui si trovano il governo e le istituzioni – così una nota di Slc Cgil, Snater e Libersind-ConfSal.

“Sono stati rapidissimi ad indicare la vendita di parte della proprietà di Rai Way e la sottrazione di risorse economiche essenziali per la sopravvivenza del servizio pubblico, ma ora che si deve costruire una riforma del Servizio Pubblico Radio Televisivo, ed inevitabilmente, la riforma del sistema radio televisivo italiano iniziano le dichiarazioni e le smentite di diversi componenti del Governo.”

“Ci sembra – proseguono le sigle sindacali di categoria -  il chiaro preludio delle politiche dei due tempi: prima si prende e poi “non si riesce” a dare. Assodata la nostra contrarietà alla vendita di Rai Way, avevamo avvertito i vertici aziendali, almeno, di non avviarla sino a quando il quadro normativo sul futuro della Rai non fosse stato chiaro.”

“Invece si sono sbrigati ad alienare uno dei beni più preziosi della Rai senza che la stessa avesse garantite le risorse economiche necessarie per svolgere la propria attività e la concessione di servizio pubblico. Stessa cosa avevamo chiesto, nell'incontro del 9 ottobre, al Sottosegretario On. Giacomelli, e cioè provvedere a definire la legge sulla governance, la riforma del canone e il rinnovo della concessione e solo successivamente valutare l'esigenza di vendere uno quota minoritaria di Rai Way.”

“Denunciamo che ad un solo mese dalla fine dell’anno la Rai non conosce quali risorse avrà a disposizione per svolgere la propria funzione di servizio pubblico per il 2015.  Una vergogna per un paese democratico. In Rai il 12 dicembre i lavoratori SCIOPERANO!”


venerdì 21 novembre 2014

Comunicato unitario ricorso C.d.A. Rai

SLC – CGIL                          Sindacato Lavoratori Comunicazione
SNATER                               Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL      Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori
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RICORSO DEL C.d.A. CONTRO IL PRELIEVO DEI 150 MLN E SCIOPERO IN RAI IL 12 DICEMBRE

Assumiamo con favore che il C.d.A., dopo gli innumerevoli rinvii (il primo risale al 12 giugno c.a.), ieri abbia scelto a maggioranza di agire legalmente contro la legge che ha ridotto gli introiti da Canone (150 ml di €).
Quest'atto, figlio, a nostro parere, della preoccupazione per le incerte risorse da canone e della pressione delle OO.SS. e lavoratori (scioperi e ricorsi legali), non risolve la questione fondamentale, le pessime scelte del C.d.A. e del Direttore Generale che hanno minato l'azienda di servizio pubblico prima di decidere di reagire.
Quest'atto tardivo, se pur importante, ci rende obbligatoria la domanda, perché non si è provato ad agire prima per evitare la vendita di Rai Way?
Facciamoci i conti. La vendita parziale di Rai Way, dovrebbe portare una somma di circa 270 ml di € nelle casse della Rai, ovviamente se gli acquirenti pagheranno per le azioni prenotate.
Questo significa che il valore complessivo di Rai Way, in funzione dell'operazione di vendita effettuata "in caso di necessità", è oggi di 800 ml di €.
La diretta concorrente, lo scorso anno, con la collocazione in borsa  solo del 25% delle azioni (contro il 34,9% di Rai Way) ha incassato 280 ml di €.
Questo banale calcolo ci fa dire che, se anche non valutassimo l'operazione sbagliata a prescindere, per quello che a nostro avviso compromette nella Rai servizio pubblico, ci fa affermare che, oltretutto, è stata una scelta economicamente sbagliata, ben consapevoli del fatto che gli impianti di Rai Way sono, sia dal punto di vista della collocazione geografica che della qualità delle infrastrutture, ben superiori a quelle di qualsiasi concorrente. 
Fatte queste considerazioni, registriamo con favore una posizione unitaria con la Uil sui temi generali (legge di stabilità e job act).
·        Le scriventi, quindi, per rafforzare la mobilitazione già dichiarata il giorno 5 dicembre ed accogliendo le mozioni proposte ed approvate dai lavoratori nelle prime assemblee, scelgono di far convergere lo SCIOPERO GENERALE DELLA RAI AL 12 DICEMBRE 2014, invitando la Uilcom Uil ad una iniziativa comune anche sulle tematiche Rai.
Roma, 20 novembre 2014
Le Segreterie Nazionali

                                         Slc Cgil                     Snater                Libersind- ConfSal

SCIOPERO RAI 12 OTTOBRE INTERO TURNO

SLC – CGIL                          Sindacato Lavoratori Comunicazione
SNATER                               Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL      Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori
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SCIOPERO RAI


Slc Cgil, Snater e Libersind- ConfSal hanno deciso di definire una unica giornata di sciopero nazionale della Rai per il giorno 12 dicembre 2014.

Quanto il Governo Renzi sta realizzando sulla Rai, riduzione di risorse da canone e assenza di un vero ridisegno del Servizio Pubblico, è in continuità con i temi che stanno alla base dello sciopero generale indetto dalla CGIL e dalla UIL per il giorno 12 dicembre.

Per questo, dopo lo sciopero dell'11 giugno, partecipato dall'80% dai lavoratori della Rai ed a seguito dei ricorsi messi in campo contro le scelte del Governo su Rai (riduzione del canone sul 2014 e 2015 e (s)vendita di Rai Way, cancellazione dell’obbligo per legge di avere le Sedi regionali), le scriventi OO. SS., svolte le prime assemblee, hanno valutato di indire lo sciopero nazionale della Rai in concomitanza dello sciopero generale indetto contro il Job Act e la legge di stabilità, dalla CGIL e dalla UIL.

La mobilitazione in RAI del 12 dicembre è quindi:

·         Contro il prelievo forzoso dei 150 ml di euro con la legge 89/2014, contro il prelievo del 5% per ogni anno (85 ml di euro) del canone previsto con la legge di stabilità da parte del Governo.

·    Contro la (s)vendita di parte della proprietà di Rai Way, determinata dal decreto della Presidenza del Consiglio del 2 settembre ed attuata con la delibera del Consiglio di Amministrazione della Rai del 4 settembre 2014.

·         Per una Rai, Servizio Pubblico, riformata attraverso:
1.      un diverso modello di Governance,
2.      la Concessione definitiva di Servizio Pubblico alla Rai,
3.      l’assegnazione anche attraverso un Canone differenziato per reddito, che consenta lo svolgimento delle attuali attività e percorsi di crescita e sviluppo,
4.      una nuova regolazione del sistema radio televisivo in linea con i Paesi Europei. 

·       Per una riforma del sistema produttivo, gestionale e delle figure professionali attraverso un rinnovo contrattuale.

·         Contro il Job Act, nel quale si prevede di: modificare negativamente l'art.18 della L. 300/70 a tutela dei licenziamenti senza giusta causa, cancellare la tutela dell'art. 4 della L.300/70 contro i controlli a distanza, modificare la normativa vigente per consentire il demansionamento dei lavoratori unilateralmente da parte dell'azienda.

·     Contro la legge di stabilità che continua a ridurre le risorse a disposizione dei lavoratori e pensionati, anche attraverso una fiscalità iniqua, e che non stabilisce un sistema universalistico ed efficace degli ammortizzatori sociali.

Crediamo che alla Rai ed alle forze politiche debba arrivare un ulteriore forte segnale, sia sui temi generali che sul futuro della Rai Servizio Pubblico.
I temi sono fortemente connessi, è difficile per noi immaginare una Rai sana in assenza di una certezza sul futuro occupazionale (art.18 e risorse/Canone/rinnovo Concessione di servizio pubblico), è difficile immaginare una Rai che riconosca le professionalità (qualità di prodotto) senza una certezza sugli inquadramenti e sui diritti indisponibili (controllo a distanza).
Siamo fortemente preoccupati anche dalla accondiscendenza con cui i vertici aziendali della Rai hanno accettato ogni indicazione da parte del Governo, anche quando queste non erano obblighi formali, rispetto a percorsi di riduzione e di cessione di asset strategici (vendita di Rai Way), ancor di più in un quadro di totale incertezza normativa sulla Rai Servizio Pubblico e più in generale sul settore radio televisivo.

Per ora da parte del Governo ci sono un insieme di promesse, in realtà si è operato solo per la riduzione di risorse economiche che limitano la capacità produttiva.
In questo i vertici aziendali della Rai, con i loro atti ufficiali, hanno pesato solo negativamente.

Per questo lo sciopero è contro le scelte del Governo ed è anche contro le scelte della Rai.

A sostegno della vertenza si svolgeranno assemblee su tutto il territorio nazionale.
In allegato il calendario.

Roma, 20 novembre 2014

Le Segreterie Nazionali

                                          Slc Cgil                      Snater                  Libersind- ConfSal

martedì 11 novembre 2014

SLC CGIL: Dalle Parole ai Fatti o ....una Lenta AGONIA?



Il più delle volte in Rai si fa fatica a passare dalle parole ai fatti, ovvero ad attuare le enunciazioni.  Per questo ci corre l’obbligo di fare il punto della situazione.

Riprese in Movimento
L’azienda ci aveva messo al corrente, all’inizio di quest’anno, che si sarebbe proceduto ad avviare una gara per l’affidamento del servizio di aeromobili e sistemi girostabilizzati atti ad assicurare riprese televisive aeree. Gara che andava nel verso delle richieste sindacali effettuate già dal 2013, essendo Rai in possesso di una gran parte dei sistemi tecnici e di lavoratori con specifica professionalità. Purtroppo dobbiamo constatare che i buoni intendimenti non coincidono con la pratica.
La gara è stata sì avviata, ma in tempi così avanzati che un solo granellino di polvere basterebbe a bloccare tutto, producendo il risultato che anche il prossimo anno si debba ricorrere ad un appalto “tuttoincluso” per il Giro d’Italia e per gli  altri eventi  legati al contratto con RCS.

Centro Studi Nomentano
Ogni giorno una voce di corridoio.
Ci risultava che dal 5 gennaio 2015 si doveva procedere alla chiusura delle aree cantierabili, quindi la chiusura della quasi totalità della palazzina studi, ora circola la voce che tutto è rimandato, e forse la chiusura si concretizzerà da metà del prossimo anno. Questa incertezza crea seri problemi legati alle attività produttive che sono o che potrebbero essere sviluppate in futuro in questo insediamento. Forse non è chiaro al management aziendale che esiste un costo legato agli impianti ivi esistenti, anche se fermi, ed ai lavoratori che vi  operano producendo ore di trasmissione che altrimenti andrebbero in appalto.

Teche Rai
Bello il progetto di Digitalizzazione, ma vorremmo vederne la  luce in tempo utile, al momento tanti buoni intendimenti. Stiamo assistendo a formazione erogata troppo in anticipo, quando i sistemi non sono ancora completamente operativi, con il rischio di trovarci davanti una realtà diversa da quella prefigurata.
Oltretutto sarebbe opportuno, proprio in questa fase, stabilire i flussi produttivi futuri, in modo che quando saranno avviati, si operino solo piccoli aggiustamenti. Dal fronte invece giungono solo voci di “ricerca personale per il salario”, voci che in un quadro incerto come l’attuale, aumentano solo la confusione generale. In aggiunta riteniamo che il valore del materiale esistente in Teca richieda una più attenta osservazione e valutazione del lavoro, non ascrivendolo “frettolosamente” come semplice riversamento.

Area TG
Comprendiamo che in questo momento “tutta l’azienda” sia incentrata sul progetto “15 Dicembre”, ma l’Azienda deve dare anche risposte su come intende riutilizzare gli spazi produttivi. Al momento la produzione di Roma possiede locali tecnici, comprese aree studi non utilizzate, mentre ha due studi di produzione, considerati tali per la loro cubatura, impegnati per i tg1/3 provvisori. Accelerare il riutilizzo tecnico per queste aree è doveroso per ottimizzare la capacità produttiva del centro.
Dal punto di vista operativo i recenti interventi di digitalizzazione non si sono accompagnati ad un’attualizzazione delle procedure operative, dei protocolli, e della definizione univoca del chi fa cosa.

Innovazione tecnologica e Riprese esterne.
Qui casca l’asino.
Da molto tempo ribadiamo la necessità di investire sui mezzi di ripresa  per le esterne, naturalmente in base a quello che è l’obiettivo produttivo. Secondo noi, se si vuole vincere la sfida dell’Alta Definizione si deve sviluppare proprio questo ambito produttivo che può espletare le attività HD oggi richieste, come le riprese di eventi sportivi o produzioni da poter indirizzare sia sulle Reti Generaliste, che su quelle  tematiche.
Inoltre ricordiamo che solo un nucleo forte di attività interne può calmierare il mercato esterno. Mercato esterno che se diviene unico fornitore del servizio, può tranquillamente fare il “prezzo” rendendo i controlli previsti per gli appalti pubblici meramente tecnico/procedurali.

In ultimo “Allestimento Studi”
Ne fanno parte Arredamento, Trucco, Sartoria/Costumi, Scenografie (scenografi,Pittori e Costruttori ).
Quali sono le intenzioni della Rai nei confronti di questo settore a nostro avviso strategico per la produzione a costi certi? Non si sa! Nel passato ci sono stati tentativi di esternalizzare, ma i costi a regime si sono dimostrati più alti. Solo i lavoratori interni possono essere al corrente dei costi di realizzazione di un prodotto interno ed è per questo motivo che dovrebbero essere valorizzati e motivo di orgoglio perché è con quel prodotto che siamo visibili all’esterno. Quindi riteniamo che anche in questo ambito l’azienda debba cambiare registro e passare ai fatti.

Questi sono solo cinque “buoni propositi” che l’azienda in alcuni tavoli aveva enunciato, ce ne sono altri come le manutenzioni interne, che all’azienda fanno risparmiare in termini economici e per i tempi di intervento, o la post-produzione e tutti i reparti che la compongono.
E’ per questo che chiediamo OLTRE ALLE  PAROLE I FATTI.
Non pretendiamo il tutto subito, ma non siamo neanche più disponibili ad accettare il NIENTE che accompagna l’agonia cui stiamo assistendo. Com’è quindi nel costume di questa Organizzazione Sindacale, nel caso in cui non dovessero arrivare risposte convincenti dall'Azienda su queste problematiche, ci riserviamo di attivare tutti i percorsi sindacali per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori interessati.

Roma, 6 novembre ’14                                                 SEGRETERIA SLC-CGIL Roma e Lazio

                                                                                       SLC CGIL Rai Roma 

venerdì 17 ottobre 2014

martedì 7 ottobre 2014

martedì 30 settembre 2014

RAI: SINDACATI, 9 OTTOBRE INCONTRO CON GIACOMELLI SU VENDITA RAI WAY


"Il presidio di lavoratori e sindacati a difesa di Rai Way ha avuto un primo esito positivo: è in programma per il prossimo 9 ottobre l’incontro con il Sottosegretario con delega alle Comunicazioni Giacomelli, incentrato sulla vendita della società che gestisce la rete di diffusione della Rai." Lo annunciano in una nota Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal.
"Già la Consob, che aveva ricevuto dai sindacati una lettera di denuncia delle modalità di vendita con collocazione in borsa di Rai Way, ha risposto annunciando formalmente i “dovuti approfondimenti” – prosegue la nota.
"Per la delicatezza dell’operazione che riguarda il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo e della stessa democrazia nel nostro paese – concludono i sindacati - chiediamo al Sottosegretario, ancora una volta, la costituzione di un tavolo istituzionale anche alla presenza della Rai, per verificare le procedure di societarizzazione a fronte dei rilievi di illegittimità avanzati dagli stessi sindacati."

Rai: Sindacati, domani presidio al Mise su vendita Rai Way

Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-Confsal hanno organizzato per il 30 settembre, dalle ore 11.00 alle ore 14.00, il presidio dei lavoratori Rai Way e Rai sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico (Via Molise). L’iniziativa è indetta per protestare contro la vendita di Rai Way, società che detiene gli impianti trasmittenti (la rete digitale) ed il personale che li gestisce.

“I sindacati sono contrari alla vendita parziale o totale dell’azienda, giudicata asset strategico  per diffondere i contenuti televisivi e radiofonici e per vedersi assegnata nel 2016 la concessione di servizio pubblico radiotelevisivo.” Annuncia una nota unitaria.
“Sono settimane che abbiamo chiesto al Ministero, ed in particolare modo al sottosegretario alle comunicazioni, l’On. Giacomelli, un confronto alla presenza dell’azienda, ma in pieno stile del Governo Renzi non vi è stata nessuna disponibilità in tal senso.
“In gran fretta, si sta procedendo alla cessione dell’assetto, senza che le parti sociali siano state informate sulla percentuale di azioni collocabili in borsa e senza che siano state chiarite le modalità di tale collocazione. Sul forte dubbio di legittimità dell’operazione, le organizzazioni sindacali hanno scritto alle autorità competenti CONSOB, Corte dei Conti, Agcom e AGCM.”

“Va detto – conclude la nota – che siamo in assenza di un Piano Industriale di Rai o Rai Way, condizione che impedisce ogni certezza rispetto al futuro industriale ed occupazionale della più grande azienda culturale del paese.”

venerdì 26 settembre 2014

martedì 23 settembre 2014

Quotazione sui mercati regolamentati di quote della partecipazione azionaria di Rai S.p.A. in RaiWay S.p.A.


L'informazione pubblica assicura che gli interessi delle diverse formazioni sociali abbiano uguale spazio mediatico e concorre, dunque, a rendere effettiva la "partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese" (art.3,c.2 Cost.).
Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal avendo appreso da notizie di stampa che, in data 4 settembre 2014, il Consiglio di Amministrazione di Rai S.p.A., concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo in base alla legge (D. Lgs. N. 177/05, art. 49), avrebbe approvato la proposta del Direttore Generale Gubitosi di cedere sui mercati regolamentati, mediante quotazione del titolo, quote di partecipazione minoritaria del compendio azionario nella controllata Rai Way, intende segnalare alle Autorità in indirizzo che la procedura seguita dalla RAI non sembra, allo stato delle informazioni acquisibili sui siti istituzionali, conforme alla normativa vigente.


L'iniziativa della RAI che procede dal DL. n. 66/2014 conv in L. n. 89/2014 il quale, nell'autorizzare la cessione sul mercato, di quote di RaiWay, prevede che le modalità di alienazione siano individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (ancora in fase di registrazione presso la Corte dei Conti) e nell'osservanza delle leggi vigenti.

La RAI sembra, invece, abbia avviato speditamente l'operazione di quotazione di Rai Way senza attendere il perfezionamento di detto decreto e, soprattutto con superficiale valutazione delle norme vigenti.

1.La RAI è organismo di diritto pubblico
Le peculiarità societarie, come ripetutamente affermato dalla Corte di Cassazione (cfr. n. 27092/2009), rendono la RAI organismo di diritto pubblico, soggetto, pertanto, alla giurisdizione della Corte dei Conti. Il bene protetto dalla RAI: l'informazione pubblica, infatti, mal si concilia con gli assetti societari della impresa pubblica (come Eni o Enel).
La copertura integrale del territorio e le infrastrutture per la trasmissione radiotelevisiva digitale, sono assicurate dalla controllata Rai Way, come prevede l'art. 1, c. 5 della Convenzione approvata con D.P.R. 28 marzo 1994. Pertanto, Rai way essendo a totale partecipazione pubblica e destinando unicamente a RAI i suoi servizi, è tenuta all'osservanza, delle norme previste per la RAI, anche in relazione alle modifiche del capitale azionario.

2. La procedura prevista dalle leggi vigenti per le modifiche del capitale azionario.
Le norme sono in proposito assai chiare e sono in particolare dettate dalla L. n.112/2004 ancora vigenti, non essendo state abrogate dal recente Dl. n.66/2014, conv. in L. n.89/2014.
L'alienazione di quote azionarie deve avvenire "mediante offerta pubblica di vendita" (art.21 c.3) nel rispetto delle deliberazioni del CIPE e della clausola di limitazione del possesso azionario che prevede un "limite massimo del possesso dell'uno per cento delle azioni". Inoltre non sono possibili "patti di sindacato o di blocco" (art.21 c.5 della L. n.112/2004).
I vincoli di legge, di Convenzione e di Contratto di Servizio, si applicano sia a RAI sia Raiway. Gli investitori dovranno essere correttamente informati dei ristretti limiti di azione degli amministratori della controllata Rai Way, ai quali è consentito lo svolgimento di attività commerciali ed editoriali, connesse alla diffusione di immagini, suoni e dati, nonché di altre attività correlate, purché esse non risultino di pregiudizio al migliore svolgimento dei pubblici servizi concessi e concorrano alla equilibrata gestione aziendale.
Adeguata informazione dovrà essere data agli investitori circa le norme che impongono a Rai Way e a alla Rai la contabilità separata e vietano la osmosi tra risorse pubbliche e private. Le risorse pubbliche non potranno essere utilizzate per lo sviluppo della società e l'incremento di valore del titolo.
L'operazione di recente approvata dal Consiglio di Amministrazione di Rai sembra non conforme al quadro normativo di settore.
Alle Autorità in indirizzo spetta il compito di sorvegliare che l'iniziativa di quotazione di Rai Way avvenga nel più rigoroso rispetto delle norme vigenti, a tutela degli utenti del servizio pubblico radiotelevisivo e del diritto all'informazione.
In particolare spetta alla Consob interrompere, ove ne sussistano i presupposti, il procedimento di autorizzazione del prospetto di ammissione a quotazione; alla Borsa Italiana l'applicazione delle norme sullo svolgimento delle operazioni delle negoziazioni delle società quotate; alla Corte dei Conti il controllo sugli atti del Governo e del Consiglio di amministrazione della RAI.
Certi della Vostra attenzione per i temi su riportati, Vi porgiamo cordiali saluti.

I Segretari Generali

Slc Cgil M. Cestaro              Uilcom Uil S. Ugliarolo               Ugl Telecomunicazioni  S. Conti
 
Snater  C. Baldasseroni         Libersind-ConFsal  G.Sugamele

Rai, Sindacati: Consob, Corte Conti, Borsa, Agcom, Agcm, Vigilanza verifichino legittimità della vendita di Rai Way

Rai-RaiWay vigilanza verifichino legittimità

Modifiche organizzative e produttive settore Vidigrafo


A questa O.S. risulta che l'azienda avvierà, nel quadro della normativa contrattuale vigente, un percorso per assegnare l’attività di montaggio per le news di RaiSport ai lavoratori del settore vidigrafo. 
Questa O.S. pur non essendo contraria in via di principio ad avviare il percorso, ritiene che per procedere serva un quadro chiaro di riferimento ed un’impostazione strutturata dei processi, inoltre questa O.S. ritiene che a  questo punto è indispensabile avviare un nuovo processo organizzativo dell’intero reparto.
Difatti, già allo stato attuale, si risente dell’assenza di un modello organizzativo funzionale. Nel corso del tempo sono già state effettuate sporadiche attività di montaggio, ma essendo state queste introdotte in un processo non organizzato hanno portato una difficoltà oggettiva,  difficoltà che si sono evidenziate anche nei convenzionali impegni dell’EVS, impegni che sono aumentati, negli ultimi due anni, in maniera esponenziale e caotica.
Pertanto questa O.S. ritiene che sia doveroso intraprendere questa strada con il piede giusto, avviando e chiudendo una discussione che definisca i modelli organizzativi e un adeguato processo produttivo, tenendo conto del quadro di tecnologico in evoluzione.


                                                                                              SLC CGIL Rai Roma

giovedì 18 settembre 2014

Comunicato su incontro del 17 settembre - Presidio Presidio il 23 Settembre


Il Presidio, per ragioni di affollamento di manifestazioni presso il Ministero dello Sviluppo, 
è spostato al giorno 
30 Settembre
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COMUNICATO
Si è tenuto 17 settembre l’incontro tra Sindacati ed Azienda fissato, sul tema Relazioni
Sindacali,prima della pausa estiva.
Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazione, Snater, Libersind ConfSal in apertura hanno
stigmatizzato la decisione del C.d.A. del 4 settembre che sancisce la quotazione in borsa
di Rai Way.
Le 5 OO.SS. hanno riaffermato la loro totale contrarietà alla (s)vendita dell’Asset trasmissivo,
operazione che rischia di causare anche la mancata riconferma della concessione di Servizio
Pubblico a Rai SpA nel 2016 con lo scenario di crisi aziendale ed occupazionale che ne
conseguirebbe.
Hanno, per correttezza di ruoli, anticipato l’inevitabile avvio di una fase conflittuale, salvo un
auspicato ripensamento aziendale sulla vicenda Rai Way e sul più generale piano di riassetto
della Rai.
La Delegazione aziendale, dopo essersi dichiarata pronta a parlare del tema del giorno, ha
espresso la propria indisponibilità a ragionare di decisioni già prese dai vertici Aziendali.
I 5 Sindacati scriventi hanno richiesto ufficialmente la Delibera del C.d.A. del 4 di settembre
conosciuta in parte da notizie di stampa.
Le Scriventi, preso atto delle rigidità aziendali sul tema Rai Way e su l’avvio di un vero confronto
sul futuro della Rai, indicono per il giorno 23 settembre un presidio sotto il Ministero dello
Sviluppo Economico per richiamare il Ministro ed il Sottosegretario con la delega alle
comunicazioni ai propri doveri istituzionali e di conciliatore sui tavoli di crisi.
Inoltre, le scriventi, impegnate in un percorso legale, avviato contro quanto stabilito con il decreto
66/2014 e la L. 89/2014, per rendere più efficace l’azione di contrasto hanno valutato ulteriori
azioni di mobilitazione, tra cui anche lo sciopero generale di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del
Gruppo.
Per questo e per ulteriori valutazioni indicono, per il giorno 13 ottobre, un Coordinamento
Nazionale Unitario dei propri Rappresentanti dei Dipendenti di tutta Italia.
Roma 18 settembre 2014
Le Segreterie Nazionali
Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e LibersindConFsal

venerdì 12 settembre 2014

SLC CGIL e UILCOM UIL presentano ricorso


Roma, 11/09/2014. Contro il taglio dei 150 milioni che mette in pericolo il servizio pubblico e l’occupazione dei lavoratori della RAI, SLC-CGIL e UILCOM-UIL hanno in data 3 giugno 2014 presentato una diffida al Ministero dello sviluppo economico, intimando allo stesso di garantire il rispetto degli impegni sottoscritti al fine di consentire alla RAI la integrale copertura dei costi sostenuti per adempiere gli specifici obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo affidati a tale società. La settimana scorsa sono decorsi i termini di legge e si è registrato il mancato adeguamento da parte del Ministero dello sviluppo economico. Per questo motivo SLC CGIL e UILCOM-UIL hanno già dato mandato ai legali di presentare il ricorso.
              Barbara Apuzzo                                   Maurizio Lepri
Segretaria Nazionale SLC CGIL       Coord. Nazionale UILCOM UIL

giovedì 11 settembre 2014

Venerdi 12 ore 10 presidio



VENERDI 12 SETTEMBRE ORE 10.00

lavoratori in presidio presso
Viale Mazzini

CONTRO LA (S)VENDITA DI RAIWAY


Sindacati Rai: Inaccettabile ennesima svendita di un bene pubblico alle banche.
Avevamo visto giusto a temere per il futuro della società controllata Rai, Rai Way, che detiene il possesso della rete trasmittente.
Un articolo del Corriere della Sera, esplicita che il board, presieduto da Anna Maria Tarantola, ha deciso la vendita del 49% dell’azienda, la quale sarà collocata in borsa da un consorzio composto da Mediobanca, Credit Suisse, Banca Imi, Bnp Paribas e Citi.
Si aggiunge che, forse, il 20% dell’offerta sarà riservata al pubblico.
Questo implica che il controllo della più grande rete trasmittente televisiva, struttura molto delicata anche sotto il profilo democratico e della sicurezza nazionale sarà nelle mani delle “solite” banche e dei poteri forti.
A questo punto, con la sottrazione dei 150 milioni alla Rai determinato dalla applicazione di quanto previsto dalla legge n. 89 del 2014, si sta realizzando la vendita sotto costo della struttura trasmittente, costata all’azienda (e quindi anche ai cittadini che pagano il canone) per il passaggio al Digitale Terrestre 450 milioni di euro negli ultimi tre anni.
Alla fine di luglio, Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind hanno avviato, proprio su tale questione, le procedure di sciopero in attesa di avere un tavolo di confronto presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Vista la gravità della situazione ci attendiamo che si apra, prima dell’operazione, un confronto con le parti sociali ed i soggetti interessati per evitare l’ennesima catastrofe.
Per sollecitare l’apertura del confronto si svolgerà un presidio sotto il Ministero dello Sviluppo Economico.
Nei prossimi giorni i sindacati decideranno quali ulteriori iniziative di protesta mettere in campo.