SLC CGIL Nazionale

giovedì 28 aprile 2011

Quale miglior modo di salutare Masi






Comunicato Segreteria Nazionale Slc Cgil (28.04.2011)





LA TRATTATIVA

Il 27 aprile 2011, si è svolto, così come calendarizzato nell’incontro del giorno 20, il confronto tra OO.SS. e Rai su Rec e Rup nella mattinata e su Tempi Determinati a partire dalle ore 14.00, presso la sede Rai di Via Teulada.

Va riconosciuto che la Rai ha fatto un importante passo avanti nel metodo di discussione, fornendo, per la prima volta, una serie di proposte e documenti scritti.

Va chiarito da subito che tali testi (legittimamente sviluppati dall’azienda), consegnati durante l’incontro in plenaria sono divenuti di dominio pubblico, sono proposte di parte che ancora debbono essere discussi con le OO.SS.. Va sottolineato che, anche se molte argomentazioni nascono da sollecitazioni sindacali, Slc ha  intenzione di aggiungere contenuti e modificare concetti.

Su Rec e Rup: è volontà di Slc aiutare una difficile transizione determinata dalla nuova regolamentazione, questo però garantendo attenzione alla tutela dei lavoratori e al riconoscimento della loro professionalità.

È importante procedere in un’attenta formazione del personale addetto a tale funzione, dare copertura assicurativa per la responsabilità civile, rispettare il contratto nazionale per quanto contempla nelle proprie declaratorie, confrontarsi sull’elaborazione di una procedura che individui chiaramente funzioni e responsabilità.

Per Slc l’irrigidimento delle regole relative agli acquisti e agli appalti può, senza dimenticare le difficoltà implicite per l’azienda che compete su un mercato difficile, riportare tali processi nell’alveo dell’attenta gestione ed aiutare la Rai a ridurre sprechi ed eccessi, ovviamente, questo potrà essere possibile solo evitando l’allargamento della platea dei “responsabili” a dismisura. Non si può non pensare ad un periodo di deroga per mettere a regime la macchina, ma che termini in tempi certi e con l’elaborazioni di procedure chiare per migliorare l’esplicazione di tali funzioni.

Sui TD: va detto che nelle Linee Guida fornite da Rai alcuni concetti, espressi da più organizzazioni sindacali anche in pubbliche assemblee, sono stati accolti.

Slc ne rileva l’importanza e si impegnerà con le proprie chiare determinazioni a trovare, insieme alle altre organizzazioni sindacali, la soluzione di quei problemi concretizzatisi dall’attuazione del Collegato Lavoro, dalla difficile applicazione del vecchio Accordo dei Bacini (impossibilità di rendere dinamici i tempi della stabilizzazione), nell’accelerare il processo di stabilizzazione, nel trovare nuove forme virtuose per le assunzioni in linea con quanto si è realizzato in altri settori, per sbloccare la carenza di figure professionali e rispondere alle esigenze produttive e funzionali di consociate e territori, per realizzare, dopo aver normalizzato il pregresso, una gestione del mercato del lavoro e della contrattualizzazione del personale in Rai ben regolata.

Chiaramente tale processo complesso non può pensarsi limitato all’Accordo di stabilizzazione degli attuali TD, ma necessita di una chiara regolamentazione contrattuale che determini una più avanzata gestione del mercato del lavoro e delle forme contrattuali.

Slc, che evidentemente ha le proprie idee sul come realizzare tutto questo, evita consapevolmente di individuare proposte specifiche in questo comunicato, con lo scopo di condividere una piattaforma con le altre Organizzazioni ed evitare la rincorsa delle “migliori proposte”.

Slc ritiene che è questo il momento della responsabilità, conseguentemente si rende disponibile da subito ad incontrare le altre OO.SS. al fine di mettere a punto una proposta concreta e completa sulla questione TD e Mercato del Lavoro. Va evitato il rischio di rimanere imbrigliati lasciando di fatto l’azienda libera di  determinare le scelte ed i tavoli, non solo quello sui TD ma anche quello del rinnovo contrattuale con tutto quello che contiene:

Regole migliorative sugli appalti, figure professionali, parte economica, revisione del PdR.

Slc invita tutte le OO.SS., a partire dal prossimo incontro del 4 maggio (Rai Way, CCL e PdR), ad un atto di responsabilità forte per esprimere chiaramente all’azienda la propria compattezza e determinazione nel voler raggiungere i risultati necessari per rispondere ai bisogni dei lavoratori.

Slc nelle prossime ore, già alcuni contatti sono intercorsi, inviterà formalmente tutte le OO.SS. ad un incontro in tempi brevi.
Roma, 28 aprile 2011
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL


mercoledì 27 aprile 2011

Comunicato Delegati Cgil della Craipi (27.04.2011)


Comunicato CRAIPI
Care colleghe e cari colleghi,
nella sessione odierna, l’Assemblea dei Delegati ha approvato, all’unanimità, il bilancio della CRAIPI per l’anno 2010. Segue una sintesi dei risultati.

Risultato della gestione finanziaria netta
4.559.742
Rendimento netto imposte
1,9% per iscritti ordinari (1,1% linea iscritti silenti)
Incremento della raccolta finanziaria netta (ANDP)
% di adesione (dato relativo ai soli dipendenti a TI)
12.723.261
85%

I risultati economico-finanziari del fondo sono risultati, per il secondo anno consecutivo, di segno positivo.
Il rendimento, non ancora in linea con i principali indicatori di riferimento (una dettagliata analisi dei risultati è riportata nel nostro sito www.inforai.blogspot.com - “Indicatori di performance”), ha risentito, com’era ovvio attendersi, della complessità legata all’insediamento dei nuovi organi sociali e alla necessità di una preventiva analisi del portafoglio finanziario esistente. Modesta è stata la redditività del comparto assicurativo (2,1%), che ha chiuso positivamente solo grazie alle plusvalenze di cambio maturate da 2 polizze speculative denominate in dollari, e delle gestioni patrimoniali (0,44%). In linea con la media dei fondi pensione negoziali è stato invece il rendimento conseguito dalla gestione in Titoli di Stato (3,8%) e in Fondi Comuni (3.6%). La scarsa redditività del comparto silente (1,1%) si giustifica con l’estinzione delle precedenti polizze assicurative, che prevedevano il pagamento di commissioni sul TFR versato. La nuova polizza, conforme alle indicazioni di legge, non prevede alcun tipo di costo a carico degli iscritti.

Le tante novità del 2010
In linea con quanto da noi ripetutamente richiesto e in applicazione della normativa vigente, il Consiglio di Amministrazione ha:
q            avviato la riorganizzazione del Fondo con: la creazione di 2 comitati operativi (Finanza e Verifica Procedure); la contrattualizzazione dello Studio Olivieri per l’analisi e il monitoraggio del portafoglio (asset allocation) che terrà conto anche dei risultati di un prossimo studio sul profilo di rischio degli aderenti; la previsione di una funzione di controllo interno e l’imminente introduzione della Banca Depositaria, prevista dalla legge con funzione di garanzia dell’esistenza degli investimenti e del rispetto dei vincoli di investimento;
q            analizzato il portafoglio polizze esistente al 31.12.2009 e avviato un processo di revisione delle relative condizioni contrattuali (costi, garanzie, termini di riscatto,…). Alcune polizze sono state liquidate e altre rinegoziate, con una significativa riduzione dei costi di gestione e, quindi, un beneficio per la redditività del comparto (risparmio di circa 300 mila euro sul 2009);
q            dimezzato le commissioni sulle Gestioni Patrimoniali (passate dallo 0,9% allo 0,4% della massa amministrata) e pressoché annullato i costi di negoziazione e conversione (cd. switch) della gestione in Titoli e in Fondi Comuni (risparmio di circa 500 mila euro rispetto al 2009);
q            realizzato un sostanziale riequilibrio delle risorse assegnate ai gestori nel comparto delle gestioni patrimoniali (gestione indiretta). Il Consiglio di Amministrazione ha comunicato l’avvio, entro l’anno, delle procedure per l’assegnazione delle risorse a soggetti qualificati da individuare attraverso procedure selettive;
q            stipulato un nuovo contratto con la Previnet, che consentirà di avere, già nel 2011, un sito internet accessibile a tutti, con un’“area riservata personale” e un motore di calcolo per la redazione di simulazioni pensionistiche (cd. prospetti esemplificativi);
q            avviato un profondo restyling del bilancio, decisamente più ricco di contenuti, raffronti, valutazioni rispetto ai bilanci precedenti;
q            adeguato la Comunicazione Periodica Annuale al nuovo regime normativo di Covip e aggiornato la Nota Informativa (precedente aggiornamento del 2007). Entrambi i documenti saranno diffusi nelle prossime settimane;
q            confermato l’intenzione di organizzare, entro l’anno, una giornata di promozione della previdenza complementare aziendale (cd. CRAIPI DAY).
Care colleghe e cari colleghi,
nei prossimi mesi vigileremo affinché le tante iniziative esposte dal Consiglio di Amministrazione siano effettivamente realizzate. Dedicheremo una particolare attenzione al processo di selezione dei gestori, all’equanime redistribuzione delle risorse tra gli stessi, all’adeguatezza delle scelte d’investimento adottate, alla piena trasparenza verso delegati e iscritti mediante pubblicazione di documenti nel sito internet di prossima apertura ed estensione dell’informativa di bilancio sugli investimenti.
In merito all’eventuale passaggio al multi comparto, decisiva sarà la volontà espressa dai lavoratori nell’ambito del monitoraggio delle esigenze previdenziali degli iscritti e potenziali aderenti che sarà avviato nel 2011.

Siamo fiduciosi che, alla fine del triennio 2010 – 2012, CRAIPI avrà raggiunto i livelli di servizio dei fondi meglio gestiti. Certamente più lenta sarà, anche per i vincoli negoziali assunti dalla precedente gestione, la stabilizzazione dei risultati.
 Roma, 27 aprile 2011
I Delegati CGIL della CRAIPI



giovedì 21 aprile 2011

Comunicato Segreteria Nazionale Slc Cgil (21.4.2011)




Comunicato Slc Cgil

Incontro Rai 20 aprile 2011

Il giorno 20 aprile 2011 le OO.SS. hanno incontrato i responsabili aziendali delle Relazioni Industriali.
Dopo una agitata mattinata passata nella discussione sulla collocazione dell’incontro, vista l’inutilizzabilità della sala degli arazzi per manutenzione, alle ore 13.00 si è iniziata la trattativa presso il Teatro delle Vittorie.
L’azienda ha ripreso la discussione partendo dall’ultimo incontro del 22 e 23 febbraio, ribadendo ancora oggi l’impossibilità di definire l’esito sulle scelte del Ministero dell’Economia e Finanze relativamente alla vendita degli impianti di Rai Way.
Per il resto, sui temi posti dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali anche attraverso documenti d’organizzazione, si è dichiarata disponibile al confronto.
Dicendo questo ha però chiarito, su sollecitazione sindacale, che il Premio di Risultato per l’andamento aziendale, e per quanto chiaramente espresso il 27 settembre 2010 dal Direttore Generale, non è in pagamento per i disastrosi conti aziendali e conseguentemente per il mancato raggiungimento del Mol.
Slc, così come definito nel suo documento Comunicato SLC a seguito Coord Rai 6-4-11, ha esposto  davanti al Coordinamento Nazionale e all’azienda la sua posizione.
Slc Cgil, ha ribadito che le esternalizzazioni per lo stato dì attuazione del Piano Industriale, immobilizzato dall’assenza di una risposta dei Ministeri su Rai Way, l’assenza di una qualsiasi procedura avviata sulle restanti esternalizzazioni ipotizzate, si possono definire convogliate su un binario morto. Questo non toglie che Slc, nel caso in cui si dovessero mettere in campo iniziative per l’attuazione di tali progetti, così come già dimostrato nello Sciopero Generale Rai del 19 luglio e nello sciopero Generale Rai Unitario del 10 dicembre non avrebbe dubbi sul tipo di reazione da mettere in campo.
Per Slc è altresì chiaro che il Direttore Generale, anche nel far redigere il bilancio, ha tenuto conto di un risparmio pesantissimo sul costo del lavoro che comprendeva il non rinnovo contrattuale oltre che il non pagamento del Premio di Risultato, motivi aggiuntivi alle esternalizzazioni (totale 100 mln tutto sulle spalle dei lavoratori) per lo svolgimento dello Sciopero del 10 dicembre e di tutte le iniziative messe in campo in questi lunghi mesi.
Detto questo, per i numerosi bisogni espressi dai lavoratori, non si può non proseguire nell’esigere:

il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro, scaduto da dicembre 2009.

Per Slc non si può far passare l’idea che è possibile, in Rai, non rinnovare il Contratto, questo al di là delle condizioni economiche aziendali che ovviamente possono influenzare il quantitativo economico ma non l’esigibilità di un diritto.
Nell’ambito della discussione contrattuale, anche assumendo alcune richieste espresse dalle altre organizzazioni sindacali, si dovrà discutere di:
nuove regole per la stabilizzazione dei TD, a ridosso della pausa estiva non si possono non
determinare rapidamente nuove regole che garantiscano: la continuità lavorativa, l’individuazione in un tempo certo della stabilizzazione a tempo indeterminato. Si è sottolineata l’importanza per il futuro dell’azienda che si mantengano quelle professionalità cresciute in azienda e che hanno garantito la tenuta produttiva, ideativa e organizzativa della Rai. Per Slc solo a fronte di un buon accordo che determini l’automatica stabilizzazione si possono evitare le cause sancite dagli importanti numeri delle impugnative pervenute all’azienda (1700), che oltre a determinare una battaglia legale pesantissima metterebbero in discussione la tenuta aziendale.
esigibilità e nuove regole sul premio di risultato, era già stata espressa, in un accordo sancito con le OO.SS. lo scorso anno, l’esigenza di modificare la struttura del premio, superando la discutibile formula on/off che ha costretto negli ultimi anni il sindacato a precarie trattative per ottenere una somma, una tantum, determinata dalla pressione espressa dai lavoratori più che dalla esigibilità definita da regole chiare e condivise. Slc anche in passato aveva sostenuto l’esigenza di ottenere un premio a scaglioni che a seconda dei risultati economici determinasse l’erogazione di un premio più o meno alto, ma che comunque fosse legato a regole contrattuali esigibili.
Appalti, qui vi è una esigenza di definire regole stringenti, sia di assegnazione che di controllo delle organizzazioni sindacali, Slc vorrebbe portare ad esempio nel confronto l’articolo definito nell’integrativo di Mediaset in tale materia, il quale demanda anche a livello locale la verifica ed il controllo delle OO.SS. sulla congruità e “necessità” degli appalti.
Ridefinizione e aggiustamento delle figure professionali, vi sono alcune figure che, legate all’evoluzione tecnologica, ad accordi specifici per produzioni definite, vecchie esigenze mai sistemate, da ultima anche la discussione sul Rec e Rup, devono trovare una definizione che aiuti anche l’evoluzione produttiva, ideativa e gestionale dell’azienda.
Parte economica, discussione su una somma per incrementare i nuovi minimi salariali.
Esigenza primaria è quella di fare in fretta, ovviamente senza dimenticare la necessità di proseguire un confronto sul Piano Industriale (anche per monitorare la situazione delle ipotizzate esternalizzazioni), al fine di dare gambe e futuro all’azienda.
Slc ha chiesto che si parta dal confronto sui TD, soggetti più deboli e che hanno un’esigenza legata anche alle fasi di lavoro (stagione) e contrattualizzazione, questo però senza slegare il resto. Come in ogni discussione contrattuale l’esigenza è quella di tenere le cose insieme, anche in un equilibrio economico.
Slc ha quindi chiesto di proseguire nel confronto sulle regole (parte normativa): appalti, figure professionali,attenzione ad evitare sprechi, regole certe, per poi chiudere il tutto con la parte economica.
Per Slc, è l’aumento economico in prima voce sul salario l’esigenza primaria del rinnovo, questo non toglie che va ricercato un equilibrio su tutti gli istituti contrattuali, non escludendo la possibilità che, attraverso una ridefinizione del premio di risultato, questo si paghi in proporzione, deve essere chiaro che non è colpa dei lavoratori se l’andamento aziendale è negativo, e quindi non possono essere loro a pagare per tutti.
Esigenza espressa al tavolo, dai 5 sindacati che hanno scioperato il 10 dicembre, è che la trattativa si chiuda rapidamente, questo anche perché vista la concitata fase è impossibile immaginare gli abituali tempi dei rinnovi. Slc ha aggiunto che la firma dovrà essere, nel caso in cui si addivenisse ad un risultato congruo, unica e ultimativa per tutti i temi in discussione, ovviamente dopo l’approvazione dei lavoratori.
L’azienda ha proposto una calendarizzazione che tiene conto delle richieste sindacali.
1. Il 27 aprile, connessa alla discussione su Rec e Rup già fissata in precedenza, si partirà con la trattativa sui TD.
2. Il 4 maggio, data già individuata per il confronto su Rai Way, presente il Vice Direttore Generale Giancarlo Leone, si inizierà la discussione sull’articolato del Contratto compreso le nuove regole sul Premio di Risultato.
L’azienda ha dichiarato di essere intenzionata a chiudere il tutto nell’arco di 1 mese massimo 1 mese e mezzo.
Slc ha voluto sottolineare che l’assenza di una reale trattativa non sarà tollerata quindi ben si accoglie la volontà aziendale di rispondere in tempi stretti.

Roma, 21 Aprile 201

La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL


sabato 16 aprile 2011

Intervento Rsu Rai Mlano alla trasmissione Forte&Chiaro



Intervento dei delegati RSU RAI Milano alla trasmissione "Forte&Chiaro" sul canale televisivo ANTENNA 3 il 13 aprile del 2011.
I delegati sindacali spiegano la situazione generale del Centro di Produzione della RAI di Milano, le prospettive e le aspettative per un ritorno al Servizio Pubblico ispirato per i territori nei quali la gente vive e per tutti coloro che sentono ancora la necessita' di una TV che la rappresenti.
LA RSU RAI MILANO RINGRAZIA L'EMITTENTE TELEVISIVA ANTENNA 3 PER LA CONCESSIONE DEL DIRITTO DI RIPRODUZIONE.



Rai Comunicato stampa (14.4.2011)



Sarà la stessa persona???

Leggendo con attenzione il Contratto di Servizio 2010/2012 tra Ministero dello sviluppo economico e la Rai – Radio Televisione italiana s.p.a. si trova:
all’articolo 6, dal titolo: Realizzazione delle reti di radiodiffusione televisiva in tecnica digitale.
Comma 1: “La Rai si impegna ad attuare il processo di conversione delle reti alla tecnologia digitale[…].”
Comma 3, lettera a) “Realizzare una rete nazionale per la radiodiffusione televisiva in tecnica digitale[…].”
A rafforzare il concetto, sempre nel comma 3, si parla anche di ulteriori reti, di accordi con regioni, province autonome per l’estensione della diffusione, estensione della rete addirittura anche all’estero, realizzazione e modifica degli impianti.
Per concludere il comma 4., art 7 afferma “La Rai può utilizzare gli impianti, […]anche in comune con altri operatori. […] purché ciò non risulti di pregiudizio al miglior svolgimento del servizio pubblico concesso e concorra alla equilibrata gestione aziendale.”
Contemporaneamente, il Direttore Generale, estensore e firmatario per Rai del testo sopra citato col Ministero, ha anche elaborato per lo stesso periodo, 2010/2012, un Piano Industriale che vorrebbe realizzare la cessione degli impianti trasmittenti.
Con La conseguente lettera formale, inviata nel mese di novembre 2010, ai Ministeri competenti per la richiesta di vendita degli impianti conferma la volontà di dare applicazione ai contenuti del piano.
Vorremmo ricordare a tutti che la firma del Contratto di Servizio determina un impegno per svolgere la funzione di Pubblico Servizio, diciamo questo rimarcando che mentre si parla di investimenti in tecnologie, di costi per raggiungere i territori e la popolazione di tutta Italia a carico della Rai, per la conversione al digitale, contemporaneamente si reputa la stessa struttura trasmittente ,indispensabile per raggiungere un tale obiettivo, appena realizzata come NO CORE nel Piano Industriale.
Sappiamo essere questa una domanda retorica, ma vorremmo capire: la Rai può essere governata e diretta con queste drammatiche contraddizioni?!

Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-ConfSal


mercoledì 13 aprile 2011

Slc Cgil: "Ormai schiacciante il peso dei partiti sui conti Rai"



All’interno della contesa per i costi dei programmi Rai che sta animando la stampa, bisogna ricordare che l’azienda vive una seria crisi economica, produttiva e gestionale.
I numeri della Corte dei Conti dicono che quest’anno la Rai ha un passivo in bilancio di 118 mln di euro.
I vertici Rai per il 2011ipotizzano di passare, miracolosamente, ad un attivo di 40 mln, grazie al pessimo Piano Industriale 2010-2012 che, oltretutto, non è stato attuato se non in maniera assolutamente residuale proprio per la sua inapplicabilità ed inutilità.
Va ricordato che, sempre dato della Corte dei Conti, la Rai ha un indebitamento di circa 200 mln verso le banche, anche per portare avanti la digitalizzazione degli impianti (gli stessi che Masi vorrebbe svendere per 300 mln di euro).
Secondo l’ analisi dei bilanci Rai, realizzata da Sergio Cusani nel 2008 (www.slc.cgil.it/details.aspx?id=342) su incarico di Slc/Cgil, tale processo porterà l’azienda, così come è gestita, ad un indebitamento pari a 600 mln di euro entro dicembre 2012.
La Rai è un’azienda che vive in un mercato complesso con la struttura tipica di una fabbrica: ideazione, produzione, gestione amministrativa, infrastrutture; il suo funzionamento ed il suo risultato sono legati, oltre che a ciò che indica il contratto di servizio, alla capacità di ideare e realizzare prodotti di qualità (che sono solo per il 15% di informazione), per aumentare gli ascolti e vendere la pubblicità.
Per le forze politiche invece la Rai è un luogo di massima proliferazione clientelare pur di mantenere vive le rispettive “tifoserie”.
Sfugge che la Rai è una SPA che ha anche l’obbligo di costruire programmi di qualità che abbiano anche un riscontro di ascolti ed economico.
In questa logica manca totalmente l’interesse a cogliere l’evidente differenza, che sta nella qualità dei prodotti, nell’essere intrinsecamente Rai, nel produrre ricchezza che passa tra i programmi di Santoro, Floris, Gabanelli, Dandini, Fazio e la qualità dei programmi e tg proposti da Minzolini, Ferrara e Sgarbi.
Questa differenza però ben la conosce Confalonieri che si è ben guardato dall’affidare un programma, con tali cachet, a queste stesse persone in Mediaset: ma si sa, la Rai per sua costituzione deve digerire tutto, anche le cose peggiori e senza lamentarsi.
A questo quadro sconcertante rispondiamo con una nostra fiduciosa costatazione: la Rai, nonostante la stretta asfissiante del conflitto di interessi, cresce negli ascolti continuando a realizzare prodotti di qualità, e questo semplicemente grazie ai suoi lavoratori, e riteniamo che, sempre grazie ai suoi lavoratori, resisterà all’assedio che il Direttore Generale sta portando avanti da mesi con evidenti sostegni politici.


martedì 12 aprile 2011

Comunicato Segreterie nazionali Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind Confsal (12.04.2011)


COMUNICATO
Incontro con on. RAO (UDC e Commissione Parlamentare di Vigilanza)

Nell’ambito delle iniziative messe in atto dalle OO.SS SLC-CGIL, UILCOM-UIL, UGL Telecomunicazioni, SNATER e LIBERSIND Confsal, le Segreterie Nazionali nel pomeriggio di ieri, 11 aprile 2011, hanno incontrato l’On. Rao, rappresentante del Gruppo Parlamentare dell’UDC alla Camera dei Deputati e componente della Commissione di Vigilanza sulla RAI, al quale hanno illustrato la situazione complessiva della RAI e in particolare di RAI WAY alla luce delle previsioni del Piano Industriale.
Sul tema specifico, prospettata vendita degli assett di RAI WAY (impianti e “personale addetto alla manutenzione”), sono stati forniti dati ed elementi a dimostrazione dell’assoluta negatività dell’operazione evidenziando che se anche la cessione nell’immediato potrebbe portare ad un ripianamento del bilancio prevedibilmente, nell’arco di un triennio, porterebbe ad sensibile un aumento dei costi con un conseguente indebitamento derivante dalle attività, assolutamente indispensabili e fondamentali per la RAI, collegate alla diffusione del segnale agli utenti della concessionaria del Servizio Pubblico.
Unica vera conseguenza, condivisa dall’on Rao, sarebbe l’indebolimento della RAI nel futuro immediato e l’impossibilità per RAI WAY di competere nel mercato delle Telecomunicazioni in costante sviluppo.
Infatti, grazie alla proprietà degli impianti, Rai Way ha chiuso il bilancio 2010 in attivo, così come sempre avvenuto dal 2001 data della costituzione in società , di oltre 22 milioni di euro.
L’On. Rao, dopo il confronto con le organizzazioni sindacali, rafforzato nella sua consapevolezza che l’operazione di vendita avrebbe pesanti e negative ricadute non solo per RAI WAY ma soprattutto per l’intero gruppo RAI, ha confermato la massima disponibilità ad avviare un’opera di sensibilizzazione delle altre forze politiche al fine di costituire un fronte sempre più ampio a tutela degli interessi della RAI e del Servizio Pubblico radiotelevisivo confermando inoltre il suo interessamento nel ricercare una soluzione sul recupero dell’evasione del pagamento del canone.

LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL UILCOM-UIL UGL-Telecomunicazioni SNATER LIBERSIND Confsal


giovedì 7 aprile 2011

DOCUMENTO SLC CGIL A seguito del Coordinamento Nazionale Slc Cgil Rai



DOCUMENTO SLC CGIL
A seguito del Coordinamento Nazionale Slc Cgil Rai

Per procedere in una iniziativa sindacale che risponda ai bisogni dei lavoratori bisogna avere la capacità di analizzare la fase e assumere con coraggio alcune evidenze:
1) Le esternalizzazioni, ci riferiamo quelle relative alle esterne, all’Ict, agli abbonamenti, ad alcuni settori amministrativi, trucco, parrucco e costumi…sono ormai su un binario morto.
E’ nostro convincimento che tale stop è dovuto alle iniziative sindacali, mesi di mobilitazioni:
sciopero della sola Slc Cgil il 19 luglio, il grande Sciopero Generale dei 5 sindacati: Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind-ConfSal con ben l’85% di partecipazione dei lavoratori. I moltissimi incontri con l’azienda, le 2 audizioni in Commissione di Vigilanza Rai, l’incontro con le istituzioni locali e nazionali, i tantissimi comunicati stampa, i presidi sotto i palazzi istituzionali e le sedi Rai, le molte richieste d’incontro verso le forze politiche e gli organi istituzionali.



domenica 3 aprile 2011

Il Fatto Quotidiano: Mediaset vuole tutte le antenne. E Masi le vende



Il gruppo televisivo del premier pronto ad assestare un colpo strategico sulle cosiddette "torri". Murdoch incombe e Berlusconi si prende l'unico gestore indipendente dei tralicci. Intanto il dg di viale Mazzini, in controtendenza, vende proprio le antenne di Raiway
Il colpaccio che sta mettendo a segno Mediaset peserà sugli equilibri del mercato televisivo italiano. Il gruppo televisivo di B. si prepara ad acquisire il controllo della Dmt, società quotata in Borsa che rappresenta l’unico soggetto (almeno nominalmente) indipendente sul duro mercato delle antenne.

Da vent’anni la discussione sul mercato tv si è sempre concentrata su due risorse: la pubblicità e le frequenze, regolate da una successione di leggi controverse, come la Mammì del 1990, la Maccanico del 1997 e la Gasparri del 2004. Sempre pressoché ignorata è rimasta la questione delle cosiddette “torri”, le postazioni sulle cime delle montagne dove si piazzano le antenne. Per “illuminare”, come si dice in gergo, il territorio nazionale, possono occorrere da 500 a mille antenne. E’ un mercato anarchico dove l’unica legge che vale è quella del fatto compiuto. Chi ha piazzato la sua antenna su un monte ci sta per sempre. Chi arriva dopo deve chiedere ospitalità.
I primi arrivati sono la Rai, che con la sua Raiway detiene da sempre circa 1.200 torri in giro per l’Italia. Poi è arrivata Mediaset, che oggi, con la controllata Elettronica Industriale, ha circa 1.700 torri. Poi c’è la miriade di antenne e antennine delle tv locali.
Qui si impone una considerazione molto semplice: un soggetto può avere la concessione con le frequenze per trasmettere su tutta l’Italia, come nel noto e controverso caso di Europa 7, ma se non dispone delle torri per piazzare le antenne è una beffa. Mentre le frequenze le distribuisce lo Stato, le torri sono appunto affidate a un far west dove vigono solo due leggi: chi tardi arriva male alloggia e chi va via perde il posto all’osteria.

Dmt è nata una decina d’anni fa per iniziativa di Alessandro Falciai, un manager di Mediaset che si è messo in proprio, inizialmente per produrre apparati di trasmissione. Dopo alcuni anni Falciai, che nel frattempo si è quotato in Borsa, ha cominciato a comprare antenne in giro per l’Italia, incamerando anche piccoli imperi regionali indipendenti, come quelli – molto noti nell’ambiente – di Piero Barbagli in Toscana, di Giorgio Pinton nel Veneto e del gruppo Cattani tra Umbria e Lazio.

Oggi Dmt ha circa 1.400 antenne in giro per l’Italia. E’ un gigante, secondo solo a Mediaset. Il colosso Telecom Italia, tanto per fare un confronto, è attivo sul mercato televisivo con La7 e Mtv, e dispone di una rete di trasmissione di 800 torri sparse per l’Italia. Solo che quelle di proprietà si contano in poche decine, mentre il 90 per cento delle antenne sono ospitate in affitto da torri di altri. La maggior parte sono di Dmt. Ormai anche molte tv regionali sono inquiline di Dmt, con cui litigano sull’affitto.

La mossa di Mediaset, che ha deciso di riprendersi una realtà considerata sempre legata alla sua orbita, va letta alla luce della volontà dell’australiano Rupert Murdoch di aggredire il mercato terrestre con la sua Sky, fino a oggi relegata al satellite. E’ evidente che Murdoch aveva fino a ieri due possibilità: o prendere il bastone del pellegrino e arrampicarsi su un migliaio di montagne per intavolare un migliaio di trattative con i piccoli proprietari di antenne; oppure comprarsi Dmt, società che ha chiuso i conti 2010 con un buon aumento di fatturato e utili, ma anche debiti pari al doppio dei ricavi. Con 4 milioni di utile netto e 128 milioni di debiti la strada del ripianamento non sembra spianata.

Così, con una Dmt fatalmente disposta a farsi preda, Mediaset ha chiamato il suo vecchio dipendente e ha subito aperto il discorso per fondere le due società in una sola. Operazione semplice: fanno lo stesso mestiere, sono figlie della stessa madre (la Fininvest) e infatti hanno entrambe sede a Lissone, in provincia di Milano, a due passi da Arcore.

Murdoch, o chi altro volesse entrare nel mercato italiano, dopo questa operazione non saprà dove andare a parare. La7 si troverà inopinatamente a pagare l’affitto per le sue postazioni al concorrente Mediaset.

E intanto al direttore generale della Rai, Mauro Masi, è venuta la brillante idea di fare cassa vendendo per 300 milioni proprio le antenne di Raiway, operazione tentata senza successo già dieci anni fa dal governo Berlusconi. Dubitando che il governo consenta di venderle a Murdoch, potrebbe venderle a Mediaset, in attesa di vedere se l’Antitrust si accorge di qualcosa.

Da Il Fatto Quotidiano del 1 aprile 2011


Fax Rai Relazioni Sindacali (1.4.2011)



Slc Cgil
Fistel Cisl
Uilcom Uil
Ugl Telecomunicazioni
Snater
Libersind Confsal


Facendo seguito alle recenti richieste di chiarimento pervenute in merito ad alcune figure previste dalla normativa in materia di contratti pubblici (Direttore Lavori, Responsabile Unico del Procedimento, Responsabile Esecuzione Contratto), Vi convochiamo il 13 aprile p.v. alle ore 16 per uno specifico incontro sul tema.

Cordiali saluti,
Rai Radiotelevisione Italiana
Risorse Umane e Organizzazione


Verso lo sciopero generale del 6 maggio