La situazione della RAI è oggi allarmante: riduzione del personale, processi di esternalizzazione, alienazione delle principali risorse strategiche, sono i punti chiave di uno stato di degrado del quale anche gli organi di stampa riportano quotidianamente notizie.
Le lavoratrici e i lavoratori della RAI denunciano la mancanza di piani editoriali e industriali, strumenti necessari e imprescindibili per organizzare il lavoro e operare le linee guida che danno forza e concretezza al ruolo di servizio pubblico che la RAI da sempre svolge.
Con le parole del direttore generale RAI Mauro Masi, nel tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali, restano intatte le preoccupazioni sull’aumento dei processi di esternalizzazione.
Tra le indiscrezione pubblicate dall’Espresso, sul piano industriale, emerge anche la notizia che i 19 mega-pullman per le riprese esterne si ridurranno a non più di 4 in tutta Italia da utilizzare solo quando sarà obbligatorio esporre il marchio Rai. Si parla anche di chiusura di molti uffici amministrativi.
Il personale della Sede Regionale Rai della Liguria, seppure consapevole della necessaria politica di contenimento delle spese - che dovrebbe cominciare dalla riduzione delle spese di esternalizzazione - chiede di superare la situazione di precarietà legata alla carenza di personale e all’arretratezza delle attrezzature tecniche, per raggiungere le condizioni che permetterebbero di essere competitivi sul mercato.
Oggi le lavoratrici e i lavoratori della Rai manifestano perché pensano che la Rai
- debba ricominciare ad esprimere scelte editoriali coerenti con la propria funzione
- debba produrre idee e raccontare il Paese
- debba conservare e tutelare il proprio patrimonio storico, e investire in tecnologie e impianti
- debba valorizzare le risorse interne e stimolarne le capacità produttive senza ricorrere al sistematico e dispersivo uso e abuso delle esternalizzazioni in ogni settore.
Le lavoratrici e i lavoratori della RAI denunciano la mancanza di piani editoriali e industriali, strumenti necessari e imprescindibili per organizzare il lavoro e operare le linee guida che danno forza e concretezza al ruolo di servizio pubblico che la RAI da sempre svolge.
Con le parole del direttore generale RAI Mauro Masi, nel tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali, restano intatte le preoccupazioni sull’aumento dei processi di esternalizzazione.
Tra le indiscrezione pubblicate dall’Espresso, sul piano industriale, emerge anche la notizia che i 19 mega-pullman per le riprese esterne si ridurranno a non più di 4 in tutta Italia da utilizzare solo quando sarà obbligatorio esporre il marchio Rai. Si parla anche di chiusura di molti uffici amministrativi.
Il personale della Sede Regionale Rai della Liguria, seppure consapevole della necessaria politica di contenimento delle spese - che dovrebbe cominciare dalla riduzione delle spese di esternalizzazione - chiede di superare la situazione di precarietà legata alla carenza di personale e all’arretratezza delle attrezzature tecniche, per raggiungere le condizioni che permetterebbero di essere competitivi sul mercato.
Oggi le lavoratrici e i lavoratori della Rai manifestano perché pensano che la Rai
- debba ricominciare ad esprimere scelte editoriali coerenti con la propria funzione
- debba produrre idee e raccontare il Paese
- debba conservare e tutelare il proprio patrimonio storico, e investire in tecnologie e impianti
- debba valorizzare le risorse interne e stimolarne le capacità produttive senza ricorrere al sistematico e dispersivo uso e abuso delle esternalizzazioni in ogni settore.
12 Giugno 2010
Le lavoratrici e i lavoratori della Rai e RSU Sede di Genova
Le lavoratrici e i lavoratori della Rai e RSU Sede di Genova
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