SLC CGIL Nazionale

giovedì 27 novembre 2014

Comunicato Stampa:SINDACATI, 12 DICEMBRE SCIOPERO RAI

RAI: SINDACATI, 12 DICEMBRE SCIOPERO RAI

“Il balletto delle informazioni sulla riforma della Rai e sul Canone ci segnalano lo “stato confusionale” in cui si trovano il governo e le istituzioni – così una nota di Slc Cgil, Snater e Libersind-ConfSal.

“Sono stati rapidissimi ad indicare la vendita di parte della proprietà di Rai Way e la sottrazione di risorse economiche essenziali per la sopravvivenza del servizio pubblico, ma ora che si deve costruire una riforma del Servizio Pubblico Radio Televisivo, ed inevitabilmente, la riforma del sistema radio televisivo italiano iniziano le dichiarazioni e le smentite di diversi componenti del Governo.”

“Ci sembra – proseguono le sigle sindacali di categoria -  il chiaro preludio delle politiche dei due tempi: prima si prende e poi “non si riesce” a dare. Assodata la nostra contrarietà alla vendita di Rai Way, avevamo avvertito i vertici aziendali, almeno, di non avviarla sino a quando il quadro normativo sul futuro della Rai non fosse stato chiaro.”

“Invece si sono sbrigati ad alienare uno dei beni più preziosi della Rai senza che la stessa avesse garantite le risorse economiche necessarie per svolgere la propria attività e la concessione di servizio pubblico. Stessa cosa avevamo chiesto, nell'incontro del 9 ottobre, al Sottosegretario On. Giacomelli, e cioè provvedere a definire la legge sulla governance, la riforma del canone e il rinnovo della concessione e solo successivamente valutare l'esigenza di vendere uno quota minoritaria di Rai Way.”

“Denunciamo che ad un solo mese dalla fine dell’anno la Rai non conosce quali risorse avrà a disposizione per svolgere la propria funzione di servizio pubblico per il 2015.  Una vergogna per un paese democratico. In Rai il 12 dicembre i lavoratori SCIOPERANO!”


venerdì 21 novembre 2014

Comunicato unitario ricorso C.d.A. Rai

SLC – CGIL                          Sindacato Lavoratori Comunicazione
SNATER                               Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL      Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori
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RICORSO DEL C.d.A. CONTRO IL PRELIEVO DEI 150 MLN E SCIOPERO IN RAI IL 12 DICEMBRE

Assumiamo con favore che il C.d.A., dopo gli innumerevoli rinvii (il primo risale al 12 giugno c.a.), ieri abbia scelto a maggioranza di agire legalmente contro la legge che ha ridotto gli introiti da Canone (150 ml di €).
Quest'atto, figlio, a nostro parere, della preoccupazione per le incerte risorse da canone e della pressione delle OO.SS. e lavoratori (scioperi e ricorsi legali), non risolve la questione fondamentale, le pessime scelte del C.d.A. e del Direttore Generale che hanno minato l'azienda di servizio pubblico prima di decidere di reagire.
Quest'atto tardivo, se pur importante, ci rende obbligatoria la domanda, perché non si è provato ad agire prima per evitare la vendita di Rai Way?
Facciamoci i conti. La vendita parziale di Rai Way, dovrebbe portare una somma di circa 270 ml di € nelle casse della Rai, ovviamente se gli acquirenti pagheranno per le azioni prenotate.
Questo significa che il valore complessivo di Rai Way, in funzione dell'operazione di vendita effettuata "in caso di necessità", è oggi di 800 ml di €.
La diretta concorrente, lo scorso anno, con la collocazione in borsa  solo del 25% delle azioni (contro il 34,9% di Rai Way) ha incassato 280 ml di €.
Questo banale calcolo ci fa dire che, se anche non valutassimo l'operazione sbagliata a prescindere, per quello che a nostro avviso compromette nella Rai servizio pubblico, ci fa affermare che, oltretutto, è stata una scelta economicamente sbagliata, ben consapevoli del fatto che gli impianti di Rai Way sono, sia dal punto di vista della collocazione geografica che della qualità delle infrastrutture, ben superiori a quelle di qualsiasi concorrente. 
Fatte queste considerazioni, registriamo con favore una posizione unitaria con la Uil sui temi generali (legge di stabilità e job act).
·        Le scriventi, quindi, per rafforzare la mobilitazione già dichiarata il giorno 5 dicembre ed accogliendo le mozioni proposte ed approvate dai lavoratori nelle prime assemblee, scelgono di far convergere lo SCIOPERO GENERALE DELLA RAI AL 12 DICEMBRE 2014, invitando la Uilcom Uil ad una iniziativa comune anche sulle tematiche Rai.
Roma, 20 novembre 2014
Le Segreterie Nazionali

                                         Slc Cgil                     Snater                Libersind- ConfSal

SCIOPERO RAI 12 OTTOBRE INTERO TURNO

SLC – CGIL                          Sindacato Lavoratori Comunicazione
SNATER                               Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL      Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori
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SCIOPERO RAI


Slc Cgil, Snater e Libersind- ConfSal hanno deciso di definire una unica giornata di sciopero nazionale della Rai per il giorno 12 dicembre 2014.

Quanto il Governo Renzi sta realizzando sulla Rai, riduzione di risorse da canone e assenza di un vero ridisegno del Servizio Pubblico, è in continuità con i temi che stanno alla base dello sciopero generale indetto dalla CGIL e dalla UIL per il giorno 12 dicembre.

Per questo, dopo lo sciopero dell'11 giugno, partecipato dall'80% dai lavoratori della Rai ed a seguito dei ricorsi messi in campo contro le scelte del Governo su Rai (riduzione del canone sul 2014 e 2015 e (s)vendita di Rai Way, cancellazione dell’obbligo per legge di avere le Sedi regionali), le scriventi OO. SS., svolte le prime assemblee, hanno valutato di indire lo sciopero nazionale della Rai in concomitanza dello sciopero generale indetto contro il Job Act e la legge di stabilità, dalla CGIL e dalla UIL.

La mobilitazione in RAI del 12 dicembre è quindi:

·         Contro il prelievo forzoso dei 150 ml di euro con la legge 89/2014, contro il prelievo del 5% per ogni anno (85 ml di euro) del canone previsto con la legge di stabilità da parte del Governo.

·    Contro la (s)vendita di parte della proprietà di Rai Way, determinata dal decreto della Presidenza del Consiglio del 2 settembre ed attuata con la delibera del Consiglio di Amministrazione della Rai del 4 settembre 2014.

·         Per una Rai, Servizio Pubblico, riformata attraverso:
1.      un diverso modello di Governance,
2.      la Concessione definitiva di Servizio Pubblico alla Rai,
3.      l’assegnazione anche attraverso un Canone differenziato per reddito, che consenta lo svolgimento delle attuali attività e percorsi di crescita e sviluppo,
4.      una nuova regolazione del sistema radio televisivo in linea con i Paesi Europei. 

·       Per una riforma del sistema produttivo, gestionale e delle figure professionali attraverso un rinnovo contrattuale.

·         Contro il Job Act, nel quale si prevede di: modificare negativamente l'art.18 della L. 300/70 a tutela dei licenziamenti senza giusta causa, cancellare la tutela dell'art. 4 della L.300/70 contro i controlli a distanza, modificare la normativa vigente per consentire il demansionamento dei lavoratori unilateralmente da parte dell'azienda.

·     Contro la legge di stabilità che continua a ridurre le risorse a disposizione dei lavoratori e pensionati, anche attraverso una fiscalità iniqua, e che non stabilisce un sistema universalistico ed efficace degli ammortizzatori sociali.

Crediamo che alla Rai ed alle forze politiche debba arrivare un ulteriore forte segnale, sia sui temi generali che sul futuro della Rai Servizio Pubblico.
I temi sono fortemente connessi, è difficile per noi immaginare una Rai sana in assenza di una certezza sul futuro occupazionale (art.18 e risorse/Canone/rinnovo Concessione di servizio pubblico), è difficile immaginare una Rai che riconosca le professionalità (qualità di prodotto) senza una certezza sugli inquadramenti e sui diritti indisponibili (controllo a distanza).
Siamo fortemente preoccupati anche dalla accondiscendenza con cui i vertici aziendali della Rai hanno accettato ogni indicazione da parte del Governo, anche quando queste non erano obblighi formali, rispetto a percorsi di riduzione e di cessione di asset strategici (vendita di Rai Way), ancor di più in un quadro di totale incertezza normativa sulla Rai Servizio Pubblico e più in generale sul settore radio televisivo.

Per ora da parte del Governo ci sono un insieme di promesse, in realtà si è operato solo per la riduzione di risorse economiche che limitano la capacità produttiva.
In questo i vertici aziendali della Rai, con i loro atti ufficiali, hanno pesato solo negativamente.

Per questo lo sciopero è contro le scelte del Governo ed è anche contro le scelte della Rai.

A sostegno della vertenza si svolgeranno assemblee su tutto il territorio nazionale.
In allegato il calendario.

Roma, 20 novembre 2014

Le Segreterie Nazionali

                                          Slc Cgil                      Snater                  Libersind- ConfSal

martedì 11 novembre 2014

SLC CGIL: Dalle Parole ai Fatti o ....una Lenta AGONIA?



Il più delle volte in Rai si fa fatica a passare dalle parole ai fatti, ovvero ad attuare le enunciazioni.  Per questo ci corre l’obbligo di fare il punto della situazione.

Riprese in Movimento
L’azienda ci aveva messo al corrente, all’inizio di quest’anno, che si sarebbe proceduto ad avviare una gara per l’affidamento del servizio di aeromobili e sistemi girostabilizzati atti ad assicurare riprese televisive aeree. Gara che andava nel verso delle richieste sindacali effettuate già dal 2013, essendo Rai in possesso di una gran parte dei sistemi tecnici e di lavoratori con specifica professionalità. Purtroppo dobbiamo constatare che i buoni intendimenti non coincidono con la pratica.
La gara è stata sì avviata, ma in tempi così avanzati che un solo granellino di polvere basterebbe a bloccare tutto, producendo il risultato che anche il prossimo anno si debba ricorrere ad un appalto “tuttoincluso” per il Giro d’Italia e per gli  altri eventi  legati al contratto con RCS.

Centro Studi Nomentano
Ogni giorno una voce di corridoio.
Ci risultava che dal 5 gennaio 2015 si doveva procedere alla chiusura delle aree cantierabili, quindi la chiusura della quasi totalità della palazzina studi, ora circola la voce che tutto è rimandato, e forse la chiusura si concretizzerà da metà del prossimo anno. Questa incertezza crea seri problemi legati alle attività produttive che sono o che potrebbero essere sviluppate in futuro in questo insediamento. Forse non è chiaro al management aziendale che esiste un costo legato agli impianti ivi esistenti, anche se fermi, ed ai lavoratori che vi  operano producendo ore di trasmissione che altrimenti andrebbero in appalto.

Teche Rai
Bello il progetto di Digitalizzazione, ma vorremmo vederne la  luce in tempo utile, al momento tanti buoni intendimenti. Stiamo assistendo a formazione erogata troppo in anticipo, quando i sistemi non sono ancora completamente operativi, con il rischio di trovarci davanti una realtà diversa da quella prefigurata.
Oltretutto sarebbe opportuno, proprio in questa fase, stabilire i flussi produttivi futuri, in modo che quando saranno avviati, si operino solo piccoli aggiustamenti. Dal fronte invece giungono solo voci di “ricerca personale per il salario”, voci che in un quadro incerto come l’attuale, aumentano solo la confusione generale. In aggiunta riteniamo che il valore del materiale esistente in Teca richieda una più attenta osservazione e valutazione del lavoro, non ascrivendolo “frettolosamente” come semplice riversamento.

Area TG
Comprendiamo che in questo momento “tutta l’azienda” sia incentrata sul progetto “15 Dicembre”, ma l’Azienda deve dare anche risposte su come intende riutilizzare gli spazi produttivi. Al momento la produzione di Roma possiede locali tecnici, comprese aree studi non utilizzate, mentre ha due studi di produzione, considerati tali per la loro cubatura, impegnati per i tg1/3 provvisori. Accelerare il riutilizzo tecnico per queste aree è doveroso per ottimizzare la capacità produttiva del centro.
Dal punto di vista operativo i recenti interventi di digitalizzazione non si sono accompagnati ad un’attualizzazione delle procedure operative, dei protocolli, e della definizione univoca del chi fa cosa.

Innovazione tecnologica e Riprese esterne.
Qui casca l’asino.
Da molto tempo ribadiamo la necessità di investire sui mezzi di ripresa  per le esterne, naturalmente in base a quello che è l’obiettivo produttivo. Secondo noi, se si vuole vincere la sfida dell’Alta Definizione si deve sviluppare proprio questo ambito produttivo che può espletare le attività HD oggi richieste, come le riprese di eventi sportivi o produzioni da poter indirizzare sia sulle Reti Generaliste, che su quelle  tematiche.
Inoltre ricordiamo che solo un nucleo forte di attività interne può calmierare il mercato esterno. Mercato esterno che se diviene unico fornitore del servizio, può tranquillamente fare il “prezzo” rendendo i controlli previsti per gli appalti pubblici meramente tecnico/procedurali.

In ultimo “Allestimento Studi”
Ne fanno parte Arredamento, Trucco, Sartoria/Costumi, Scenografie (scenografi,Pittori e Costruttori ).
Quali sono le intenzioni della Rai nei confronti di questo settore a nostro avviso strategico per la produzione a costi certi? Non si sa! Nel passato ci sono stati tentativi di esternalizzare, ma i costi a regime si sono dimostrati più alti. Solo i lavoratori interni possono essere al corrente dei costi di realizzazione di un prodotto interno ed è per questo motivo che dovrebbero essere valorizzati e motivo di orgoglio perché è con quel prodotto che siamo visibili all’esterno. Quindi riteniamo che anche in questo ambito l’azienda debba cambiare registro e passare ai fatti.

Questi sono solo cinque “buoni propositi” che l’azienda in alcuni tavoli aveva enunciato, ce ne sono altri come le manutenzioni interne, che all’azienda fanno risparmiare in termini economici e per i tempi di intervento, o la post-produzione e tutti i reparti che la compongono.
E’ per questo che chiediamo OLTRE ALLE  PAROLE I FATTI.
Non pretendiamo il tutto subito, ma non siamo neanche più disponibili ad accettare il NIENTE che accompagna l’agonia cui stiamo assistendo. Com’è quindi nel costume di questa Organizzazione Sindacale, nel caso in cui non dovessero arrivare risposte convincenti dall'Azienda su queste problematiche, ci riserviamo di attivare tutti i percorsi sindacali per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori interessati.

Roma, 6 novembre ’14                                                 SEGRETERIA SLC-CGIL Roma e Lazio

                                                                                       SLC CGIL Rai Roma