SLC CGIL Nazionale

giovedì 26 novembre 2009

Segreteria Nazionale SLC-CGIL (26.11.09)




COMUNICATO


Il giorno 25 novembre 2009, Slc Cgil, Fistel Cisl, Snater e Libersind-Confsal hanno incontrato la Rai per discutere di:

  • Verifica e prosecuzione Accordo di stabilizzazione sui Tempi Determinati (come da Accordo sui T.D. del 4 giugno 2008).
  • Verifica su Accordo per programmazione di Buongiorno Regione nelle Sedi regionali.

Tempi Determinati

L’incontro è stato dedicato essenzialmente non ad una fase di approfondimento e contrattazione, ma alla fornitura da parte dell’Azienda dei dati necessari per ragionare dell’efficacia dell’Accordo di giugno 2008, ed ha avuto pertanto una funzione preparatoria rispetto all’implementazione dell’accordo.

A tal riguardo la Rai ci ha fornito dati sull’evoluzione delle anzianità dei T.D. rispetto ai requisiti previsti nell’accordo 4 giugno 2008:

  • 260 hanno maturato i requisiti previsti per la fascia A, così ripartiti:

  • 210 Roma, 23 Milano, 10 Torino, 5 Napoli, 10 nelle sedi regionali, (245 in Rai, 15 nelle consociate)

  • 340 hanno maturato i requisiti previsti per la fascia B, così ripartiti:

  • 205 Roma, 51 Milano, 24 Torino, 12 Napoli, 18 sedi regionali, (8 RaiSat, 16 RaiWay).

Non esplicitiamo dati di maggiore dettaglio perché l’azienda aveva dei margini di incertezza.

Nel prossimo incontro ci dovrà fornire, perché così gli è stato richiesto da parte nostra:

  • numero dei lavoratori a TD fuori dai bacini,

  • evoluzione percentuale dei lavoratori TD a seguito dell’Accordo,

  • numero esatto di lavoratori assunti a TI da bacino in questi mesi.

Questi elementi, unitamente alle problematiche emerse e segnalate delle lavoratrici e dei lavoratori, debbono diventare la base per l’aggiornamento dell’Accordo di giugno.

Da parte sindacale sono stati elencati i seguenti problemi:

  • difficoltà a reperire alcune figure professionali da bacino,

  • difficoltà per alcuni territori ad avere il giusto turnover per assenza o carenza nel bacino,

  • modalità di calcolo della maturazione delle giornate lavorate,

  • possibili elusioni dell’accordo mediante il ricorso ad altre forme di rapporto di lavoro,

  • il verificarsi di nuove prime utilizzazioni non legate ad Accordi specifici.

Ovviamente nei prossimi incontri, anche coadiuvati dalle Rsu, si proseguirà un lavoro di raccolta dati e di trattativa per rafforzare l’efficacia e la funzionalità dell’Accordo.

L’Azienda da parte sua ha posto il problema del peso dell’entrata in bacino di 600 nuove persone, specificando che questo potrebbe non essere scontato, viste le difficoltà economiche che la Rai si trova ad affrontare in questi mesi.

Buongiorno Regione

Riteniamo il confronto di VERIFICA molto interessante, i primi 3 territori presenti all’incontro hanno esplicitato molteplici problematiche delle proprie realtà, alcune delle quali comuni a tutti:

  • riconoscimento economico per coloro che debbono svolgere mansioni diverse o più mansioni/attività (attraverso innalzamento del livello o indennità),

  • Scarsa o nessuna formazione per coloro che sono stati utilizzati per mansioni diverse dalle loro,

  • mancato riconoscimento al disagio nel reperire mezzi di trasporto pubblici per inizio lavoro,

  • in alcuni casi scarsità di risorse umane,

  • difficoltà a chiudere lo studio alle 00.30, a seguito del tgr notte, con una sola risorsa,

  • è stata lamentata l’inadeguatezza delle apparecchiature con cui si opera,

  • mancanza del giusto turnover per alcune figure professionali.

Nei prossimi giorni si concorderanno altre date per la prosecuzione degli incontri su entrambe le tematiche, è nostro desiderio operare nei tempi più rapidi possibili.

Esprimiamo infine preoccupazione per il permanere di tavoli separati, condizione voluta da altri, su materie che a nostro avviso non vedono divergenze di merito specifiche. Auspichiamo che sia possibile ricomporre l’unitarietà del confronto, nell’interesse di tutti.



Roma, 26 Novembre 2009
Segreteria Nazionale SLC-CGIL


mercoledì 25 novembre 2009

Emendamento A. Genovesi - A. De Luca

Informazione e Cultura


L’oscuramento mediatico dei dati della crisi e delle lotte dei lavoratori è una riduzione inaccettabile degli spazi di democrazia.
Nel ribadire la necessità di una forte iniziativa per la legge sul conflitto di interesse,la CGIL si deve impegnare per la libertà d’informazione: a tal fine, riteniamo strategica la valorizzazione di un servizio pubblico indipendente a partire dall’accrescimento di dignità e qualità del lavoro in Rai.
Occorre garantire a tutti e tutte l’accesso alla cultura. E’ fondamentale un rilancio di tutti gli spazi, pubblici e privati (teatri, circuiti cinematografici, musei) in cui si sviluppano ed esprimono informazione, formazione, conoscenza critica. Occorre dunque al tal fine sviluppare un’azione che porti al potenziamento dei fondi nazionali e locali per la cultura e al rilancio del Fondo Unico per lo Spettacolo.

Pag. 11 del Documento.


Alessandro Genovesi e Alessio De Luca


lunedì 16 novembre 2009

Comunicato Slc Cgil 16.11.2009



COMUNICATO
“BUONGIORNO REGIONE”


Il 12 novembre 2009, Slc Cgil, Fistel Cisl, Snater e Libersind-Confsal si sono incontrate con la Rai per discutere dell’ex Accordo su Buongiorno Regione sedi Regionali.

Le organizzazioni assenti hanno richiesto alla Rai di incontrarsi su tavoli separati.

Dopo aver ricevuto informative sull’andamento del programma e sullo stato del personale dedicato si è avuta una breve discusso dell’applicazione del vecchio Accordo.

Le OO.SS. avendo riscontrato su diversi territori difficoltà nello svolgimento del lavoro per la realizzazione del programma, prima di entrare nella piena discussione di merito con delegazione, su:
  • riconoscimenti per il lavoro svolto,

  • organizzazione del lavoro, che dovrà essere fatta alla presenza della delegazione sindacale,

hanno chiesto: VERIFICHE E CONTRATTAZIONE sede per sede, su tutte le tematiche relative alla struttura del programma.

A questo la Rai ha risposto con la disponibilità a calendarizzare gli incontri a Roma alla presenza delle OO.SS. e delle delegazioni territoriali.

Infine si è concordato che tale calendarizzazione partirà dal 25 novembre 2009, le delegazioni saranno convocate da parte della Rai in ordine alfabetico.

Crediamo che tale passaggio sia fondamentale per verificare l’adeguatezza del modello, la necessità di risorse, l’applicazione dell’Accordo prima di discutere nel merito.

Ci spiace che le organizzazioni sindacali assenti si ostinino nel voler dividere la discussione su più tavoli. Slc proseguendo serenamente il proprio lavoro auspica da parte di tutti maggiore senso di responsabilità.


Roma, 16 novembre 2009
Slc Cgil Nazionale



mercoledì 11 novembre 2009

Sciolta la riserva su ipotesi biennio 2008-2009



COMUNICATO


Il 9 novembre 2009 si sono concluse le consultazioni dei lavoratori sull’Ipotesi d’Accordo sul rinnovo del CCL Rai.

Il voto è stato largamente favorevole, l’ 85% delle lavoratrici e dei lavoratori hanno detto si.

Riconoscendo in una fase come è quella attuale, crisi economica e difficoltà aziendali, legate a:

- scelte industriali discutibili,
- pressioni con effetti negativi della politica.
Va detto che le somme nonostante la fase sono in linea con i rinnovi contrattuali della Rai, è stato ritenuto positivo anche il rinvio a gennaio 2010 della parte normativa, scelta che non fa perdere in questo rinnovo richieste centrali per il lavoro in Rai:

  • Appalti, Classificazione, Scala parametrale, etc.

    Importante anche la pianificazione degli incontri su:

  • Accordo Bacino TD;
  • Buongiorno Regione;
  • Centri di produzione di Napoli, Milano, Torino;
  • Consociate, in particolare Rai Sat e Rai Way, per le loro specificità.

È stata apprezzata dai lavoratori la tornata assembleare, elemento importante per ricostruire la partecipazione e acquisire nuova spinta per la prosecuzione della trattativa.

Nelle assemblee vi è stata una critica forte da parte dei lavoratori TD, nella maggior parte dei casi legata al minor impegno economico aziendale sull’una-tantum rispetto ai colleghi TI, ed anche più in generale per la loro condizione di precarietà che in molti casi produce soprusi. Inoltre hanno fortemente sollecitato le organizzazioni sindacali ad un impegno per una buona implementazione dell’Accordo di bacino in discussione il 25 novembre.

A questo si è risposto con la considerazione che mai era stata pagata una una-tantum ai TD, e che le condizioni economiche e la scarsa disponibilità aziendale nei loro confronti, visibile anche nella proposta di un doppio regime fatta a settembre e la conseguente apertura di tavoli separati, non hanno consentito le condizioni per ottenere di più.
SLC CGIL assume le richieste provenienti dai:

  • TD.
  • Centri di Produzione di Milano, Torino e Napoli, i quali, con mozioni approvate nelle assemblee, chiedono alle organizzazioni sindacali di sensibilizzare la politica e le strutture confederali sulla condizione della Rai.
  • Dalle Sedi Regionali rispetto a produzioni importanti come ad esempio Buongiorno Regione.

Stimoli sono arrivati sulla questione della “piena utilizzazione degli interni” e della formazione continua, quest’ultima necessaria per garantire alle produzioni interne una maggiore qualità.

Critiche sono arrivate dai lavoratori all’utilizzo abnorme delle consulenze che, in molti settori, vedi in area editoriale, svolgono identica mansione dei lavoratori subordinati.

In tutte le assemblee i lavoratori hanno messo al centro il problema degli sprechi, manifestando il timore che la Rai subisca, nel clima generale, le sorti dell’Alitalia. Per questo tutti chiedono un forte impegno nella discussione del Piano Industriale, e lo stimolo alla direzione della Rai per un rilancio di sviluppo del servizio Pubblico.

Pertanto, sulla base dei risultati assembleari, oggi SLC CGIL ha comunicato alla Rai lo scioglimento della riserva sull’ipotesi di rinnovo del biennio 2008-2009.
Roma, 10 Novembre 2009
Segreteria nazionale SLC-CGIL


martedì 10 novembre 2009

Elezioni C.Rai.Pi



Elezioni degli Organismi C.RaiP.I.

Un risultato per i lavoratori…

Dopo mesi di discussioni a volte aspre e di rinvii poco comprensibili il 5 novembre si sono svolte le elezioni degli organismi del Fondo C.Rai.P.I..
Per noi si tratta di un risultato cercato e voluto con forza, ci siamo impegnati per mesi allo scopo di arrivare alla novazione delle cariche del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori, anche in forza dell’ottimo risultato ottenuto dalla Slc Cgil alle elezioni dell’assemblea dei Delegati del Fondo.
Le nostre istanze di rinnovamento trovano compimento nel passaggio democratico e, oggi, nella realizzazione di nuovi equilibri, che dovranno consentire una gestione più TRASPARENTE e ATTENTA dei denari e delle future pensioni delle lavoratrici e dei lavoratori.
Siamo stati responsabili, ed abbiamo unito all’apertura a forze nuove una volontà di trovare punti in comune con altre organizzazioni sindacali, sempre nel solco del cambiamento.
È assolutamente centrale riuscire a migliorare le condizioni del fondo, questo lo si fa anche facendo i conti con i numeri e con le volontà di alcuni di condividere un percorso, consapevoli che altri faranno resistenza volendo conservare la propria posizione.
Ora deve essere la Rai a dimostrarci di avere la nostra stessa forza di volontà. Chiediamo all’azienda di individuare le figure da inserire negli organismi nel più breve tempo possibile, non si può perdere altro tempo, la Covip osserva le scelte del Fondo e i lavoratori attendono un segnale d’interesse per il loro futuro; se questo non avvenisse avremmo fatto solo un esercizio democratico fine a se stesso. Per ora, infatti, le nuove nomine rimangono congelate in attesa che la Rai sciolga la riserva sui propri membri, oseremmo dire anche questo con una interpretazione forzata delle regole, essendo i Consiglieri non eletti o nuovamente nominati, a nostro avviso da considerarsi decaduti. Chiediamo all’Azienda, a nome dei lavoratori, di trovare persone NUOVE, professionisti che abbiano la capacità ed il desiderio di produrre una discontinuità rispetto al passato, essendo consapevoli che sussiste la condizione per farlo.
Noi l’abbiamo fatto, perché quando le cose non vanno bene il primo impegno deve essere quello di sviluppare un’ analisi al proprio interno, per poi rispondere ai bisogni dei lavoratori con una forte discontinuità; non tutti i sindacati hanno dato questa lettura, e continueranno a rappresentarlo con la forza che gli elettori gli hanno concesso. Da parte nostra, nelle elezioni degli organismi C.Rai.P.I., abbiamo favorito chi delle altre organizzazioni esprimeva un concreto rinnovamento negli uomini e nelle idee.
La Cgil ha inserito nel CDA la Dr.ssa Annalisa De Sario, e nel Collegio dei Revisori la Dr.ssa Francesca Asci, entrambe stimate lavoratrici Rai, giovani e con le caratteristiche per svolgere al meglio questo complicato compito. E’ superfluo sottolineare che facciamo loro i nostri migliori auguri.
Da parte nostra è piena la volontà di collaborare e ricostruire, chiarendo da subito che rimangono in piedi i nostri progetti di cambiamento.
Qualcuno è rimasto fuori dagli organismi, forse quel qualcuno dovrebbe fare un esame di coscienza sulle scelte di questi ultimi mesi, a partire dalle modalità con cui si è fatto passare il bilancio del 2008, con la totale assenza di risposte sulla richiesta di trasparenza. A questo va aggiunto l’impedimento delle elezioni degli organismi nell’assemblea svoltasi prima dell’estate, che ha prodotto un rallentamento e una tensione che è andata solo a discapito dei lavoratori.

Crediamo che il processo di RINNOVAMENTO debba pervadere la Rai in tutti i suoi spazi di partecipazione democratica.
C.RaiP.I. ha dimostrato che ci può essere il cambiamento, ora bisogna far partire un identico processo per la RSU/Rls. Non è pensabile affrontare il Nuovo Contratto da gennaio 2010 senza una rinnovata rappresentanza. In Rai è doveroso far partecipare attivamente ai ragionamenti per i diritti ed il salario quelle forze che oggi hanno poca voce e far ottenere spazi adeguati a chi ha volontà di “fare”.
L’Arcal e la Fasi non sono da meno, la necessità di ricostruire democraticamente il controllo dei lavoratori su questi enti è forte, si deve ristabilire la corretta gestione. Anche in questo, su questi punti, siamo pronti a collaborare e a costruire, con le organizzazioni che sono pronte a ragionare in termini di discontinuità e rinnovamento.
Tornando a C.RaiP.I., nonostante il risultato elettorale sia stato assolutamente positivo, e, per una volta, la gestione dell’assemblea corretta, sono comunque emersi elementi curiosi, oseremmo dire “inquietanti”.

Chiediamo con lettere formali a C.Rai.P.I., nella persona della Dr.ssa A. Laganà, e alla Rai, se la notizia riferitaci da fonti interne, che sia stata effettuata una registrazione audio/video dell’Assemblea dei Delegati C.Rai.P.I. del 5 novembre, corrisponda a verità.
Lo chiediamo perché, se questo corrispondesse a verità, sarebbe un atto grave. Anche se nessuno di noi ha nulla da nascondere, infatti, e i comportamenti dei delegati Slc Cgil inconsapevolmente filmati lo potrebbero dimostrare, andrebbero fatte due considerazioni:
1) quando si filma una iniziativa di questo tipo si deve, per motivi legali e di correttezza sostanziale, avvertire e chiedere autorizzazione ai partecipanti.
2) Nel corso dell’Assemblea si sono svolte delle elezioni, oltretutto, come è statutariamente previsto, segrete.
Alla luce di tutto questo vorremmo capire:
• nelle mani di chi è tale registrazione (posto che esista) ?
• chi ha voluto la registrazione?
• per quale motivo è stata eseguita, oltretutto utilizzando dipendenti (tecnici) Rai, all’insaputa dei partecipanti?
• perché si fa una registrazione quando in ogni assemblea, contrariamente al passato, si scrive un verbale che poi viene reso pubblico?
• (ultima e più importante domanda) in relazione al fatto che in tale assise si è espletata una funzione democratica (il voto segreto per le elezioni degli organismi del Fondo) dove erano posizionate e puntate le telecamere?
Per quanto scritto alle parti interessate ci riserviamo azioni di carattere legale.

Per concludere va chiarito che non temiamo registrazioni.
Sarebbe anzi utile e interessante utilizzare questo strumento anche in altre occasioni con la consapevolezza di tutti. Ad esempio potrebbe rivestire una certa utilità avere una registrazione dell’assemblea C.Rai.P.I. del 26 giugno 2009, in modo da renderne chiari alcuni passaggi ai lavoratori.
Per quanto accaduto (sempre che sia accaduto) esprimiamo una volta di più il bisogno di una netta discontinuità col passato gestionale.
La Cgil, nonostante tutto, si batterà per questo con grande convinzione e serenità.

Roma, 9 Novembre 2009
Slc Cgil Nazionale


lunedì 9 novembre 2009

APPELLO PER UN REALE RINNOVAMENTO GENERAZIONALE



VERSO IL XVI CONGRESSO DELLA CGIL


APPELLO PER UN REALE RINNOVAMENTO GENERAZIONALE


“Servono fatti, non pugnette”
Paolo Cevoli – attore comico Zelig


L’Italia è un Paese malato perché è un paese vecchio. La classe dirigente politica, imprenditoriale e sindacale ha abbondantemente superato i 50 e i 60 anni ed è figlia - nella stragrande maggioranza dei casi - delle consorterie, delle burocrazie, delle reti familistiche. In Italia tutto si muove secondo il principio della coptazione basata sulla fedeltà al capo di turno e non sul merito, le differenze, le conoscenze, le intelligenze, la voglia di innovare e progettare il futuro. Di questo male oscuro soffriamo tutti, CGIL compresa.

Siamo tutti presi dalla retorica dei “giovani e del rinnovamento”; scriviamo pagine piene di buone intenzioni, ma poi – scendendo per i rami dell’organizzazione, nelle Camere del Lavoro e nelle Federazioni provinciali di categoria - siamo poco impegnati, nel concreto, a sburocratizzare, a rinnovare segreterie e gruppi dirigenti, ad imporre un reale ricambio generazionale. Se mai la Conferenza di organizzazione aveva dato un impulso, questo non è mai stato messo in pratica: pochi sparuti casi di rinnovamento non sono diventati la regola, ma solo un’eccezione. Le scelte approvate nel documento e contenute nelle delibere sono state volutamente disattese e l’attuale gruppo dirigente della CGIL non è apparso essere in grado di fare alcunché affinché ciò non accadesse. Non vi è stata nessuna scelta politica chiara dell’organizzazione nazionale nel chiedere impegni precisi alle strutture rispetto a quanto deciso. Abbiamo lasciato sulla carta scelte che potevano dare un impulso vero e forte all’avvicinamento di giovani alla nostra organizzazione a tutti i livelli. Se per gli altri contenuti della conferenza abbiamo preteso dalle strutture un comportamento che rispettasse quanto assunto, lo stesso non abbiamo fatto sui giovani.

E’ opportuno fare scelte chiare che riguardano anche le piattaforme contrattuali e gli accordi che firmiamo. Non possiamo non dirci che anche su questo, nella maggior parte delle ultime vertenze e rinnovi contrattuali, abbiamo dato l’idea di non interessarci dei giovani e soprattutto dei precari. Stesso ragionamento possiamo farlo sulle politiche messe in campo sul tema previdenziale e sul welfare state nel suo complesso. Con troppa leggerezza infatti si è messa in campo una politica che inevitabilmente metterà a rischio le pensioni delle nuove generazioni. Troppo poco si fa per allargare un sistema di tutele volto all’inclusione dei soggetti più deboli e all’estensione di diritti di cittadinanza quali ad esempio il diritto all’abitare e alla assistenza per le giovani famiglie.

Prendiamone atto tutti insieme e comportiamoci di conseguenza. Partendo da noi: praticando quanto predichiamo.

L’età media dei gruppi dirigenti della CGIL è abbondantemente sopra i 50 anni; in molte strutture confederali e di categoria la regola degli 8 anni ha prodotto solo una costante moltiplicazione di incarichi o la rotazione tra strutture diverse delle stesse compagne e compagni; negli organismi direttivi, nelle segreterie nazionali e in quelle delle grandi realtà metropolitane il quadro è desolante.

Le difficoltà di questa fase, per la CGIL, i rischi di isolamento sono allora anche figli delle difficoltà generazionali, dell’incapacità di sbloccare l’organizzazione, di aprire un dibattito che impedisca che il prossimo congresso si riduca alla mera conta tutta interna ad una generazione.

Il congresso non è ancora iniziato e già si vedono prevalere modelli organizzativi, linguaggi e logiche vecchie e obsolete; soprattutto rischia di prevalere una dinamica che terrà ancora bloccata la nostra organizzazione nel suo rinnovamento generazionale. Come una Chiesa millenaria, di fronte alle profonde novità emerse dalla crisi produttiva, sociale e culturale degli ultimi anni, il rischio più grande che abbiamo di fronte è infatti la tentazione di richiuderci in vecchi riti, di serrare le fila, di auto assolverci.

Eppure una nuova generazione sta emergendo dai luoghi di lavoro, con un bagaglio di conoscenza, di voglia di sperimentare e di mettersi in gioco enorme: una generazione che facciamo fatica ad intercettare. E anche quando ciò avviene (penso all’esperienza personale fatta nei call center), producendo anche ottimi delegati e delegate, generosi e coraggiosi, non siamo poi in grado di offrire loro percorsi ed esperienze dentro l’organizzazione che siano positivi, che ne riconoscano valore ed originalità. Ragazze e ragazzi che già oggi, in moltissimi casi, risulterebbero più preparati e più capaci di tanti segretari e di tanti “dirigenti”.

Per queste ragioni ritengo non sia più il tempo solo dei “buoni propositi”, per queste ragioni ritengo che il prossimo congresso debba operare un “rinnovamento forzato” della nostra organizzazione, con strumenti chiari ed esigibili, con vincoli concreti e senza “scappatoie”.

In particolare propongo ai firmatari della mozione/mozioni un “lodo rinnovamento” che obblighi tutti i livelli dell’organizzazione a:

- destinare in termini strutturali almeno il 5% delle risorse, a tutti i livelli della CGIL e delle categorie, alla promozione di quadri under 35. Sto parlando di ore di permesso, distacchi (totali o parziali), rimborsi, formazione mirata. Un 5% del bilancio da spendere, che va reso pubblico fino all’ultimo euro sui siti dell’organizzazione e che va certificato dalle istanze di controllo superiori;
definire in modo chiaro ed ineludibile nei regolamenti la scelta di destinare, in termini straordinari per i prossimi 2-3 anni, le risorse dei fondi di reinsediamento (qualche milione di euro) esclusivamente a progetti che mettano in capo a giovani quadri il rilancio della specifica struttura o presenza sindacale;
- darsi il vincolo all’interno dello Statuto delle quote “verdi” del 20% per tutti i comitati direttivi a tutti i livelli dell’organizzazione;
- darsi il vincolo statutario di inserire in ogni segreteria di struttura (che abbia una percentuale di iscritti giovani pari o superiore al 5%), a qualsiasi livello, almeno un componente under 35.

Personalmente voterò – e se qualche compagna o compagno dovessero chiedermi un parere – inviterò a votare per chi si riconosce in queste critiche e sosterrà questi punti programmatici. Basta con le parole e con i buoni propositi, servono scelte chiare e proposte che divengano vincoli positivi.


Alessandro Genovesi – Segretario Nazionale SLC-CGIL


Ps: per chi volesse sostenere questa proposta può scrivere a:
rinnovamentocgil@libero.it