SLC CGIL Nazionale

mercoledì 30 marzo 2011

RAI: Fammoni (CGIL), "Da Zavoli decisione giusta e saggia"



Roma, 30 mar. (Adnkronos) - "Una decisione giusta e saggia che evita ad una commissione parlamentare di votare su norme illegittime e che avrebbero gettato discredito sul ruolo del Parlamento". E' il commento del segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, alla decisione del presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, di dichiarare inammissibili gli emendamenti della maggioranza al regolamento per le amministrative che estendono la par condicio ai talk show.

"Adesso si rispetti quella decisione, la si giudichi inappellabile e ci si fermi qui. Altre strade - conclude Fammoni - non sono ne' tecnicamente ne' politicamente praticabili".


Accordo di Armonizzazione Rai Cinema 01 Distribution (28.3.2011)



Verbale di accordo


In data 28 marzo 2011 si sono incontrate Rai Cinema S.p.A., 01 DISTRIBUTION S.r.l. e la Rai Radiotelevisione Italiana
con
la RSU di Rai Cinema S.p.A., le Rappresentanze Sindacali Aziendali di 01 DISTRIBUTION S.r.l. e le Segreterie Territoriali del Lazio - in rappresentanza anche di quelle della Lombardia - delle OO.SS. SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM UIL, e UGL-TELECOMUNICAZIONI

sul tema del trattamento economico e normativo da applicare ai dipendenti di 01 DISTRIBUTION S.r.l. a seguito della fusione per incorporazione della Società in Rai Cinema S.p.A.



Accordo RVM To

Verbale di accordo


In data 29 marzo 2011 si sono incontrate la Rai Radiotelevisione Italiana e la RSU del Centro di Produzione di Torino in conseguenza dei recenti incrementi dell'attività produttiva:


Fammoni: "Blocco talk show è atto illegittimo"




Rai/ Cgil: blocco talk show è atto illegittimo
Fammoni: Rischio mostruosità giuridica e politica

Roma, 29 mar. (TMNews) - "Non si può chiedere al Parlamento o ad una Commissione parlamentare di votare un provvedimento illegittimo". Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito alla norma che cancella i talk show in vista delle prossime amministrative.

"Il Tar e poi il Consiglio di Stato - ricorda il dirigente sindacale - hanno già dichiarato illegittimo il precedente provvedimento sul blocco dei talk show. Si sono pronunciati su un
ricorso di operatori privati, non potendo farlo sul provvedimento della commissione di vigilanza su cui, come hanno affermato, non hanno giurisdizione. Ma il merito e il principio - aggiunge -
sono identici e quindi gli emendamenti presentati vanno dichiarati su questa base illegittimi. Si produrrebbe altrimenti una mostruosità giuridica e politica".

Motivi per i quali, conclude Fammoni, "non si può far votare al Parlamento atti già dichiarati illegittimi dal Tar e dal Consiglio di Stato e per questo da dichiarare inammissibili nella
Commissione di Vigilanza o, in ultima istanza, da parte dei Presidenti delle Camere".


lunedì 28 marzo 2011

Disoccupazione con requisiti ridotti ai lavoratori dello spettacolo: Circolare congiunta Slc Inca




Roma 25.3.2011
Prot. INCA n. 38

Alle Sedi INCA

Alle Sedi SLC

Oggetto: Disoccupazione con requisiti ridotti ai lavoratori dello spettacolo


Sommario: con grande ritardo l’Inps sta provvedendo ad esaminare se, per i lavoratori della produzione culturale, dello spettacolo e della Tv sia dovuto o meno il contributo DS, alla luce della sentenza 12355/10. Nel frattempo molte domande sono state respinte. Indicazioni operative

Care compagne e cari compagni,
a seguito del messaggio Inps numero 33014 del 31/12/2010, da quest’anno molte sedi Inps stanno rigettando le domande di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti presentate dai lavoratori della produzione culturale, dello spettacolo e della Tv.

Questo perchè, era lo spirito del messaggio e della sentenza di Cassazione che ne era alla base, il legislatore aveva esplicitamente escluso gli artisti dall’obbligo di assicurazione contro la disoccupazione e di conseguenza dal diritto a percepire l’indennità. Esclusione che il sindacato da sempre cerca di rimuovere con iniziative che modifichino in tal senso la legge.

L’obbligo assicurativo contro la disoccupazione

L’articolo 40 del RDL 1827/35, disponendo l’esclusione di alcune categorie dall’obbligo assicurativo contro la disoccupazione, al punto 5 esclude il personale artistico, teatrale e cinematografico.

Questa norma, combinata con l’articolo 7 del RD 2270/24 che sostiene che non sono considerati appartenenti al personale artistico […] tutti coloro che al teatro o al cinematografo prestano opera la quale non richieda una preparazione tecnica, culturale o artistica, secondo una interpretazione che sempre abbiamo contestato potrebbe escludere tutti i lavoratori dello spettacolo in possesso di tali capacità dall’obbligo assicurativo.

La prassi

Talune aziende, assumendo l’interpretazione di cui sopra, non pagano la contribuzione DS non solo in favore degli artisti, ma anche di altri lavoratori in possesso di preparazione tecnica, culturale o artistica.

Fino al 2010 la prassi più diffusa tra le sedi Inps era quella prevista dalla circolare Inps 139 del 1988, la quale sosteneva che per la disoccupazione con requisiti ridotti fosse sufficiente il contributo IVS e quindi prevedeva la possibilità per i lavoratori di percepire l’indennità anche in mancanza del versamento (o dovuto versamento) della contribuzione DS; solo in rari casi, ovvero in quelli di richiedenti residenti in zone di competenza di sedi Inps non rispettose della circolare 139, tale omissione contributiva causava problemi ai lavoratori.

Inoltre varie comunicazioni Inps (si veda circolare 191 del 1998) limitavano la platea dei non assicurati al “personale artistico dotato di preparazione tecnica, culturale o artistica” con una interpretazione del combinato disposto dei due Regi Decreti certamente ragionevole e in linea con la ratio delle norme. Tuttavia tale limitazione della platea non aveva come effetto la richiesta della omessa contribuzione DS alle aziende da parte dell’Inps, mancando del resto la denuncia dei lavoratori i quali, come detto, a prescindere dal versamento, beneficiavano dell’indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti.

La sentenza di Cassazione 12355/2010 ed il conseguente messaggio Inps

La sentenza 12355/10 ha specificato che non può essere sufficiente la sola contribuzione IVS per perfezionare il diritto alla disoccupazione, anche con requisiti ridotti.

Immaginavamo che il nuovo orientamento dell’Istituto avrebbe avuto come conseguenza una più precisa individuazione, come unico criterio di discernimento per erogare o meno la prestazione, dei lavoratori per i quali il versamento della contribuzione è dovuto.

Ribadiamo che questo è un criterio corretto, che ci lasciava tra l’altro la possibilità di agire rispetto all’omissione contributiva, specie nei confronti di aziende che da anni sostengono di essere disposte a versare la contribuzione DS per i propri dipendenti, ma che si vedono negata dallo stesso Inps la possibilità di farlo.

L’Inps invece, ignorando la portata della sentenza e le possibili conseguenze, si è mosso con estremo ritardo, di fatto delegando alle sedi territoriali la gestione di questa delicata situazione.

I lavoratori si trovano quindi di fronte a comportamenti molto difformi.

Alcune sedi stanno continuando ad erogare la disoccupazione con requisiti ridotti al personale artistico o tecnico, a prescindere dal versamento del contributo DS.

Altre sedi stanno richiedendo indietro l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti erogata nel 2010 (competenza 2009), laddove non siano scaduti i termini per la ripetizione.

L’Inps Lazio ha emanato un messaggio che, cercando di chiarire la situazione, inserisce elementi di discrezionalità nella decisione.

Il messaggio in questione, numero 5549 del 04/03/2011 sostiene che la singola sede Inps deve “valutare caso per caso se, per l’attività svolta (dall’artista), sia richiesta o meno […] preparazione tecnica, artistica o teatrale che rappresenta, si sottolinea nuovamente, l’unica linea di demarcazione tra gli aventi diritto o meno alla disoccupazione”.

In pratica l’Inps Lazio dice alle sedi di valutare, per ogni domanda, se l’artista che l’ha presentata è in possesso o meno di capacità artistica, tralasciando del tutto la verifica dell’avvenuto versamento.

Questa indicazione ha temporaneamente bloccato molte domande presentate da lavoratori per cui il contributo DS viene da sempre versato (oppure è sempre stato ritenuto dovuto) e che da anni percepivano, a buon diritto, l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti.

Indicazioni operative

1)Lavoratori privi del versamento DS

Questo quadro che sembrava chiarito oggi, invece,si sta dimostrando più problematico che in passato. Invitiamo quindi le sedi Inca a continuare a presentare le domande di indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti, informando tuttavia i lavoratori in merito alla confusione in cui si trova l’Istituto nell’affrontare questa materia, che si sta traducendo, di fatto, in un aumento delle respinte e in un prolungamento dei tempi di liquidazione.

Come abbiamo già sostenuto nella circolare 9/2011, laddove i lavoratori coinvolti siano dei tecnici, per i quali crediamo sia dovuto il contributo Ds e la relativa prestazione, in caso di diniego dovremo fare ricorso facendo riferimento non più alla circolare 139/88 come consigliavamo di fare fino all’anno scorso, ma alle circolari Inps 130/96 (in particolare al messaggio 23773/86 alla stessa allegato) e 191/98 le quali indicano che il personale escluso dall’obbligo di versamento dell’assicurazione contro la disoccupazione è il personale artistico dotato di preparazione tecnica, culturale o artistica.

E’ in corso una richiesta di chiarificazione con la Direzione Centrale Inps alla quale abbiamo segnalato che non è stata certo opportuna la scelta di intervenire su questa materia durante il periodo gennaio-marzo 2011, specie in relazione alla data della sentenza (maggio 2010), che avrebbe permesso di operare uno studio più approfondito in tempi lontani dalla scadenza del termine amministrativo per la presentazione delle domande.

In relazione a questa problematica invitiamo le strutture territoriali SLC a individuare e segnalare le aziende che abbiano manifestato l’intenzione di versare la contribuzione per i propri tecnici ma che non sono state messe in condizione di farlo dall’Inps. Per i dipendenti di queste aziende potrebbe essere possibile una denuncia per omissione contributiva senza conseguenze per il lavoratore, denuncia che potrebbe essere utilizzata come una seconda via per riconoscere il diritto al versamento della contribuzione.

2)Lavoratori con versamento Ds

Per tali lavoratori, che generalmente appartengono alla categoria delle maestranze, invitiamo a presentare, in caso di diniego della prestazione, un ricorso motivato innanzitutto dalla verifica del versamento contributivo, ed in secondo luogo dall’analisi delle mansioni svolte, secondo i criteri indicati al punto 1)

Fraterni saluti,

Per SLC Per l’Inca

Elisabetta Ramat Cristian Perniciano


mercoledì 16 marzo 2011

RAI - 21 Piazze (17 marzo)



Nell'ambito dell'iniziativa 21 Piazze si svilupperanno iniziative su tutto il territorio nazionale, saranno proiettati filmati storici, sarà diffusa musica che ha segnato la storia dell’azienda, saranno diffusi volantini informativi sulla situazione della Rai a tutta la cittadinanza.
Sono state scelte le Piazze principali delle città. 

La Struttura Nazionale sarà presente al presidio di Roma (Piazzale Flaminio dalle 11.00 alle 13.00 attaccata all’iniziativa istituzionale di Piazza del Popolo); si chiede, anche per la centralità dell’iniziativa, la massima partecipazione ed il massimo sforzo del territorio.

Torino e Napoli faranno delle piccole interviste ai passanti chiedendo “quale Rai vorrebbero”, propongono alle altre sedi di fare la stessa cosa, ipotizzando alla fine di costruire un filmato unico da pubblicare sul Blog e da diffondere.

Domani sarà inviata la Lettera al Presidente della Repubblica. Chiediamo a tutti, a partire dal 18 di iniziare una massiccio impegno nella raccolta delle firme di tutti i lavoratori Rai su quel testo. Tutte le sedi e tutte le strutture dovranno, in un quadro di collaborazione unitaria, collocare tavolini davanti alle mense per la raccolta delle firme.
Una iniziativa così organizzata, successivo invio al Presidente delle firme raccolte, deve avere un risultato altissimo, è necessario puntare alle 10.000 firme.
Domani si lancerà un nuovo comunicato stampa, riproponendo le iniziative di Piazza e l’invio della Lettera al Presidente della Repubblica,



venerdì 11 marzo 2011



Cari colleghi,

nella riunione di ieri l'azienda ci ha comunicato che finalmente e' stata formalmente richiesta dal Direttore della Tgr la deroga al blocco di prime utilizzazioni e che la Direzione risorse umane, esprimendo parere favorevole, sta per scrivere al Direttore generale. Sono immediatamente immatricolabili sulla base di una prassi quasi ventennale i colleghi dell'ultimo biennio della scuola di Perugia. Abbiamo preannunciato che in caso di risposta negativa di Masi, la proposta dell'esecutivo all' assemblea dei CdR,sarà quella di porre in essere dure iniziative di lotta fino allo sciopero.

Il precorso di preparazione all'assemblea che abbiamo previsto, anche in attesa di definitive risposte, e' il seguente: il giorno 15 marzo faremo una giornata di ascolto in alcune sedi per poter dialogare non solo con i CdR, ma anche direttamente con le redazioni. Una sorta di confronto, non esaustivo (in quanto in futuro contiamo di andare un po' in tutte le sedi) che ci servirà per portare nuove idee nelle trattative. Io sarò a Trieste (e il giorno dopo a Venezia), la vice segretaria De Robert con Olita a Bologna, i colleghi dell'esecutivo Avallone e Nucci a Perugia, Mancuso e Quaglino a Palermo, Vidori e Di Trapani a Genova .

Nella settimana successiva riceveremo le risposte aziendali, il 31 marzo ci vedremo, confrontandoci a margine dell'assemblea nazionale dei CdR promossa dalla Fnsi, per il 6 aprile e' stata fissata la paritetica, mentre il 14 aprile concluderemo il percorso con l'assemblea nazionale dei CdR che l'Usigrai convocherà a Roma.

Ieri abbiamo anche definitivamente sbloccato la vicenda riguardante i tco e la nuova figura professionale piena, con la nomina, per la quale abbiamo espresso apprezzamento, del direttore di Televideo Antonio Bagnardi a presidente della commissione, che speriamo possa essere insediata al più presto.

Risolta anche la vicenda dei taxi da e per le stazioni ferroviarie che potranno essere sempre rimborsati, qualora ci fossero resistenze da parte delle segreterie Vi prego di segnalare i casi al collega che ha la delega per la paritetica, Marzio Quaglino.

Il giorno 17 marzo, che sarà disciplinato come ex festivo da un punto di vista contrattuale, i colleghi delle sigle sindacali dei lavoratori proporranno iniziative di protesta per la vicenda delle esternalizzazioni, sarebbe bello, nelle forme che riterrete opportune, dar loro una mano.

Cordialità
Carlo Verna

Comunicato stampa sui presidi davanti ai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e Finanza.


COMUNICATO STAMPA

I LAVORATORI RAI WAY RICEVUTI AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

I lavoratori di Raiway sono arrivati da tutta Italia per manifestare la contrarietà alla cessione della loro azienda. Due i presidi organizzati da Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Ugl-Telecomunicazioni, Snater, Libersind-ConfSal, oggi di fronte al Ministero dell’Economia e al Ministero dello Sviluppo Economico, nel corso dei quali sono stati distribuiti 3000 volantini alla cittadinanza.
Una delegazione è stata ricevuta da un rappresentante della direzione generale del Ministero dello Sviluppo Economico a cui è stata consegnata la lettera aperta indirizzata al Ministro Romani sottoscritta da 500 lavoratori Raiway. Nell’incontro è stata descritta la situazione dell’intero gruppo Rai e in particolare di Raiway. I dirigenti del Ministero dello Sviluppo Economico si sono detti disponibili ad un incontro ufficiale con le parti, dopo aver approfondito sia con il ministro Romani che con il Ministero dell’Economia e Finanze, proprietario dell’azienda e a cui stamattina è stato consegnato identico materiale.

I sindacati unitariamente ricordano il valore dell’impegno dei lavoratori Raiway per la digitalizzazione della rete, fatta nei tempi, modi e a costi più efficienti possibili, cosa che ha permesso di risparmiare sugli appalti, e chiudere in attivo il bilancio.
A tutt’oggi i lavoratori continuano ad operare spostandosi in tutta Italia, per proseguire il processo di riconversione al digitale terrestre, per garantire la ricezione del segnale a tutti gli utenti, e quindi il servizio universale cui la Rai è tenuta: un impegno non adeguatamente considerato dall’azionista che ancora non si è pronunciato sulla proposta di cessione.

In ultimo le organizzazioni sindacali hanno criticato l’intero impianto del piano industriale che determina il risparmio attraverso la vendita di un asset strategico che ha visto investimenti pubblici per 400 milioni di euro, questo al solo scopo di fare cassa non tenendo conto del futuro aggravio che sul bilancio aziendale avrebbe il costo dell’affitto della medesima infrastruttura, oltretutto rinunciando ai possibili ricavi determinati da un mercato in espansione.


Appello al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano





Illustrissimo Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano


Le scrivono le migliaia di lavoratori della Rai Radiotelevisione Italiana che il 10 dicembre u.s. hanno anifestato il loro dissenso al Piano Industriale proposto dai vertici aziendali, che a breve potrebbe determinare la vendita delle strutture di trasmissione dei segnali della Società controllata Rai Way.
Illustrissimo Presidente, Rai Way non è solo patrimonio inestimabile di conoscenze e professionalità, è soprattutto un pezzo strategico della nostra azienda, protagonista dell’epocale conversione alla piattaforma del digitale terrestre tutt’ora in corso.
Ci lasci pensare con orgoglio, Illustrissimo Presidente, che se il nostro popolo si è potuto sentire unito in una Nazione lo è stato anche per merito della Rai.
Siamo entrati e continuiamo a farlo nelle case di tutti gli italiani, permettendo che culture e tradizioni diverse ed antichissime entrassero in contatto riconoscendosi.
Il 17 marzo festeggeremo i 150 anni dell’unità d’Italia con la mente e il cuore rivolti ad un pezzo della nostra azienda che stiamo rischiando di perdere e lo faremo stando tra la gente in 21 piazze, da Palermo a Trieste, in un simbolico abbraccio che tenga insieme ciò che ogni giorno, col nostro lavoro, rendiamo vicino anche se distante.
Come italiani e lavoratori manifesteremo il nostro sentire, profondamente legato ai valori che si esprimono nell’Unità del Paese e a quello fondativo del Lavoro così come suggellato dalla Carta Costituzionale.
La Rai non è solo la memoria degli ultimi 60 anni della nostra Nazione, è anche lo strumento che la tiene viva.
La nostra azienda, Illustrissimo Presidente, deve rimanere unita per vincere le scommesse del futuro e continuare la sua missione di Servizio Pubblico.
Certi che Lei vorrà raccogliere il nostro accorato appello la salutiamo con profonda stima.


Richiesta incontro a Rai sulla questione della responsabilità sugli acquisti e appalti



Roma, 10 febbraio 2011
RAI – Radiotelevisione Italiana
Direzione Risorse Umane e Organizzazione
Relazioni Industriali e Organizzazione
Relazioni Sindacali
Viale Mazzini 14
00195 Roma

Il recente vincolo imposto alla RAI dalla sentenza della Cassazione (SS UU civili n.27092 del 2009) di doversi attenere alle regole ed alle procedure previste per le amministrazioni pubbliche in materia di acquisizioni di beni e servizi e di appalti in genere, pone all’azienda la necessità di individuare al suo interno, soggetti che si rendano disponibili a svolgere ruoli non contemplati dal vigente CCL e comunque sempre in ragione di volontarietà personale formalmente espressa.
Figure professionali obbligatorie, come quella del Direttore Lavori (D.L.), del Responsabile unico del procedimento (RUP) o del Responsabile Esecuzione Contratto (REC), alle quali attengono ruoli delicati, in quanto portatori di responsabilità civili e penali, non possono essere frutto di una organizzazione aziendale raffazzonata ed estemporanea, così come debbono risultare chiari tutti gli aspetti normativi che coinvolgono tali figure a coloro i quali accettano incarichi in tal senso.
Il sindacato chiede che questa delicata materia venga affrontata attraverso la costruzione di un articolato organizzativo stabile e ben definito, che preveda un percorso formativo di particolare intensità e dettaglio, un sistema di tutela da realizzarsi attraverso adeguate garanzie assicurative, legali ed un incentivante criterio economico di corresponsione aggiuntiva alla normale retribuzione, teso a “convincere” i lavoratori dei settori coinvolti da queste nuove regole, ad accettare gli incarichi professionali in questione.
Tali figure, anche alla luce della esigenza più volte espressa dal sindacato di meglio disciplinare gli appalti, potrebbero assumere un ruolo di responsabilità e quindi di garanzia nella riduzione delle spese e del minor ricorso agli appalti.
Ovviamente tale cambiamento, anche se inizialmente definito da un possibile accordo tra le parti, andrebbe poi declinato all’interno di un rinnovo contrattuale.
Pertanto le sottoscritte sigle sindacali chiedono all’azienda un incontro sul tema, diffidandola ad intraprendere percorsi unilaterali in materia e dichiarando inefficaci, ai fini dell’obbligo da parte dei lavoratori da noi rappresentati, tutte le disposizioni disarticolate che finora stanno giungendo ai colleghi investiti della questione.


Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-ConfSal


Rai Way: richiesta incontro ai vertici Rai


Roma, 10 marzo 2011
Spett.le Rai Way SpA
Alla c.a.:
Sig.ri consiglieri del C.d.A. Rai Way
Amministratore Delegato
Ing. Stefano Ciccotti
Direttore Generale
Ing. Aldo Mancino

Oggetto: Incontro su Piano Industriale Rai e Piano Industriale Rai Way.

Le scriventi OO.SS Vi chiedono un incontro allo scopo di discutere le prospettive dell’azienda, conseguenti all’eventuale applicazione del piano industriale della Rai per quanto attiene la cessione dell’asset infrastrutturale e del personale di manutenzione attualmente al vaglio del Ministero dell’Economia e Finanze.
Confermando la contrarietà delle scriventi, consapevoli che, l’applicazione di quanto previsto dal piano industriale comporterebbe la riduzione del perimetro aziendale con ripercussioni negative per i nostri rappresentati, alla luce della capacità industriale certificata dai bilanci della consociata da voi gestita, certi che, evitando la cessione, si possano concertare azioni al fine di contribuire alla riduzione dell’esposizione finanziaria dell’intero Gruppo Rai, ribadiscono la necessità di un incontro urgente anche al fine di
valutare le ripercussioni che già si stanno manifestando, in merito alle attività propedeutiche al completamento della digitalizzazione della rete.

Certe di un riscontro positivo porgono distinti saluti.

Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-ConfSal


giovedì 10 marzo 2011

Rai: PD, su cattiva diffusione intervenga Ministro Romani (Ansa 7-3-2011)



(ANSA) - TORINO, 7 MAR - Senza un immediato intervento del Ministero dello Sviluppo economico non si risolveranno i problemi legati alla ricezione del segnale Rai a Torino e nell'intero Piemonte: lo affermano i parlamentari PD Giorgio Merlo e Stefano Esposito, dopo la riunione odierna, organizzata per discutere i problemi della cattiva diffusione del segnale digitale in alcune zone del Piemonte.
''Ci siamo impegnati - affermano in un comunicato congiunto - dopo l'incontro con le Rsu della Rai, di portare il 'caso Piemonte' in Parlamento con una mozione da sottoscrivere in modo bipartisan e, al contempo, interpellando direttamente il Ministro Romani, affinché liberi le frequenze per potere rendere agibile e fruibile al più presto da tutti i piemontesi la
ricezione dei canali Rai''.
Un impegno che, ''speriamo, trovi solidali tutti i parlamentari piemontesi, oggi molti dei quali assenti all'incontro con le rappresentanze Rai''. (ANSA).


RAI iniziative marzo 2011



Care Lavoratrici e Cari Lavoratori della Rai,

a seguito del deludente incontro con l’Azienda del 22 e 23 febbraio, Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind-ConfSal, hanno effettuato un Coordinamento Nazionale Unitario, che ha dato mandato alle Segreterie Nazionali di aprire lo stato di agitazione e conseguentemente di sviluppare una serie di iniziative di lotta.

Invio all'azienda della formalizzazione dell'apertura dello stato d'agitazione. 
Invio delle richieste d’incontro, su temi Rai/RaiWay, a: Ministro Tremonti, Ministro Romani, Capigruppo di tutte le forze politiche di Camera e Senato.
Invio lettera al Presidente della Repubblica, sui temi della Rai mettendo in connessione i 150 anni dell’Unità d’Italia e il valore del Servizio Pubblico Radio Televisivo (Segue Comunicato Stampa per
lanciare il 17 marzo).
Richiesta di incontro ai vertici di Rai Way al fine di chiarire il progetto industriale della Società.

  • 11 MARZO si svilupperà una giornata di mobilitazione sulla questione RaiWay, “cessione dell’asset”.
Presidio, dalle 11.00 alle 13.00, davanti al Ministero dell’Economia e Finanze, e diffusione di materiale informativo sulla situazione Rai/RaiWay.
Presidio, dalle 14.30 alle 16.30, davanti al Ministero dello Sviluppo economico, per la consegna della Lettera delle lavoratrici e dei lavoratori di Rai Way al Ministro Romani, e diffusione di materiale informativo sulla situazione Rai/RaiWay.
  • 17 MARZO è la data centrale per le iniziative di visibilità,
l’iniziativa mette in connessione 21 piazze, tante quante sono le sedi della Rai in tutta Italia, per unire tutti i cittadini del nostro paese.
Il 17 marzo, a 150 anni dall’Unità d’Italia, i lavoratori della Rai ribadiscono la centralità del Servizio Pubblico, presidiando e distribuendo materiale informativo, indicativamente dalle 10.00 alle 14.00, sulle condizioni della Rai, per descrivere i pericoli che sta correndo e il ruolo marginale che si dà da anni al lavoro.
Per questo i lavoratori individueranno le Piazze tentando di rafforzare le iniziative sul centocinquantenario, sottolineando che la Rai, nei sui 57 anni di vita, ha avvicinato identità, linguaggi, tradizioni diverse.
Questo complesso e articolato programma, con una continua comunicazione verso gli organi di informazione, potrà essere lo strumento per sbloccare la situazione dell’azienda, rilanciando i nostri temi:
• mantenimento del perimetro aziendale,
• valore del servizio pubblico,
• centralità delle infrastrutture per il rilancio dell’azienda,
• il superamento della precarietà,
• il valore del lavoro.

Per questo chiediamo a tutte e tutti di essere partecipi nella diffusione dei materiali informativi ed essere presenti nelle iniziative.
Solo così, solo con uno sforzo corale che esca dal limitato spazio aziendale, che impegni la politica e le istituzioni, che solleciti la sensibilità dei cittadini si possono evitare gli orrori presenti nel Piano Industriale. 
Buon lavoro e buona lotta,

Slc Cgil Uilcom Uil Ugl telecomunicazioni Snater Libersind-ConfSal


Rai Way: richiesta a capogruppi Camera e Senato

Roma, 8 marzo 2011
 
Le scriventi Segreterie Nazionali, fortemente preoccupate per le scelte presenti nel Piano Industriale 2010-2012 della Rai S.p.A., che interessano Rai Way, società controllata Rai, e venute a conoscenza della richiesta presentata, ai Ministri dell’Economia e Finanze, On.le Giulio Tremonti e dello Sviluppo Economico, On.le Paolo Romani, da parte del Direttore Generale Rai Mauro Masi e del CdA Rai, sulla determinazione relativa a: “la cessione ad un operatore di mercato degli asset e della gestione delle componenti passive delle torri”, chiedono di incontrarLa per esporre le proprie argomentazioni in materia contro la sottrazione di un asset strategico per il futuro industriale dell’azienda, con la convinzione di trovare nella sua forza politica la disponibilità ad approfondire le questioni collegate al progetto: transizione al digitale entro dicembre 2012 (con 400 milioni di costi sostenuti dalle casse dello stato e della Rai), la sicurezza nazionale relativamente alla trasmissione e diffusione dei segnali audio-video del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, gli ingenti introiti
provenienti dai fitti (39 milioni nel 2009), la perdita di risorse altamente professionalizzate ed infine il costo per il fitto degli impianti, oggi di proprietà, di cui la Rai annualmente si dovrà caricare.

RingraziandoLa per l’attenzione,
Distinti saluti.
Le Segreterie Nazionali
SLC CGIL UILCOM UIL UGL Telecomunicazioni SNATER LIBERSIND-CONFSAL

Rai Way: richiesta Incontro a Ministro Tremont (8.3.2011)

Roma, 8 marzo 2011
Al Ministro dell’Economia e Finanze
On.le Giulio Tremonti
Gentile Signor Ministro,


le scriventi Segreterie Nazionali, fortemente preoccupate per le scelte presenti nel Piano Industriale 2010-2012 della Rai S.p.A., che interessano Rai Way, società controllata dalla Rai, e venute a conoscenza della richiesta presentataLe, da parte del Direttore Generale Rai Mauro Masi e del CdA Rai, sulla determinazione relativa a: “la cessione ad un operatore di mercato degli asset e della gestione delle componenti passive delle torri”, richiedono di essere da Lei convocate, per esporre le proprie argomentazioni in materia e per conoscere i Suoi orientamenti.
RingraziandoLa per l’attenzione,
Distinti saluti.


Le Segreterie Nazionali
SLC CGIL UILCOM UIL UGL Telecomunicazioni SNATER LIBERSIND-CONFSAL

Rai Way: richiesta Incontro a Ministro Romani (8.3.2011)

Roma, 8 marzo 2011
Al Ministro dello Sviluppo Economico

On.le Paolo Romani

Gentile Signor Ministro,
le scriventi Segreterie Nazionali, fortemente preoccupate per le scelte presenti nel Piano Industriale 2010-2012 della Rai S.p.A., che interessano Rai Way, società controllata dalla Rai, e venute a conoscenza della richiesta presentata al Ministro dell’Economia e Finanze, da parte del Direttore Generale Rai Mauro Masi e del CdA Rai, sulla determinazione relativa a: “la cessione a un operatore di mercato degli asset e della gestione delle componenti passive delle torri”, per le competenze proprie del Suo Ministero, richiedono di essere da Lei convocate, per esporre le proprie argomentazioni in materia e per conoscere i Suoi orientamenti.

RingraziandoLa per l’attenzione,
Distinti saluti.
Le Segreterie Nazionali
SLC CGIL UILCOM UIL UGL Telecomunicazioni SNATER LIBERSIND-CONFSAL

lunedì 7 marzo 2011

Studio Teulada 4: Comunicato Cgil, Cisl, Ugl, Libersind (4.3.2011)



Teulada 4...perchè?
La Rai chiude l'attività virtuale allo studio 4 di via Teulada

La gravissima e rapidissima scelta operata dall’Azienda di smantellare il set virtuale dello studio teulada 4 è fatta per fare spazio a Giuliano Ferrara.
Migliaia di euro di tecnologia e scenografia per realizzare produzioni in ambienti virtuali vengono, almeno temporaneamente, messe da parte.
La scenografia virtuale dello studio teulada 4 ha permesso nel tempo di realizzare gran parte delle produzioni di Superquark, ma non solo: ancora oggi lo studio realizza produzioni come “Fratelli d’Italia”, “L’Inchiesta” di Rainews, “Correva l’anno”, “Teatro”, “Cult Book”, “Atto unico”, “Aprirai” e non ultime un gran numero di telepromozioni.
Uno studio ed una tecnologia che consentono un prodotto di buona qualità in ambienti non realizzabili con scenografia tradizionale e comunque con costi notevolmente inferiori e tempi di realizzazione più rapidi.
Tutto questo per fare spazio alla trasmissione “Radio Londra”, la nuova striscia quotidiana di 5 minuti condotta da Giuliano Ferrara, per realizzare la quale non verranno assolutamente usate queste tecnologie dello studio 4, il cui smantellamento è previsto per il prossimo sabato.
Dopo le sollecitazioni dei sindacati l’Azienda ha rassicurato che farà di tutto per non far uscire dal perimetro aziendale le produzioni “cacciate” dallo studio 4. Alle rassicurazioni però dovranno seguire azioni conseguenti, per non aggiungere al danno del sovraccarico industriale la beffa del danno economico diretto. Lunedì 7 le OO. SS. hanno ottenuto la convocazione da parte della Direzione Produzione TV. Nella riunione le OOSS ribadiranno tutte le perplessità di questo progetto, cioè che tutto ciò che è realizzato oggi nello studio teulada 4 non vada ad alimentare il perverso gioco degli appalti e che le professionalità coinvolte non vengano penalizzate e disperse.
Roma, 4.3.2011
CGIL CISL UGL LIBERSIND
Direzione Produzione di Roma


sabato 5 marzo 2011

Comunicato stampa Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind ConfSal

Il 17 marzo la Rai in 21 Piazze

21 piazze presidiate dai lavoratori della Rai per unire l’Italia e ricordare il valore del lavoro.

Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind‐ConfSal, a seguito del Coordinamento Nazionale Unitario dei lavoratori della RAI hanno indetto lo stato di agitazione.

Questa è la determinazione figlia dell’ennesimo tavolo inconcludente, incontro del 22 e 23 febbraio 2011 con l’azienda, sul Piano Industriale. Tavolo di discussione ottenuto faticosamente sugli argomenti propri dello sciopero generale del 10 dicembre.

La preoccupazione per i molti temi irrisolti: Piano Industriale, Rinnovo del Contratto di Lavoro, stabilizzazione dei precari, non lasciano altra risposta se non quella di rimettere in campo momenti di mobilitazione.

Prima, tra tutte le iniziative, la consegna, durante un presidio, di una lettera dei lavoratori di Rai Way (già inviata alla stampa), sulla situazione della loro azienda, ai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e Finanze, che hanno la responsabilità sulla scelta di vendita dell’asset (Rai Way società del gruppo RAI che si occupa della gestione della rete di trasmissione e diffusione dei segnali audio‐video del Servizio Pubblico Radiotelevisivo) così come ipotizzato nel Piano Industriale e già respinto con l’adesione dell’85% dei lavoratori allo sciopero generale. Sempre in tal senso la determinazione, uscita dal Coordinamento di oggi, di inviare formale richiesta d’incontro delle 5 sigle scriventi, ai Ministeri su citati e ai Gruppi Parlamentari per esplicitare con forza le ragioni dei lavoratori.

Inoltre, per il valore simbolico ed unificante che ricopre la Rai nel nostro paese, attraverso la funzione espressa per decenni nella costruzione di una identità nazionale, le lavoratrici ed i lavoratori della Rai, per esprimere il proprio dissenso sulle pericolose scelte industriali degli attuali vertici Rai, manifesteranno nelle piazze e distribuiranno materiale esplicativo il 17 di marzo, giorno in cui si festeggiano i 150 anni dell’unità d’Italia.

Anche in questo modo, fortemente simbolico, il lavoro in Rai intende esprimere il proprio disagio.

Disagio, non solo, per le condizioni in cui è realizzato, per la precarietà in cui è costretto a permanere, ma anche per il rischio che la perdita del valore che incarna possa minare nelle fondamenta una “istituzione”, LA RAI, che ha operato nei decenni repubblicani per la costruzione di una identità nazionale, favorendo l’elaborazione di linguaggi, esperienze e valori diversi.

Il 17 marzo in 21 piazze, una per ogni regione d’Italia/una per ogni sede della Rai, i lavoratori dedicheranno una propria giornata, superando ogni polemica ideologica, per rammentare che il Servizio Pubblico, la sua integrità, la sua autonomia esiste se è consapevolmente sostenuto da tutti, e se il lavoro, elemento fondativo della democrazia italiana e della carta costituzionale riveste un ruolo centrale nella realizzazione del Servizio Pubblico Radio Televisivo.

Le scriventi, entro la prossima settimana, provvederanno a meglio esplicitare le iniziative, oltretutto calendarizzandone di nuove, nazionali e territoriali, dirette a sensibilizzare l’opinione pubblica e a realizzare una pressione sulle istituzioni per far valere le ragioni del lavoro.

Tali determinazioni saranno comunicate tempestivamente agli organi di stampa.

Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind‐ConfSal