SLC CGIL Nazionale

venerdì 9 luglio 2010

Documento presentato durante l'audizione in Comm. Vigilanza Rai (7.7.2010)



DOCUMENTO SINDACALE
CONSEGNATO DURANTE L’AUDIZIONE IN COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI

Illustre Presidente,
Illustri Componenti della Commissione,
Da principio desideriamo ringraziarvi per averci concesso tale audizione.
Veniamo da voi, come richiesto con la nostra del 17 giugno, certi di trovare una interlocuzione per le questioni che riguardano la Rai e i lavoratori della Rai.
Le nostre organizzazioni, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil.com Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e, rappresentano circa 10.000 operai, impiegati e quadri dipendenti dell’Azienda.
A noi preme, in una difficile fase come è questa, trovare soluzioni e salvaguardare il lavoro e la qualità dei prodotti televisivi del Servizio Pubblico.
Sono a Voi noti i Documenti: Linee Guida del Piano Industriale 2010-2012, le Linee di Indirizzo per il nuovo Contratto di Servizio dell’Agcom, ed il vigente Contratto di Servizio 2007-2009.
Da questi elaborati vorremmo partire per esprimervi le nostre preoccupazioni.
In questi giorni forti tensioni stanno attraversando l’azienda, non sono solo i nostri sindacati ad avere una difficile dialettica con la Rai e con il suo Direttore Generale, anche Usigrai (Sindacato Giornalisti Rai) e Adrai (Associazione Dirigenti Rai) hanno espresso forti critiche sulle scelte gestionali che si stanno delineando.
Il Piano Industriale infatti, alla luce del sintetico documento a noi consegnato dal Direttore Generale Mauro Masi nell’incontro del 7 giugno 2010 non convince e anzi ci preoccupa.
Si parte da una visione tutta ragionieristica dei conti Aziendali, dimentichi della missione della Rai e del su citato Contratto di Servizio. Si parla di tagli orizzontali del costo del lavoro, senza analizzare profondamente i reali eccessi e senza prevedere una ricerca con le parti sociali di soluzioni equilibrate.
Vorremmo sottolineare la nostra contrarietà al fatto che il peso di eventuali azioni di riequilibrio del Gruppo Rai si scarichi soprattutto a danno dei lavoratori da noi rappresentati, individuando esternalizzazioni di mansioni o di fasi di lavoro, svuotando alcuni centri di produzione, mettendo in dubbio il mantenimento della proprietà della rete trasmittente, ridisegnando complessivamente il perimetro aziendale.



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