SCIOPERO NAZIONALE RAI
CONTRO IL PIANO INDUSTRIALE
CONTRO IL PIANO INDUSTRIALE
Dal giorno 23 giugno, data dell’incontro di conciliazione come previsto dalle Procedure di Sciopero (146/90 e accordi aziendali), abbiamo tentato di trovare una soluzione, discutendo sul come affrontare la “revisione” delle Linee Guida presentate dal Direttore Generale alle OO.SS.
In particolare, da subito, abbiamo chiesto di bloccare i processi avviati in linea con il Piano Industriale:
- l’azienda si sarebbe dovuta impegnare a non dare applicazione a nessuna determinazione, relativa al piano industriale, (dando comunicazione formale con circolare alle proprie strutture.
- Contestualmente, in linea con quanto detto, in segno di apertura e disponibilità, l’azienda si sarebbe impegnata a dare immediata indicazione a contrattualizzare i lavoratori a T.D. attualmente fuori bacino secondo i vigenti accordi sottoscritti in materia.
- l’azienda avrebbe dovuto confermare la salvaguardia dell’occupazione, e che l’esodo dei dipendenti sarebbe avvenuta attraverso politiche di incentivazione consensuale, con una valutazione tra le parti per un giusto riequilibrio delle professionalità (turnover).
- Si definisse subito la programmazione di un incontro no stop sul Piano Industriale per verificare la reale disponibilità aziendale alla modifica della sua struttura.
Tali nostre disponibilità a discutere, anche nel merito, non hanno trovato la “doverosa volontà di interlocuzione”.
La Rai ha presentato alle OO.SS. una proposta di conciliazione irricevibile, priva di punti fermi e di impegni concreti da parte dell’azienda ad interrompere l’attuazione UNILATERALE DEL PIANO INDUSTRIALE.
A noi questo piano Industriale non piace, non ci piace la sua filosofia: ”i sacrifici li fanno solo i lavoratori della Rai, mentre gli sprechi, le nomine inutili e gli sperperi possono proseguire all’insegna della spartizione politica”.
Per questo nelle prossime settimane svilupperemo assemblee su tutto il territorio nazionale, questo al fine di informare i lavoratori in preparazione dello SCIOPERO che si svolgerà il giorno 19 luglio 2010 (con blocco di tutte le prestazioni aggiuntive e straordinarie).
Diciamo no: ai tagli indiscriminati, alle esternalizzazioni e alle svendite del patrimonio della Rai.Vogliamo discutere seriamente della riduzione dei costi inutili, vogliamo un confronto serrato con una controparte disponibile a rivedere le proprie posizioni senza la continua melina di questi mesi.
Per far questo svilupperemo tutte le iniziative di lotta necessarie per dimostrare con la forza dei lavoratori le nostre ragioni.
Infine, il giorno 7 luglio, unitariamente incontreremo la Commissione di Vigilanza, in quell’occasione chiariremo i motivi per cui il Piano Industriale non è compatibile con il ruolo di servizio pubblico che riveste la Rai.
In particolare, da subito, abbiamo chiesto di bloccare i processi avviati in linea con il Piano Industriale:
- l’azienda si sarebbe dovuta impegnare a non dare applicazione a nessuna determinazione, relativa al piano industriale, (dando comunicazione formale con circolare alle proprie strutture.
- Contestualmente, in linea con quanto detto, in segno di apertura e disponibilità, l’azienda si sarebbe impegnata a dare immediata indicazione a contrattualizzare i lavoratori a T.D. attualmente fuori bacino secondo i vigenti accordi sottoscritti in materia.
- l’azienda avrebbe dovuto confermare la salvaguardia dell’occupazione, e che l’esodo dei dipendenti sarebbe avvenuta attraverso politiche di incentivazione consensuale, con una valutazione tra le parti per un giusto riequilibrio delle professionalità (turnover).
- Si definisse subito la programmazione di un incontro no stop sul Piano Industriale per verificare la reale disponibilità aziendale alla modifica della sua struttura.
Tali nostre disponibilità a discutere, anche nel merito, non hanno trovato la “doverosa volontà di interlocuzione”.
La Rai ha presentato alle OO.SS. una proposta di conciliazione irricevibile, priva di punti fermi e di impegni concreti da parte dell’azienda ad interrompere l’attuazione UNILATERALE DEL PIANO INDUSTRIALE.
A noi questo piano Industriale non piace, non ci piace la sua filosofia: ”i sacrifici li fanno solo i lavoratori della Rai, mentre gli sprechi, le nomine inutili e gli sperperi possono proseguire all’insegna della spartizione politica”.
Per questo nelle prossime settimane svilupperemo assemblee su tutto il territorio nazionale, questo al fine di informare i lavoratori in preparazione dello SCIOPERO che si svolgerà il giorno 19 luglio 2010 (con blocco di tutte le prestazioni aggiuntive e straordinarie).
Diciamo no: ai tagli indiscriminati, alle esternalizzazioni e alle svendite del patrimonio della Rai.Vogliamo discutere seriamente della riduzione dei costi inutili, vogliamo un confronto serrato con una controparte disponibile a rivedere le proprie posizioni senza la continua melina di questi mesi.
Per far questo svilupperemo tutte le iniziative di lotta necessarie per dimostrare con la forza dei lavoratori le nostre ragioni.
Infine, il giorno 7 luglio, unitariamente incontreremo la Commissione di Vigilanza, in quell’occasione chiariremo i motivi per cui il Piano Industriale non è compatibile con il ruolo di servizio pubblico che riveste la Rai.
Roma, 5 luglio 2010
la Segreteria nazionale SLC-CGIL
la Segreteria nazionale SLC-CGIL
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