COMUNICATO
L’informazione su l’internalizzazione decisa per Rai Trade e Rai Net, dopo quella già programmata da tempo di Rai Sat, ci arriva dalle agenzie di stampa.
Il Direttore Generale ama parlare con i media meno con le organizzazioni sindacali.
Ovviamente questo non aiuta le relazioni industriali e chiarisce a chi non l’avesse ancora capito l’inconsistenza dei “cantieri” come luogo di confronto con le parti sociali.
Questo ci fa dire, ancora più forte, che a settembre sarà necessario riprendere il confronto ma in modo diverso. Non accetteremo di discutere di cose già fatte o decise in altri luoghi da quelli deputati, non accetteremo la dilazione dei tempi che aiuta solo l’azienda nelle sue scelte unilaterali.
Il sindacato dovrà essere in grado, meglio se unitariamente, di proporre una Piattaforma che risponda alla inadeguata struttura dell’attuale Piano Industriale.
Sarà forse il caso di iniziare proprio dalle internalizzazioni. Infatti, vorremmo capire come si tuteleranno le professionalità presenti nelle aziende su citate e come si valorizzeranno i settori, strategicamente determinanti, a cui attraverso le consociate Rai si pensava di dare maggiore autonomia produttiva, ideativa e gestionale. Il timore, speriamo di essere smentiti nell’incontro che abbiamo richiesto alla Rai, e che si internalizzino i lavoratori e che si esternalizzino alcuni asset rilevanti.
Inoltre, temiamo che il 5 agosto, giorno in cui si riunirà il Cda nel silenzio distratto delle vacanze estive, si verificherà l’ennesima girandola di nomine e di estromissioni a partire da quella di Mineo da Rai News.
Crediamo che la Rai non abbia affatto bisogno di una ulteriore occupazione di posti e di sottrazione di capacità ideative.
Sarebbe ora che si iniziasse a valorizzare i tanti che fanno bene il proprio mestiere e che portano ascolti e qualità al servizio pubblico.
Il Direttore Generale ama parlare con i media meno con le organizzazioni sindacali.
Ovviamente questo non aiuta le relazioni industriali e chiarisce a chi non l’avesse ancora capito l’inconsistenza dei “cantieri” come luogo di confronto con le parti sociali.
Questo ci fa dire, ancora più forte, che a settembre sarà necessario riprendere il confronto ma in modo diverso. Non accetteremo di discutere di cose già fatte o decise in altri luoghi da quelli deputati, non accetteremo la dilazione dei tempi che aiuta solo l’azienda nelle sue scelte unilaterali.
Il sindacato dovrà essere in grado, meglio se unitariamente, di proporre una Piattaforma che risponda alla inadeguata struttura dell’attuale Piano Industriale.
Sarà forse il caso di iniziare proprio dalle internalizzazioni. Infatti, vorremmo capire come si tuteleranno le professionalità presenti nelle aziende su citate e come si valorizzeranno i settori, strategicamente determinanti, a cui attraverso le consociate Rai si pensava di dare maggiore autonomia produttiva, ideativa e gestionale. Il timore, speriamo di essere smentiti nell’incontro che abbiamo richiesto alla Rai, e che si internalizzino i lavoratori e che si esternalizzino alcuni asset rilevanti.
Inoltre, temiamo che il 5 agosto, giorno in cui si riunirà il Cda nel silenzio distratto delle vacanze estive, si verificherà l’ennesima girandola di nomine e di estromissioni a partire da quella di Mineo da Rai News.
Crediamo che la Rai non abbia affatto bisogno di una ulteriore occupazione di posti e di sottrazione di capacità ideative.
Sarebbe ora che si iniziasse a valorizzare i tanti che fanno bene il proprio mestiere e che portano ascolti e qualità al servizio pubblico.
Roma, 30 luglio 2010
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL
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