RESPONSABILITA’ E BUONA GESTIONE
PER RILANCIARE LA RAI
PER RILANCIARE LA RAI
Ci è noto il contenuto di una importante direttiva interna, da parte della Direzione di Risorse Televisive, Artistiche e Fuori Organico RAI, che riguarda l’utilizzazione e la contrattualizzazione dei lavoratori: T.I., T.D. e Consulenze.
È ormai patrimonio comune la necessità di evitare sprechi, sovrapposizione di ruoli e non ultimo irregolarità nell’utilizzo di forme contrattuali atipiche.
Per questo, ci sentiamo in dovere di esprimere alcune nostre considerazioni che speriamo in qualche modo possano essere utili a migliorare i processi di razionalizzazione/risparmio.
Sappiamo che si è data una precisa indicazione a risorse televisive e direzione delle reti.
Esse, prima di richiedere l’autorizzazione per contratti di lavoro autonomo e scrittura, devono invitare le strutture editoriali a verificare le potenzialità delle risorse interne, presupponiamo principalmente T.I., ma a seguire (come definiscono gli accordi sindacali): T.D. di bacino e T.D. maggiormente utilizzati. Per chiudere il processo, queste strutture, devono far pervenire una lettera esplicativa alla Direzione di Risorse Televisive, Artistiche e Fuori Organico delle ragioni dell’insostituibilità degli esterni al fine di farne autorizzare la contrattualizzazione.
Per iniziare va chiarito che da parte nostra ci sono forti dubbi sulla regolarità dei molti contratti di consulenza o scrittura. Nella maggior parte dei casi si tratta di figure professionali già definite nel CCL dei dipendenti Rai, ed anche in questo senso una appropriata utilizzazione delle risorse potrebbe aiutare l’azienda ad evitare guai futuri di natura legale.
Per andare al nocciolo, a nostro avviso, ad una “informale” comunicazione di gestione andrebbe aggiunta una struttura di sistema con ruoli di responsabilità specifici. Tale scelta potrebbe ridurre la prassi dello scaricare ad altri le responsabilità delle scelte, sistema che inevitabilmente amplifica a dismisura sprechi e abusi.
Sarebbe auspicabile che si reperissero i dati struttura per struttura della scorsa stagione. Quanti contratti: T.I., T.D. e scritture c'erano e quanti se ne prospettano, per le stesse produzioni, a fronte della suddetta direttiva per l’anno 2010/11.
Questi dati sono, a nostro avviso, di semplice reperimento. Infatti, ciascuna produzione deve fornirli per le riunioni di “impostazione” che si fanno tra giugno e luglio. Sono dati che l’azienda ha memorizzati nei cics, e sono acquisibili digitando uorg e matricola di ciascuna produzione.
Sarebbe inoltre auspicabile sapere, in caso di nuove produzioni, come sono le proporzioni tra TI/TD e i contratti a scrittura.
Diciamo queste cose con cognizione di causa. La sensazione è che alla fine ci sia una volontà “politica”(ci offende tutti utilizzare tale termine per definire questo tipo di problema), a non ridurre le scritture e a non favorire la trasparenza dei contratti e la piena utilizzazione dei lavoratori, ci si consenta, “regolari”.
Noi crediamo che migliorando i processi si possa fare il vero risparmio. In tal senso, qualche settimana fa, prima della baraonda “Piano Industriale”, avevamo istituito una commissione sindacato/azienda per la riduzione dei costi esterni: appalti e consulenze.
Il tutto sembrerebbe essersi arenato per una indefinita “estrema difficoltà” dell’azienda a fornire: dati, misure e a ricercare col sindacato modalità di riduzione dei costi diversi da quelli inerenti al costo del lavoro (vedi Linee Guide del Piano Industriale).
Crediamo a questo punto che l’unica strada possibile sia quella, le modalità di realizzazione della direttiva lo conferma, di impegnarci con tutti coloro a cui sta a cuore il futuro dell’azienda.
Se solo si riuscisse a responsabilizzare coloro che scelgono quali: risorse utilizzare, contratti stipulare, potremmo consolidare processi virtuosi e provare rilanciare la Rai.
È ormai patrimonio comune la necessità di evitare sprechi, sovrapposizione di ruoli e non ultimo irregolarità nell’utilizzo di forme contrattuali atipiche.
Per questo, ci sentiamo in dovere di esprimere alcune nostre considerazioni che speriamo in qualche modo possano essere utili a migliorare i processi di razionalizzazione/risparmio.
Sappiamo che si è data una precisa indicazione a risorse televisive e direzione delle reti.
Esse, prima di richiedere l’autorizzazione per contratti di lavoro autonomo e scrittura, devono invitare le strutture editoriali a verificare le potenzialità delle risorse interne, presupponiamo principalmente T.I., ma a seguire (come definiscono gli accordi sindacali): T.D. di bacino e T.D. maggiormente utilizzati. Per chiudere il processo, queste strutture, devono far pervenire una lettera esplicativa alla Direzione di Risorse Televisive, Artistiche e Fuori Organico delle ragioni dell’insostituibilità degli esterni al fine di farne autorizzare la contrattualizzazione.
Per iniziare va chiarito che da parte nostra ci sono forti dubbi sulla regolarità dei molti contratti di consulenza o scrittura. Nella maggior parte dei casi si tratta di figure professionali già definite nel CCL dei dipendenti Rai, ed anche in questo senso una appropriata utilizzazione delle risorse potrebbe aiutare l’azienda ad evitare guai futuri di natura legale.
Per andare al nocciolo, a nostro avviso, ad una “informale” comunicazione di gestione andrebbe aggiunta una struttura di sistema con ruoli di responsabilità specifici. Tale scelta potrebbe ridurre la prassi dello scaricare ad altri le responsabilità delle scelte, sistema che inevitabilmente amplifica a dismisura sprechi e abusi.
Sarebbe auspicabile che si reperissero i dati struttura per struttura della scorsa stagione. Quanti contratti: T.I., T.D. e scritture c'erano e quanti se ne prospettano, per le stesse produzioni, a fronte della suddetta direttiva per l’anno 2010/11.
Questi dati sono, a nostro avviso, di semplice reperimento. Infatti, ciascuna produzione deve fornirli per le riunioni di “impostazione” che si fanno tra giugno e luglio. Sono dati che l’azienda ha memorizzati nei cics, e sono acquisibili digitando uorg e matricola di ciascuna produzione.
Sarebbe inoltre auspicabile sapere, in caso di nuove produzioni, come sono le proporzioni tra TI/TD e i contratti a scrittura.
Diciamo queste cose con cognizione di causa. La sensazione è che alla fine ci sia una volontà “politica”(ci offende tutti utilizzare tale termine per definire questo tipo di problema), a non ridurre le scritture e a non favorire la trasparenza dei contratti e la piena utilizzazione dei lavoratori, ci si consenta, “regolari”.
Noi crediamo che migliorando i processi si possa fare il vero risparmio. In tal senso, qualche settimana fa, prima della baraonda “Piano Industriale”, avevamo istituito una commissione sindacato/azienda per la riduzione dei costi esterni: appalti e consulenze.
Il tutto sembrerebbe essersi arenato per una indefinita “estrema difficoltà” dell’azienda a fornire: dati, misure e a ricercare col sindacato modalità di riduzione dei costi diversi da quelli inerenti al costo del lavoro (vedi Linee Guide del Piano Industriale).
Crediamo a questo punto che l’unica strada possibile sia quella, le modalità di realizzazione della direttiva lo conferma, di impegnarci con tutti coloro a cui sta a cuore il futuro dell’azienda.
Se solo si riuscisse a responsabilizzare coloro che scelgono quali: risorse utilizzare, contratti stipulare, potremmo consolidare processi virtuosi e provare rilanciare la Rai.
Roma, 28 luglio 2010
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL
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