COMUNICATO
Ieri abbiamo appreso che La Commissione europea ha dato il via libera ''condizionato'' all'ingresso anticipato di Sky sul digitale terrestre: la condizione è che per il prossimo quinquennio la Tv di Murdoch non potrà trasmettere canali a pagamento.
Sky pertanto parteciperà all’asta per le frequenze sulla piattaforma digitale terrestre.
Ciò, se dà una parte crea ansia per la possibile riduzione degli introiti pubblicitari per la Rai, dall’altra crea un’enorme possibilità per Rai Way che potrebbe offrire capacità trasmissiva contribuendo notevolmente al finanziamento dell’intero gruppo.
Inoltre, nell’illustrazione degli atti dei seminari sul servizio pubblico, il sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani, ha parlato di difficoltà economiche e non finanziarie della Rai e del provvedimento per il recupero dell’evasione del canone che sarà a breve in discussione alle Camere: ciò dovrebbe limitare le azioni della direzione Rai volte a far cassa.
Alla luce di ciò ci aspetteremmo che il punto 3 delle linee guida del piano industriale ossia :”Cessione ad un operatore di mercato degli asset e della gestione delle componenti passive delle torri di trasmissione”, per una azienda che vuole resistere alle sfide del mercato, venisse immediatamente stralciato.
Invitiamo pertanto il direttore generale Masi a fare il primo reale passo indietro; a prendere atto delle mutate condizioni del mercato e degli scenari, ed a rimettere in discussione l’intero impianto del piano industriale che è stato ampiamente contestato dai lavoratori Rai con lo sciopero del 19 Luglio.
Sky pertanto parteciperà all’asta per le frequenze sulla piattaforma digitale terrestre.
Ciò, se dà una parte crea ansia per la possibile riduzione degli introiti pubblicitari per la Rai, dall’altra crea un’enorme possibilità per Rai Way che potrebbe offrire capacità trasmissiva contribuendo notevolmente al finanziamento dell’intero gruppo.
Inoltre, nell’illustrazione degli atti dei seminari sul servizio pubblico, il sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani, ha parlato di difficoltà economiche e non finanziarie della Rai e del provvedimento per il recupero dell’evasione del canone che sarà a breve in discussione alle Camere: ciò dovrebbe limitare le azioni della direzione Rai volte a far cassa.
Alla luce di ciò ci aspetteremmo che il punto 3 delle linee guida del piano industriale ossia :”Cessione ad un operatore di mercato degli asset e della gestione delle componenti passive delle torri di trasmissione”, per una azienda che vuole resistere alle sfide del mercato, venisse immediatamente stralciato.
Invitiamo pertanto il direttore generale Masi a fare il primo reale passo indietro; a prendere atto delle mutate condizioni del mercato e degli scenari, ed a rimettere in discussione l’intero impianto del piano industriale che è stato ampiamente contestato dai lavoratori Rai con lo sciopero del 19 Luglio.
Roma, 22/07/2010
Slc Cgil Nazionale
Coordinamento Rsu Slc Cgil Rai Way
Slc Cgil Nazionale
Coordinamento Rsu Slc Cgil Rai Way
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