SLC CGIL Nazionale

martedì 4 maggio 2010

Lettera aperta dei lavoratori della Direzione produzione ingegneria alle organizzazioni sindacali.



Vogliamo esserci! Denunciando apertamente quanto sta accadendo, ma soprattutto quanto è già accaduto all’interno della nostra Azienda con studiata e deliberata progressione nel corso del tempo. I vertici aziendali, con piena consapevolezza e premeditazione, hanno posto in essere scelte editoriali e di investimenti che hanno trascinato l’intero sistema radio-televisivo nel pantano del deficit di bilancio e dell’immobilismo produttivo. L’azione di smantellamento sistematico dell’Azienda si sta ora avviando a compimento con un preannunciato Piano Industriale che punterà al basso orizzonte del recupero del deficit accumulato, attraverso tagli indiscriminati e la cronica assenza di un progetto di risanamento e di rilancio dell’azienda stessa.

Chiediamo che venga stilato un vero Piano Industriale, che pianifichi un progetto di riconversione della gestione editoriale e tecnologica, definendo nei meriti le allocazioni di risorse e quanto necessario per l’immediato e per il prossimo futuro, per togliere la RAI dal pantano del ruolo subalterno ed inadeguato cui è attualmente costretta.
Chiediamo che vengano immediatamente posti in opera quei meccanismi che permettano ai sindacati di avere ben visibili le dinamiche e le motivazioni che spingono continuamente l’Azienda alla dilapidazione delle risorse nel continuo ricorso alle logiche degli appalti, dell’outsourcing, delle consulenze esterne, dell’acquisto di Format esterni, e alla non valorizzazione ed utilizzo delle professionalità e delle risorse interne.

Come lavoratori di Ingegneria denunciamo il ricorso, sempre più frequente, all’affidamento in outsourcing di Progettazione e Realizzazione di interi sistemi ed impianti tecnologici per la Produzione e la Messa in Onda, eludendo le risorse e le capacità interne, proprie del nostro settore. Questo comporta un grave indebolimento dell’infrastruttura produttiva dell’intero sistema RAI ed il continuo ricorso a noleggio di apparati, sistemi, e quant’altro necessario alla Produzione.
Come lavoratori di Ingegneria ci dichiariamo pronti a denunciare sindacalmente con fatti, resoconti e dati quanto già, in quest’ottica, è stato perpetrato. Il delicato compito strategico cui Ingegneria è chiamata (in allegato la descrizione della missione di Ingegneria) è puntualmente vanificato dalle scelte del management aziendale.

Ci riferiamo all’assoluta mancanza di programmazione di quanto necessario alla realizzazione dei nuovi impianti tecnologici.
Ci riferiamo all’ottusa rigidità dell’interpretazione delle ‘norme e procedure per gli acquisti’ che di fatto negli ultimi 2 anni hanno bloccato completamente le attività di progettazione e realizzazione.
L’assoluta mancanza di un progetto di riqualificazione del personale e il non rinnovo del turn-over stanno contribuendo ad una sempre crescente dequalificazione professionale.
Per tutto questo vogliamo esserci! Dichiarando, ancora una volta, che l’obiettivo che vogliamo raggiungere e per cui vogliamo lottare non è il solo ottenimento del Premio di Risultato - legato ad una dinamica di calcolo contrattuale inaccettabile.

Troppe sono state le occasioni, sistematicamente disattese, di rilancio del sistema RAI che potevano e dovevano vedere la Direzione impegnata in un tentativo estremo di recuperare risorse economiche e prestigio. Pensiamo, ad esempio, al passaggio al Digitale Terrestre, occasione sprecata e ridotta ad una mera ricanalizzazione o alle recente scelta di non rinnovare il contratto con SKY come alla sospensione dei Talk Show in campagna elettorale, ai mancati introiti in termini di pubblicità, al depauperamento delle idee e dei contenuti nelle programmazioni che hanno ridotto il servizio pubblico Radio-Televisivo all’ombra pavida di se stesso.

Chiediamo che vengano immediatamente poste in essere tutte le iniziative possibili atte a raccogliere ed amalgamare le denunce spesso spontanee e ormai corali, che si stanno susseguendo nei diversi insediamenti aziendali e nelle assemblee locali, coinvolgendo tutte le altre compagini aziendali, giornalisti e consociate tutte ... fuori dal limite del monte ore assembleare disponibile, riuniti in un’Assemblea Permanente, ed attuando un coordinamento dei Lavoratori RAI, in sintonia con i sindacati che intendono portare avanti la nostra lotta.
Auspichiamo che la nostra unità e la nostra determinazione spingano ad un tavolo congiunto anche quei sindacati titubanti che ancora sembrano non aver colto la gravità del momento!
Vogliamo che queste denunce vengano espresse al più presto al di fuori delle nostre assemblee e dei ristretti ambiti territoriali per divenire Denuncia in un contesto nazionale, arrivando ad uno sciopero generale che mobiliti l’intera azienda, se possibile anche con una manifestazione nazionale.
Purtroppo la nostra controparte non è più solo una dirigenza aziendale incapace o inefficiente, ma la palese volontà politica di smantellamento del Servizio Pubblico!


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