COMUNICATO STAMPA
Le organizzazioni sindacali dei dipendenti Rai hanno chiuso oggi negativamente il tentativo di conciliazione con la Direzione del Personale della Rai. Lo annuncia una nota di Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal.
L’azienda non è stata in grado, nonostante i giorni intercorsi dall’incontro col Direttore Generale, Lorenza Lei, di sciogliere nodi fondamentali per avviare una discussione sul risanamento e rilancio dell’azienda.
“Non si è riscontrata la disponibilità dei vertici aziendali a rimuovere definitivamente dal tavolo di trattativa la cessione di asset (Rai Way), l’esternalizzazione di settori e di personale, la riduzione del perimetro aziendale con perdita di capacità produttive, ideative, con il rischio di generare un esubero di personale. A ciò si aggiunge la volontà di realizzare il pareggio di bilancio attraverso l’azzeramento del rinnovo contrattuale (scaduto da 23 mesi), la mancata corresponsione del Premio di Risultato e di qualsiasi forma di incremento salariale, a fronte di una gestione allegra delle risorse, di scelte editoriali ed industriali discutibili nel corso dell’ultimo anno”.
Tutte le organizzazioni sindacali, prima di procedere alla dichiarazione di sciopero, si riuniranno presso la sede Rai di Via Teulada il 30 novembre, in un coordinamento nazionale unitario, al fine di determinare il percorso e le iniziative da intraprendere.
“Nei prossimi giorni Direttore Generale e Consiglio di Amministrazione, in riunione mercoledì 23 e giovedì 24 novembre, devono ripensare alle proprie scelte sul Piano di Risanamento: devono scegliere se aprire un periodo di conflitto in azienda o tentare di creare le condizioni per un Accordo che salvaguardi il servizio pubblico, con la sua capacità produttiva e ideativa, le professionalità e la dignità del lavoro, piuttosto che continuare a rispondere al potere dei partiti e ad interessi diversi rispetto al bene dell’azienda”.
Le stesse organizzazioni sindacali hanno indetto per il 24 novembre, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, un presidio a Viale Mazzini, per rendere chiaro al Consiglio di Amministrazione, riunito per deliberare proprio su questi importanti temi, che la Rai è dei lavoratori che la rendono la prima azienda culturale del paese e dei cittadini italiani che pagano il canone. Nessuno può sentirsi libero di smantellarla privandola delle sue risorse.
Roma, 22/11/2011
Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-ConFsal
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