Illustrissimo Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano
Le scrivono le migliaia di lavoratori della Rai Radiotelevisione Italiana che il 10 dicembre u.s. hanno anifestato il loro dissenso al Piano Industriale proposto dai vertici aziendali, che a breve potrebbe determinare la vendita delle strutture di trasmissione dei segnali della Società controllata Rai Way.
Illustrissimo Presidente, Rai Way non è solo patrimonio inestimabile di conoscenze e professionalità, è soprattutto un pezzo strategico della nostra azienda, protagonista dell’epocale conversione alla piattaforma del digitale terrestre tutt’ora in corso.
Ci lasci pensare con orgoglio, Illustrissimo Presidente, che se il nostro popolo si è potuto sentire unito in una Nazione lo è stato anche per merito della Rai.
Siamo entrati e continuiamo a farlo nelle case di tutti gli italiani, permettendo che culture e tradizioni diverse ed antichissime entrassero in contatto riconoscendosi.
Il 17 marzo festeggeremo i 150 anni dell’unità d’Italia con la mente e il cuore rivolti ad un pezzo della nostra azienda che stiamo rischiando di perdere e lo faremo stando tra la gente in 21 piazze, da Palermo a Trieste, in un simbolico abbraccio che tenga insieme ciò che ogni giorno, col nostro lavoro, rendiamo vicino anche se distante.
Come italiani e lavoratori manifesteremo il nostro sentire, profondamente legato ai valori che si esprimono nell’Unità del Paese e a quello fondativo del Lavoro così come suggellato dalla Carta Costituzionale.
La Rai non è solo la memoria degli ultimi 60 anni della nostra Nazione, è anche lo strumento che la tiene viva.
La nostra azienda, Illustrissimo Presidente, deve rimanere unita per vincere le scommesse del futuro e continuare la sua missione di Servizio Pubblico.
Certi che Lei vorrà raccogliere il nostro accorato appello la salutiamo con profonda stima.
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