La Rai si difende
tutelando la dignità dei suoi lavoratori
tutelando la dignità dei suoi lavoratori
Le lavoratrici ed i lavoratori della Rai stanno pagando colpe non loro, ultimo esempio il mancato raggiungimento del Mol e di conseguenza la possibilità di non vedersi riconosciuto il Premio di Risultato.
Ormai da lungo tempo non si riescono a trovare luoghi del confronto reali, luoghi idonei a risolvere problemi che si stanno sedimentando. Il rischio di trovarci tra qualche mese nella situazione già vista in Alitalia è sempre più forte, anche le ricette che qualcuno in azienda sponsorizza, (esternalizzazioni, appalti, “disimpegno produttivo”) ricordano quella brutta storia. Già durante la trattativa sul CCL, la sola Slc, evidenziava nelle assemblee la situazione drammatica dei conti economici dell’azienda e la pessima gestione del nuovo Direttore Generale. Forse in quell’occasione il risultato contrattuale ha distratto tutti dal vero problema, allentando di fatto la tensione e i timori di tracollo che oggi si ripropongono più forti.
Slc e pochi altri affermavano la follia di abbandonare il contratto con Sky, e criticavano la raffazzonata politica industriale e il moltiplicarsi di nomine e sprechi.
I nostri ragionamenti trovano amara conferma nelle parole di Luciano Flussi al Congresso dell’Usigrai in svolgimento a Salso Maggiore Terme: “scelte dolorose e tagli dolorosi”.
Lo sciopero delle centrali elettriche su Roma (18 aprile), è una prima risposta ad una scelta industriale che si esplica in esternalizzazioni e appalti onerosi e inspiegabili. La storia di Alitalia ci insegna che la riduzione del costo del lavoro, la diminuzione dell’impegno produttivo interno, l’abdicare al proprio ruolo di un gruppo dirigente non possono essere la soluzione ma solo l’ultimo passo verso il fallimento.
Per questo Slc, partendo già da lunedì 19, promuoverà in tutte le sedi assemblee per confrontarsi con i lavoratori.
Le molte energie che si stanno mettendo in campo devono trovare un punto di sintesi, ci sentiamo di chiedere anche alle altre organizzazioni sindacali di impegnarsi per ritrovare con i lavoratori quella sintonia necessaria per mettere in campo iniziative forti. Insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori si dovrà decidere come rispondere alle politiche industriali della Rai.
Ci sono tanti impegni da affrontare, crediamo però che il primo deve essere quello di mantenere in vita la Rai con il suo ruolo di servizio pubblico.
Ormai da lungo tempo non si riescono a trovare luoghi del confronto reali, luoghi idonei a risolvere problemi che si stanno sedimentando. Il rischio di trovarci tra qualche mese nella situazione già vista in Alitalia è sempre più forte, anche le ricette che qualcuno in azienda sponsorizza, (esternalizzazioni, appalti, “disimpegno produttivo”) ricordano quella brutta storia. Già durante la trattativa sul CCL, la sola Slc, evidenziava nelle assemblee la situazione drammatica dei conti economici dell’azienda e la pessima gestione del nuovo Direttore Generale. Forse in quell’occasione il risultato contrattuale ha distratto tutti dal vero problema, allentando di fatto la tensione e i timori di tracollo che oggi si ripropongono più forti.
Slc e pochi altri affermavano la follia di abbandonare il contratto con Sky, e criticavano la raffazzonata politica industriale e il moltiplicarsi di nomine e sprechi.
I nostri ragionamenti trovano amara conferma nelle parole di Luciano Flussi al Congresso dell’Usigrai in svolgimento a Salso Maggiore Terme: “scelte dolorose e tagli dolorosi”.
Lo sciopero delle centrali elettriche su Roma (18 aprile), è una prima risposta ad una scelta industriale che si esplica in esternalizzazioni e appalti onerosi e inspiegabili. La storia di Alitalia ci insegna che la riduzione del costo del lavoro, la diminuzione dell’impegno produttivo interno, l’abdicare al proprio ruolo di un gruppo dirigente non possono essere la soluzione ma solo l’ultimo passo verso il fallimento.
Per questo Slc, partendo già da lunedì 19, promuoverà in tutte le sedi assemblee per confrontarsi con i lavoratori.
Le molte energie che si stanno mettendo in campo devono trovare un punto di sintesi, ci sentiamo di chiedere anche alle altre organizzazioni sindacali di impegnarsi per ritrovare con i lavoratori quella sintonia necessaria per mettere in campo iniziative forti. Insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori si dovrà decidere come rispondere alle politiche industriali della Rai.
Ci sono tanti impegni da affrontare, crediamo però che il primo deve essere quello di mantenere in vita la Rai con il suo ruolo di servizio pubblico.
Roma, 16 aprile 2010
Slc Cgil Nazionale
Slc Cgil Nazionale
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