È un accordo positivo sul piano economico se si pensa alla quantità (2300 euro) dell’una tantum e al fatto che i 68 euro di aumento sono riferibili al soltanto al periodo pregresso.
Ma il vero tema è lo stato dell’azienda. La Rai è un’azienda pericolosamente in crisi per la caduta dei ricavi pubblicitari, con un aumento dell’evasione del canone, soprattutto dopo le esternazioni destabilizzanti del Presidente del Consiglio. È in crisi per la mancanza di investimenti sulle piattaforme e per il modo stupefacente con cui ha rifiutato, in queste condizioni, le risorse derivanti dal contratto con Sky.
La Rai oggi deve ricorrere alle banche se vuole finanziare la spesa corrente diversamente dalla situazione sana nella quale si trovava appena due anni fa.
Queste sono le preoccupazioni dei lavoratori e del sindacato. L’Azienda sembra essere alla deriva e nessuno, ad oggi, mostra di volersene occupare.
Ma il vero tema è lo stato dell’azienda. La Rai è un’azienda pericolosamente in crisi per la caduta dei ricavi pubblicitari, con un aumento dell’evasione del canone, soprattutto dopo le esternazioni destabilizzanti del Presidente del Consiglio. È in crisi per la mancanza di investimenti sulle piattaforme e per il modo stupefacente con cui ha rifiutato, in queste condizioni, le risorse derivanti dal contratto con Sky.
La Rai oggi deve ricorrere alle banche se vuole finanziare la spesa corrente diversamente dalla situazione sana nella quale si trovava appena due anni fa.
Queste sono le preoccupazioni dei lavoratori e del sindacato. L’Azienda sembra essere alla deriva e nessuno, ad oggi, mostra di volersene occupare.
Roma, 28 ottobre 2009
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