COMUNICATO
Il giorno 28 ottobre si è firmata l’Ipotesi di Accordo per il Rinnovo del CCL per quadri, impiegati e operai dipendenti Rai, all’incontro hanno partecipato Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil.com Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind-Confsal e la Rai nelle persone di Luciano Flussi, Luigi Meloni e Marco Anastasia.
Contrariamente a quanto è stato diffuso nelle scorse settimane, la trattativa è stata serrata e con momenti di forte tensione; le difficoltà che vive l’azienda, legate alla crisi economica non meno che ad una politica industriale piena di contraddizioni e priva di chiare linee di sviluppo, hanno contribuito decisivamente al ritardo di 22 mesi del rinnovo contrattuale.
L’Azienda ha inizialmente proposto di risolvere il biennio con la sola erogazione di un una tantum riferita ai TI. Nel successivo incontro del 27 ottobre le somme proposte dall’azienda, anche se migliorative erano, rispetto a quelle proposte nell’incontro del 9 settembre, ancora insufficienti. La lunga e serrata contrattazione è riuscita a far lievitare l’una tantum da 2000 a 2300 euro, da 750 euro per i TD a 1000, da 62 euro a 68 euro l’aumento sui minimi, tutto questo senza toccare la struttura del salario.
Le somme messe a disposizione dall’azienda sono significativamente cresciute, condizione questa che ha dato la possibilità di arrivare ad un riconoscimento economico importante e una operazione di equità:
2300 euro di una tantum al 4° livello (T.I.), pagata in 2 tranches di 1150 euro, erogate in novembre 2009 e gennaio 2010 con tassazione separata (inferiore alla ordinaria).
1000 euro di una tantum al 4° livello (T.D.), convenzionalmente riferito al periodo 1/11/2008 – 31/12/2009, erogata in proporzione ai periodi di servizio a tempo determinato effettivamente prestati nel citato arco temporale, con tassazione separata.
68 euro sui minimi contrattuali (per tutti), distribuiti in 2 tranches: 1 gennaio 2010 (50 euro), 1 giugno 2010 (18 euro), con tutti gli effetti sulla retribuzione.
E’ stata rinviata la discussione sulla parte normativa a partire dal gennaio 2010, accogliendo una richiesta delle organizzazioni sindacali nata nelle assemblee che si sono svolte in queste settimane; argomenti come: la classificazione e la scala parametrale, la revisione delle figure professionali, una più stringente regolamentazione degli appalti, la piena occupazione degli interni, la trasfertistica, sono tutte questioni che hanno bisogno di momenti di approfondimento ed elaborazione da far vivere dentro un pieno rinnovo contrattuale.
E’ stata pianificata una serie di incontri su tematiche fondamentali, anch’esse in molti casi sollecitate dagli incontri con le lavoratrici ed i lavoratori delle diverse realtà Rai:
Adeguamento Accordo sui TD,
Buongiorno Regione e perfezionamento dell’Accordo,
Prospettive per i lavoratori di Rai Way e digitalizzazione,
Prospettive dei lavoratori Rai Sat e Rai Net,
Condizione del lavoro nei Cptv di Napoli, Milano e Torino.
C’è stato un nostro forte impegno per l’acquisizione di una somma idonea per i TD, l’Azienda in un primo momento li aveva esclusi totalmente dall’una tantum, evidentemente elemento centrale nel rinnovo del biennio 2008/2009. Alla fine si è riusciti a riconoscere un’una tantum per i lavoratori presenti nei bacini, introducendo un criterio perequativo.
In una dichiarazione programmatica, allegata al testo dell’accordo e sottoscritta dalle parti, sono stati inoltre assunti impegni ad affrontare il futuro della Rai nel nuovo contesto competitivo, riconoscendo che le esigenze di efficientamento del lavoro non sono separabili dall’efficientamento degli altri fattori che costituiscono l’impresa.
Nei prossimi giorni si organizzeranno le Assemblee per la valutazione dell’Ipotesi di Accordo.
Rimane forte la nostra preoccupazione per la situazione ed i conti economici della Rai, ci rendiamo conto di aver strappato con la trattativa e i mesi di pressione (assemblee e proclamazione di sciopero) un risultato economico congruo, sappiamo però che esso non risolve la questione del lavoro in azienda.
Sarà necessario affrontare le questioni normative e soprattutto progettare il futuro del servizio pubblico nel nostro paese, compito al quale noi possiamo prendere parte con forza e responsabilità ma che deve vedere la sensibilizzazione dei lavoratori e dell’opinione pubblica.
La politica ed il mercato dopato dal conflitto di interessi sta marginalizzando quella che era una delle risorse più importanti del nostro paese, con la perdita di spazi di democrazia e di professionalità.
Contrariamente a quanto è stato diffuso nelle scorse settimane, la trattativa è stata serrata e con momenti di forte tensione; le difficoltà che vive l’azienda, legate alla crisi economica non meno che ad una politica industriale piena di contraddizioni e priva di chiare linee di sviluppo, hanno contribuito decisivamente al ritardo di 22 mesi del rinnovo contrattuale.
L’Azienda ha inizialmente proposto di risolvere il biennio con la sola erogazione di un una tantum riferita ai TI. Nel successivo incontro del 27 ottobre le somme proposte dall’azienda, anche se migliorative erano, rispetto a quelle proposte nell’incontro del 9 settembre, ancora insufficienti. La lunga e serrata contrattazione è riuscita a far lievitare l’una tantum da 2000 a 2300 euro, da 750 euro per i TD a 1000, da 62 euro a 68 euro l’aumento sui minimi, tutto questo senza toccare la struttura del salario.
Le somme messe a disposizione dall’azienda sono significativamente cresciute, condizione questa che ha dato la possibilità di arrivare ad un riconoscimento economico importante e una operazione di equità:
2300 euro di una tantum al 4° livello (T.I.), pagata in 2 tranches di 1150 euro, erogate in novembre 2009 e gennaio 2010 con tassazione separata (inferiore alla ordinaria).
1000 euro di una tantum al 4° livello (T.D.), convenzionalmente riferito al periodo 1/11/2008 – 31/12/2009, erogata in proporzione ai periodi di servizio a tempo determinato effettivamente prestati nel citato arco temporale, con tassazione separata.
68 euro sui minimi contrattuali (per tutti), distribuiti in 2 tranches: 1 gennaio 2010 (50 euro), 1 giugno 2010 (18 euro), con tutti gli effetti sulla retribuzione.
E’ stata rinviata la discussione sulla parte normativa a partire dal gennaio 2010, accogliendo una richiesta delle organizzazioni sindacali nata nelle assemblee che si sono svolte in queste settimane; argomenti come: la classificazione e la scala parametrale, la revisione delle figure professionali, una più stringente regolamentazione degli appalti, la piena occupazione degli interni, la trasfertistica, sono tutte questioni che hanno bisogno di momenti di approfondimento ed elaborazione da far vivere dentro un pieno rinnovo contrattuale.
E’ stata pianificata una serie di incontri su tematiche fondamentali, anch’esse in molti casi sollecitate dagli incontri con le lavoratrici ed i lavoratori delle diverse realtà Rai:
Adeguamento Accordo sui TD,
Buongiorno Regione e perfezionamento dell’Accordo,
Prospettive per i lavoratori di Rai Way e digitalizzazione,
Prospettive dei lavoratori Rai Sat e Rai Net,
Condizione del lavoro nei Cptv di Napoli, Milano e Torino.
C’è stato un nostro forte impegno per l’acquisizione di una somma idonea per i TD, l’Azienda in un primo momento li aveva esclusi totalmente dall’una tantum, evidentemente elemento centrale nel rinnovo del biennio 2008/2009. Alla fine si è riusciti a riconoscere un’una tantum per i lavoratori presenti nei bacini, introducendo un criterio perequativo.
In una dichiarazione programmatica, allegata al testo dell’accordo e sottoscritta dalle parti, sono stati inoltre assunti impegni ad affrontare il futuro della Rai nel nuovo contesto competitivo, riconoscendo che le esigenze di efficientamento del lavoro non sono separabili dall’efficientamento degli altri fattori che costituiscono l’impresa.
Nei prossimi giorni si organizzeranno le Assemblee per la valutazione dell’Ipotesi di Accordo.
Rimane forte la nostra preoccupazione per la situazione ed i conti economici della Rai, ci rendiamo conto di aver strappato con la trattativa e i mesi di pressione (assemblee e proclamazione di sciopero) un risultato economico congruo, sappiamo però che esso non risolve la questione del lavoro in azienda.
Sarà necessario affrontare le questioni normative e soprattutto progettare il futuro del servizio pubblico nel nostro paese, compito al quale noi possiamo prendere parte con forza e responsabilità ma che deve vedere la sensibilizzazione dei lavoratori e dell’opinione pubblica.
La politica ed il mercato dopato dal conflitto di interessi sta marginalizzando quella che era una delle risorse più importanti del nostro paese, con la perdita di spazi di democrazia e di professionalità.
Roma, 28 ottobre 2009
Slc Cgil Nazionale
Slc Cgil Nazionale
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