COMUNICATO
Nell'incontro dell'8 marzo, l'Azienda ha dichiarato la sua indisponibilità a proseguire il confronto, non ha illustrato la proposta da lei dichiarata definitiva e alla richiesta di analizzare quanto avvenuto in questi giorni ha affermato che ritirava la sua disponibilità al confronto.
Oltre alla totale mancanza di rispetto nei confronti delle delegazioni sindacali, e di conseguenza dei lavoratori rappresentati, il dubbio che sorge è che la Rai non avesse una vera intenzione di concludere un accordo equilibrato, rivedendo l'articolato delle delibere, mettendo in sicurezza il lavoro con la parte normativa del Contratto, e garantendo a tutti i lavoratori il giusto recupero economico rispetto al costo della vita.
Il dubbio è che la finalità di una così snervante trattativa fosse anche quella di dividere il corpo dei lavoratori che in questi 2 anni ha saputo respingere piani industriali e di risanamento che avrebbero messo in ginocchio il servizio pubblico.
Non possiamo nascondere che il clima politico, le spinte alla proroga del CDA e del Direttore Generale abbiano influito pesantemente con il continuo cambiamento di opinione e di disponibilità aziendali.
Deve essere chiaro a tutti che il pareggio di bilancio per il 2011 è stato raggiunto anche grazie al mancato rinnovo del contratto e al mancato pagamento del Premio di Risultato e non certo per le "grandi" capacità del gruppo dirigente, che a nostro avviso, in questo modo, mette a rischio la coesione dei lavoratori ed il funzionamento della più grande azienda culturale del paese.
Roma, 8 marzo 2012
SLC-CGIL NAZIONALE
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