“Dopo due giorni di confronto in azienda, nell’ambito dell’incontro con il Direttore generale della Rai Mauro Masi, le organizzazioni sindacali hanno preso atto che il CdA ha rigettato le richieste del sindacato di rimuovere dal piano industriale le esternalizzazioni di attività, gli esuberi del personale e le cessioni di asset aziendali, elementi che sgombrati dal tavolo avrebbero poi permesso alle parti di aprire un confronto per ricercare soluzioni condivise alla attuale crisi economica aziendale.” Così dichiara Riccardo Ferraro, segretario nazionale Slc/Cgil, al termine del confronto.
“La risposta da parte di Slc/Cguil, Uilcom/Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf.Sal a questo miope atteggiamento del vertice Rai è l’avvio di una fase di conflitto e di lotta a tutela dell’attuale perimetro aziendale e a salvaguardia dell’occupazione – prosegue il sindacalista. Ancora una volta, nonostante le ragionevoli richieste sindacali sul piano industriale, viene confermata la miopia politica sia del CdA che del Direttore Generale che invece di spendere in costose consulenze esterne, avrebbe potuto coinvolgere preventivamente i sindacati ed ascoltarne le ragioni.”
“Chiediamo al CdA della Rai un’immediata inversione di rotta in quanto giudichiamo il contenuto del piano industriale non ricevibile e non negoziabile, sapendo che solo un atto di responsabilità di tutte le realtà aziendali può realizzare la salvaguardia della Rai e dei suoi dipendenti.”
“In ultimo – conclude Ferraro - esprimiamo dispiacere e meraviglia per la posizione assunta dalla Cisl che ha condiviso con noi un percorso unitario e che la vede al termine prendere le distanze su una questione così rilevante. Valuteremo unitariamente alle altre sigle tutte le azioni per contrastare le misure dichiarate, a partire dall’avvio delle procedure di raffreddamento e conciliazione.”
“La risposta da parte di Slc/Cguil, Uilcom/Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf.Sal a questo miope atteggiamento del vertice Rai è l’avvio di una fase di conflitto e di lotta a tutela dell’attuale perimetro aziendale e a salvaguardia dell’occupazione – prosegue il sindacalista. Ancora una volta, nonostante le ragionevoli richieste sindacali sul piano industriale, viene confermata la miopia politica sia del CdA che del Direttore Generale che invece di spendere in costose consulenze esterne, avrebbe potuto coinvolgere preventivamente i sindacati ed ascoltarne le ragioni.”
“Chiediamo al CdA della Rai un’immediata inversione di rotta in quanto giudichiamo il contenuto del piano industriale non ricevibile e non negoziabile, sapendo che solo un atto di responsabilità di tutte le realtà aziendali può realizzare la salvaguardia della Rai e dei suoi dipendenti.”
“In ultimo – conclude Ferraro - esprimiamo dispiacere e meraviglia per la posizione assunta dalla Cisl che ha condiviso con noi un percorso unitario e che la vede al termine prendere le distanze su una questione così rilevante. Valuteremo unitariamente alle altre sigle tutte le azioni per contrastare le misure dichiarate, a partire dall’avvio delle procedure di raffreddamento e conciliazione.”
Roma, 25 ottobre 2010
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