COMUNICATO
Radiofonia e RaiSat
Radiofonia e RaiSat
Oggi abbiamo incontrato il Responsabile Relazioni Industriali della Rai, sulle questioni poste nelle nostre richieste scritte di incontro del 24 luglio 2009 e del 29 luglio 2009, su:
Sul primo punto si è chiesto un incontro con il Direttore Generale, avendo la questione un impatto importante sul futuro dell’azienda, sulle strategie e sul bilancio economico.
Radiofonia:
La Rai ci ha illustrato l’andamento degli ascolti e degli introiti pubblicitari con preoccupazione, nonostante infatti RadioRai 1 rimanga la prima negli ascolti, tutti i canali hanno un calo considerevole da anni, cosa che ha trascinato gli introiti pubblicitari, calati quasi del 50% dal 2000. Parlando della nomine l’Azienda ci ha assicurato che il riassetto sarà meno importante di quanto in questi giorni diffuso su agenzie e articoli di giornale, non vi saranno 3 Direttori per ogni Gr ma un solo Direttore (Gr1) e 2 Condirettori con deleghe su GR2 e Gr3, conseguentemente non si aumenteranno i costi attraverso la suddivisione della testata che oggi è unica.
Il progetto inoltre prevede la distinzione di responsabilità tra Radio 2 e 3 , precedentemente sotto una unica figura.
Si accorperà sotto lo stesso Direttore Palinsesto e Marketing.
Su questo riassetto ci sarà a settembre un incontro, alla presenza della nuova Direzione con OO.SS. Nazionali e Rsu Radiofonia.
RaiSat:
L’Azienda ha teso a rassicurare sul futuro dei lavoratori, questi “trasmigreranno” continuando a produrre gli stessi contenuti sul digitale terrestre e la nuova piattaforma TivùSat.
Inoltre, anche se la società dovesse chiudere i lavoratori sono garantiti dagli accordi sindacali intercorsi al momento della costituzione delle Società Consociate Rai, questi dovranno essere riassorbiti da Rai.
La scelta che, sarà illustrata nella conferenza stampa del Direttore Generale di lunedì 3 agosto (a seguito del Cda), di non proseguire il contratto con Sky è da legarsi all’opportunità di utilizzare digitale terrestre e la nuova piattaforma TivùSat e incrementando così gli introiti pubblicitari.
Per la Slc Cgil rimangono questioni irrisolte e visioni parziali che non aiutano l’azienda Rai ed i lavoratori.
Il Riassetto di Radiofonia ci sembra essere uno spoil sistem finalizzato all’occupazione di spazi di potere, così come tutto il processo che è in essere da mesi in Rai.
L’azienda vive una difficoltà importante legata alla crisi: Canone e Pubblicità e ci sembra tutta proiettata alla discussione sulle poltrone; questo mentre Sky cresce: ricavi e tecnologie; e Mediaset sembra non essere più individuato come un vero concorrente, nonostante continui a portare via pubblicità.
Quello che più ci preoccupa è questa mancanza di direzione forte, direzione che alle volte dovrebbe sapere dire di no alle richieste delle forze politiche, privilegiando la qualità e la professionalità.
Questa però è storia vecchia in Rai, anche se la rapacità sembra ultimamente aumentata; vorremmo però avere certezze sul futuro dei lavoratori: ci preoccupano infatti le modalità di reimpiego delle risorse di RaiSat, ci preoccupa il futuro di chi è precario in quella realtà, ci preoccupa il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro.
Ci si dice che non ci sono i soldi per le lavoratrici ed i lavoratori e poi si aumentano i livelli di Direzione, si rinuncia ad un contratto sicuro con Sky per 350 milioni di euro in 7 anni a fronte di una cosa futuribile ( senza le condizioni tecnologiche pronte per supportarne la trasmissibilità).
I lavoratori di RaiSat da domani non lavoreranno più per il cliente Sky, il loro prodotto non sarà più visto su piattaforma satellitare attuale ma sarà visto solo da coloro che hanno avuto nella loro zona lo switch off e acquisteranno il decoder adatto (attualmente sperimentale quello di TivùSat).
Questi cambiamenti tecnologici “improvvisati” stanno oltretutto producendo una disaffezione tra il pubblico con età elevata, storicamente pubblico di Rai.
Ci sembra poi curioso si rinunci alla certezza economica del contratto con Sky immaginando l’aumento di introiti pubblicitari in un momento di calo del mercato.
Si parla di calo di ascolti e poi non si interviene sulla qualità della produzione Radiofonica, mancano da anni interventi reali sul palinsesto, anni in cui di Direttori se ne sono visti passare tanti.
Ci poniamo questa serie di domande speranzosi che il futuro e le dichiarazioni della Rai ci forniscano certezze.
La cosa che abbiamo appreso oggi però è che la Rai ha soldi per investire (anche rinunciando a denaro sicuro), che ha la capacità di fare anche scelte onerose, per questo crediamo che il contratto di lavoro debba essere corposo.
Sono per noi i lavoratori l’unico elemento sano di quest’azienda, la loro professionalità è l’unico vero elemento di tenuta davanti alla crisi, al mercato dopato, al conflitto di interessi, alle mancanze e all’assalto alla diligenza.
Per questo il miglior investimento da fare è quello di dare il giusto alle lavoratrici ed ai lavoratori Rai nel rinnovo contrattuale.
- RaiSat, mancato rinnovo del contratto con Sky;
- Situazione Radiofonia: Nomine e riassetto.
Sul primo punto si è chiesto un incontro con il Direttore Generale, avendo la questione un impatto importante sul futuro dell’azienda, sulle strategie e sul bilancio economico.
Radiofonia:
La Rai ci ha illustrato l’andamento degli ascolti e degli introiti pubblicitari con preoccupazione, nonostante infatti RadioRai 1 rimanga la prima negli ascolti, tutti i canali hanno un calo considerevole da anni, cosa che ha trascinato gli introiti pubblicitari, calati quasi del 50% dal 2000. Parlando della nomine l’Azienda ci ha assicurato che il riassetto sarà meno importante di quanto in questi giorni diffuso su agenzie e articoli di giornale, non vi saranno 3 Direttori per ogni Gr ma un solo Direttore (Gr1) e 2 Condirettori con deleghe su GR2 e Gr3, conseguentemente non si aumenteranno i costi attraverso la suddivisione della testata che oggi è unica.
Il progetto inoltre prevede la distinzione di responsabilità tra Radio 2 e 3 , precedentemente sotto una unica figura.
Si accorperà sotto lo stesso Direttore Palinsesto e Marketing.
Su questo riassetto ci sarà a settembre un incontro, alla presenza della nuova Direzione con OO.SS. Nazionali e Rsu Radiofonia.
RaiSat:
L’Azienda ha teso a rassicurare sul futuro dei lavoratori, questi “trasmigreranno” continuando a produrre gli stessi contenuti sul digitale terrestre e la nuova piattaforma TivùSat.
Inoltre, anche se la società dovesse chiudere i lavoratori sono garantiti dagli accordi sindacali intercorsi al momento della costituzione delle Società Consociate Rai, questi dovranno essere riassorbiti da Rai.
La scelta che, sarà illustrata nella conferenza stampa del Direttore Generale di lunedì 3 agosto (a seguito del Cda), di non proseguire il contratto con Sky è da legarsi all’opportunità di utilizzare digitale terrestre e la nuova piattaforma TivùSat e incrementando così gli introiti pubblicitari.
Per la Slc Cgil rimangono questioni irrisolte e visioni parziali che non aiutano l’azienda Rai ed i lavoratori.
Il Riassetto di Radiofonia ci sembra essere uno spoil sistem finalizzato all’occupazione di spazi di potere, così come tutto il processo che è in essere da mesi in Rai.
L’azienda vive una difficoltà importante legata alla crisi: Canone e Pubblicità e ci sembra tutta proiettata alla discussione sulle poltrone; questo mentre Sky cresce: ricavi e tecnologie; e Mediaset sembra non essere più individuato come un vero concorrente, nonostante continui a portare via pubblicità.
Quello che più ci preoccupa è questa mancanza di direzione forte, direzione che alle volte dovrebbe sapere dire di no alle richieste delle forze politiche, privilegiando la qualità e la professionalità.
Questa però è storia vecchia in Rai, anche se la rapacità sembra ultimamente aumentata; vorremmo però avere certezze sul futuro dei lavoratori: ci preoccupano infatti le modalità di reimpiego delle risorse di RaiSat, ci preoccupa il futuro di chi è precario in quella realtà, ci preoccupa il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro.
Ci si dice che non ci sono i soldi per le lavoratrici ed i lavoratori e poi si aumentano i livelli di Direzione, si rinuncia ad un contratto sicuro con Sky per 350 milioni di euro in 7 anni a fronte di una cosa futuribile ( senza le condizioni tecnologiche pronte per supportarne la trasmissibilità).
I lavoratori di RaiSat da domani non lavoreranno più per il cliente Sky, il loro prodotto non sarà più visto su piattaforma satellitare attuale ma sarà visto solo da coloro che hanno avuto nella loro zona lo switch off e acquisteranno il decoder adatto (attualmente sperimentale quello di TivùSat).
Questi cambiamenti tecnologici “improvvisati” stanno oltretutto producendo una disaffezione tra il pubblico con età elevata, storicamente pubblico di Rai.
Ci sembra poi curioso si rinunci alla certezza economica del contratto con Sky immaginando l’aumento di introiti pubblicitari in un momento di calo del mercato.
Si parla di calo di ascolti e poi non si interviene sulla qualità della produzione Radiofonica, mancano da anni interventi reali sul palinsesto, anni in cui di Direttori se ne sono visti passare tanti.
Ci poniamo questa serie di domande speranzosi che il futuro e le dichiarazioni della Rai ci forniscano certezze.
La cosa che abbiamo appreso oggi però è che la Rai ha soldi per investire (anche rinunciando a denaro sicuro), che ha la capacità di fare anche scelte onerose, per questo crediamo che il contratto di lavoro debba essere corposo.
Sono per noi i lavoratori l’unico elemento sano di quest’azienda, la loro professionalità è l’unico vero elemento di tenuta davanti alla crisi, al mercato dopato, al conflitto di interessi, alle mancanze e all’assalto alla diligenza.
Per questo il miglior investimento da fare è quello di dare il giusto alle lavoratrici ed ai lavoratori Rai nel rinnovo contrattuale.
Roma 31 luglio ’09
Slc Cgil Nazionale
Slc Cgil Nazionale
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