“La RAI da un lato spende soldi per lo spostamento delle frequenze di RAI Uno per risolvere il contenzioso tra Mediaset e Europa 7 (definito in giudicato sia in Italia che in Europa) mentre dall’altro non si riesce a concludere l’accordo sul Contratto Nazionale per circa 13.000 lavoratori della Rai.” Così una nota della Segreteria Nazionale SLC/CGIL.
“Il conferimento ad Europa 7 del canale su cui trasmettere obbligherà Rai Uno a modificare gli impianti anche in bacini di minore importanza ma contigui per evitare disturbi di segnale, per non intaccare il proprio ruolo di servizio pubblico.”
“Ne è riprova in questi giorni la comunicazione che viene trasmessa su Rai Uno – prosegue la nota - circa la possibilità di dover riposizionare l’antenna del televisore da parte degli utenti: eventualità non legata alle nuove tecnologie né ai lavori per il digitale terrestre, ma in realtà al tentativo artigianale e improprio di risolvere il problema delle frequenze in analogico di Europa 7.”
“Rai Uno è stata costretta a cedere parte della propria copertura a Francesco Di Stefano, patron di Europa 7, decisione che comporta costi di adeguamento e riposizionamento del sistema di trasmissione attuale e che tra meno di due anni sarà inutilizzabile, a causa del passaggio di tutte le emittenti al Digitale Terrestre.”
“Ci domandiamo se questo escamotage possa essere risolutivo per Europa 7 – conclude la nota - e se convenga al proprietario investire a sua volta ingenti somme per adeguare una rete che utilizzi la tecnologia analogica, ormai in dismissione.”
“Il conferimento ad Europa 7 del canale su cui trasmettere obbligherà Rai Uno a modificare gli impianti anche in bacini di minore importanza ma contigui per evitare disturbi di segnale, per non intaccare il proprio ruolo di servizio pubblico.”
“Ne è riprova in questi giorni la comunicazione che viene trasmessa su Rai Uno – prosegue la nota - circa la possibilità di dover riposizionare l’antenna del televisore da parte degli utenti: eventualità non legata alle nuove tecnologie né ai lavori per il digitale terrestre, ma in realtà al tentativo artigianale e improprio di risolvere il problema delle frequenze in analogico di Europa 7.”
“Rai Uno è stata costretta a cedere parte della propria copertura a Francesco Di Stefano, patron di Europa 7, decisione che comporta costi di adeguamento e riposizionamento del sistema di trasmissione attuale e che tra meno di due anni sarà inutilizzabile, a causa del passaggio di tutte le emittenti al Digitale Terrestre.”
“Ci domandiamo se questo escamotage possa essere risolutivo per Europa 7 – conclude la nota - e se convenga al proprietario investire a sua volta ingenti somme per adeguare una rete che utilizzi la tecnologia analogica, ormai in dismissione.”
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