NOTA SLC CGIL
INCONTRO 7 NOVEMBRE 2012
1) il documento di sintesi aziendale sul mercato del lavoro, su questo nella giornata di ieri si è svolto un confronto serrato.
Vi descriviamo in sintesi le nostre principali considerazioni e richieste.
Il mercato del lavoro in Rai deve avere una coerenza ed equilibrio superando la vecchia impostazione, sia per poter rispondere alle esigenze produttive aziendali sia per mettere i lavoratori nella condizione di lavorare con le giuste tutele ed una retribuzione adeguata.
Per avere contezza degli ingressi in azienda si è chiesto che per tutte le forme contrattuali ci sia informativa tempestiva alle RSU.
Si è anche chiesto che per meglio regolamentare il mercato del lavoro, si definiscano, come è già previsto negli accordi di bacino per i TD (11,5% nel 2012, 10% nel 2013, 8% nel 2014) e in quello sugli apprendisti, quote massime di utilizzazione di contratti a tempo determinato (TD, somministrazioni, contratti a progetto, partite iva).
SELEZIONI
si è chiesto di dare visione alle OO.SS. del documento predisposto in precedenza dall'azienda e di dare vita ad un confronto con le stesse sul documento in elaborazione.
Il sindacato deve poter definire con la Rai le regole di trasparenza e di valutazione per l'assunzione del personale, non è intenzione della Slc Cgil invece essere parte di coloro che selezioneranno le risorse.
APPRENDISTATO
L'apprendistato dovrà essere indicato come contratto principale di accesso in azienda, fermo restando che il contratto di riferimento deve essere sempre quello subordinato a tempo indeterminato.
L’apprendistato con le modifiche normative intervenute non può durare più di 36 mesi per poi trasformarsi in tempo indeterminato, misura già espressa anche nella nostra piattaforma contrattuale di marzo. Questo impone l'esigenza di meglio definire l'accordo di bacino (TD) che stabilisce tempi assai più lunghi per il raggiungimento del contratto a tempo indeterminato.
Si è richiesto di non modificare in peggio, rispetto a quanto definito nell'accordo di luglio 2011, la quota (80%) di mantenimento degli apprendisti per poter proseguire nell'utilizzo da parte della Rai di tale forma contrattuale. Questo è per la Cgil un dato di garanzia importante che non può essere ridotto in riferimento a quanto definito in peggio dalla legge Fornero. Vanno definiti con chiarezza i percorsi formativi dei diversi profili professionali. L’apprendistato è un contratto che impegna le parti ad una specifica crescita professionale, è quindi determinante definire chi può essere assunto con questa forma e con quale tipo di formazione dedicata.
Si è contestata l'idea di penalizzare questi lavoratori non consentendo la maturazione dell'anzianità per gli scatti e per i comporti, come già detto l’equilibrio del mercato del lavoro, in questo caso tra apprendisti e TD non si può fare peggiorando le condizioni di accesso dei futuri assunti, piuttosto è necessario migliorare le condizioni di chi oggi è presente in azienda.
TEMPI DETERMINATI
Si è riconosciuto all'azienda l'apertura su alcuni temi che avevano visto una distanza con la Slc Cgil negli scorsi mesi:
calcolo dei pregressi per i somministrati,
accesso al parte time.
Questo però, nel nuovo contesto e per quanto detto sopra, è un inizio ma non è sufficiente, perché vi è l'esigenza di rendere equo oltre che trasparente il sistema di reperimento del personale.
Si è chiesto con forza, trovando un consenso quasi unanime di parte sindacale, di consentire attraverso il part time (opzionale per i lavoratori) l'immediata assunzione a tempo indeterminato dei presenti nei bacini A e B.
Questa consentirebbe ai lavoratori a tempo determinato presenti in azienda, che hanno tempi di attesa lunghi per la stabilizzazione (e che per questo motivo potrebbero essere superati dagli apprendisti), di opzionare per una assunzione immediata ed attendere la maturazione del full time, che può rimanere individuata dal raggiungimento della data definita nell’accordo di luglio 2011 per l’assunzione a TI.
Una soluzione proposta, per evitare discriminazioni, nell’assegnazione della percentuale di part time (50%, 65%, 75% - 6 mesi, 8 mesi, 9 mesi etc) può essere quella di determinare tale quota, da assegnare al singolo lavoratore, in forza del lavoro medio prestato nel corso degli ultimi 3 anni.
In questo tipo di equilibrio il sindacato si può rendere disponibile a valutare elementi di flessibilità nella gestione degli orari e dei turni del part time, ed ha dato la sua disponibilità a ridurre lo stacco tra un contratto e l'altro dei TD.
Ovviamente, in premessa, si è chiesto che l’accordo definisca il termine delle prime utilizzazioni (TD) se non per le causali previste dal CCL (termine della deroga nelle nuove assunzioni).
Mentre per i TD sotto i 300 giorni va ricercata una soluzione che non generi un ulteriore allungamento della permanenza dei bacini.
Si è chiesta anche l’assunzione immediata per i lavoratori del collocamento obbligatorio, almeno nella quota del 7% della forza lavoro prevista dalla norma.
ATIPICI (lavoratori a progetto, partite IVA).
Su tale tema, la Rai, nonostante nell’incontro precedente avesse ascoltato le considerazioni e le richieste sindacali, non ha fatto proposte, affermando che tale regolazione, da cui non intende sottrarsi in maniera precostituita, non può essere effettuata nell’ambito contrattuale.
Slc Cgil ha ribadito l’esigenza di regolare il lavoro "atipico" sia per ridurre i costi esterni (immaginando la valorizzazione del lavoro interno), sia per dare i giusti riconoscimenti a tanti lavoratori che da anni vivono una condizione di precarietà.
Si è chiarito che vi è l’esigenza di definire quali contratti autonomi sono genuini e quali no.
Nel primo caso per definire minimi salariali e diritti fondamentali, nel secondo per avviare un processo di emersione e stabilizzazione.
Il rischio altrimenti è quello, viste le modifiche di legge, dell’incremento del contenzioso per poter giungere al riconoscimento dei diritti dei lavoratori.
Infine, si può anche decidere di non inserire nel testo contrattuale tale accordo, ma rimane impensabile regolare il mercato del lavoro in Rai e ridurre i costi esterni senza la definizione di un accordo tra le parti su tale tema.
2) il verbale, redatto nella giornata di ieri, per l'istituzione delle commissioni paritetiche su flessibilità, riduzione appalti e profili professionali, definite per aree:
Produzione Tv, Rai Way, Sedi Regionali e Area Editoriale.
Le commissioni dovranno svolgere un confronto tecnico che sarà, al termine dei tempi tassativamente definito nel verbale stesso, riportato al tavolo politico nazionale per una definizione unitaria.
Nel contempo le segreterie nazionali e la Rai proseguiranno il confronto su tutti i temi contrattuali, per giungere il più rapidamente possibile al rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
Roma, 8 novembre 2012
La Segreteria Nazionale SLC-CGIL
Allegati
DOCUMENTO DI SINTESI AZIENDALE SUL MERCATO DEL LAVORO
VERBALE ISTITUZIONE COMMISSIONI PARITETICHE
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