SLC CGIL Nazionale

giovedì 20 gennaio 2011

Lettera ai lavoratori Rai TD




Care/i Lavoratrici/Lavoratori TD della Rai,
in queste ore si è innescata una “polemica” sulle modalità con cui la CGIL ha scelto di gestire le pratiche (impugnative) per i Tempi Determinati.
Vogliamo per questo spiegare le ragioni del metodo adottato.
Come sempre facciamo nella nostra organizzazione, per motivi di correttezza, trasparenza e buona gestione, abbiamo demandato la valutazione delle singole posizioni dei lavoratori, l’assistenza legale, la stesura e compilazione della modulistica, ai nostri uffici legali.
Per dare la migliore assistenza possibile abbiamo dedicato operatori ed intere giornate dei nostri uffici in prossimità dei cespiti Rai.
Abbiamo, nei giorni precedenti alle temporanee soluzioni trovate con l’azienda (http://inforai.blogspot.com/2011/01/fax-rai-su-td-e-collegato-lavoro.html) , organizzato assemblee con la presenza dei nostri legali, presso le nostre sedi, aperte a tutti i lavoratori.
In sintesi abbiamo dato un servizio completo: spiegazioni ed informazioni in maniera estesa anche fornendo materiale cartaceo e on line.
Infine, abbiamo dato la possibilità ai lavoratori, per l’invio dell’impugnativa, di avvalersi dei nostri uffici, potendo, oltretutto, scegliere se fruire della sola informazione, se avere un servizio completo (gratuito per gli iscritti) o se semplicemente utilizzare le lettere che la Slc Cgil, come tutte le altre organizzazioni sindacali, ha ampiamente diffuso.
Ovviamente, scegliere di utilizzare un servizio che implica una migliore e più attenta gestione (anche in una prospettiva vertenziale), e che costituisce un impegno di risorse, “come sempre” implica un costo. Detto questo, rimane ferma l’idea che, la Cgil con questo metodo gestionale ha fornito una opportunità in più, lasciando i lavoratori liberi di scegliere se fruirne o meno. Questo, oltretutto, senza sviluppare con le altre sigle sindacali, per senso di responsabilità, contrapposizioni politiche, cosa non semplicissima vista la diversa disposizione al Collegato Lavoro.
Va aggiunto che la Cgil sta mettendo in campo, da sola, una campagna contro il Collegato Lavoro e per il mantenimento dei già pochi diritti dei precari (http://www.youtube.com/watch?v=CNZIBFF0O1I&feature=player_embedded), costruendo sull’intero territorio nazionale ed in tutti i settori una vertenzialità diffusa. E’ ovvio che tale processo di massa ha necessitato la standardizzazione della gestione delle pratiche. Non è colpa della CGIL se il Governo ha messo in campo l’ennesimo provvedimento contro i lavoratori.
In aggiunta, la Slc ha, in questi mesi (unitariamente e anche da sola), messo in campo scioperi, mobilitazioni, comunicati, trattative, informazione. Si è sviluppata una pratica sindacale e un lavoro pesante che crediamo importante per i lavoratori ed in particolare per quelli a TD.
La nostra organizzazione, in molti luoghi (vedi Mirafiori http://www.youtube.com/watch?v=ApE0LQ3Rm4U&feature=player_embedded) vive una condizione difficile, e lo fa senza lamentarsi e continuando ad operare nel solo interesse dei lavoratori.
Noi crediamo fortemente nella partecipazione, nella militanza e nella solidarietà tra e per i lavoratori.
Entrare nella nostra organizzazione, sostenere la Cgil, iscriversi alla Cgil è per noi, oltre che un riconoscimento, un sostegno, una espressione valoriale.
Iscriversi alla Cgil non è solo pagare un servizio, non è pagare una quota di partecipazione ad un utile, si esprime una posizione ideale chiara di contrapposizione alla mercificazione del lavoro.
Per chiudere, vorremmo sottolineare che la sola CGIL, negli scorsi mesi, ha manifestato contro il progetto di legge che oggi si è concretizzato nel Collegato Lavoro, che la sola CGIL ha promosso un ricorso di incostituzionalità contro il Collegato Lavoro presso al Corte, che la sola Cgil non ha firmato l’Avviso Comune che sancisce l’applicazione e la condivisione di molti altri sindacati del Collegato Lavoro (http://www.ilsole24ore.com) (http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/24A27346-969C-4BA1-9947-284EA3DF361C/0/documento_arbitrariato.pdf), che la sola CGIL sta agendo, attraverso i suoi uffici vertenze, per praticare una chiara e diffusa vertenzialità e per rispondere alla cancellazione di diritti dei precari.
Crediamo quindi di poter affermare che far parte della CGIL, come iscritti o come suoi dirigenti, dovrebbe essere, soprattutto in questa fase storica e politica, elemento di orgoglio, oltre che condizione di tutela collettiva e individuale.
Red.Blog


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