SLC CGIL Nazionale

martedì 31 gennaio 2012

Lettera unitaria del coordinamento lavoratori Rai Way al DG RAI (30.01.2012)



Roma, 30 gennaio 2012
Rai Radiotelevisione Italiana
Viale Mazzini, 14
00195 - Roma
Direttore Generale
c.a. dott.ssa Lorenza LEI


Come coordinamento dei lavoratori di RAI WAY ci permettiamo di scriverLe direttamente per tentare di avere una risposta chiara ed univoca sul futuro della azienda in cui prestiamo la nostra attività ed oggi più che in passato sentiamo l’esigenza di chiederLe chiarezza.
Dopo anni di incertezze stiamo affrontando con grandi timori per il nostro futuro e per quello dell’azienda in cui lavoriamo una impegnativa e delicata fase di transizione dal vecchio sistema analogico a quello tecnologicamente avanzato del digitale.
Abbiamo letto alcuni articoli di giornale sulle determinazioni del C.d.A della RAI relativamente alla cessione degli impianti trasmittenti di Rai Way, in particolare un articolo de Il Sole 24 Ore, dal titolo: “le banche riaprono il Dossier Rai Way – torna d’attualità il Piano di scorporo delle antenne di Viale Mazzini”, pubblicato il giorno 25 gennaio 2012, a firma Carlo Festa.
Nell’articolo si evidenzia il Suo impegno diretto nella ricerca di acquirenti per la cessione degli impianti; mentre vediamo, da parte della stessa Rai e delle OO.SS. che ci rappresentano, con la sottoscrizione di un Verbale d’Incontro e soprattutto un Comunicato Sindacale, che accompagna tale sottoscrizione e che le fa dire: “Rai Way è patrimonio strategico della RAI considerate anche le ingenti risorse investite per la digitalizzazione (500 milioni di euro a fine Swich-off), spingendosi a chiedere sindacati una pressione comune ai ministeri competenti, affinché si esprimano negativamente sulla vendita delle torri ”.
Come può comprendere l’assenza di smentita, di almeno una delle fonti ( RAI) , non ci consente di capire cosa Lei pensa della nostra Azienda e della cessione degli asset ovvero degli impianti trasmittenti.
Sappiamo ovviamente che è in atto con il sindacato una discussione non semplice per trovare soluzioni alternative alle difficoltà economiche della Capogruppo , ma riteniamo che una sua risposta definitiva sulla volontà di non reiterare la proposta di cessione presso i ministeri
competenti e l’idea di ritirare tale determinazione, presente nel Piano Industriale 2010/2012, potrebbe tranquillizzare la nostra condizione e aprire a diversi scenari, diciamo questo ricordandoLe quale impegno abbiamo messo e stiamo mettendo per il passaggio al digitale terrestre e , in particolare , quanto la nostra disponibilità ha contribuito ai risultati economici aziendali, per questo certi di una Sua risposta esaustiva e chiara la ringraziamo anticipatamente.

Il coordinamento dei lavoratori Rai Way.


Coordinamento Rai Way: Lettera al Sole 24 Ore

Roma, 30 Gennaio 2012
Spett .le
Il Sole 24 Ore
c.a.
Dott. Carlo Festa
Direttore
Dott.Ferruccio De Bortoli

Egregi Signori, Vi scriviamo in merito all’articolo pubblicato sulla vostra testata, il giorno 25 gennaio 2012, a firma di Carlo Festa, dal titolo “Le banche riaprono il Dossier Rai Way – torna d’attualità il Piano di scorporo delle antenne di Viale Mazzini”.
Sulla questione vi sono una serie di versioni infinite: il Coordinamento Unitario dei lavoratori Rai Way vi chiede uno spazio in cui poter esprimere il nostro punto di vista: ne saremmo felici e potremmo provare a capire quale sarà il futuro della nostra azienda e quindi anche il nostro.
È noto a tutti che l’idea di cedere Rai Way, l’azienda del Gruppo Rai che gestisce gli impianti trasmittenti, arriva da lontano, che tale progetto, ideato per la prima volta sotto il Governo D’Alema, si arenò all’arrivo del centro destra e la promulgazione della Legge Gasparri. Che tale progetto era stato ripreso, anche se in versione modificata – cioè con la cessione dei soli impianti trasmittenti e relativo personale, per un valore richiesto di 300 milioni di euro (ben 200 milioni in meno del costo sostenuto dalla Rai per il passaggio al digitale terrestre) - nel Piano Industriale 2010/2012 proposto dall’allora Direttore Generale, Mauro Masi, e votato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione.
Ora, anche per il vostro articolo, a noi lavoratori Rai Way, che abbiamo scioperato per ben due volte nell’ultimo anno insieme a tutti i nostri colleghi Rai, anche contro questa scelta industriale, non tornano i conti: vorremmo infatti capire quale sia la reale posizione dell’attuale Direttore Generale, Lorenza Lei.
Sappiamo da fonte sindacale essersi svolto in Rai, il 18 gennaio 2012, alla presenza del Direttore Generale e Segreterie Nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal un incontro in cui il direttore ha affermato quanto segue: “Rai Way è patrimonio strategico della RAI considerate anche le ingenti risorse investite per la
digitalizzazione (500 milioni di euro a fine Swich-off), spingendosi a chiedere sindacati una pressione comune ai ministeri competenti, affinché si esprimano negativamente sulla vendita delle torri ”.
Risulta evidente a tutti che vi è, tra la vostra versione espressa nel vostro articolo e quella del sindacato (ribadita in un comunicato stampa diramato il 27 gennaio u.s.) una totale contraddizione: il punto è che non ci sono giunte voci di smentite né rispetto al Vostro articolo né rispetto a quanto affermato in un comunicato stampa dai sindacati che riprende le parole del D.G. RAI.
Dopo anni di incertezza, noi vorremmo avere una risposta definitiva su quali siano le reali determinazioni dei vertici Rai rispetto agli impianti con cui il servizio pubblico può trasmettere la sua programmazione.
Crediamo che tale quesito non sia irrilevante per il paese e per la libertà di espressione e informazione, crediamo che non sia irrilevante per le casse della Rai e dello Stato.
Economicamente, come più volte è stato esplicitato dal Sindacato in molteplici sedi tra cui la Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai, RaiWay continua ad essere l'azienda sempre in attivo, che ha azzerato i costi per appalti e che ha forti ricavi commerciali dall’affitto degli impianti e la gestione dei clienti.
La mancanza di chiarezza del Direttore Generale e delle istituzioni, in quanto permane ferma la proposta di cessione inviata dal Direttore Mauro Masi quasi due anni fa ai Ministeri competenti, Tesoro e Sviluppo Economico, ci impedisce di lavorare con serenità ed a Rai Way di fare, in una dialettica con il sindacato, quelle scelte industriali che potrebbero essere fondamentali per il futuro dell’Azienda e dell’intero Gruppo Rai e del servizio pubblico in generale.
La rete e le professionalità che da anni la gestiscono e la ampliano , hanno un valore enorme sia economico che industriale, e risulterà ovvio, anche ai non addetti, che senza rete nessuna emittente può trasmettere.
Purtroppo nella nostra Azienda non si capisce quali scelte industriali verranno fatte e se queste siano dettate dal reale interesse della Rai e del servizio pubblico a favore dei cittadini che pagano il canone.
Per noi è evidente cosa andrebbe fatto, lo diciamo con chiarezza: non siamo disponibili a rinunciare all’asset degli impianti trasmittenti, non siamo disponibili a lasciare la nostra azienda e per questo ci siamo battuti e continueremo a batterci, vorremmo però che la nostra voce emergesse e che trovasse tra le vostre pagine delle risposte adeguate e magari il pronunciamento chiaro del vertice aziendale.

Il Coordinamento Unitario dei lavoratori Rai Way

Lettera del coordinamento Raiway alle Segreterie Nazionali



Roma, 30 gennaio 2012
Segreteria Nazionale
SLC – CGIL
FISTEL – CISL
UILCOM – UIL
UGL – Telecomunicazioni
SNATER
LIBERSIND. CONF. SAL

Il coordinamento nazionale RaiWay, in riferimento al Verbale d’Incontro sottoscritto, il 26 gennaio 2012, da Rai e OO.SS. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal chiede un chiaro impegno alle segreterie nazionali nell’avere, nell’incontro con la Rai del 1 febbraio 2012, un pronunciamento definitivo rispetto alle volontà aziendali sull’asset Rai Way.
La contraddittorietà delle posizioni attribuite al Direttore Generale, notizie provenienti dalle dichiarazioni esplicitate al tavolo sindacale il 18 gennaio 2012 “Rai Way è patrimonio strategico della RAI considerate anche le ingenti risorse investite per la digitalizzazione (500 milioni di euro a fine Swich-off), spingendosi a chiedere alle OO.SS. una pressione comune ai ministeri competenti, affinché si esprimano negativamente sulla vendita delle torri ponti”; rispetto a quanto pubblicato sulla stampa, in particolare sull’articolo di Carlo Festa, del 25 gennaio 2112, uscito sul Sole 24 ore, (non smentita dalla Rai) che “le banche riaprono il Dossier Rai Way – torna d’attualità il Piano di scorporo delle antenne di Viale Mazzini”, rivelano una assoluta mancanza di chiarezza.
Il Coordinamento Nazionale Rai Way chiede, in assenza di un chiaro pronunciamento del Direttore Generale sul ritiro o la volontà di ritiro della cessione dell’ intero asset (torri, apparati, terreni e fabbricati) di proprietà della società Rai Way, alle stesse Segreterie Nazionali, la ripresa delle iniziative di contrasto, dando mandato alle OO.SS. di Rai Way di individuare, insieme a quelle dell’intero Gruppo Rai, una serie di iniziative di lotta aziendali e di Gruppo.
Lo stesso Coordinamento, svolgendo a pieno il suo mandato, invierà lettera aperta al Sole 24 Ore, esplicitando la propria posizione e opinione su quanto ipotizzato nell’articolo sopra citato, ed invierà lettera con richiesta di chiarimento al Direttore Generale della Rai per la palese contraddittorietà di posizioni proveniente da diverse fonti sulle scelte relative alla cessione dell’asset Rai Way.

Il coordinamento dei lavoratori Rai Way.


domenica 29 gennaio 2012

Verbale dell’incontro del 18 gennaio 2012 sottoscritto in data 26 gennaio 2012



Il giorno 18 gennaio 2012, presso la Direzione Generale della Società, si sono incontrate la Rai Radiotelevisione Italiana S.p.a., alla presenza del Direttore Generale e le OO.SS. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind Confsal, per valutare la possibilità di avviare un confronto tra Azienda e Sindacato, partendo da un aggiornamento della situazione economico-finanziaria, dalle azioni di risanamento approvate dal consiglio di Amministrazione il 29 novembre scorso e dalle motivazioni proprie dell’iniziativa di sciopero del 22 dicembre 2011



Comunicato Slc Cgil - Fistel Cisl - Uil.com Uil - Ugl Telecomunicazioni - Snater - Libersind - Conf.Sal (27.01.2012)

SLC – CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTEL- CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UGL – Telecomunicazioni Unione Generale Lavoro - Telecomunicazioni
SNATER Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori
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COMUNICATO

Nella giornata del 26 gennaio 2012 le OO.SS. e le Relazioni Sindacali della Rai hanno firmato il Verbale dell’incontro del 18 gennaio con la D.G. Lorenza Lei.
Le OO.SS. hanno ottenuto di rimettere in discussione quanto deliberato dal C.d.A. e detto Piano di Risanamento Economico.
La forte pressione esercitata dai Lavoratori e dai loro Rappresentanti ha indotto la D.G. ad aprire un tavolo di confronto che il 1° febbraio si concretizzerà con la consegna delle Delibere, la discussione nel merito e l’inizio delle trattative sulle compatibilità economiche per il rinnovo del CCNL.
Per rendere il confronto realmente costruttivo le OO.SS. hanno ottenuto che, per i 30 giorni successivi all’inizio della trattativa, l’Azienda non adotti provvedimenti operativi finalizzati alla attuazione delle Delibere contestate, questo per non compromettere la possibilità di intraprendere soluzioni alternative.
Il 1° febbraio quindi ci sarà la verifica per capire se le aperture della D.G. sui temi delle delibere, ma per ora solo scritte su un verbale, saranno reali. Le OO.SS. si attendono un confronto duro ma franco, altrimenti riprenderanno le azioni di contrasto ( prima fra tutte il referendum di sfiducia dei vertici aziendali) a una politica sconsiderata del management, a una ricerca spasmodica di risorse operata solo attraverso i tagli, mai con la dovuta serietà di mettersi in discussione con scelte alternative.
Registriamo inoltre che, mentre la Dott.ssa Lei ha dichiarato al tavolo con i Sindacati che Rai Way è patrimonio strategico della RAI considerate anche le ingenti risorse investite per la digitalizzazione (500 milioni di euro a fine Swich-off), spingendosi a chiedere alle OO.SS. una pressione comune sulla politica affinché si esprima negativamente sulla vendita delle torri ponti, sulla stampa è ieri uscita la notizia (non smentita dalla Rai) che “le banche riaprono il Dossier Rai Way – torna d’attualità il Piano di scorporo delle antenne di Viale Mazzini”, cioè sembrano all’orizzonte palesarsi gli acquirenti dell’intera Società che per la Rai gestisce segnali e torri ponti. Di questa operazione, che sarà sicuramente oggetto della discussione che si terrà domani nel Coordinamento unitario dei rappresentanti sindacali di Rai Way, le OO.SS. il 1° febbraio chiederanno, qualora non dovesse giungere prima, formale smentita all’Azienda.
I Sindacati scriventi indicono fin d’ora per il giorno 7 febbraio un Coordinamento unitario di tutte le Rappresentanze territoriali che sarà, come il precedente, trasmesso in streaming,
Coordinamento dal quale le scriventi Segreterie Nazionali si aspettano come sempre un momento di confronto e un contributo fattivo.
Roma 27 gennaio 2012
Le SEGRETERIE

Slc Cgil, Fistel Cisl, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal



COMUNICATO STAMPA (27.12.2012)



  
  
Rai: allo storico centro di produzione Rai di Torino Slc Cgil diventa il sindacato di maggioranza assoluta.

Dalla sede Rai di Torino arriva un segnale forte: la nostra organizzazione con 5 RSU eletti su 9 e 2 RLS su 4, con il 52% dei consensi, diventa il sindacato maggioritario. È un segnale figlio del forte impegno e della capacità di produrre iniziative, da parte dei delegati con il sostegno delle strutture territoriali e nazionali della Slc, in un momento cosi difficile per azienda e lavoratori.
Altri segnali importanti giungono da questo rinnovo con l'elezione di ben 3 donne, il forte rinnovamento generazionale ed il fatto che per la prima volta in Rai viene eletta una lavoratrice a tempo determinato, portatrice e rappresentante di una importante identità aziendale. Siamo sicuri che tutti questi elementi siano fondamentali per costruire un gruppo dirigente con esperienze e idee nuove. A Torino si consolida una esperienza sindacale che è capace di esprimere elementi fondamentali di rinnovamento: in questo Torino, sede fondativa della Rai, potrebbe rivelarsi un vero laboratorio. Questo è l'augurio che facciamo per tutta l'azienda, in un momento di forti slanci e contrapposizioni, in cui le tante esperienze e idee proposte potrebbero trovare spazi di rappresentanza e luoghi di crescita ed elaborazione nel tessuto sindacale in tutto il paese.

Roma, 27gennaio 2012



mercoledì 25 gennaio 2012

Documento Segreterie nazionali Cgil Cisl Uil



SEGRETERIE CGIL CISL UIL NAZIONALI
Roma, 17 gennaio 2012


Per il lavoro, per la crescita, per l’equità sociale e fiscale

La gravità della crisi economica che attraversa il Paese e le conseguenze negative che colpiscono in particolare le famiglie, i giovani, i  lavoratori e i pensionati  impongono un cambiamento nella politica economica del Governo il quale dopo la manovra di fine 2011 per consolidare i conti pubblici e rientrare dal deficit bilancio è chiamato ora a mettere in atto politiche che favoriscano la crescita, il lavoro, l’equità sociale e fiscale, a sostenere una svolta coerente della politica economica europea verso obiettivi di sviluppo e occupazione (Eurobond, tassa sulle transazioni finanziarie e governo politico).

A questo fine Cgil-Cisl-Uil chiedono l’apertura di un confronto tra le parti sociali ed il Governo sulla base delle proposte che vengono avanzate con l’obiettivo prioritario di invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi e di realizzare al più presto,  l’obiettivo di far ripartire la crescita


Comunicato Incontro Governo

Si è svolto oggi il primo incontro fra Governo e parti sociali su crescita e mercato del lavoro.
Nel corso del confronto il Presidente del Consiglio ha introdotto informando che il prossimo Consiglio dei Ministri varerà il decreto sulle semplificazioni.
Nel merito ha indicato l'importanza di questo tavolo di confronto, indicando nel lavoro e nel suo futuro il fattore produttivo più prezioso e degno di rispetto e contemporaneamente la sua incidenza quantitativa nei processi produttivi.
I provvedimenti già adottati secondo il Presidente del Consiglio (a partire da liberalizzazioni e semplificazioni, assieme a investimenti e riattivazione del CIPE) possono dare più spazio alla discussione su questo tavolo per trovare soluzioni strutturali.
Ha poi svolto la relazione il Ministro Fornero (erano presenti anche i Ministri Passera, Profumo, Grilli e il sottosegretario Catricalà)
Il Ministro ha proposto un percorso articolato su argomenti tematici, indicando in 3 o 4 settimane il tempo per lo svolgimento del confronto.
I tavoli originali proposti erano 5, poi in seguito ridotti a 4.
-                   Tipologie di impiego
-                  Apprendistato, formazione e aggiornamento professionale
-                  Flessibilità, produttività e sviluppo
-                  Ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro e servizi all'impiego

Questi tavoli dovrebbero essere preceduti da un documento base del Governo condiviso fra le parti.
I punti di quel documento letto dal Ministro, partivano dagli stessi concetti utilizzati per la riforma previdenziale: “cambiare il ciclo di vita, schema totalmente assicurativo, ecc..”
Nel merito sono state riproposte norme per le assunzioni (criticando meccanismi troppo legati all'anzianità?) basate su un nuovo contratto in cui le tutele dovrebbero evolvere con l'aumento dell'anzianità di servizio, che avrebbe riguardato solo i futuri rapporti di lavoro e che potrebbe essere applicato con un approccio sperimentale di settore o di azienda.
Quindi, riproponendo, pur senza denominazione, il concetto: meno tipologie sostituite da un meccanismo di gradualità per tutele e diritti. Meccanismo che risulterebbe penalizzante per i giovani e per chi ha perso il lavoro.
Un maggior costo, definito lieve, per le altre tipologie di lavoro, senza specificare quali, e di cui si prevede anche una riduzione, rendendo più conveniente la conversione a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori si è parlato della trasformazione dell'attuale meccanismo in 2 pilastri più 1.
Il primo che richiama la cassa integrazione, restringendola però solo ai problemi di contrazione della operatività (in sostanza solo l'attuale ordinaria e superamento della straordinaria)
Il secondo solo per chi perde l'impiego, naturalmente con ampie indicazioni sul fatto che va scoraggiato un suo uso prolungato o ripetuto.
Entrambi questi aspetti devono essere finanziati con meccanismo assicurativo e quindi a totale carico di lavoratori e imprese.
Il possibile terzo pilastro è il cosiddetto reddito minimo (non meglio specificato), chiarendo però che non è disponibile nessuna risorsa pubblica e quindi il sistema andrebbe definito nell'accordo ma non entrerebbe in vigore per molto tempo.
La Ministra ha parlato inoltre di un possibile intervento legislativo sui vincoli alla contrattazione delle parti.
La proposta metodologica, se le linee guida non fossero state rigettate, era quella di svolgere un confronto basato su gruppi di lavoro informatici con scambio di pareri.
E' ovvio che come CGIL non abbiamo condiviso né le linee guida, né il metodo di confronto chiedendo la non divulgazione del documento perché non condiviso. Inoltre noi, ma anche tutte le altre parti sociali hanno rivendicato la piena autonomia delle parti e non norme di legge sulla contrattazione.
Anche CISL e UIL sulla base del documento unitario si sono dette non d’accordo sullo schema di proposta.
Le organizzazioni imprenditoriali presenti (Confindustria, ABI, Rete Imprese Italia e Cooperative) pur con diverse accentuazioni e motivazioni (molto simili sugli ammortizzatori alle posizioni sindacali, diverse sulle tipologie di lavoro) hanno comunque non condiviso le linee guida e il metodo di confronto.
Per questo il  Ministro ha dovuto, concludendo, dire che il documento sarà rivisto e inviato la prossima settimana e i tavoli di confronto riprenderanno successivamente in plenaria.
Come si capisce da questa sommaria ricostruzione con la giornata di oggi si è solo superato un primo problema che però poteva diventare insormontabile per il proseguo del confronto.
Va costruita adesso un'altra agenda e altre priorità di merito (in questo senso interessanti i brevi interventi del Ministro Profumo sulla formazione permanente e del Ministro Passera sullo sviluppo e su strumenti per l’emergenza lavoro) sapendo che questa battuta d'arresto non significa di per sé cambiamento dell'orientamento del Ministro.
Come reazione a questa situazione alcune parti sociali hanno ipotizzato un confronto a latere che vorrebbe preservare molto dell’esistente e che presenta delle problematicità.
Le differenze fra noi e le organizzazioni dei datori di lavoro non sono certo tutte superate, e va evitato un percorso in cui positive conclusioni tra le parti su singoli aspetti possano incidere positivamente sul Governo, ma punti di dissenso lascerebbero totale scelta di decisione all'esecutivo.
Verificheremo nei prossimi giorni tutti questi aspetti e, non appena ci sarà inviato il nuovo testo del Governo, ve lo faremo pervenire insieme alle nostre osservazioni sul merito e sui meccanismi del confronto.

giovedì 12 gennaio 2012

Comunicato Stampa (12.01.2012)


SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTEL - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM – UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
UGL – Telecomunicazioni Unione Generale Lavoro - Telecomunicazioni
SNATER Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori
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RAI: SINDACATI, AL VIA REFERENDUM PER SFIDUCIARE IL CDA E DIRETTORE GENERALE

Slc Cgil, Fistel CISL, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal, riuniti nel coordinamento nazionale dei delegati Rai, hanno deciso di proseguire le iniziative di mobilitazione.

Durante le recenti festività si sono concretizzati i primi effetti del Piano di "risanamento" dei vertici aziendali: la chiusura di Rai Corporation con il preavviso di licenziamento per 40 lavoratori della sede di New York, la chiusura degli uffici di corrispondenza di Mosca e Montevideo con ulteriori 8 licenziamenti, oltre alla chiusura di Rai internazionale con la difficoltà di ricollocazione di 90 lavoratori. Questa è stata la risposta conflittuale dell'azienda all'enorme partecipazione allo sciopero del 22 dicembre!

Ciò conferma ancora una volta l'inadeguatezza dei vertici aziendali che, totalmente sordi alle proposte e alle proteste sindacali, proseguono nell'applicazione del Piano Industriale Masi 2010/2012, in pieno spregio della funzione di servizio pubblico della Rai.

Non è bastato al CdA determinare la perdita di programmi fondamentali dal punto di vista qualitativo ed economico, il non aver intaccato né le clientele né gli sprechi che si realizzano soprattutto attraverso appalti e consulenze. Il management persevera nell'intento di ridurre la capacità produttiva e ideativa dell'azienda, desideroso di fare cassa vendendo asset strategici, quali le torri trasmittenti, e abbandonando spazi di mercato fondamentali per realizzare una operazione contabile di breve respiro. Ne è ulteriore segnale la mortificazione degli investimenti e del personale, condizione che inevitabilmente la Rai pagherà a partire dal 2012.

Contro queste scelte, oltre tutte le iniziative già annunciate, che culmineranno a febbraio con una grande assemblea pubblica, si è deciso concretamente, attraverso un referendum di tutti i lavoratori Rai, di sfiduciare i vertici aziendali che hanno dimostrato di non avere alcuna sintonia con il tessuto aziendale, e che, anche se in alcuni casi provengono dalla stessa Rai, determinano il proprio agire in funzione di interessi che nulla hanno a che fare con la Rai e con la funzione di servizio pubblico.

Per questo dal mese di gennaio si predisporranno banchetti e presidi in tutte le sedi Rai per consentire ai lavoratori di rispondere al quesito referendario. L'esito della consultazione sarà reso pubblico attraverso una conferenza stampa, e sarà consegnato al Ministro dell'Economia Tesoro e Finanze, per la sua funzione di azionista unico della Rai.

Roma,12 gennaio 2012


martedì 10 gennaio 2012

Comunicato Stampa (10.01.2012)


La Rai: trasformare una preoccupazione in una risorsa

Le Organizzazioni sindacali, dopo il grande risultato dello sciopero generale del 22 dicembre indetto contro il Piano di ridimensionamento deliberato dai vertici aziendali per rispondere alle difficoltà economiche, annunciano un PRESIDIO dei Lavoratori, per mercoledì 11 gennaio con inizio alle 16.30, sotto la sede Rai di via Teulada 66 a Roma.

La protesta sarà organizzata da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal, contro le scelte aziendali e per rispondere ai loro primi effetti (chiusura di Rai Corporation e preavviso di licenziamento dei 40 Lavoratori). Il Presidio sarà il luogo in cui annunciare ulteriori iniziative, che saranno deliberate nel corso del Coordinamento Nazionale che si terrà nella mattinata dell’11 gennaio, iniziative dirette alla politica, alle istituzioni ed i vertici aziendali.

E’ intenzione dei Sindacati organizzare nei prossimi giorni una conferenza stampa, in cui rendere pubbliche tali iniziative, evidenziando il percorso che culminerà con una grande ASSEMBLEA PUBBLICA NAZIONALE APERTA, dove saranno chiamate a partecipare Associazioni, singoli cittadini e forze politiche, insieme a tutte le organizzazioni sindacali dell’azienda, momento in cui si esporranno le proposte alternative al presunto Piano di Risanamento, per dare una risposta concreta alla crisi finanziaria della Rai e per una diversa gestione del servizio pubblico.

Ulteriore preoccupazione arriva dalle dichiarazioni del Presidente Monti: non è infatti chiaro, ai Sindacati, da quali fonti il Presidente abbia assunto informazioni per definire una scelta risolutiva sul futuro della Rai.

Rimane tuttora inevasa la richiesta d’incontro fatta pervenire da tutte le organizzazioni sindacali ormai settimane fa ai Ministeri competenti e alla Commissione di Vigilanza, questo silenzio non verrà subito dai Sindacati che reitereranno con forza le loro richieste.

La preoccupazione è che la questione lavoro e la complessità della funzione del servizio pubblico siano piegate alle mere valutazioni contabili. Il vero rischio è che la Rai, dopo essere stata per anni subalterna alle esigenze partitiche, sia spazzata via da una volontà semplificatrice e priva delle conoscenze necessarie.

Prima di qualsiasi iniziativa di riforma, per una buona ed equilibrata lettura della situazione, è necessario che il Presidente del Consiglio nonché Ministro dell’Economia e Finanze, trovi il tempo per confrontarsi con le organizzazioni sindacali che rappresentano più di 10.000 lavoratrici e lavoratori, maestranze che in questi 60 anni hanno dato vita alla prima industria culturale del paese.

Roma, 10 gennaio 2012


Visione in streaming del Coordinamento Nazionale


Le OO.SS. invitano tutte le Lavoratrici e i Lavoratori a seguire i lavori del Coordinamento Nazionale, che si terrà l’11 gennaio 2012 dalle 11.30, collegandosi all’indirizzo:

http://www.ustream.tv/channel/clacla62live

 Il Coordinamento è il primo appuntamento dopo il riuscito sciopero del 22 dicembre in cui i rappresentanti dei lavoratori valuteranno le iniziative già messe in campo e le nuove provenienti dai territori.

Roma, 10 gennaio 2012  



Emilio Miceli: "Pronti a discutere di Governance e di futuro per la Rai"

Abbiamo apprezzato le dichiarazioni del Presidente del Consiglio in ordine alla auspicata riforma della Rai. Siamo tra quelli che si sono battuti in questi anni per cambiarne la governance, la funzione del direttore generale e la stessa cultura di governo. Ovviamente la presa di posizione del Presidente del Consiglio non può che avere come conseguenza immediata il blocco di tutte le decisioni prese fin qui dal CdA.
Nessuna esternalizzazione, nessuna chiusura di sedi e di uffici di corrispondenza né alcun azzeramento di settori e società del gruppo. È bene che di ciò si prenda atto così come riteniamo importante che, al fine di giungere a una proposta di riorganizzazione della Rai, il sindacato sia soggetto di un confronto con il governo.
Siamo perché si facciano riforme anche radicali, ma pretendiamo il rispetto e l’attenzione dovuta verso chi in questa azienda ci vive ed opera ogni giorno.

Roma, 9 gennaio 2012


Presidio a Via Teulada 66


SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTEL - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM – UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
UGL – Telecomunicazioni Unione Generale Lavoro - Telecomunicazioni
SNATER Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori

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Presidio a Via Teulada 66

Le OO.SS. invitano tutte le Lavoratrici e i Lavoratori liberi dal servizio a partecipare al sit-in che si svolgerà davanti i cancelli di via Teulada 66 il giorno 11 gennaio dalle 16.30 alle 18.30, per proseguire nelle azioni di protesta e di contrasto alle scelte scellerate del C.d.A. e della D.G., scelte che comprimono le potenzialità della Rai, svendono pezzi della nostra Azienda, umiliano professionalità specialistiche, a tutto vantaggio delle Società di appalto,
della concorrenza sia sul mercato interno che internazionale.

Roma, 9 gennaio 2012