SLC CGIL Nazionale

venerdì 28 ottobre 2011

Comunicato RSU Cdr-TGR Valle d'Aosta (26.10.2011)


COMUNICATO

Le RSU della sede Rai per la Valle d'Aosta con il Comitato di Redazione della Testata Giornalistica Regionale ritengono inaccettabile l'ipotesi fatta dal Sottosegretario Paolo Bonaiuti sull'annunciato taglio del 50% alle convenzioni relative alle minoranze linguistiche.

Tale ipotesi è inammissibile in quanto le produzioni e trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua francese , che la Rai sede regionale per la Valle d'Aosta è chiamata a svolgere, avvengono in applicazione alla convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Rai Spa, concessionaria del servizio pubblico.

Gli art. 6 della Costituzione, lo Statuto Speciale della Valle d'Aosta, approvato con legge Costituzionale 26 febbraio 1948, la legge 103 del 14 aprile 1975, il decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1991, regolamentano e garantiscono con apposita convenzione le trasmissioni in lingua francese per la regione autonoma Valle d'Aosta.
Un taglio di tal entità pregiudicherebbe di certo il compito della Rai nella nostra regione.

Le RSU della sede Rai per la Valle d'Aosta con il Comitato di Redazione della Testata Giornalistica Regionale auspicano quindi che il Sottosegretario Buonaiuti rinunci agli intendimenti dichiarati, che oltre ad essere letali per la nostra struttura di programmazione, con gravi conseguenze sul piano occupazionale, lederebbero profondamente i diritti dei Cittadini Valdostani.

Le RSU e il Cdr-TGR richiedono una tempestiva presa di posizione da parte del Governo Regionale al fine di continuare a garantire l'applicazione della Convenzione e la qualità del servizio pubblico.

Aosta, 26.10.2011

Le RSU e il Cdt - TGR 


Tagli alla tutela delle minoranze linguistiche

giovedì 27 ottobre 2011

Comunicato RSU Prod. Roma (CGIL CISL UIL UGL Libersind) Segr. Reg. Snater (26.10.2011)



In difesa della vera Rai

Sparare sulla Rai e suoi dipendenti oggi è facile.
Programmazione inesistente, sperpero di denaro e nomine politiche rendono l’azienda un bersaglio troppo semplice da colpire.
Ma la verità della Rai ha molte facce.
Una verità smentisce un recente articolo di “Libero” che denuncia redditi di 90mila euro per i dipendenti Rai e benefit di ogni tipo, dimenticando che per l’azienda Rai lavorano: personaggi dello spettacolo, dirigenti, giornalisti e “quadri, impiegati ed operai”, come recita il contratto collettivo di lavoro scaduto ormai da due anni.
Per quanto riguarda quest’ultima categoria i redditi sono molto al di sotto di quanto dichiarato.
Ci sono atipici a 500 euro al mese, lavoratori precari a meno di mille euro al mese e un numero cospicuo di dipendenti a tempo indeterminato, padri di famiglia con quindici anni di servizio alle spalle, che sbarcano il lunario con meno di 1400 euro mensili.
E’ vero, alcuni redditi di dipendenti con molti anni di anzianità raggiungono punte di 50-60 mila euro annue, a fronte però di un disagio su turni e orari non indifferente.
La stragrande maggioranza dei lavoratori della Rai fatica ad arrivare a fine mese.
Diverso il discorso per dirigenti e giornalisti, dove organici ancora troppo gonfiati, benefit, nomine continue e redazioni piene di caporedattori hanno il sapore di un’altra epoca e fanno sorridere, se non piangere.
Esiste poi un sottobosco di sprechi difficile da portare alla luce che i sindacati e persino alcuni dirigenti condannano apertamente, che va dalle consulenze inutili, agli appalti non necessari, ai noleggi senza senso.
Ci sono poi inspiegabili e autolesioniste scelte strategiche che vedono una RAI sempre più affossata. Ultimo in ordine di tempo è il caso del programma della signora Dandini cancellato dal palinsesto con la solita litania dei problemi organizzativi, leggi vincolanti, prodotto da realizzare al minor costo. Tutto vero, peccato che le stesse regole non valgano per tutte quelle produzioni che ci vedono realizzare il prodotto insieme ai vari Ballandi, Endemol, Magnolia e appunto Fandango (tanto per citare le più importanti) che non hanno motivo di esistere, perché la Rai può produrre meglio ed internamente.
A fronte di una ricerca estenuante di riduzione di costi sul lato del lavoro, con un’attenzione spasmodica alla diminuzione di turni e di attività produttive (non ottimizzazione, ma semplici tagli e diminuzione delle stesse) gli allibiti ed indignati dipendenti Rai assistono impotenti a sperperi come la rinuncia alla piattaforma satellitare di Sky il cui contratto garantiva decine di milioni di euro nelle casse della RAI, o la commessa di Rai Cinema a Barbareschi, oppure la repentina messa in onda e successiva cancellazione del programma di Sgarbi, la fuoriuscita di Santoro, l’indicibile e fallimentare striscia quotidiana di Giuliano Ferrara, per non parlare della decadenza del Tg1, le redazioni piene di consulenti che devono lavorare al posto dei dipendenti, registi strapagati ai quali vengono affidati programmi di punta e di autori che non sanno neanche scrivere un testo ma sono vicini a qualche personaggio o politico in vista.
Di certo questa gestione aziendale, lenta e confusa, agevola da un lato chi vuole mungere le ultime risorse economiche dell’azienda e dall’altro chi vuole ridurla a un contenitore vuoto per il potente di turno, così che non incida sulla vita sociale e politica del paese attraverso un'informazione e una programmazione d'interesse e di spessore. In tutto questo da troppo tempo, ormai, i lavoratori della Rai cercano di portare verso la società civile il loro malcontento, personalmente e attraverso le OO.SS.
Cosi i lavoratori della Rai sono ostaggio della politica, additati come privilegiati e sotto ricatto economico e da un po’ anche di stabilità. Nonostante l'ormai dilagante sfiducia continuano, con sacrificio, a sostenere il loro impegno lavorativo cercando di dar vita ad un prodotto decente, messo a rischio da scellerate scelte editoriali ed industriali, delle quali, lo ribadiamo, non sono complici ma vittime doppie: come lavoratori che vedono a rischio la loro professione e la fonte del loro reddito e come cittadini che assistono impotenti allo smantellamento dell’azienda e del più grande patrimonio storico e culturale del Paese.
La via d’uscita? Azzardiamo un'ipotesi suggestiva: Lasciare la Rai ai suoi lavoratori o ancor meglio ai cittadini. Risolvere i conflitti di interesse. Via tutte le nomine politiche. 
Governance aziendale tecnica, riconosciuta non dalla politica ma dalla società civile e dal mondo della cultura. Un progetto a lungo termine, questo si della Politica di alto profilo e non dei nostri politici, per il servizio pubblico radiotelevisivo, assieme ad un progetto editoriale serio, curato da esponenti della cultura e non della politica. Rilancio del pieno utilizzo di risorse interne, in particolare dal lato autoriale ed editoriale.
Cosi sarà forse possibile vedere un futuro per la Rai e sicuramente non sarà privatizzandola che l’azienda si salverà dal fallimento… la storia recente e passata ha dimostrato che in Italia privatizzare un servizio pubblico non ne ha migliorato la qualità ma ha portato disoccupazione, sperperi e malfunzioni.
Non è la solita difesa del posto di lavoro bensì la difesa di un diritto, di un’idea e, consentiteci, un ideale!!!

Roma,26 ottobre 2011

RSU Prod. Roma (CGIL CISL UIL UGL Libersind) Segr. Reg. Snater



Mozione Assembleare Lavoratori CPTV di Napoli


Mozione Assembleare

L’assemblea ampia e partecipata dei lavoratori Rai del CPTV di Napoli, riunitasi il giorno 25 ottobre, intendendo dare un contributo al dibattito sul rinnovo contrattuale, ha votato unanime la seguente mozione. 

Le difficoltà economiche della nostra Azienda, sono soltanto la superficie di un problema più vasto e pericoloso che affonda le radici in un diffuso sentimento di lontananza dell’utenza. 
La RAI produce, oramai, un surrogato del “servizio pubblico”; ne è riprova la scarsa qualità dei programmi e una generale disattenzione al prodotto a fronte di un’attenta e puntuale difesa di interessi lobbistici e politici.
L’impossibilità di operare scelte editoriali in totale e incondizionata autonomia, in linea con gli interessi aziendali e con lo spirito del “servizio pubblico”, rendono più buio e incerto il nostro presente, compromettendo la capacità di sviluppare strategie possibili per il futuro. 
Scelte distruttive e ottuse, quale la rescissione del contratto di utenza con Sky, stanno pesando sui conti dell’azienda, ma ancor più peseranno i mancati contratti pubblicitari per gli effetti nefasti di un palinsesto zoppo che lascia ampi spazi d’azione alla concorrenza. Sul fronte del canone, siamo fortemente preoccupati per la raccolta 2012, che si preannuncia con una flessione al momento non prevedibile, sulla quale peserà la crisi e, più in generale, la crescente disaffezione nei confronti della Rai. 
Un’istantanea dell’Azienda disegnerebbe un quadro fortemente condizionato da un impianto normativo vecchio che ingessa ogni possibile slancio innovativo e consegna l’Azienda ad un ruolo periferico nel complesso e agguerrito universo dell’editoria televisiva.
Si rende necessario, quindi, procedere in tempi brevi al rinnovamento dei modelli produttivi, delle figure professionali, dell’organizzazione del lavoro, ovvero mettere mano alla parte normativa del contratto ferma da quindici anni.
Quest’Assemblea, indica come priorità assoluta il rinnovamento dell’Azienda nella consapevolezza che l’attuale impianto industriale non consente proiezioni ottimistiche sul futuro dell’Azienda e di quanti vi lavorano.
Per far questo invitiamo tutte le sigle Sindacali ad aprire tavoli di confronto unitari con i lavoratori, che avranno così modo di partecipare al cambiamento con proposte e suggerimenti.
Con l’impegno di tutti si potrebbe arrivare al rinnovo della parte normativa del contratto in sei/otto mesi. Subito dopo sarà necessario aprire la partita del rinnovo economico che, procedendo in tal senso, risulterebbe coerente a quanto modificato nell’impianto normativo.
L’Assemblea dei lavoratori del CPTV di Napoli ritiene necessario aprire immediatamente una trattativa che riporti nelle tasche dei lavoratori il PDR (Premio di Risultato) anche, ove necessario, ridiscutendone significato e modalità di erogazione. Ciò consentirebbe di bilanciare momentaneamente il mancato rinnovo contrattuale (parte economica).

26 ottobre 2011

L’Assemblea dei Lavoratori del CPTV Rai Napoli


giovedì 13 ottobre 2011

Rai way verbale


VERBALE DI ACCORDO DEL 10 OTTOBRE 2011

Il giorno 10 ottobre 2011, al termine di un articolato confronto, la delegazione aziendale composta da rappresentanti di Risorse Umane Rai (Anastasia e Pennarola) e Rai Way (Mussini e Carecchio per Risorse Umane e Girolami per Controllo Reti e Servizi), ha incontrato, presso gli uffici di Via Teulada in Roma, rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali SLC-CGIL, FISTEL CISL, UILCOM-UIL, UGL- TELECOMUNICAZIONI, ATER e LIBERSIND - CONFSAL per un aggiornamento in merito alla prosecuzione delle attività legate all'estensione della digitalizzazione della rete e delle conseguenti azioni di carattere operativo ed iniziative gestionali. 
In premessa, le OO.SS. tornano a confermare l'esigenza di avere indicazioni sulle principali linee programmatiche di Rai e Rai Way che ispirano il piano industriale ed in particolare nella parte relativa alla ipotesi di cessione degli asset di Rai Way. In tale contesto le OO.SS. riconoscendo il valore strategico che Rai Way costituisce nell'ambito del Gruppo confermano in maniera decisa l'opposizione a qualsiasi ipotesi di cessione.
Passando alle problematiche citate in apertura, le OO.SS. ribadiscono di aver sempre condiviso e sostenuto le iniziative messe in atto in Rai Way per internalizzare al massimo le attività lavorative ricollegabili alla trasformazione digitale della rete e di aver altresì condiviso gli schemi adottati in occasione dei precedenti switch off secondo un percorso che ha consentito la riduzione degli appalti con conseguenti benefici sul conto economico oltre ad aver rappresentato una occasione di crescita professionale e di consolidamento
dell'esperienza tecnica di tutti i lavoratori coinvolti.
L'Azienda, nel riprecisare i principali elementi che caratterizzeranno le prossime fasi di digitalizzazione, conferma l'intenzione di ricorrere al modello produttivo già utilizzato con eccellenti risultati nelle precedenti digitalizzazioni. Sostanzialmente si farà ricorso al contributo di risorse interne, secondo i consueti schemi operativi e gestionali: in supporto alla forza lavoro delle Zone interessate dallo switch off interverrà personale, individuato su base volontaria, proveniente da altre regioni secondo le disponibilità che verranno definite
all'interno dell'Unità Organizzativa Gestione Territoriale a livello di singola Zona Territoriale.
Si confermano inoltre i criteri utilizzati per riconoscere il contributo sia delle risorse provenienti da altre Sedi che di quelle inquadrate nella regione interessata dal passaggio alla rete digitale, nonché di quelle inquadrate nelle strutture centrali fortemente impegnate in particolare nelle attività di progettazione e realizzazione della rete.
A livello gestionale, il Sindacato, anche alla luce della maggiore complessità delle prossime fasi di digitalizzazione, propone di migliorare i parametri economici di riferimento, nonché di ricomprendere, tra le risorse oggetto del provvedimento in questione, anche le risorse impegnate con contratto a tempo determinato, nonché il personale inquadrato nei Centri di Controllo di Roma e di Milano e quello che ha curato l'attività di riconversione degli apparati.
L'Azienda, nel prendere atto di questa integrazione, dichiara di non avere preclusioni a considerare anche il personale sopra citato in ragione dell'importante contributo speso per il progetto digitale; in particolare per i t.d., si precisa che l'erogazione verrà effettuata tenendo conto dei periodi effettivamente lavorati. Circa la richiesta delle OO.SS. di integrare i corrispettivi, ferma restando la situazione economica del Gruppo e le derivanti azioni gestionali volte al contenimento del complessivo costo del lavoro, nonchè l'ampliamento del numero delle risorse coinvolte, si dichiara disponibile ad operare nel senso richiesto.
Pertanto, l'Azienda procederà a corrispondere una somma una tantum, in relazione al1'impegno profuso nel corso del 2011, con le competenze del mese di gennaio 2012, all'esito della consuntivazione e secondo i criteri indicati nell'allegata tabella.
A fronte di ulteriore sollecitazione sindacale, l'Azienda si rende disponibile a valutare gestionalmente l'eventuale maggiore impegno profuso dal personale inquadrato nelle Zone che forniscono le risorse per la realizzazione dello switch off nelle altre regioni.
Infine, l'Azienda evidenzia l'opportunità di discutere le tematiche di carattere organizzativo nonché i correlati modelli produttivi e schemi di organizzazione del lavoro e pertanto le parti concordano sulla attivazione di un tavolo di confronto di ambito nazionale specifico con Rai Way; ferma restando l'interlocuzione con le rappresentanze territoriali su tutte le tematiche di competenza locale. Il tutto nel quadro dei vincoli e delle disposizioni imposte dalla Capogruppo per fronteggiare la difficile situazione contingente.
Le risultanze di rilevanza contrattuale elaborate dal tavolo di confronto citato dovranno trovare recepimento nell'ambito della trattativa sul rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro.

Comunicato Rai Way (11 ottobre 2011)



COMUNICATO RAI WAY

Il giorno 10 ottobre 2011, presso Via Teulada, si sono incontrate le OO.SS. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind- ConfSal con i responsabili di relazioni industriali di Rai Way e Rai, al fine di definire con un Verbale d’Incontro la lunga discussione sulla delicata fase del passaggio al digitale terrestre.
Slc Cgil ha sempre ritenuto fondamentale il pieno impegno delle risorse interne, in continuità con quanto espresso da sempre in Rai e quanto definito in Rai Way da inizio digitalizzazione, al fine di aumentare le capacità professionali e di ridurre gli appalti con i relativi costi esterni. In questa occasione, Slc ha sostenuto con forza la definizione di un testo condiviso tra le parti. Questa scelta, in discontinuità col passato, è di maggiore garanzia per i lavoratori, sia rispetto al riconoscimento degli emolumenti che alla professionalità espressa.
Inoltre, la sottoscrizione del verbale, apre anche ad una discussione importante sulla revisione dei modelli produttivi. In questo senso, Slc intende migliorare le condizioni di lavoro e accompagnare l’evoluzione professionale e tecnologica, trovando il giusto equilibrio tra riduzione degli sprechi e riconoscimento economico e professionale del buon lavoro svolto.
Lo straordinario impegno dei lavoratori di Rai Way sta garantendo alla Rai, e a chi vi lavora, di rimanere la prima azienda televisiva e culturale del paese. Anche per questo, come Slc, si reputa che le somme erogate a questi colleghi siano un doveroso riconoscimento, ancora di più alla luce dei comportamenti e le scelte degradanti dei vertici aziendali. Il loro impegno è il segno, in un’azienda com’è la Rai di oggi, della enorme dedizione e attaccamento al lavoro. Slc ritiene che tale impegno (mesi passati fuori casa con qualsiasi tempo e con orari indefiniti, per di più ancora in attesa di una parola definitiva sulla cessione dell’asset), sia una risposta fattiva alle difficoltà economiche del Gruppo Rai e all’interesse di tutti i lavoratori.
Va sottolineato che nel Verbale si è voluto, per la prima volta, gratificare anche i lavoratori a tempo determinato.
Quest’attenzione che, indipendentemente dalla condizione contrattuale, va nella direzione di ritenere tutti i lavoratori impegnati come indispensabili al processo di evoluzione tecnologica, è l’espressione del doveroso riconoscimento al buon lavoro svolto e deve essere il presupposto per accelerare il processo di stabilizzazione.
In questo senso, nella giornata del 10, si è anche condiviso di aprire un rapido confronto tra le parti per l’accelerazione delle stabilizzazioni e una valutazione sulle esigenze di personale, al fine di dare certezza occupazionale e professionale a decine di lavoratori di Rai Way e per
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rispondere alle esigenze produttive dell’azienda. Slc Cgil (basterà andarsi a leggere i vecchi comunicati), aveva definito inutile l’assimilazione dei Td Rai Way ad un contesto Rai assai più complesso. Purtroppo, il 29 luglio, sono prevalse posizioni omogeneizzanti che oggi costringono tutti ad un affannoso recupero di una specificità ineludibile.
Importante anche definire le nuove modalità assunzionali. Già la scorsa settimana, in un incontro nazionale in Rai, le OO.SS. si sono rese disponibili ad accelerare tale ragionamento, con l’adeguamento alla nuova normativa dell’apprendistato professionalizzante e l’attuazione di una selezione trasparente nel reclutamento del personale. Purtroppo gli impegni di una organizzazione sindacale stanno dilazionando eccessivamente i tempi degli incontri, sia sulla questione del reperimento del personale che del rinnovo contrattuale, questo nonostante nell’ultimo confronto gli si fosse chiesto senso di responsabilità.
In conclusione, poco si comprendono la posizione delle 2 sigle sindacali che hanno scelto di non sottoscrivere il Verbale. Il sindacato ha senso se incide sulla questione salariale e se interpreta i bisogni dei lavoratori cercando di coniugarli alle esigenze produttive, poco si comprende chi tende a non definire mai nulla ed a lasciare nelle mani dell’azienda premialità e modalità gestionali.
Infine, è scorretto quanto afferma la Uilcom, con un comunicato uscito venerdì scorso, in quanto i contenuti del vecchio verbale, datato 28 giugno 2011 (per fare chiarezza di seguito ne pubblichiamo i contenuti), sono evidentemente più arretrati di quanto convenuto lo scorso 10 ottobre.
Risulterà chiaro, da una attenta comparazione tra i 2 testi (quello di oggi e quello di giugno), che i contenuti, sia dal punto di vista politico che economico, sono cambiati. Evidentemente, contrariamente a quanto si afferma, una ulteriore fase di discussione è servita a far migliorare il testo e a dare più certezze ad un numero maggiore di lavoratori.
Roma, 11 ottobre 2011



Convocazione RAI 18 ottobre



Spettabili 
SLC CGIL
FISTEL CISL
UILCOM UIL
SNATER
LIBERSIND CONFSAL

Nel quadro degli incontri sul rinnovo del CCL, Vi convochiamo per il giorno martedì 18 ottobre p.v. alle ore 10,30, per un confronto sui seguenti argomenti: attuazione dell'accordo in tema di bacino di reperimento professionale, aggiornamento normativo in materia di apprendistato, proposta di modifica della norma contrattuale in tema di appalti. 

Cordiali saluti.

RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA
RISORSE UMANE E ORGANIZZAZIONE
RELAZIONI INDUSTRIALI E ORGANIZZAZIONE
RELAZIONI SINDACALI


Verbale incontro 8 giugno

  
VECCHIO TESTO discusso nel mese di giugno

INCONTRO DELL’ 8 GIUGNO 2011

Il giorno 8 giugno 2011 la delegazione aziendale composta da rappresentanti dell’Unità Organizzativa “Risorse Umane” e delle Unità Organizzative “Gestione Territoriale” e “Controllo Reti e Servizi” ha incontrato, presso gli uffici di Via Teulada in Roma, rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali SLC-CGIL, FISTEL CISL, UILCOM-UIL, UGL – TELECOMUNICAZIONI, SNATER e LIBERSIND – CONFSAL per un aggiornamento in merito alla prosecuzione delle attività legate all’estensione della digitalizzazione della rete.

Pur tenendo conto delle recenti vicende che finora non hanno consentito il programmato incontro tra il Vice Direttore Generale Rai e le OO.SS. per un confronto in merito al piano industriale nella parte relativa alla ipotesi di cessione della Società, nonché di dare seguito alla successiva richiesta di incontro con i vertici Rai Way per una illustrazione sulle principali linee programmatiche della società nei prossimi mesi, l’Azienda ritiene non ulteriormente procrastinabile dare una informativa sulle tematiche operative e gestionali relative all’imminente forte ripresa del processo di digitalizzazione della rete.

In premessa, nell’insistere sull’esigenza improcrastinabile di confronto con i vertici Rai Way nonché uno specifico incontro con RAI, le OO.SS. ribadiscono le posizioni già chiaramente espresse sul complessivo piano industriale ed in particolare nella parte relativa alla cessione degli asset, riconoscendo il valore strategico che Rai Way costituisce nell’ambito del Gruppo e confermando in maniera decisa l’opposizione a qualsiasi ipotesi di cessione. L’Azienda, nel prendere nuovamente atto della netta posizione sindacale su tale argomento, si dichiara disponibile alla organizzazione di uno specifico incontro con i vertici aziendali non appena si verificheranno le necessarie condizioni, nonché si impegna nuovamente a rappresentare alla Capogruppo la situazione di forte attenzione che le OO.SS. continuano a riservare alle tematiche riguardanti qualsiasi ipotesi di cessione degli asset di Rai Way.

Passando alle problematiche all’odg, le OO.SS. ribadiscono di aver sempre condiviso e sostenuto le iniziative messe in atto in Rai Way per internalizzare al massimo le attività lavorative ricollegabili alla trasformazione digitale della rete e di aver discusso il modello gestionale adottato in occasione dei precedenti switch off secondo un percorso che ha consentito la riduzione degli appalti con conseguenti benefici sul conto economico oltre ad aver rappresentato una occasione di crescita professionale e di consolidamento dell’esperienza tecnica di tutti i lavoratori coinvolti.

L’Azienda presenta i principali elementi che caratterizzeranno le prossime fasi di digitalizzazione confermando l’intenzione di ricorrere al modello produttivo già utilizzato con eccellenti risultati nelle precedenti digitalizzazioni. Sostanzialmente si farà ricorso al contributo di risorse interne, secondo i consueti schemi operativi e gestionali; in supporto alla forza lavoro delle Zone interessate interverrà, come nelle precedenti occasioni, personale, individuato su base volontaria, proveniente da altre regioni secondo le disponibilità che verranno definite all’interno dell’Unità Organizzativa Gestione Territoriale a livello di singola Zona Territoriale. Su specifica richiesta, l’Azienda metterà a disposizione della parte sindacale il documento riepilogativo degli impegni consuntivati sul digitale nel 2010 e di quelli previsti nei prossimi mesi.
Si confermano inoltre i criteri utilizzati per riconoscere il contributo sia delle risorse provenienti da altre Sedi che di quelle inquadrate nella regione interessata dal passaggio alla rete digitale.

A livello gestionale il Sindacato, anche alla luce della maggiore complessità delle prossime fasi di digitalizzazione, propone di migliorare i parametri economici di riferimento, nonché di ricomprendere, tra le risorse oggetto del provvedimento in questione, anche le risorse impegnate con contratto a tempo determinato, il personale inquadrato nei Centri di Controllo di Roma e di Milano e quello che ha curato l’attività di riconversione degli apparati.

L’Azienda, nel prendere atto di questa integrazione, dichiara di non avere preclusioni a considerare anche il personale che abbia maggiormente operato sulle attività legate alla transizione dalla rete analogica a quella digitale; fa altresì presenti le generali difficoltà economiche del Gruppo e soprattutto tutte le azioni gestionali volte al contenimento del complessivo costo del lavoro e si impegna comunque a verificare la fattibilità dei miglioramenti richiesti alla luce delle compatibilità budgetarie fissate e a fornire la relativa risposta entro la settimana successiva all’incontro. 

Infine, le OO.SS. ribadiscono la assoluta necessità di avviare quanto prima un tavolo di confronto di ambito nazionale specifico con Rai Way sulle tematiche di carattere organizzativo nonché sui correlati modelli produttivi e schemi di organizzazione del lavoro, sulla valutazione delle esigenze di organico e riconoscimento professionale, auspicando da subito la ripresa della discussione con le competenti rappresentanze territoriali su tutte le tematiche di competenza locale. L’Azienda conferma la sua disponibilità a riprendere nel breve - nel quadro dei vincoli e delle disposizioni imposte dalla Capogruppo per fronteggiare la difficile situazione contingente - la discussione sia sui temi complessivi sia sulle problematiche locali, auspicando che ciò possa avvenire secondo modalità il più possibile condivise.

Con riferimento all’incontro dell’8 giugno 2011 si indicano di seguito i criteri di commisurazione di un importo gestionale una tantum da riconoscere alle risorse maggiormente impegnate nella prossima campagna di digitalizzazione delle rete.

Risorse tecniche provenienti da altre regioni in supporto al personale della Zona interessata dallo switch off (incluso il personale a td):

420 a periodo fino ad un massimo di 48 giorni secondo la seguente progressione:

giorni
periodi
importo
5-7
1
420
8-12
2
840
13-17
3
1260
18-22
4
1680
23-27
5
2100
28-32
6
2520
33-37
7
2890
38-42
8
3260
43-47
9
3530
+48
10
3700


Risorse inquadrate nelle Zone Territoriali direttamente interessate dal passaggio alla rete digitale (incluso il personale a td):

quadri € 1.800
altro personale € 1.500

Laboratorio di riconversione apparati:

€ 700

Risorse inquadrate nell’ambito dei Centri Nazionali di Controllo:

Milano:per le attività riconducibili all’amministrazione di sistema (3 unità), per le attività riconducibili alla configurazione (2 unità)
€ 1.500

Roma:per le attività riconducibili all’amministrazione di sistema (2 unità), per le attività riconducibili alla trouble resolution (6 unità)
€ 1.500

lunedì 10 ottobre 2011

Apertura procedure di raffreddamento

Oggetto: Apertura procedure di raffreddamento, in base all'art. 3 dell'Accordo sulle prestazioni indispensabili e sulle altre misure di cui all'art. 2, comma 2, legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000, nel settore del servizio radiotelevisivo pubblico siglato in data 22.11.2001 tra 00.SS. e RAI.

Comunicato Slc Cgil Fistel Cisl Uil.com Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind Confsal (5.10.2011)

_____________________________________________________________
FERMIAMO L’ASSALTO ALLA DILIGENZA

-assunzioni trasparenti-


Le OO.SS. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind-ConFsal denunciano il mancato rispetto dell’accordo sui Td e mercato del lavoro, del 29 luglio 2011.

L’azienda unilateralmente ha scelto di procedere ad un assessment per decine di posti da assistenti ai programmi, con chiamata diretta per il centro di produzione di Roma, ipotizzando l’assunzione con contratti a tempo determinato, eludendo, in questo modo, l’articolato dell’Accordo di Luglio e riaprendo una dinamica di implementazione della precarietà in azienda.

Non è accettabile che, nonostante la disponibilità delle OO.SS. alla costituzione di un sistema di selezione trasparente e alla regolamentazione dell’apprendistato professionalizzante, si scelga la via clientelare pratica deleteria per la Rai e per i lavoratori.

In tutta l’azienda vi è una forte esigenza di risorse, si registrano gravi sofferenze nelle aree di produzione e nelle sedi regionali, eppure l’unica tornata di assunzioni che si produce, alla chetichella, è su quei settori che vedono file interminabili (fino al 2021) di lavoratori a tempo determinato aspettare una assunzione a tempo indeterminato.

Le OO.SS., coscienti che tale processo non è legato a vere esigenze organizzative e produttive, chiedono ai lavoratori Td, già contrattualizzati in Rai in tale figura professionale ma al momento non utilizzati, di notificare la loro disponibilità ad essere da subito impiegati, sia all’azienda che alle organizzazioni sindacali, mentre intimano alla Rai di bloccare l’assessment in oggetto e ogni altro eventuale processo assunzionale in spregio dell’Accordo sottoscritto.

La Rai è in crisi ma si continuano ad utilizzare tutti gli strumenti per saccheggiarla, è ora di reagire è ora che i lavoratori facciano sentire la propria voce.


Riferimenti per le OO.SS.:

Slc Cgil: alessio.deluca@slc.cgil.it

Fistel Cisl: w.davack@rai.it

Uilcom: tomeiflavio@email.it

Ugl Tlc: fabriziotosini@libero.it

Snater: rai@snater.it

Libersind: posta@libersind.it

Roma, 5/10/2011



Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-ConFsal



Ansa-box/ tv: Fiorello bracca Comanducci 'Il programma si fara'. Il video postato su twitter

(Ansa) - Roma, 5 ott - Al bar si ride; mentre il regista di 'Parla con me' Igor Skofic e la squadra di Serena Dandini sono seduti al tavolino sul marciapiedi, appare all'ingresso il vice DG Rai Gianfranco Comanducci e Fiorello lo bracca con il suo iphone per farsi dire se il suo show su raiuno, "il piu' grande spettacolo dopo il weekend', minacciato dai sindacati, andrà in onda come previsto dal 14 novembre. E gli estorce un si'. Il divertente video e' stato postato stamattina da Fiorello su twitter.
"Non fare lo spiritoso", dice Comanducci a Fiorello. E lo showman lo incalza, in mezzo alle risate generali: "La questione del mio programma la vogliamo affrontare ora in mezzo alla strada o...?". "L'hai già risolta con chi di dovere - e' la risposta di Comanducci - così mi hanno detto", aggiunge il vice DG Rai senza guardare in camera, aggiungendo poi: "se chiudi ti faccio vedere una cosa".
Fiorello vede poi arrivare l'ex direttore generale Agostino Saccà che, interpellato sul boicottaggio al suo show, dice: "Che c'entrano i sindacati? Tu sei una risorsa straordinaria. La Rai ha bisogno di te, della tua faccia, per riprendere forza e quota". E Fiorello conclude: "Qui si ride ma non e' che sia chiara la situazione".
Nei giorni scorsi una nota della Slc/Cgil annunciava l'avvio delle procedure di sciopero per protesta contro le modalita' di produzione de 'il piu' grande spettacolo dopo il weekend'.
"Dopo aver cancellato programmi di grande ascolto quale 'Parla con me' di Serena Dandini dicendo che bisogna usare risorse interne - si leggeva nella nota del sindacato - la stessa azienda opera in senso contrario appaltando in esterno attivita' di produzione come la ripresa e la diffusione audio del prossimo programma di Fiorello, per un costo presumibilmente superiore ai 200mila euro". (ansa).

TV: SLC CGIL, RICORSO RAI AL TAR FOGLIA DI FICO SU ERRORI AZIENDA

TV: SLC CGIL, RICORSO RAI AL TAR FOGLIA DI FICO SU ERRORI AZIENDA


Roma, 5 ott. (Adnkronos) - "Dopo Sky e TiMedia anche la Rai si accorge che la gara per l'assegnazione delle frequenze favorisce i privati e più precisamente Mediaset" e per questo motivo "la Rai, con grande calma e per ultima rispetto alle concorrenti private, e' ricorsa al Tar". Lo afferma la segreteria nazionale di Slc Cgil.

"Infatti - prosegue il sindacato in una nota - le modalità con cui e' stata formulata la gara 'sembrerebbe' disegnata perfettamente sulle caratteristiche della società del Presidente del Consiglio".

Slc Cgil, insieme ai lavoratori di Raiway, "reagì e denunciò il tentativo di svendita delle torri trasmissive da parte di Masi: oggi, se quella condizione si fosse realizzata, l'azienda non avrebbe neanche potuto partecipare alla gara. Dismettere il bene più prezioso di un broadcaster, e cioè la rete, difficilmente non fa pensare che si stia cercando di danneggiare il servizio pubblico a favore di un noto gruppo privato", conclude il sindacato.

(Sec-Val/Zn/Adnkronos)

Tlc/ Slc Cgil:Ricorso Rai su frequenze è foglia di fico su errori

05-OTT-11 16:17 Tlc/ Slc Cgil:Ricorso Rai su frequenze è foglia di fico su errori
Gara favorisce i privati e più precisamente Mediaset

Roma, 5 ott. (TMNews) - " Dopo Sky e TiMedia anche la Rai si accorge che la gara per l`assegnazione delle frequenze favorisce i privati e più precisamente Mediaset. Infatti, le modalità con cui è stata formulata la gara 'sembrerebbe' disegnata perfettamente sulle caratteristiche della società del presidente del Consiglio. Per questo motivo la Rai, con grande calma e per ultima rispetto alle concorrenti private, è ricorsa al Tar". Lo afferma la Slc Cgil in una nota. "Slc Cgil, insieme ai lavoratori di Raiway - si legge - reagì e denunciò il tentativo di svendita delle torri trasmissive da parte di Masi (l'ex direttore generale ndr): oggi, se quella condizione si fosse realizzata, l`azienda non avrebbe neanche potuto partecipare alla gara. Dismettere il bene più prezioso di un broadcaster, e cioè la rete, difficilmente non fa pensare che si stia cercando di danneggiare il servizio pubblico a favore di un noto gruppo privato".

" Fu sempre Masi a rinunciare al contratto con Sky per 350 milioni di euro in 7 anni - conclude la nota - e nel solco sta operando il nuovo direttore generale, Lorenza Lei, supportata dallo stesso cda, che sta portando a compimento un progetto di annichilimento editoriale ed industriale dell`Azienda".

Red-Pie