SLC CGIL Nazionale

martedì 28 febbraio 2012

Nota SLC su ipotesi aziendale (28.2.2012)



Sindacato Lavoratori Comunicazione
Roma, 28 Febbraio 2012
Ai Componenti del
Coordinamento Nazionale gruppo Rai
RSU SLC-CGIL gruppo RAI
A tutte le Strutture SLC-CGIL
Loro Sedi

NOTA SLC CGIL SULLA TRATTATIVA RAI
In questi giorni stiamo ricevendo molte sollecitazioni in riferimento al testo di proposta aziendale. Capiamo le preoccupazioni e le posizioni assunte dai lavoratori, soprattutto quelli che, dalla struttura dell’Ipotesi  aziendale, sono maggiormente coinvolti.
Per evitare ulteriori fibrillazioni con le altre OO.SS., abbiamo evitato di uscire con un comunicato nostro, dopo aver diffuso una comunicazione unitaria sintetica ma piuttosto chiara.
Per questo esprimiamo solo alcune considerazioni e chiarimenti, senza però entrare nel merito della trattativa in essere.
- L’Ipotesi in discussione è una proposta aziendale, che, nel comunicato unitario, viene così commentata dalla delegazione sindacale:
“…sui valori economici proposti per il rinnovo contrattuale e sull'articolazione dei tagli e dei risparmi sugli istituti, una notevole distanza. Si sono poi fatte una serie di richieste sulla parte relativa alle delibere e l'aggiunta di alcune parti normative qualificanti non presenti nella proposta Rai.”
- Ribadiamo quanto già diffuso (http://www.slc.cgil.it) trovate sul sito della Slc quanto da noi richiesto alla Rai.
- Abbiamo già chiarito formalmente alle altre OO.SS. e alla Rai che, nel caso in cui si sottoscrivesse un Ipotesi d’Accordo, sarà necessario il passaggio democratico con i lavoratori per l’approvazione prima di renderlo efficace.
Oltretutto, e questa è fonte di preoccupazione, anche da parte Aziendale, scelte in difformità con le vecchie delibere, dovranno attendere un pronunciamento del CDA.

Questi elementi crediamo chiariscano quale attenzione, doverosa per i temi trattatati, per la delicatezza della funzione che svolge L’Azienda e anche per il fortissimo impegno di questi 2 ultimi anni, c’è da parte nostra sulla vertenza Rai. Non è nostra intenzione commettere errori che possano nuocere al singolo lavoratore, a settori specifici, al complesso della forza lavoro o al futuro dell’Azienda.
Per quanto ci viene chiesto dai lavoratori e quanto è stato valutato nei Coordinamenti Nazionali, intendiamo vagliare fino in fondo le possibilità che la trattativa ci da. Non vogliamo avallare politiche che realizzano lo smantellamento di settori e “l’autofinanziamento del contratto” ma neanche rinunciare alla ricerca di soluzioni che possano rispondere all’esigenza di recuperare valori economici per i salari fermi ormai da più di 2 anni.
Ci sentiamo anche di dire che non intendiamo concedere spazi a chi gioca a mettere lavoratori contro lavoratori. È compito di una organizzazione sindacale responsabile quello di assumersi l’onere delle scelte, di fare sintesi nella discussione, tenendo conto delle esigenze del singolo e della totalità dei lavoratori. Poco ci è piaciuto ad esempio, e lo abbiamo detto, il modo con cui l’azienda ha introdotto, sotto il capitolo dedicato alle Riprese Esterne, eliminazione RMT per tutti i lavoratori.
Se è intenzione di qualcuno far passare, ciò che è inaccettabile, a furor di popolo, noi non ci renderemo disponibili, non è nostra intenzione sottoscrivere contratti o sviluppare trattative contro parte dei lavoratori.
Ribadiamo un concetto già espresso:
“va chiarito da subito che non vi è scambio tra delibere e contratto, che gli equilibri sui diversi temi si realizzano al loro interno.”
Con questo spirito intendiamo affrontare la discussione di mercoledì e giovedì, non ci faremo tirare per la giacchetta da nessuno, valuteremo con il Coordinamento Nazionale la validità del percorso e ricorreremo per rendere esigibile l’ipotesi d’accordo al pronunciamento dei lavoratori. Per questo, a tutti, chiediamo senso di responsabilità. In questo clima di tensione è facile concedere spazi a chi vuol fare naufragare ogni possibile soluzione o chi inneggia alla caos pur di indebolire l’azione sindacale. I lavoratori ci hanno già dimostrato la loro lucida determinazione in passato, ci aiutino, anche in questa occasione, a condurre nel miglior modo possibile la trattativa.
Noi abbiamo già chiarito alle parti che se la discussione dovesse naufragare saranno riprese tutte le iniziative di lotta programmate, oltretutto riunendo i gruppi dirigenti per valutarne di nuove.

p. SLC-CGIL Nazionale
Alessio De Luca



lunedì 27 febbraio 2012

Comunicato Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil.com Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind-Conf.Sal (24.2.2012)



SLC – CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTEL- CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM – UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
UGL – Telecomunicazioni Unione Generale Lavoro - Telecomunicazioni
SNATER Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori
_________________________________________________________________________

Trattativa 22 e 23 febbraio


Nei giorni, 22 e 23 febbraio, si sono incontrate le OO.SS. Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom- Uil, Ugl-Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal con la Rai, per proseguire il confronto sui temi delle delibere e del rinnovo contrattuale.
Il giorno 23, partendo da un documento consegnato dalla Rai alle segreterie nazionali il 22, si è svolto un confronto alla presenza delle delegazioni.
Le OO.SS., anche alla luce dei coordinamenti di sigla intercorsi nella giornata precedente, hanno avuto la possibilità di valutare attentamente le proposte aziendali. Va rilevata una diversa impostazione nelle modalità relazionali, l'apertura su alcune delibere e la volontà di discutere il rinnovo contrattuale.
La delegazione sindacale ha rilevato, invece, sui valori economici proposti per il rinnovo contrattuale e sull'articolazione dei tagli e dei risparmi sugli istituti, una notevole distanza. Si sono poi fatte una serie di richieste sulla parte relativa alle delibere e l'aggiunta di alcune parti normative qualificanti non presenti nella proposta Rai.
Infine, l'azienda ha ritenuto fruttuoso il confronto, dichiarando che alcune richieste sindacali necessitano di ulteriori approfondimenti con la direzione della Rai.
Quindi, nella serata del 23 febbraio, anche per evitare affondi che rischiavano di tralasciare elementi importanti di discussione, si è deciso di proseguire nel confronto il 29 febbraio e 1 marzo sempre alla presenza delle delegazioni sindacali.
Roma, 24 febbraio 2012
Le Segreterie Nazionali

SLC- CGIL, FISTEL- CISL, UILCOM-UIL, UGL- TELECOMUNICAZIONI, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL




Comunicato Segreterie Nazionali SLC – CGIL, FISTEL - CISL, UGL – Telecomunicazioni, SNATER, LIBERSIND. CONF. SAL (2.2.2012)

_____________________________________________
COMUNICATO
Le scriventi OO.SS.  in seguito al confronto con la RAI del 1 febbraio e alle informazioni ricevute, anche attraverso la consegna delle delibere, come definito nel verbale d'incontro del 26 gennaio u.s., sono costrette a rilevare l'assenza di una reale volontà di modificare le determinazioni aziendali.
All'incontro, presenti i vicedirettori generali Comanducci e Marano, oltre alla Direzione R.I. e Direzione Produzione, per affermazione stessa degli interlocutori, la discussione è stata più diretta al convincimento della bontà  delle scelte aziendali piuttosto che ad un reale confronto.
Pertanto, le OO.SS. ribadendo la propria contrarietà all’impostazione generale assunta con le delibere adottate dal CDA in data 29 novembre 2011 e l'assoluta e netta contrarietà a qualunque ipotesi di cessione di asset strategici riferibili alle attività di diffusione svolte da Raiway e su questo ricordiamo al Direttore Generale di dare attenzione alla sollecitazione del coordinamento nazionale di Rai Way, per evitare ogni alibi a chi vuol far apparire il sindacato soggetto conservatore, definiscono le proprie posizioni e disponibilità:
- L’attività delle riprese esterne è strategica e direttamente riferibile al  core business aziendale e per tale motivo non è ipotizzabile il suo smantellamento o  il pesantissimo ridimensionamento, che inevitabilmente incrementerebbe il ricorso agli appalti di produzione.
Questo, oltretutto alla luce di un dichiarato risparmio, irrisorio rispetto ai valori economici posti in gioco in quella realtà produttiva e raggiungibile attraverso una semplice operazione di cost saving sul fronte degli appalti in linea con quanto operato nell’ultimo periodo.
Ciò premesso il Sindacato è disposto a confrontarsi su ipotesi che prevedano nuovi modelli produttivi che abbiano lo scopo di  efficientare, modernizzare e consentire adeguate economie.
Inoltre, accoglie positivamente l'ipotesi, ancora non definita in Consiglio, di far rientrare alcune produzioni di fiction, quale cifra di maggior impegno produttivo.
Tale condivisibile esperienza, avviabile gradualmente attraverso un modello sperimentale, permetterà all'azienda di effettuare i tagli sui costi della fiction già annunciati in circa 100 milioni (prova che il lavoro interno, quando qualificato, costa meno dell'esterno).
Ciò potrebbe costituire un  tentativo di internalizzare un asset  importante da presidiare con  nuove professionalità e capacità produttive.- La produzione di Rai Italia è una attività che la Rai svolge da molto tempo, da segnalare alcune trasmissioni “storiche” sia radiofoniche che televisive con notevoli risultati di ascolti e gradimento.
Non sfugge però a nessuno l'esigenza di migliorare, ottimizzare e adeguare un modello produttivo ed editoriale che non ha certo brillato per efficienza e qualità.
Inutile e forviante discutere sulle responsabilità, il tema è invece come non smontare ma anzi rilanciare un asset fondamentale per il servizio pubblico.
Impensabile per la Rai abbandonare la produzione internazionale e non comunicare la realtà ed identità Italiana sia ai Paesi del bacino del mediterraneo, con la chiusura di Rai Med, sia al resto del mondo, dove i nostri concittadini migrati attendono giusta attenzione. 
Alla luce di questo si ritiene possibile un confronto sulla riconsiderazione dell’offerta internazionale, distribuita su tutta l’offerta digitale della Rai, fermo restando la contemporaneità della discussione per giungere ad una adeguata collocazione (distaccamento) e salvaguardia delle professionalità attualmente impegnate su Rai Italia, 
in attesa che il C.d.A. approvi i nuovi canali per l’estero (All News e Made in Italy).
- Completano il ragionamento sull'asset internazionale gli uffici di corrispondenza.
Anche su questo c'è la disponibilità a ragionare di modifica dei modelli, della riduzione dei costi relativi alle strutture, c’è la disponibilità all'accompagnamento morbido dei lavoratori considerati in eccesso  (soprattutto in conseguenza della riduzione dei Corrispondenti) verso una nuova occupazione, mentre c’e’ disaccordo nell'abbandono di alcune aree strategiche del mondo, solo per ipotetici risparmi, 2 fra tutte, Russia e India.
Di difficile comprensione anche, la chiusura drastica di Rai Corporation proprio nell'anno delle elezioni presidenziali negli Stati  Uniti, anno in cui i risparmi ottenibili con l’assegnazione del servizio ad Agenzie esterne non sarebbero sostanziali, dato l’aumento di lavoro da svolgere fino a novembre.  Su questo punto il Sindacato ha ottenuto dalla controparte aziendale l’impegno a formulare ai lavoratori di RAI Corporation, una offerta di ricollocazione lavorativa in RAI.
Alla luce dell’affermazione della riduzione del numero dei corrispondenti e della loro ricollocazione geografica, il sindacato propone che quest’anno di transizione possa e debba essere utilizzato per impostare il futuro della presenza Rai negli Stati Uniti, non più “ombelico del mondo” ma ben presidiati con 3 Corrispondenti.
- È doveroso procedere rapidamente al rinnovo del contratto, 25 mesi di vacanza pesano enormemente sui redditi da lavoro, soprattutto in una fase di crisi e di aumento di tasse e inflazione,.
Vanno trovate le risorse necessarie a tale impegno. I lavoratori hanno contribuito in maniera determinante alla riduzione dei costi e all'incremento della produttività, colmando scelte sbagliate e buchi organizzativi, non è immaginabile raggiungere il pareggio di bilancio sottraendo 60 milioni dalle tasche dei lavoratori senza considerare la pendenza contrattuale.  Su questo tema ed in particolare sulla congruità delle risorse economiche messe in campo per il rinnovo del CCNL nei suoi vari capitoli ( P.d.R, una-tantum di vacanza contrattuale, minimi di stipendio), il Sindacato ha ottenuto dalla RAI una dichiarazione di disponibilità che consente di riavviare la trattativa sugli aspetti di natura salariale.Inoltre il rinnovo del CCL Rai è assolutamente fondamentale per ridurre gli sprechi e per migliorare il funzionamento dell'azienda. Rilanciamo l'idea, respinta dall'azienda nel mese di luglio 2011, di definire regole stringenti sull'utilizzo degli appalti e delle consulenze, con un impegno esigibile dal sindacato per la piena utilizzazione delle risorse interne. 
Disponibili anche, da subito, a riavviare, su base di concretezza, la commissione paritetica per valutare gli appalti in essere e le modalità di assegnazione, disponibili a valutare il congruo utilizzo delle consulenze.
A questo si unisce l'esigenza di reperire nuove risorse, di colmare quelle carenza in aree produttive e non solo, per proseguire una missione chiaramente definita nel contratto di servizio, questo lo si può fare, oltretutto riducendo i costi, dando la disponibilità ai sindacati di regolamentare l'apprendistato professionalizzante e con esso l'intero mercato del lavoro in Rai, acquisendo nel CCL quando descritto per punti nell'accordo del 29 luglio 2011.
Disponibili a discutere di modelli produttivi e figure professionali, nella direzione di consolidare il lavoro interno e renderlo efficiente.
Chiariamo, da subito, che per il giorno 7 febbraio Le OO.SS, hanno convocato il coordinamento nazionale unitario e che in quell'occasione le considerazioni da noi svolte in questo documento e la sintesi di quanto discusso in data 1 febbraio saranno oggetto di confronto con le delegazioni.
È chiaro che se non dovessero intervenire impegni aziendali rilevanti per la prosecuzione della discussione, per quello che abbiamo sottoscritto il 26 gennaio, le scriventi OO.SS si riterranno liberi di proseguire nelle iniziative di lotta già definite ed annunciate nel coordinamento unitario dell'11 gennaio 2012.
Il Sindacato, è convinto di aver messo in campo tutte le disponibilità possibili e, diversamente da altri soggetti aziendali, di aver seguito una linea di coerenza finalizzata alla tutela dei lavoratori.
Non si può chiedere al sindacato di  essere notaio di scelte fatte senza coinvolgimento preventivo né di essere disponibile a scambi impropri tra salario, diritti e futuro dell'azienda.
Roma, 2 febbraio 2012

Le Segreterie Nazionali
SLC – CGIL , FISTEL- CISL, UGL – Telecomunicazioni, SNATER ,  LIBERSIND. CONF. SAL   


sabato 18 febbraio 2012

RAI NOTA SLC CGIL: Comunicato, Delibere, Odg Coordinamento Nazionale. Lettera Enpals





Roma, 10 Febbraio 2012
Ai Componenti del
Coordinamento Nazionale gruppo Rai
RSU SLC‐CGIL gruppo RAI
A tutte le Strutture SLC‐CGIL
Loro Sedi

Care/i,
Vi diamo alcune delucidazioni sulla fase. Vi alleghiamo del materiale e vi rinviamo il documento a 5 con alcune spiegazioni.

Riteniamo che, visto il continuo riposizionamento delle organizzazioni sindacali e le informazioni parziali che stanno girando di allegare:

‐ COPIA DELLE DELIBERE del 29 NOVEMBRE:

Questi documenti sono utili a chiarire le reali determinazioni aziendali. La loro sinteticità rende bene la crudezza degli effetti.

Ulteriori opzioni che l’azienda ha esposto nei vari incontri intercorsi in queste settimane, dai 2 famosi canali dedicati al pubblico estero: All News e Made in Italy; l'internalizzazione di una parte della produzione fiction, per quanto interessanti, non sono ad oggi né oggetto di delibera né di alcun atto formale che ne sancisca la reale attuazione.

‐ Ordini del giorno votati al Coordinamento Unitario dell'11 gennaio 2012: Per chiarire, a tutti i lavoratori, la coerenza del nostro agire.

‐ Ci teniamo a ribadire che la nostra posizione, in forma sintetica, e' rappresentata dal documento Slc Cgil, Fistel Cisl, Ugl Tlc, Snater e Libersind‐ConFsal del 2 febbraio u.s.;

Tale documento, anche per le interlocuzioni intercorse con alcuni lavoratori a seguito della sua diffusione, ci obbliga ad alcuni chiarimenti:

Rai Italia – non era nostra intenzione, parlando di inefficienze e qualità, imputare ai lavoratori tale responsabilità, è evidente che Rai Italia può essere migliorata, determinanti sono le scelte editoriali e la volontà di investire sulla produzione, cosa che non ha nulla a che vedere con la professionalità dei lavoratori ma piuttosto con le scelte di vertice.

TD – Precisiamo che, per quanto dichiarato dall’azienda al tavolo, la ricollocazione di circa 600 lavoratori, smantellamento di Rai Italia e Rai Corporation e di Riprese Esterne, non annullerebbe l’attuazione dell’accordo ma sicuramente comporterebbe la necessità di rivedere i tempi della sua attuazione. Ragionamento sul quale, con grande chiarezza, abbiamo espresso la nostra contrarietà, e che suffraga i dubbi sulla reale capacità di ridurre i costi attraverso la riduzione del perimetro aziendale e non invece attraverso il miglioramento dei processi, il taglio degli sprechi e l’investimento in tecnologia e formazione.

Coordinamento Unitario – vogliamo precisare che il Coordinamento delle 5 organizzazioni firmatarie il documento non si è più svolto, il maltempo ha contribuito, ma sarebbe forviante non ritenere che alcune distanze che si stanno concretizzando nelle posizioni delle diverse organizzazioni non abbiano contribuito, rimane che la Slc Cgil ha svolto il proprio Coordinamento Nazionale. Durante lo svolgimento dello stesso, la delegazione ha condiviso l’impostazione del documento a 5 del 2 febbraio, ribadendo quanto condiviso nel percorso degli ultimi mesi per la difesa dell'azienda e del lavoro.

Preoccupante è l’impostazione della discussione intercorsa sino ad oggi, in tutte e 2 le occasioni, 18 gennaio e 1 febbraio, l’azienda ha sempre precisato che le DELIBERE non sono modificabili, e soprattutto si è evitato di affrontare i temi presenti nella piattaforma rivendicativa dello sciopero del 22 dicembre, tralasciando quindi quegli elementi fondamentali di risparmio che sono: la regolamentazione e contrazione degli appalti e delle consulenze.

La novazione contrattuale, ribadiamo, non può essere strumento utilizzato per impedire il contrasto delle organizzazioni sindacali alle delibere, lo riteniamo, e lo spieghiamo bene nel documento a 5, uno scambio improprio ed un ricatto non accettabile.

Il contratto va rinnovato, va rinnovato il prima possibile e nella condizione data, senza scambio
con asset e diritti.

Rai Way ‐ Nel documento ribadiamo la necessità che il Direttore Generale, sulla base della sollecitazione proveniente dal Coordinamento Nazionale Unitario di Rai Way, chiarisca la propria posizione sulla cessione dell’asset.

Rimane difficile per le organizzazioni sindacali mantenere l’impegno di non belligerare in uno settore sul quale non si è in grado di dare concreta garanzia per il futuro e addirittura non si vuol nominare durante i confronti.

E' nostra intenzione, nel caso in cui l'azienda convochi sulla base del nostro documento, andare al tavolo alla presenza del coordinamento.

Visto il clima, e i molti incontri intercorsi in ristretta tra le parti, riteniamo necessario che al confronto partecipino anche i delegati.

E’ nostra volontà, se l’Azienda si renderà disponibili ad una reale discussione, affrontare la trattativa.

Inutile dire che, in caso di mancata convocazione, o di esito negativo del confronto, la nostra organizzazione, con i sindacati che vorranno percorrere la stessa strada, riprenderà le iniziative esplicitate nel Coordinamento Unitario dell’11 gennaio u.s. ed il Coordinamento Unitario di Rai Way del 27 gennaio u.s., prevedendo, inoltre, di riunire nuovamente gli organismi dirigenti per un confronto e per stabilire ulteriori iniziative, senza escludere l’esigenza di svolgere, a partire dai settori maggiormente interessati alle delibere, assemblee con i lavoratori.

Saluti,
p. SLC‐CGIL Nazionale
Alessio De Luca





EMITTENZA - RAI indennità di disoccupazione programmisti registi e assistenti alla regia




Care/i,

sono ormai 2 anni che tentiamo di risolvere il problema del pagamento dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori a TD.
Nonostante le molte sollecitazioni la Rai non ha mai dato una reale disponibilità al confronto, scegliendo di interpretare unilateralmente le circolari Inps/enpals.
A sostenere questo vi alleghiamo del materiale di repertorio.

Vi alleghiamo anche il materiale che fa riferimento alla sentenza di Firenze e le successive circolari enpals/inps, perché da quel momento nasce un irrigidimento delle sedi inps per il riconoscimento al pagamento dell’indennità, ed una interpretazione estensiva della Rai nel considerare alcune figure professionali, programmisti registi e assistenti alla regia, assimilate a registi e aiuto registi, e di conseguenza personale artistico per il quale non è necessario effettuare il versamento del contributo di disoccupazione.
Questi 2 comportamenti, stanno producendo di fatto il blocco del pagamento dell’indennità per tutti i programmisti registi e gli assistenti alla regia sopra il 4 livello, indipendentemente dalla reale mansione svolta dai lavoratori.

A noi sembra chiaro, anche per il momento in cui la norma che regola il settore nasce, che la figura di regista teatrale, cinematografico e di audiovisivo, non è riconducibile tout court alla figura professionale del programmista regista presente nel CCL Rai, e volendo essere più precisi, e disponibili a ragionare sulla vecchia impostazione del contratto aziendale, non può essere, se non molto raramente, estesa ai lavoratori a Tempo Determinato che mai sono collocati ai livelli apicali delle figure professionali.

La circolare enpals e inps, conseguente ad un pronunciamento della cassazione che ha imposto agli Istituti una lettura autentica (riducendo di fatto una loro discrezionalità che aveva, negli anni, tentato di sopperire ad una inadeguatezza dell’impianto normativo), ha tentato di fare ordine. Dobbiamo anche dire che, purtroppo, poco ha spostato il confronto avviato e poi interrotto con le organizzazioni sindacali.
Vogliamo però ricordare che la nostra organizzazione anche per quanto riguarda le figure artistiche del settore dello spettacolo dal vivo e cinematografico, sta agendo per il riconoscimento del diritto all’indennità di disoccupazione ma, ovviamente, in questo caso il piano di azione può essere solo quello della richiesta di una modifica normativa.

A questo punto, viste anche le molte sollecitazioni provenienti dai lavoratori, per provare a sbloccare la situazione o per provare a trovare soluzioni condivise tra le parti, soprattutto per alcune figure di area editoriale, abbiamo deciso unitariamente di inviare agli istituti erogatori, Inps ed Enpals, una comunicazione per invitarli ad una verifica dei comportamenti adottati dall’azienda, così come già è stato fatto dalla nostra stessa categoria per i lavoratori del broadcasting.

Se anche a queste sollecitazioni non ci dovesse essere adeguata risposta rimane sempre la via legale, c’è la nostra la disponibilità, attraverso le nostre strutture (Slc territoriali, INCA e Uffici Vertenze), a costruire la tutela legale dei lavoratori ed a procedere con ricorsi ed azioni legali. In funzione di questo vi ricordiamo che la tempistica per poter agire in tal modo è di 300 giorni dalla domanda + 1 anno massimo, oppure 1 anno dal respingimento del ricorso.

Per ulteriori spiegazioni nei prossimi giorni, a livello territoriale, comunicheremo l’indizione di assemblee.

Saluti,

Alessio De Luca

Segreteria Nazionale SLC-CGIL










Comunicato SLC incontro Rai 16.02.2012



COMUNICATO

Il 16 febbraio, Slc CGIL, Fistel CISL, Uilcom UIL, Ugl Tlc, Snater e Libersind-ConFsal si sono incontrate con la direzione relazioni industriali della Rai.
In un primo momento l’azienda, spiegandone il contenuto, ha consegnato un breve documento di sintesi delle proprie proposte. Successivamente le diverse sigle si sono confrontate con i propri coordinamenti nazionali, stabilendo, entro fine giornata, prima di rispondere all’azienda, di svolgere una riunione di segreteria unitaria.





martedì 7 febbraio 2012

Comunicato Segreterie Nazionali SLC – CGIL , FISTEL- CISL, UGL – Telecomunicazioni, SNATER , LIBERSIND. CONF. SAL (2.2.2012)


COMUNICATO

Le scriventi OO.SS. in seguito al confronto con la RAI del 1 febbraio e alle informazioni ricevute, anche attraverso la consegna delle delibere, come definito nel verbale d'incontro del 26 gennaio u.s., sono costrette a rilevare l'assenza di una reale volontà di modificare le determinazioni aziendali.
All'incontro, presenti i vicedirettori generali Comanducci e Marano, oltre alla Direzione R.I. e Direzione Produzione, per affermazione stessa degli interlocutori, la discussione è stata più diretta al convincimento della bontà delle scelte aziendali piuttosto che ad un reale confronto.
Pertanto, le OO.SS. ribadendo la propria contrarietà all’impostazione generale assunta con le delibere adottate dal CDA in data 29 novembre 2011 e l'assoluta e netta contrarietà a qualunque ipotesi di cessione di asset strategici riferibili alle attività di diffusione svolte da Raiway e su questo ricordiamo al Direttore Generale di dare attenzione alla sollecitazione del coordinamento nazionale di Rai Way, per evitare ogni alibi a chi vuol far apparire il sindacato soggetto conservatore, definiscono le proprie posizioni e disponibilità:
- L’attività delle riprese esterne è strategica e direttamente riferibile al core business aziendale e per tale motivo non è ipotizzabile il suo smantellamento o il pesantissimo ridimensionamento, che inevitabilmente incrementerebbe il ricorso agli appalti di produzione.
Questo, oltretutto alla luce di un dichiarato risparmio, irrisorio rispetto ai valori economici posti in gioco in quella realtà produttiva e raggiungibile attraverso una semplice operazione di cost saving sul fronte degli appalti in linea con quanto operato nell’ultimo periodo.
Ciò premesso il Sindacato è disposto a confrontarsi su ipotesi che prevedano nuovi modelli produttivi che abbiano lo scopo di efficientare, modernizzare e consentire adeguate economie.
Inoltre, accoglie positivamente l'ipotesi, ancora non definita in Consiglio, di far rientrare alcune produzioni di fiction, quale cifra di maggior impegno produttivo.
Tale condivisibile esperienza, avviabile gradualmente attraverso un modello sperimentale, permetterà all'azienda di effettuare i tagli sui costi della fiction già annunciati in circa 100 milioni (prova che il lavoro interno, quando qualificato, costa meno dell'esterno).
Ciò potrebbe costituire un tentativo di internalizzare un asset importante da presidiare con nuove professionalità e capacità produttive.
- La produzione di Rai Italia è una attività che la Rai svolge da molto tempo, da segnalare alcune trasmissioni “storiche” sia radiofoniche che televisive con notevoli risultati di ascolti e gradimento.
Non sfugge però a nessuno l'esigenza di migliorare, ottimizzare e adeguare un modello produttivo ed editoriale che non ha certo brillato per efficienza e qualità.
Inutile e forviante discutere sulle responsabilità, il tema è invece come non smontare ma anzi rilanciare un asset fondamentale per il servizio pubblico.
Impensabile per la Rai abbandonare la produzione internazionale e non comunicare la realtà ed identità Italiana sia ai Paesi del bacino del mediterraneo, con la chiusura di Rai Med, sia al resto del mondo, dove i nostri concittadini migrati attendono giusta attenzione. Alla luce di questo si ritiene possibile un confronto sulla riconsiderazione dell’offerta internazionale, distribuita su tutta l’offerta digitale della Rai, fermo restando la contemporaneità della discussione per giungere ad una adeguata collocazione (distaccamento) e salvaguardia delle professionalità attualmente impegnate su Rai Italia, in attesa che il C.d.A. approvi i nuovi canali per l’estero (All News e Made in Italy).
- Completano il ragionamento sull'asset internazionale gli uffici di corrispondenza.
Anche su questo c'è la disponibilità a ragionare di modifica dei modelli, della riduzione dei costi relativi alle strutture, c’è la disponibilità all'accompagnamento morbido dei lavoratori considerati in eccesso (soprattutto in conseguenza della riduzione dei Corrispondenti) verso una nuova occupazione, mentre c’e’ disaccordo nell'abbandono di alcune aree strategiche del mondo, solo per ipotetici risparmi, 2 fra tutte, Russia e India.
Di difficile comprensione anche, la chiusura drastica di Rai Corporation proprio nell'anno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, anno in cui i risparmi ottenibili con l’assegnazione del servizio ad Agenzie esterne non sarebbero sostanziali, dato l’aumento di lavoro da svolgere fino a novembre. Su questo punto il Sindacato ha ottenuto dalla controparte aziendale l’impegno a formulare ai lavoratori di RAI Corporation, una offerta di ricollocazione lavorativa in RAI.
Alla luce dell’affermazione della riduzione del numero dei corrispondenti e della loro ricollocazione geografica, il sindacato propone che quest’anno di transizione possa e debba essere utilizzato per impostare il futuro della presenza Rai negli Stati Uniti, non più “ombelico del mondo” ma ben presidiati con 3 Corrispondenti.
- È doveroso procedere rapidamente al rinnovo del contratto, 25 mesi di vacanza pesano enormemente sui redditi da lavoro, soprattutto in una fase di crisi e di aumento di tasse e inflazione,.
Vanno trovate le risorse necessarie a tale impegno. I lavoratori hanno contribuito in maniera determinante alla riduzione dei costi e all'incremento della produttività, colmando scelte sbagliate e buchi organizzativi, non è immaginabile raggiungere il pareggio di bilancio sottraendo 60 milioni dalle tasche dei lavoratori senza considerare la pendenza contrattuale. Su questo tema ed in particolare sulla congruità delle risorse economiche messe in campo per il rinnovo del CCNL nei suoi vari capitoli ( P.d.R, una-tantum di vacanza contrattuale, minimi di stipendio), il Sindacato ha ottenuto dalla RAI una dichiarazione di disponibilità che consente di riavviare la trattativa sugli aspetti di natura salariale.
Inoltre il rinnovo del CCL Rai è assolutamente fondamentale per ridurre gli sprechi e per migliorare il funzionamento dell'azienda. Rilanciamo l'idea, respinta dall'azienda nel mese di luglio 2011, di definire regole stringenti sull'utilizzo degli appalti e delle consulenze, con un impegno esigibile dal sindacato per la piena utilizzazione delle risorse interne. Disponibili anche, da subito, a riavviare, su base di concretezza, la commissione paritetica per valutare gli appalti in essere e le modalità di assegnazione, disponibili a valutare il congruo utilizzo delle consulenze.
A questo si unisce l'esigenza di reperire nuove risorse, di colmare quelle carenza in aree produttive e non solo, per proseguire una missione chiaramente definita nel contratto di servizio, questo lo si può fare, oltretutto riducendo i costi, dando la disponibilità ai sindacati di regolamentare l'apprendistato professionalizzante e con esso l'intero mercato del lavoro in Rai, acquisendo nel CCL quando descritto per punti nell'accordo del 29 luglio 2011.
Disponibili a discutere di modelli produttivi e figure professionali, nella direzione di consolidare il lavoro interno e renderlo efficiente.
Chiariamo, da subito, che per il giorno 7 febbraio Le OO.SS, hanno convocato il coordinamento nazionale unitario e che in quell'occasione le considerazioni da noi svolte in questo documento e la sintesi di quanto discusso in data 1 febbraio saranno oggetto di confronto con le delegazioni.
È chiaro che se non dovessero intervenire impegni aziendali rilevanti per la prosecuzione della discussione, per quello che abbiamo sottoscritto il 26 gennaio, le scriventi OO.SS si riterranno liberi di proseguire nelle iniziative di lotta già definite ed annunciate nel coordinamento unitario dell'11 gennaio 2012.
Il Sindacato, è convinto di aver messo in campo tutte le disponibilità possibili e, diversamente da altri soggetti aziendali, di aver seguito una linea di coerenza finalizzata alla tutela dei lavoratori.
Non si può chiedere al sindacato di essere notaio di scelte fatte senza coinvolgimento preventivo né di essere disponibile a scambi impropri tra salario, diritti e futuro dell'azienda.
Roma, 2 febbraio 2012

Le Segreterie Nazionali
SLC – CGIL , FISTEL- CISL, UGL – Telecomunicazioni, SNATER , LIBERSIND. CONF. SAL