SLC CGIL Nazionale

giovedì 29 aprile 2010

Comunicato stampa SLC (29.04.2010)



COMUNICATO STAMPA


La Rai ha ripristinato l’incontro con i sindacati fissandolo per il 4 maggio.
"Evidentemente la Rai si è resa conto dell’errore di non voler più tenere l’incontro con le organizzazioni sindacali." Così una nota della segreteria nazionale Slc/Cgil.
"Il patrimonio dei “nostri” temi, non soltanto il PdR - prosegue la nota - sembrano essere divenuti temi comuni per tutte le organizzazioni sindacali, anche grazie alla mobilitazione dei lavoratori."
"Il ripristino dell’incontro, conseguente al nostro comunicato di ieri, dimostra che anche l'azienda si rende conto dell'impasse gestionale che vive. Non ci sono più alibi o tempo da perdere: molti territori hanno già avviato le procedure per lo sciopero. In assenza di risposte adeguate dal management, lo sciopero non potrebbe essere che generale."
"Se qualcuno pensa che attraverso un semplice spostamento di data possa evitare la pressione della presenza dei lavoratori si sbaglia - conclude il comunicato. Il 4 maggio organizzeremo un presidio a Viale Mazzini o in qualsiasi luogo in cui si svolga l’incontro: è un semplice atto di democrazia e trasparenza.”

Roma, 29 Aprile 2010


Comunicato Slc - Snater (28.04.2010)



COMUNICATO

Slc Cgil, Snater ritengono grave l’atto compiuto dalla Rai di far saltare l’incontro previsto per giovedì 29 aprile, motivato dal “timore” che potessero proseguire le manifestazioni spontanee dei lavoratori che hanno in questi giorni agitato Viale Mazzini.
In quell’occasione si sarebbe dovuto discutere del quantitativo del Premio di Risultato e non solo.
Le iniziative e le proteste dei lavoratori della Rai, culminate il giorno 23 aprile in una assemblea unitaria, con più di 500 persone presenti, avevano chiesto ai sindacati di spingere per una discussione col Direttore Generale sul Piano Industriale.
In quell’occasione i lavoratori si erano dichiarati più preoccupati per la gestione ed il futuro dell’azienda che non per il pagamento del Pdr.
Le OO.SS ritengono che il mancato Premio è solo la punta dell’iceberg delle scelte sbagliate degli ultimi mesi.
Le lavoratrici ed i lavoratori della Rai hanno sacrificato nel tempo parte del recupero sull’inflazione, è dal 2005 che il costo del lavoro è praticamente fermo, mentre sprechi e incarichi dirigenziali si moltiplicano, a questo bisogna dire chiaramente: BASTA!
Solo attraverso il pieno impiego dei lavoratori interni ed il recupero degli organici per tutte le realtà oggi in sofferenza, una maggiore attenzione al lavoro, alla formazione, alla riduzione dei costi, si può evitare di finire come Alitalia.
Solo attraverso l’azione solidale nei confronti dei precari e dei lavoratori in appalto, oggi spesso sottopagati e per questo in concorrenza con i nostri, si può ricostruire quella filiera produttiva necessaria per immaginare il futuro del servizio pubblico.
Vanno assolutamente regolati gli appalti e aperto il tavolo per il rinnovo contrattuale.
Bisogna modificare la struttura del Pdr, consentendo così anche in fasi economiche complicate di avere per i lavoratori riconosciuto lo sforzo produttivo.
Per tutto questo abbiamo richiesto un’altra assemblea generale, giovedì 29 alle ore 16.30, per richiedere all’ azienda, insieme ai lavoratori riuniti in assemblea, di ripristinare l’incontro e porre le basi di un confronto che comprenda tutti gli argomenti più volte sollevati.
Le scriventi OO.SS hanno proposto a tutte le altre organizzazioni di condividere tale appuntamento, così come convenuto al termine dell’assemblea del 23 aprile. Evidentemente ciò non è stato possibile, ma per quanto ci riguarda ribadiamo la nostra volontà e disponibilità unitaria.
Le OO.SS. aggiungono che nelle assemblee che si stanno svolgendo in queste ore si decideranno le iniziative da intraprendere nel caso l’azienda non ripristini l’incontro, e nel caso le risposte non siano adeguate al momento complesso che vive la Rai.

Roma, 28 aprile 2010
Slc Cgil Snater


mercoledì 28 aprile 2010

Comunicato Stampa Segreteria nazionale Slc Cgil




Slc Cgil ritiene grave l’atto compiuto dalla Rai di far saltare l’incontro previsto per giovedì 29 aprile, motivato dal “timore” che potessero proseguire le agitazioni spontanee dei lavoratori che hanno in questi giorni agitato Viale Mazzini.
In quell’occasione si sarebbe dovuto discutere del quantitativo del Premio di Risultato e non solo.
Le iniziative e le proteste dei lavoratori della Rai, culminate il giorno 23 aprile in una assemblea unitaria, con più di 500 persone presenti, aveva chiesto ai sindacati di spingere per una discussione col Direttore Generale sul Piano Industriale.
In quell’occasione i lavoratori si erano dichiarati più preoccupati per la gestione ed il futuro dell’azienda che per il pagamento del Pdr.
Slc/Cgil dichiara che il mancato pagamento del Premio è solo la punta dell’iceberg delle scelte sbagliate degli ultimi mesi.
Per questo è convocata un’altra assemblea generale, per richiedere all’azienda, insieme ai lavoratori riuniti in assemblea, di ripristinare l’incontro e porre le basi di un confronto che comprenda tutti gli argomenti più volte sollevati.
Nelle assemblee che si stanno svolgendo in queste ore, si decideranno le iniziative da intraprendere nel caso l’azienda non ripristini l’incontro, e nel caso le risposte non siano adeguate al momento complesso che vive la Rai.


Slc Cgil Nazionale


Indizione Assemblea per il 28 aprile 2010

Assemblea Generale

Roma, 28 aprile 2010

Spett.le Direzione Risorse Umane,
Relazioni Industriali Rai
c.a. Avv. L. Meloni
Dr. M. Anastasia
Dr.ssa S. Pennarola

Le scriventi OO.SS. vi comunicano, cosi come previsto, l’indizione di un’assemblea per il giorno 29 aprile 2010. A tal fine vi si chiede la disponibilità della sala mensa della sede di Viale Mazzini, dalle ore 16.30 alle ore 18.00, comprendendo nell’indizione di assemblea le unità produttive di:
Mazzini, Asiago, Teulada, Borgo Sant’Angelo, Boezzio, Rai e Consociate.

Distinti Saluti
Slc Cgil Nazionale
Alessio de Luca
Snater
Piero Pellegrino

Lettera aperta su pdr



Care colleghe e colleghi,
la sciagurata ipotesi che la Rai paghi il premio di risultato ai soli giornalisti e dirigenti è uno dei tanti segnali del declino di questa Azienda, ma è anche la goccia che fa traboccare il vaso.
Giornalisti e dirigenti non devono accettarlo.
A Roma e Milano ci sono in questi giorni assemblee permanenti e proteste spontanee. Centinaia di lavoratori hanno firmato una lettera aperta al Direttore Generale e al Presidente della Rai (che potete leggere qui di fianco).
Le RSU dei Centri di produzione si stanno organizzando.
Forse è giunto il momento di svegliarci tutti e di unire TUTTE le forze (tutte le categorie professionali e tutte le sigle sindacali) per evitare che la Rai precipiti nel baratro.
Prima che sia troppo tardi.


Roma 23 aprile 2010


Franco Simonetti Tg3
Alessandra Carli Tg3
Alessandro Antinelli Raisport
Alessandro Forti Raisport
Armando Palanza Raisport
Carlo Bufacchi Raisport
Carlo Paris Raisport
Chiara Rossotto Tg3
Chicco Testa Raisport
Elisabetta Caporale Raisport
Elisabetta Margonari Tg3
Elisabetta Santon Tgr
Filippo Nanni Tg3
Floriana Bertelli Tg3
Francesca Capovani Tg3
Francesco D’Ayala Tg3
Giacomo Capuano Raisport
Giampiero Manocchia Raisport
Gigi Cavone Raisport
Giorgio Galleano Tg3
Giorgio Vergato Tg3
Giovanni Occhiello Tgr
Guido Torlai Rainews
Laura Terzani Tg3
Lucia Goracci Tg3
Maddalena Bolognini Tg3
Margherita Ferrandino Tg3
Maria Cuffaro Tg3
Maria Grazia Fiorani Tg3
Paolo Ciotti Rainews
Patrizia Rubino Raisport
Riccardo Chartroux Tg3
Riccardo Lambertini Padovani Raisport
Roberta Serdoz Tg3
Stefano Pizzetti Tg3
Stefano Cardinali Raisport
Vincenzo Perone Tgr


(Tutti sono d’accordo con la proposta di Chiara Rossotto di dividere il premio di risultato con tutte le categorie professionali).


martedì 27 aprile 2010

Comunicato Rsu Rai Milano (26.04.2010)

RAI Milano
dall’ASSEMBLEA GENERALE alla MOBILITAZIONE GENERALE:
impressioni e proposte

È sotto gli occhi di tutti il controverso periodo che la RAI sta attraversando, un periodo problematico dal punto di vista industriale, editoriale, tecnologico. Non passa giorno che non venga messo in discussione la principale missione di questa Azienda: il Servizio Pubblico.
Di fronte a questo stato di cose, l’Assemblea Generale è servita per informare i lavoratori, e nello stesso tempo cercare delle risposte alle domande importanti che da molto tempo ci stiamo ponendo riguardo alla sopravvivenza della RAI.
Al momento di risposte non ce ne sono e per due motivi essenziali: la RAI è in uno stato economico-finanziario decisamente preoccupante e le relazioni Azienda-Sindacato sono praticamente inesistenti, sia a livello nazionale che a livello locale se parliamo di Milano. Con tutte le buone intenzioni da parte dei sindacati e, soprattutto, dei lavoratori, risulta ormai evidente l’assenza di strategie della “governance” aziendale nel definire un piano di sviluppo capace di affrontare la crisi in atto.
Visto da Milano, l’ultimo incontro con la delegazione aziendale, avvenuto giovedì 15 aprile, ha messo in evidenza la “paralisi” e l’impossibilità della RAI ad affrontare degnamente un tavolo di confronto sindacale con la RSU RAI Milano, tanto da ritrattare le proprie decisioni sottoscritte in accordi precedenti.
Questo comportamento, al limite dell’insolenza, ha portato alla rottura delle trattative, e la responsabilità è da ritenersi completamente a carico dell’Azienda.
Non basterebbero due pagine per elencare e spiegare le motivazioni addotte. È sufficiente elencare per titoli citando anche il comunicato della RSU del 16 aprile:
- investimenti tecnologici più volte dichiarati, promessi, messi a bilancio, imandati e poi spariti;
- una negativa politica delle assunzioni, del turnover, del reperimento del personale mediante selezione, di incremento dei TD per ragioni tecnicoorganizzative;
- una mancata valorizzazione delle risorse umane e il forte timore di riduzione, dismissione, esternalizzazione di alcuni settori produttivi e no dell’Azienda;
- i “mutevoli” e dimenticati problemi connessi a tutta una serie di settori partendo da quello impiegatizio, passando per quelli delle Riprese Esterne e degli Studi, per finire a quelli della Radiofonia.
Problematiche da sanare che, sistematicamente per una ragione o per l’altra, non trovano soluzione.
Tornando a parlare della RAI in generale, evidenziamo molte “crepe" nell’edificio aziendale. La più evidente che ha fatto scattare l’interesse e la coesione dei lavoratori è la mancata erogazione del premio di risultato (PdR). Basterebbe ricordare la rassegna stampa del giorno dopo dove alcuni articoli hanno raccontato l’autoconvocazione dei 500 lavoratori nel palazzo direzionale di Viale Mazzini.
Argomento sì molto concreto ma, se vogliamo utilizzare una metafora, è la cosiddetta “punta dell’iceberg”. Questo significa che il 90% del problema rimane sommerso e, quindi, estremamente pericoloso.
È fortemente auspicabile che questo momento di catarsi si tramuti in qualcosa
di consistente e ci porti a costruire un progetto concreto che coinvolga tutti i lavoratori.
Tutto ciò indipendentemente dall’erogazione del PdR. È assolutamente necessario non farsi condizionare da questo aspetto perché è un falso obiettivo: una volta risolta la questione del premio, tutto il resto continuerà ad essere tale. E, quindi, anche il malgoverno della RAI, le responsabilità oggettive dello stato in cui versa,
fuori da quelli che sono i reali problemi che stanno all’origine: l’ingerenza continua e spregiudicata della politica dei partiti, una legge che ha destabilizzato ulteriormente la struttura del governo dell’Azienda, il mercato televisivo in fortissimo cambiamento ed estremamente affamato di risorse economiche e finanziarie, l’impossibilità di controllare concretamente dove sono gli sprechi, una politica editoriale totalmente sbilanciata a favore delle Società di Produzione esterne, un mercato del lavoro sostenuto da un quadro normativo complesso e spesso molto interpretativo che, di fatto, divide il fronte dei lavoratori perché, come succede per gli appalti, quando si è nella condizione di precarietà (ne sanno qualcosa anche i nostri TD) è facile essere sotto il giogo del ricatto.
LE ASSEMBLEE GENERALI di Milano hanno prodotto le seguenti proposte:
- definire una serie di eventi che permettano di rendere visibile esternamente il
disagio dei lavoratori della RAI, sollecitando l’interesse dei mass-media e dell’opinione pubblica;
- costruire un percorso comune di rivendicazione con i giornalisti (Usigrai);
- costituire il “Comitato di Crisi” come se fosse una cabina di regia per rendere operative le varie azioni di lotta e/o di manifestazioni di interesse pubblico come, ad esempio, un convegno. Per elevare il livello organizzativo e rappresentativo del “Comitato di Crisi” dovremmo includere le Segreterie territoriali e, sarebbe auspicabile, anche con figure rappresentative di supporto
della società civile che credono ancora alla RAI come il Servizio Pubblico per eccellenza;
- ricostruire il senso di appartenenza fra tutti i lavoratori della RAI rendendo il
tutto visibile (per esempio con gadget e t-shirt) e, anche, con la presenza esplicita sul territorio di presidi temporanei;
- cercare di coinvolgere anche le altre Sedi della RAI;
- fare pressione sulle Segreterie Nazionali affinché si attivino per arrivare ad un percorso condiviso.
E’ fondamentale che NON VI SIA una platea di lavoratori che attendono passivamente i risultati di queste iniziative; se accettiamo l’idea del “Comitato di Crisi” come di una cabina di regia in grado di realizzare dei progetti, è dunque imprescindibile che i singoli lavoratori aderiscano alle decisioni prese all’interno di questo organismo, naturalmente previa discussione ed illustrazione delle iniziative stesse. L’obiettivo è sempre lo stesso: fare uscire la situazione RAI allo scoperto, liberandola da quel denso velo di omertà che in Italia sembra spesso accompagnare i tentativi di smantellamento delle aziende, alimentato il più delle volte dal silenzio impotente di chi vi lavora.

RSU RAI MILANO
sito internet: www.rsuraimilano.it
e-mail: mail@rsuraimilano.it

venerdì 23 aprile 2010

Comunicato unitario (23.04.2010)



COMUNICATO


Il 22 aprile 2010, le OO.SS. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil.com Uil, Ugl Tlc, Snater, Libersind Confsal si sono incontrate con la Rai per discutere sulla possibile erogazione del Premio di Risultato e della condizione economica dell’azienda.

L’azienda ci ha esposto il mancato raggiungimento del Mol, parametro unico per il pagamento del Premio.

La somma da raggiungere era di 809 milioni di euro, il risultato è stato di 685 milioni.

Secondo l’azienda il mancato risultato è da individuarsi nei mancati introiti pubblicitari e nell’aumento dell’evasione del canone.

In relazione alle richieste sindacali l’azienda si è resta disponibile a pagare una somma a compensazione del mancato Pdr. Tale somma sarà contrattata in un incontro che sarà programmato entro la prossima settimana.

Da parte loro le OO.SS., hanno richiesto sulla specifica questione Pdr, l’intera somma del premio. Hanno inoltre avanzato l’esigenza di modificare la struttura di tale istituto. Tale richiesta nasce dalla considerazione che nulla della crisi aziendale è addebitabile ai lavoratori Rai. Che gli sperperi, le scelte industriali sbagliate: rinuncia al Contratto con Sky, proliferare degli appalti, scelte editoriali discutibili, moltiplicazione di dirigenti, sono tutte addebitabili alla gestione dell’attuale direzione.

Tale condizione non può essere sopportata, l’azienda, anche per voce dei responsabili delle relazioni industriali, e le dichiarazioni pubbliche di L. Flussi, indica il rischio di una crisi irreversibile e la necessità di ridurre i costi, ma non fa niente per correggere le sue scelte sbagliate.

È dimostrabile che il costo del lavoro è sostanzialmente stabile dal 2005, è quindi evidente che il sindacato ed i lavoratori si sono assunti appieno le loro responsabilità per salvaguardare la Rai ed il servizio pubblico. Stessa cosa non si può dire per chi dirige l’azienda. Per questo le OO.SS. non si possono accontentare di una semplice somma premiante per i dipendenti, è necessario da subito concordare incontri puntuali e risolutivi su:

- Piano Industriale, alla presenza del Direttore Generale;

- Definizione di criteri chiari sull’utilizzo degli appalti al fine di evitare ogni abuso e attivazione di strumenti di controllo puntuale.

- L’aggiornamento dell’Accordo sui Tempi Determinati;

- Modifica della struttura del Pdr.

Le OO.SS.a seguire hanno incontrato lavoratrici e lavoratori, che hanno sostenuto la trattativa con la loro presenza e con un corteo nei corridoi di viale Mazzini, spiegando loro l’andamento della trattativa e ringraziandoli per il loro determinante apporto.

Tale iniziativa, insieme alle altre iniziative intraprese sugli altri territori, deve accompagnare la fase complessa che si sta affrontando. Solo con la partecipazione delle lavoratrici ed i lavoratori le organizzazioni sindacali saranno in grado di ottenere risultati che rispondano ai loro bisogni.


Roma, 23 aprile 2010
Slc Cgil Fistel Cisl Uil.com Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind Confsal


mercoledì 21 aprile 2010

Comunicato Rsu Rai - Area di staff Roma DG - Cgil, Cisl, Uil, Snater, Ugl, Libersind (19.04.2010)



Adesione del 100% allo sciopero da parte dei lavoratori delle centrali elettriche dei CPTV di Roma

Tutte le componenti dell’RSU/DG esprimono la più viva soddisfazione per la piena riuscita dello sciopero, a cui hanno aderito tutti i lavoratori delle Centrali elettriche dei CPTV di Roma.
Le Organizzazioni Sindacali sono fiduciose che questa manifestazione di compattezza dei lavoratori, possa fare da viatico a una presa di coscienza, da parte dell’azienda, che porti a rivedere le proprie posizioni sull’esternalizzazione della Centrale elettrica della Dear.
Si vuole al contempo esprimere una forte critica al comportamento aziendale che a pochi giorni dallo sciopero ha modificato l’orario del personale della Dear con una turnazione che mai era stata adottata di domenica. Tutto ciò senza consultarsi con L’RSU, contravvenendo, quindi, a quanto previsto dalle relazioni industriali.
La partecipazione massiccia allo sciopero evidenzia la volontà dei lavoratori di mettere in campo soluzioni alternative a quelle dell’outsourcing di un settore cosi strategico dell’azienda. Nessuna spiegazione di natura razionale può giustificare come si possano spendere centinaia di migliaia di euro per un appalto che priverebbe la RAI di risorse interne importanti, a fronte del reintegro delle pochissime unità mancanti che nel corso degli anni non sono state sostituite.
Il sindacato è disponibile alla riapertura di una trattativa che rivaluti l’intera situazione delle centrali. Laddove questa trattativa non andasse a buon fine l’RSU è pronta a mettere in campo ulteriori iniziative, che questa volta coinvolgeranno anche il CPRF.


Roma, 19 aprile 2010


sabato 17 aprile 2010

Comunicato Slc Cgil nazionale (16.04.2010)



La Rai si difende
tutelando la dignità dei suoi lavoratori

Le lavoratrici ed i lavoratori della Rai stanno pagando colpe non loro, ultimo esempio il mancato raggiungimento del Mol e di conseguenza la possibilità di non vedersi riconosciuto il Premio di Risultato.
Ormai da lungo tempo non si riescono a trovare luoghi del confronto reali, luoghi idonei a risolvere problemi che si stanno sedimentando. Il rischio di trovarci tra qualche mese nella situazione già vista in Alitalia è sempre più forte, anche le ricette che qualcuno in azienda sponsorizza, (esternalizzazioni, appalti, “disimpegno produttivo”) ricordano quella brutta storia. Già durante la trattativa sul CCL, la sola Slc, evidenziava nelle assemblee la situazione drammatica dei conti economici dell’azienda e la pessima gestione del nuovo Direttore Generale. Forse in quell’occasione il risultato contrattuale ha distratto tutti dal vero problema, allentando di fatto la tensione e i timori di tracollo che oggi si ripropongono più forti.
Slc e pochi altri affermavano la follia di abbandonare il contratto con Sky, e criticavano la raffazzonata politica industriale e il moltiplicarsi di nomine e sprechi.
I nostri ragionamenti trovano amara conferma nelle parole di Luciano Flussi al Congresso dell’Usigrai in svolgimento a Salso Maggiore Terme: “scelte dolorose e tagli dolorosi”.
Lo sciopero delle centrali elettriche su Roma (18 aprile), è una prima risposta ad una scelta industriale che si esplica in esternalizzazioni e appalti onerosi e inspiegabili. La storia di Alitalia ci insegna che la riduzione del costo del lavoro, la diminuzione dell’impegno produttivo interno, l’abdicare al proprio ruolo di un gruppo dirigente non possono essere la soluzione ma solo l’ultimo passo verso il fallimento.
Per questo Slc, partendo già da lunedì 19, promuoverà in tutte le sedi assemblee per confrontarsi con i lavoratori.
Le molte energie che si stanno mettendo in campo devono trovare un punto di sintesi, ci sentiamo di chiedere anche alle altre organizzazioni sindacali di impegnarsi per ritrovare con i lavoratori quella sintonia necessaria per mettere in campo iniziative forti. Insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori si dovrà decidere come rispondere alle politiche industriali della Rai.
Ci sono tanti impegni da affrontare, crediamo però che il primo deve essere quello di mantenere in vita la Rai con il suo ruolo di servizio pubblico.


Roma, 16 aprile 2010
Slc Cgil Nazionale



giovedì 8 aprile 2010

Comunicato Segreteria Slc Cgil nazionale (8.4.2010)



COMUNICATO


La recente denuncia dei lavoratori dei broadcasters sulle condizioni di lavoro per “L’isola dei famosi” conferma tutti i nostri dubbi sulla qualità e quantità degli appalti in Rai.
È insopportabile che, attraverso l’utilizzo di appalti e subappalti, si consegnino i lavoratori a condizioni di lavoro ottocentesche.
Con il metodo adottato dall’azienda, mancanza assoluta di comunicazione della condizione di lavoro negli appalti alle organizzazioni sindacali, si lascia campo libero a chi scarica tutti i costi del disagio, della sicurezza sulle maestranze.
È una vera provocazione che un programma chiamato L’Isola dei Famosi, format Magnolia che descrive passo passo le sofferenze di gente ben pagata e con grandi aspettative oscuri completamente le condizioni dei lavoratori.
Basta leggere l’articolo dell’espresso del 30 marzo, intitolato a ragione “L'isola dei lavori forzati”, per rendersi conto che c’è da parte del servizio pubblico l’oscuramento del mondo reale. Professionalità, capacità, inventiva vengono ripagati con bassi salari e rischi per la salute.
La Rai come molti altri committenti lascia mano libera all’appaltatore senza preoccuparsi di come i suoi soldi vengono impiegati e delle condizioni di lavoro.
Riteniamo peraltro che anche in altre aziende, grandi e piccole, scarsa sia l’attenzione alle condizioni dei lavoratori in appalto e al controllo che non si verifichino subappalti non leciti. L’unico criterio sembra essere il “massimo ribasso”, in spregio dei diritti di chi lavora e delle norme contrattuali.
Slc più volte ha portato esempi alle aziende di appalti irregolari, o con condizioni di lavoro insostenibili.
Più volte ha ribadito l’importanza che a un pieno utilizzo delle capacità produttive interne delle imprese televisive si affianchi una gestione degli appalti trasparente, rispettosa dei diritti di chi ci lavora, ma ha trovato scarsa disponibilità alla risoluzione dei problemi.
Evidentemente solo l’iniziativa dei lavoratori e una fase duramente vertenziale può convincere la Rai e le altre società del settore a inserire nei prossimi contratti elementi di chiarezza sugli appalti.
La questione appalti e lavoro in Rai, così come nell’insieme del settore è uno dei punti qualificanti dell’iniziativa sindacale,che richiede di costruire la solidarietà tra lavoratori per rivendicare pari dignità tra maestranze, indipendentemente dalle società che li impiegano.

Roma, 8 aprile 2010
La Segreteria Nazionale


mercoledì 7 aprile 2010

18 aprile 2010: sciopero del personale delle centrali elettriche di Roa



18 aprile 2010

SCIOPERO

DEL PERSONALE DELLE

CENTRALI ELETTRICHE DI ROMA


CONTRO L’ESTERNALIZZAZIONE DELLA CENTRALE DEAR


L’RSU/DG di Roma visto il fallimento dei tentativi di conciliazione esperiti con l’Azienda, rimasta ferma nella decisione di esternalizzare la centrale elettrica della Dear, proclama il:

Primo sciopero del personale RAI prestante servizio nelle Centrali Elettriche RAI presenti nel Comune di Roma per il giorno 18 aprile 2010.

Lo sciopero avverrà con le seguenti modalità: quattro ore di astensione a fine orario di lavoro per ciascun lavoratore prestante servizio alle Centrali Elettriche RAI di Roma.


Roma, 6 aprile 2010


L'onda di Facebook non molla Minzolini



"Sul Tg1 vogliamo risposte dalla Rai"

SARANNO di nuovo ai cancelli della Rai. Per "scalfire l'arroganza del potere". E per chiedere, ancora una volta, la rettifica per le notizie false date dal Tg1 del 26 febbraio sul Caso Mills. L'appuntamento è per sabato alle 11 all'ingresso della Rai in Viale Mazzini. Loro sono 'La valigia Blu', movimento nato da 'La dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini', 196mila adesioni su Facebook in un mese e mezzo. Per ricordare, alla testata diretta da Augusto Minzolini, che "prescrizione non è assoluzione". Tra gli obiettivi: mettere in discussione la lottizzazione della televisione di stato. "Vogliamo che la Rai sia libera dai partiti e garante del pluralismo".

L'annuncio della mobilitazione è stato dato con una lettera che Arianna Ciccone, responsabile de 'La Valigia Blù e anima del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, ha inviato al presidente della Rai Paolo Garimberti. Vi si legge: "Più volte vi abbiamo scritto via mail e cercato al telefono. Chiedendo di essere ricevuti o di avere una risposta. Ma ci ha avvolto solo uno stupefacente silenzio misto a indifferenza". Nella lettera la Ciccone rievoca la giornata del 5 marzo, quando è stata ricevuta in Rai. "La posizione del dott. Paglia - responsabile delle relazioni esterne Rai - è stata: la notizia corretta è stata data successivamente. Ma come può capire non basta dare la notizia correttamente. Bisognava fare riferimento all'errore e magari scusarsi con i telespettatori".

Ad oggi l'impegno di 'Valigia Blù si spinge oltre la richiesta di rettifica. "Sappiamo benissimo, a questo punto, che la rettifica non verrà mai più data", scrive la Ciccone. "Ma quello che non riusciamo ad accettare è il vostro silenzio nei nostri confronti. Nè lei nè Zavoli nè il direttore Minzolini avete ritenuto opportuno degnare 196mila cittadini di una risposta. Perché? 196mila cittadini non valgono niente? Non sono niente? Non hanno diritto a essere presi in considerazione?". E ancora: "Quello che sta avvenendo alla Rai ci preoccupa molto. La nostra lotta è il simbolo di una richiesta sempre più pressante da parte dei cittadini: una Rai e un'informazione pubblica libera dai partiti e che sia garanzia di tutti i cittadini. E dia spazio alla pluralità delle voci. Sempre".

Poi l'annuncio della manifestazione: "Non servirà a niente, vista l'arroganza con cui il potere continua a trattarci, ma sabato 10 aprile alle ore 11.00 saremo di nuovo a Roma. E altre persone simbolicamente davanti ad altre sedi Rai regionali. Per dirvi che esistiamo. Che non assisteremo alla morte lenta della Rai senza fare niente". Un annuncio che si conclude con una proposta: "Vogliamo una Tv pubblica modello BBC. Destra, sinistra e centro stanno distruggendo la (ex?) più grande azienda culturale del paese".

Nelle ultime ore 'Valigia Blù ha pubblicato online il proprio manifesto. Che oltre alla lettera di Arianna Ciccone a Garimberti, contiene un articolo di Giovanna Zucconi sulla 'curà delle parole: "Nulla è più rivoluzionario, oggi, che rispettare le parole. Riprendiamocele, le parole, maneggiamole con cautela, brandiamole con il rispetto che meritano. Che meritiamo". Perché "prescrizione non è assoluzione" non è solo una questione terminologica.

di Carmine Saviano
Fonte: http://www.repubblica.it

martedì 6 aprile 2010

Comunicato Slc Cgil Roma e Lazio (2.4.2010)



Quanto è accaduto nella testata giornalistica RAI/TG1 rende ancor più evidente, dopo la soppressione dei talk show politici in campagna elettorale, la volontà dell’azienda e soprattutto delle forze politiche di governo, di avere l’informazione del servizio pubblico radio televisivo completamente omologata.

Nell’esprimere solidarietà verso i giornalisti e le giornaliste rimossi dalla conduzione dei TG1 dal direttore della testata, con una decisione che assume i connotati di una ritorsione, vogliamo denunciare che quanto è accaduto e sta accadendo è un grave attacco alla libertà d’informazione, ma è anche un incommensurabile danno per l’immagine della RAI e fa pensare ad un’azione programmata di RIDIMENSIONAMENTO e RIDEFINIZIONE dell’Azienda Editoriale di Produzione Televisiva che è stata protagonista dello sviluppo culturale, ma anche economico del nostro paese, a tutto favore del suo maggiore competitor che è Mediaset.

• La compressione delle capacità produttive dei vari Centri e Sedi (con appalti ed esternalizzazioni delle produzioni, anche non d’informazione)
• Lo sperpero di risorse economiche determinata da scelte che hanno prodotto mancati introiti e da dubbi incarichi
• La cancellazione, per un lungo periodo, di programmi con alti ascolti che hanno prodotto una diminuzione degli spettatori certificati e della credibilità
• I mancati investimenti in tecnologia e personale

stanno portando l’Azienda verso una lenta agonia e, fra le lavoratrici e i lavoratori Rai, si fa sempre più forte la convinzione che il management della Rai stia andando contro gli interessi dell’azienda e, quindi, del paese e dei lavoratori.

Facciamo appello a tutte le lavoratrici e i lavoratori e a tutte le organizzazioni sindacali, affinché si organizzi una risposta forte ed efficace, capace di riportare chi ne ha la responsabilità a difendere quest’azienda, questo patrimonio comune che rischia di andare distrutto per l’interesse di pochi.


Roma, 2 aprile 2010
SLC CGIL ROMA E LAZIO


lunedì 5 aprile 2010

Comunicato Delegati Assemblea Craipi Slc Cgil (1.4.2010)



Comunicato CRAIPI


Lo scorso 24 marzo si è tenuta, per iniziativa del nuovo Consiglio di Amministrazione, l’Assemblea dei delegati con, all’ordine del giorno, la presentazione dei nuovi organi amministrativi e di controllo e alcune comunicazioni del Presidente.

Alla presenza dei consiglieri (assenti giustificati Annalisa Desario di CGIL ed Eugenio Barbera dello SNATER) e del Collegio dei Revisori, il presidente, avv. Franco Boccia, ha illustrato le linee guida che il Consiglio di Amministrazione intende seguire per il prossimo biennio:
  • Portafoglio finanziario. Il Consiglio di Amministrazione sta procedendo: nell’analisi delle caratteristiche economico finanziarie degli asset in portafoglio; nella ridefinizione degli indirizzi di gestione avendo come riferimento una gestione bilanciata (componente azionaria massima pari al 30%. Ai gestori verranno date indicazioni prevalentemente in termini di rischiosità massima - VAR); nella redistribuzione delle risorse tra gestori e nella riduzione dei costi;

  • Rapporto con gli iscritti. L’obiettivo da raggiungere, con il necessario supporto della RAI, è una maggiore e puntuale informazione degli iscritti e dei delegati (si è parlato di sito internet e non intranet, di comunicazioni periodiche infrannuali, di accesso alla propria posizione individuale, …). ;

  • Attuazione delle disposizioni normative. Il presidente ha dichiarato l’intenzione di voler dare attuazione alla previsione normativa che prevede la possibilità (in alcuni casi, l’obbligo) di trasformare il capitale maturato alla scadenza del rapporto lavorativo in una rendita assicurativa.

Rispondendo alle numerose domande dei delegati, il presidente ha ulteriormente chiarito le linee guida enunciate, come segue:
  • passaggio dalla gestione DIRETTA a quella INDIRETTA delle risorse finanziarie. Non si tratta di alcuna decisione di ESTERNALIZZAZIONE quanto, piuttosto, di un processo di adeguamento alla normativa previdenziale che impone, entro il 2012, l’assegnazione delle risorse a soggetti qualificati da individuare attraverso forme selettive e trasparenti e da contrattualizzare mediante apposite convenzioni. L’affidamento progressivo a operatori esterni permetterà al Consiglio di Amministrazione di concentrarsi prevalentemente sulle attività di indirizzo e controllo;

  • distribuzione tendenzialmente equanime delle risorse finanziarie tra i diversi soggetti investitori. Ci risulta che attualmente un gestore (Generali) gestisca un patrimonio superiore alla somma di quello degli altri 3 gestori (Gruppo Intesa-SanPaolo, Allianz-Ras, Gruppo Unicredit);

  • predisposizione di un progetto di bilancio che soddisfi pienamente le esigenze informative dei delegati e associati. Il presidente ha comunicato la volontà di confrontarsi con i delegati sull’impostazione del bilancio 2009, senza peraltro fornire anticipazioni sui rendimenti maturati;

  • introduzione del multicomparto subordinatamente alla risoluzione dei molteplici problemi esistenti (aggiornamento statuto, vincoli posti dalla natura degli attuali investimenti, Covip, definizione dei processi amministrativi e contabili, modulistica,…). La nostra posizione, condivisa da altre sigle sindacali, è chiara: assicurare agli iscritti la possibilità di scegliere e di muoversi tra almeno due comparti, uno garantito con rendimenti assimilabili a quelli del TFR, e uno ordinario, con profilo di rischiosità limitato;

  • massima attenzione nella gestione delle problematiche che riguardano le polizze assicurative in portafoglio. Le dichiarazioni rilasciate confermano le nostre preoccupazioni sull’inopportunità di tale forma d’investimento e sulla necessità di valutare i vantaggi di riscatti o sospensione dei premi;

  • predisposizione del bilancio tecnico del fondo al 31 dicembre 2009 (il bilancio tecnico è l’analisi degli aderenti - età, prospettive di pensionamento, ... - necessario per una mirata politica di investimenti).

Da ultimo, il presidente:

  • ha ricordato che la figura di Direttore Generale non è prevista dallo Statuto CRAIPI e che le risorse attualmente dedicate sono adeguate ad assicurare il corretto funzionamento amministrativo del Fondo;

  • si è dichiarato non disponibile ad accogliere la richiesta di un incontro dei delegati con i gestori finanziari;

  • non si è pronunciato in merito alla richiesta di assicurare ai delegati l’accesso alla documentazione amministrativa.

  • Coerentemente con quanto affermato e scritto in passato, abbiamo ribadito che:

  • requisiti indispensabili del prossimo progetto di bilancio sono la completezza delle informazioni e la predisposizione di rendiconti separati per i silenti e per gli iscritti ordinari, al fine di garantire la corretta rappresentazione economica del patrimonio e dei risultati economico-finanziari;

  • occorre assicurare un adeguato flusso informativo ai delegati e agli iscritti. Considerati i limiti dello statuto vigente, rilanciamo a tutte le parti in causa la nostra proposta di adeguamento collegiale dello statuto, la nostra costituzione, quale strada maestra per rafforzare le garanzie per iscritti e delegati.

Seppur con la prevedibile cautela, il presidente ha fatto dichiarazioni importanti e nuove. Ci auguriamo che alle parole seguano i fatti.


Roma, 1 aprile 2010
I Delegati Slc CGIL della CRAIPI