SLC CGIL Nazionale

sabato 26 febbraio 2011

Comunicato incontro 22-23 feb 2011 (Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind Confsal)



COMUNICATO

Il 22 ed il 23 febbraio le scriventi OO.SS. hanno incontrato la Rai per discutere del Piano Industriale, del Contratto Nazionale di Lavoro, della stabilizzazione dei precari.

Tale incontro, che nasceva dalle richieste sindacali espresse con forza nello sciopero generale del 10 dicembre 2010, non ha portato al risultato auspicato.

Si è sancita l’interruzione della trattativa, in quanto, a fronte di una piena disponibilità sindacale, è venuta meno qualsiasi apertura aziendale.

Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal, non hanno ritenuto possibile proseguire nella discussione sui presupposti che l’azienda ha posto in essere, primo tra tutti un risparmio di circa 35/40 milioni di euro da mettere in campo con tagli su Contratto, Premio di Risultato, Istituti Contrattuali a fronte della rinuncia solo parziale delle esternalizzazioni.

Dalla discussione avuta in una riunione di ristretta (segreterie nazionali e azienda), in cui non sono stati approfonditi i molti temi di merito, è risultato evidente che, nonostante la volontà delle OO.SS. di ricercare soluzioni di risparmio (da ripartire equamente tra le varie realtà aziendali), non vi è stata la disponibilità aziendale per il ritiro della “cessione dell’asset infrastrutturale delle stazioni trasmittenti”, comprensivo dei lavoratori che di questi impianti si occupano. Questo alla luce della determinazione, presente nelle Linee Guida del Piano Industriale, dei vertici aziendali che hanno demandato ai Ministeri dell’Economie e Finanze e dello Sviluppo Economico (Comunicazione) la scelta della cessione degli impianti trasmittenti di Rai Way.
Tale procedura esautorando di fatto il tavolo sindacale, degli elementi necessari per salvaguardare il lavoro oltre che il perimetro produttivo, non ha permesso l’avvio della discussione, che va detto, già per la sua complessità risultava di difficile compimento.

L’azienda ha chiarito che non vi è ancora, da parte dei Ministeri, la determinazione di acconsentire al progetto presentato dal Direttore Generale e dal CDA Rai. Di contro, tale iter, che non potrà essere breve per i suoi presupposti di complessità, immobilizza l’azienda, bloccando, di fatto, la possibilità di discutere e realizzare un Piano Industriale che, se modificato da un accordo avanzato con le OO.SS., possa creare le condizioni per il rilancio della Rai.

Per quanto detto rimane forte la preoccupazione per il futuro dell’azienda, per tutti quei lavoratori che, nel Piano Industriale, vedono a rischio il proprio posto di lavoro o la propria stabilità lavorativa.

Le OO.SS. ribadiscono che lo scellerato progetto industriale che vede la riduzione del perimetro aziendale, la dismissione di importanti asset, l’esternalizzazione di aree produttive importanti non può essere la risposta ad una crisi finanziaria e gestionale.

La volontà sindacale di ricercare un giusto equilibrio tra il risparmio e l’adeguato riconoscimento del lavoro, divengono inefficaci se, da parte aziendale, manca la capacità e la volontà di produrre un equa distribuzione dello sforzo.
La sensazione è che si continui a perseguire l’ormai collaudato rituale: regalare appalti e consulenze milionarie, finanziare progetti privi di un reale valore di servizio pubblico o anche semplicemente commerciale, per giunta tentando di enfatizzare delle azzardate vie di uscita che, essendo dei palliativi, non fanno altro che spostare nel tempo il tracollo.

È chiaro che con l’interruzione da parte delle scriventi OO.SS. del tavolo di trattative, un tavolo che per stessa ammissione dell’azienda non è in grado di determinare su questioni fondamentali per la Rai (come il futuro di Rai Way), si dovrà dare vita ad una profonda riflessione.
È sempre più chiaro che per ricercare delle risposte esaustive, ed un confronto adeguato alla gravità del momento, dovranno essere investiti dalle iniziative sindacali direttamente i vertici aziendali e le Istituzioni: Commissione di Vigilanza Rai e Ministeri (questi ultimi competenti nelle loro qualità di organi di indirizzo e di controllo del Servizio Pubblico Radiotelevisivo).
Già in questi giorni si sono raccolte delle firme a sostegno di una lettera da inviare al Ministro Romani, spiegando le ragioni della contrarietà dei lavoratori di RaiWay alla Cessione dell’asset.
La lettera aperta al Ministro sarà spedita a testate nazionali per la sua pubblicazione, l’intenzione è anche quella di volantinarla sotto al Ministero dello Sviluppo Economico e quello dell’Economia per poi consegnarla con le firme allegate ai Ministri.

Alla luce di quanto detto, le scriventi per valutare e sviluppare ulteriori iniziative hanno indetto per il 2 marzo il Coordinamento Nazionale Unitario. In quell’occasione si individueranno le determinazioni con cui affrontare il complesso percorso.


Roma, 25 febbraio 2011

Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-ConfSal


Comunicato Stampa Slc Cgil, Uil.com Uil, Ugl telecomunicazioni, Snater e Libersind-Conf-Sal



La Rai così come è gestita è destinata al fallimento…

Slc Cgil, Uil.com Uil, Ugl telecomunicazioni, Snater e Libersind-Conf-Sal, oggi, dopo il previsto incontro con la Direzione delle Relazioni Industriali della Rai, presso la sede di Viale Mazzini, hanno interrotto le trattative su: Piano Industriale, Rinnovo del Contratto Nazionale e stabilizzazione dei lavoratori precari.
Temi sui quali i lavoratori Rai avevano attuato uno sciopero nazionale il 10 dicembre, con una partecipazione dell’85%.

La rottura si è realizzata per l’inadeguata risposta dei vertici aziendali.
Direttore Generale e Consiglieri di Amministrazione, alle richieste sindacali sul mantenimento del perimetro aziendale, sulle condizioni di lavoro, sugli asset fondamentali per l’azienda e sul rilancio del servizio pubblico, hanno risposto in maniera totalmente insufficiente.
Su una delle questioni centrali, la sciagurata ipotesi, già presente nel Piano Industriale, di “cedere l’asset infrastrutturale delle stazioni trasmittenti”, i vertici aziendali hanno rimesso ai Ministeri dello Sviluppo Economico (Comunicazione) e dell’Economia e Finanze, la scelta della cessione degli impianti trasmittenti di Rai Way, comprensiva dei lavoratori che si occupano della manutenzione, privando così il tavolo sindacale di uno degli elementi fondamentali della trattativa e determinando l’impossibilità di proseguire la discussione.

Questo, ovviamente, senza dimenticare l’impraticabilità della richiesta aziendale di un sacrificio economico solo delle maestranze. Proposta che non trova il giusto equilibrio con le richieste sindacali di ridurre gli sprechi, gli appalti, le consulenze, le inefficienze, i mancati investimenti propri di una gestione intollerabile

Slc Cgil, Uil.com Uil, Ugl telecomunicazioni, Snater e Libersind Conf-Sal ancora oggi, durante la trattativa, si sono dimostrate disponibili a condividere azioni di risparmio, di miglioramento della produzione e della gestione per rispondere ad una crisi industriale e finanziaria che vede una esposizione bancaria di 250 milioni di euro, un deficit di 103 milioni di euro per il 2010 (nonostante 200 milioni di risparmio, in buona parte ricavato dal costo del lavoro).

A fronte di una posizione sindacale di grande responsabilità (ovviamente da inquadrarsi in un sforzo generale diretto al risparmio), la Rai si è dimostrata incapace di impegnarsi nel cambiamento strutturale del Piano Industriale. L’azienda ha rimesso in campo, di fatto, una ipotesi che ha visto la larghissima contrarietà di operai, impiegati, quadri, giornalisti e dirigenti della Rai.

Le scriventi cinque organizzazioni sindacali, a fronte del risultato dell’incontro, per il 2 marzo 2011, organizzeranno un coordinamento nazionale unitario dei rappresentati sindacali di tutta Italia. In tale occasione si individueranno le determinazioni per il prosieguo dell’iniziativa sindacale.

martedì 22 febbraio 2011

Relazione incontro Segreterie regionali: "RAI TECHE PRODUZIONE"



Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil Ugl-Telecomunicazioni Snater Libersind-Confsal
Comunicato su Incontro del 14.02.2011

In data 14.02.2011 si sono incontrate le segreterie regionali di CGIL CISL UIL UGL LIBERSIND e SNATER con la RAI, alla presenza della Direzione di Produzione e Direzione Teche, avente per tema la Teca nazionale della RAI, e le problematiche relative a tutto il settore, che riguardano la conservazione, la catalogazione e lavorazione dei programmi ed i relativi supporti di pellicola e di RVM.

Il sindacato ha richiesto una maggiore sensibilità a tutte le strutture competenti circa lo stato del Traslatore, che conserva e movimenta tutto il materiale di fiction e news nazionale. In particolare è stata manifestata preoccupazione per la pluriennale disattenzione aziendale in materia di capacità ricettiva dell’apparato e sulla piena fruibilità dei supporti da parte di tutte le strutture editoriali, due aspetti che riguardano lo stesso problema.

Il Traslatore al cui interno sono conservati 1.500.000 supporti ca. (suddivisi in traslatore news e traslatore fiction), ormai al collasso da tempo, sia per il moltiplicarsi di supporti di provenienza dell’area news (telegiornali rubriche ed eventi sportivi), sia per i programmi di M.O. (film, telefilm, fiction, programmi di vario genere) da parte delle varie reti.

La soluzione estemporanea adottata dalla Direzione Produzione, che ha voluto trasferire i supporti 2 pollici e 1 pollice (RVM) in un magazzino esterno, fuori dalle disponibilità del Centro Servizi Salario, sede del Traslatore, se apparentemente risolve il problema della capienza, si presta a ben più gravi elementi critici.
In primo luogo, circa le norme riguardanti le misure di sicurezza e le condizioni di conservazione del materiale trasferito, ma anche rispetto alla non disponibilità di questo materiale d’archivio per le strutture editoriali. Infatti, tale spostamento all’esterno ha cancellato dal catalogo multimediale ogni riferimento ai supporti trasferiti, non consentendo agli utenti la visibilità dei supporti e tantomeno l’impegno del materiale e la sua lavorazione.

Inoltre l’uscita di materiale RAI, spesso in unica copia, verso società esterne per le lavorazioni in appalto, continua a comportare un forte rischio di smarrimento e di duplicazione fraudolenta, a danno e depauperamento del patrimonio audiovisivo RAI.

Il sindacato ha richiesto un progetto organico da parte di tutte le Direzioni coinvolte, Produzione, Teche, Servizi generali, per garantire:
- la certa conservazione del patrimonio costituito dalla Cine - Videoteca Nazionale attraverso la digitalizzazione di tutto il repertorio RAI;
- la piena fruibilità da parte delle strutture editoriali , rendendo il settore nelle condizioni di poter adempiere ancora ad ogni cambio formato richiesto, pellicola, 2 pollici, 1 pollice, D2.

La Teca RAI oggi possiede una valenza che va oltre il dato aziendale, essendo per contenuti e quantità di immagini, patrimonio culturale nazionale, avendo al proprio interno supporti di pellicola 35 mm e 16 mm unici ed inestimabili: opere dei grandi maestri del Cinema italiano, materiale di repertorio dei telegiornali girati in pellicola, testimoni degli ultimi 50 anni della storia del nostro Paese, gli sceneggiati e le commedie televisive che hanno fatto la storia della RAI, tuttora conservate su supporti 2 pollici. A tale scopo il sindacato chiede un intervento aziendale per sensibilizzare le istituzioni politiche competenti.

Uomini e mezzi, ancora presenti al centro Servizi Salario, attendono solo un progetto organico capace di salvaguardare il patrimonio audio visivo.
La perdita delle professionalità specifiche (assistenti al montaggio lavorazioni moviole) ha dato un duro colpo alle lavorazioni in pellicola, per tutta l’attività che riguardava la preparazione e visione del materiale, a questa criticità si aggiungono quelle per il cambio formato, per le macchine RVM, oramai obsolete ma ancora funzionanti ed in esercizio.

Ribadiamo che immagini e programmi sono il reale valore aggiunto per l’azienda. Essi, oltre ad alimentare i palinsesti dei moltiplicati canali RAI, costituiscono memoria del passato ma anche rappresentazione della continua evoluzione della realtà, grazie alla attività di produzione incessante delle varie sedi RAI, su tutto il territorio nazionale.

Il progetto in atto per la ristrutturazione delle sale tecniche del CSS, su cui ancora oggi il sindacato attende idonea informativa, determina preoccupazioni per la conservazione delle potenzialità di macchine e sale, sul cambio formato e sul restauro dei supporti ancora presenti nella TECA RAI (Telecinema , 2 Pollici, BVU).

Il sindacato, conoscendo la situazione economica e finanziaria che la RAI sta attraversando, comprende la difficoltà di programmare a breve l’ampliamento del traslatore e la digitalizzazione della Teca ma chiede immediate misure che, pur non richiedendo un impegno economico ingente, potrebbero risultare ugualmente di grande efficacia.

In pochi punti si possono racchiudere le proposte sindacali esposte durante l’incontro.

• Ripristino nel Catalogo Multimediale dei programmi trasferiti al magazzino esterno
• Verifica della ristrutturazione e spostamento delle sale tecniche
• Provvedimenti aziendali a tutela dei Master in copia unica destinati all’esterno
• Avvio della procedura di digitalizzazione immediata dei programmi attualmente in produzione, di cui avere 1 copia per la teca e 1 verso server dedicato.
• Un’analisi dei doppi titoli che coinvolga Teche e Reti televisive, tesa all’eliminazione di copie inutili.
• Implementazione della Teca con piena documentazione del girato sia di provenienza TGR, sia dalle produzioni significative delle Reti (Linea Verde, Lineablu, Sereno Variabile)

Il sindacato si riserva di fornire all’Azienda proposte e suggerimenti per la complessiva salvaguardia della Teca, che possano essere recepiti nell’immediato, auspicando che sia dato seguito nell’immediato futuro, ad una ripresa del confronto, iniziato con le giuste premesse.

Roma,18.02.2011
Segr. Regionali
Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil Ugl-Telecomunicazioni Snater Libersind-Confsal


giovedì 17 febbraio 2011

Comunicato Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil.com Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind-Conf.Sal (16.02.2011)



Comunicato incontro del 15 febbraio 2011

Il 15 Febbraio si è svolto l’incontro informativo, richiesto dalla Slc Cgil, Uil.com Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind-ConfSal, con la Rai su:

- Fusione per incorporazione di 01 Distribution S.r.l. in Rai Cinema S.p.a.
L’Azienda ha confermato che l’operazione di fusione nasce dall’esigenza di costituire un unico centro decisionale, il personale oggi inquadrato nel CCNL Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) passerà in Rai senza tagli alla retribuzione dopo un processo di armonizzazione individuato con le organizzazioni sindacali.
Le OO.SS. hanno chiesto il rispetto delle professionalità dei dipendenti di tutte e due le società, e di concertare soluzioni anche per i lavoratori con contratto di somministrazione (con prestazioni periodiche o continuative) in servizio presso Rai Cinema e 01 Distribution.

- Fusione per incorporazione di Rai Trade S.p.A. in Rai Radiotelevisione italiana S.p.A. L’Azienda, dopo aver ridisegnato il possibile quadro derivante dalla fusione (cinque strutture e tre aree staff) e indicato per i prossimi giorni (dopo il voto del C.d.A. che sancirà il rientro definitivo in Azienda) la consegna, alle OO.SS., degli elenchi con l’individuazione per ogni lavoratore coinvolto del suo futuro ruolo professionale, partendo dall’impegno che il personale proseguirà, in quasi tutti i casi, a svolgere il lavoro attuale.
Le OO.SS. hanno anche in questo caso indicato alla Rai che non vi deve essere alcuna penalizzazione economica o professionale per il personale ora in Rai Trade, al fine di non disperdere le capacità e le potenzialità maturate negli anni, inoltre, in analogia con quanto già affermato per Rai Cinema/01 Distribution hanno chiesto di ragionare dei lavoratori oggi operanti con contratto di somministrazione o altre atipicità.

- Fusione per incorporazione di Rai Net S.p.A. in Rai Radiotelevisione italiana S.p.A.
L’Azienda ha confermato che la fusione si realizzerà certamente poiché deliberata (quindi Rai Net potrebbe confluire nella struttura Rai New Media attorno a giugno 2011). Manca però, ancora oggi, un progetto compiuto. I temi su cui s’incentrano i ragionamenti (Infrastruttura tecnologica/contenuti) non hanno trovato ancora una linea univoca.
Le OO.SS. hanno richiesto un’attenta informazione e che, come per le altre Società che hanno simile iter, i lavoratori proseguano nel lavoro sino a oggi svolto, questo al fine di salvaguardare la loro professionalità, e per evitare che la filiera del processo produttivo subisca cannibalizzazioni e frammentazioni inopportune.

- New.co Rai International S.p.A.
L’Azienda ha ricordato che New.co esiste per obbligo di legge, e che purtroppo, sino ad oggi, è stato poco più di un contenitore. Ancora oggi non è stata tracciata con chiarezza alcuna linea, per questo si stanno ancora approfondendo le modalità con cui far sviluppare tale progetto. Allo stato attuale, si ipotizzerebbe la confluenza dell’Area dei programmi radio e tv di Rai Internazionale (ma non della Testata) nella Newco.

Le OO.SS. dopo aver dato voce, assieme ai lavoratori presenti, alle preoccupazioni derivanti da questo progetto, hanno chiesto massima trasparenza all’Azienda.
La Rai ha confermato che l’iter seguito per la cessione sarà quello previsto dalla legge, e che sarà in linea (se si realizzerà) con quanto già praticato in Rai (mantenimento del contratto, clausole di salvaguardia, prosecuzione dei contratti individuali senza soluzione di continuità).
Le OO.SS. hanno chiesto anche un confronto sul progetto industriale della Newco, cogliendo su questo la disponibilità dell’Azienda. Le OO.SS. per evitare che si realizzi l’ennesimo contenitore vuoto, finalizzato alla moltiplicazione degli appalti, vogliono capire e poter discutere della quantità e della qualità del lavoro che si prospetta per i colleghi nella nuova società.
Le OO.SS., in conclusione, hanno chiesto un incontro di chiarimento su Rai Educational e la struttura per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Roma, 16 febbraio 2011


Slc-Cgil Uilcom-Uil Ugl-Telecomunicazioni Snater Libersind-Confsal


lunedì 14 febbraio 2011

Comunicato Rsu Cernaia - Giambone (14.2.2001)



14 febbraio 2011

SPETT.LE RAI RISORSE UMANE

ATT.NE SEGRETERIE NAZIONALI
CGIL
Fistel-CISL
Uilsic UIL
Libersind
Snater
UGL

OGGETTO: Approvvigionamenti

Con le recenti sentenze della Cassazione della fine del 2010 circa il ruolo di “Organismo Pubblico” della Rai nelle attività di approvvigionamento (lavori, servizi e forniture), e l’approvazione del nuovo regolamento interno, le Missions delle strutture Tecniche, Acquisti ed Albo Fornitori (di cui Torino è una componente fondamentale) sono radicalmente cambiate.

La nascita, all’interno di ogni contratto emesso, delle nuove figure tecniche e amministrative di responsabilità, individuate dal “Codice degli Appalti”, per le fasi progettuale, di affidamento e di esecuzione del contratto, implicano profonde trasformazioni professionali di tutti i dipendenti delle suddette strutture, incaricati di questi nuovi ruoli.

Il “Codice degli Appalti” supportato da tutti i relativi Regolamenti di Attuazione, necessitano di vere e proprie specializzazioni. Infatti vi sono studi legali dedicati esclusivamente a questo complicatissimo campo.

I dipendenti della Rai delle strutture aziendali coinvolte nelle attività di approvvigionamento, si sono trovati ad affrontare, con professionalità e spirito propositivo, questa nuova avventura.

Ciò detto, questa R.S.U. ritiene indispensabile ed indifferibile ridefinire i ruoli e le mansioni in funzione dei nuovi compiti del personale delle strutture Tecniche, Acquisti ed Albo Fornitori, in proporzione alle nuove e più pesanti responsabilità.

La nuova realtà lavorativa non può essere semplicemente calata sulla precedente organizzazione, come se nulla fosse, contando solamente sulla “buona volontà” del personale coinvolto.

Riteniamo indispensabile procedere innanzitutto ad una specifica formazione (che, peraltro, in alcuni ambiti si è già svolta) che interessi tutte le strutture aziendali coinvolte, in modo da fornire a tutto il personale interessato un adeguato livello di approfondimento e specializzazione, tale da poter gestire con la necessaria tranquillità e competenza la complessa normativa interna ed esterna.

Contestualmente procedere, con chiarezza e rigore, ad una riorganizzazione funzionale delle strutture summenzionate, in modo che l’Azienda possa operare efficacemente e correttamente e non solo, come già detto, confidare sulla “buona volontà” e disponibilità dei lavoratori.

Infine procedere ad una ridefinizione formale dei ruoli e delle professionalità associate, esigenza oggi assolutamente irrinunciabile ed inderogabile, vista l’introduzione delle nuove responsabilità che rivestono anche carattere penale.

In attesa di un vostro sollecito riscontro, porgiamo i migliori saluti,


Le R.S.U. RAI di Via Cernaia e C.so Giambone TORINO


venerdì 11 febbraio 2011

mercoledì 9 febbraio 2011

Comunicato Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind Confsal (9.2.2011)



COMUNICATO

RAI EDUCATIONAL TERRA DI NESSUNO

Le scriventi OO.SS. ritengono doveroso scendere in campo a sostegno dei lavoratori di RAI EDUCATIONAL nel denunciare la insostenibile situazione organizzativa e gestionale in cui versa il settore e che si prolunga da troppo tempo.

Dopo il pensionamento dell’ultimo Direttore, avvenuto a maggio dello scorso anno, l’azienda non ha provveduto a nominare il nuovo responsabile, lasciando da quel momento RAI EDUCATIONAL in uno stato di limbo e di perenne conflitto tra pretendenti, che ha portato e porta questa realtà aziendale verso il progressivo svilimento.

La situazione è ormai allo sbando:

Al personale interno vengono sottratte le legittime attività lavorative per favorire la proliferazione dei collaboratori esterni, i quali, spesso in trasferta a spese RAI realizzano un prodotto del valore tutto da verificare in rapporto ai costi elevati.

Il personale interno, demansionato e mortificato da questo andazzo, quando chiede di essere spostato presso altre direzioni, viene bloccato in attesa di fantomatiche sostituzioni.

Da questo vuoto direzionale trae grande “beneficio” la struttura “RAI per i 150 anni dell’unità d’Italia” che approfitta alla grande della “terra di nessuno” per piazzarsi logisticamente meglio che si può e meglio del personale interno e per sfornare contratti di collaborazione a chi vuole o a chi gli suggeriscono.

SLC CGIL UILCOM UIL UGL Telecomunicazioni SNATER LIBERSIND CONFSAL chiedono pertanto un incontro urgente alla RAI al fine di verificare quali provvedimenti si intendono adottare per risolvere quanto denunciato.
Roma 09 febbraio 2011

Segreterie Nazionali 

SLC-CGIL UILCOM-UIL UGL Telecomunicazioni- SNATER- LIBERSIND CONFSAL


martedì 8 febbraio 2011

Fax Rai (8.2.2011)



Roma 8 febbraio 2011
Slc Cgil
Fistel Cisl
Uilcom Uil
Snater
Libersind Confsal


Facciamo seguito alla nostra del 8.2.2011 (Prot RUO/RIO/RS/001682) per confermarVi che, in occasione del previsto incontro del 15 febbraio p.v., verrà trattato anche il tema della fusione per incorporazione di Rai Net S.p.A. in Rai Radiotelevisione Italiana.

Cordiali saluti

Rai Radiotelevisione Italiana
Risorse Umane e Organizzazione


venerdì 4 febbraio 2011

Richiesta Incontro Rai Internazionale Rai Net Rai Trade

Roma, 4 febbraio 2011

Spett. le RAI
Direzione Relazioni Industriali
Risorse Umane
Viale Mazzini, 14
00195 R O M A


Le Scriventi OO.SS., in linea con quanto sta avvenendo, da ultima la convocazione di un incontro sul Piano Industriale, TD e C.C.L. per il 22 febbraio, richiedono alla Rai, in via prioritaria, un chiarimento sulle riorganizzazioni aziendali relative a:
  • Costituzione NewCo Rai Internazionale,
  • Internalizzazione: Rai Net e Rai Trade.
Tali processi che, in una logica di condivisione operosa con le organizzazioni sindacali, potrebbero essere strumenti positivi per il rilancio dell’azienda, si stanno trasformando per la loro attuazione fumosa e unilaterale, in un ulteriore elemento di tensione tra i lavoratori.
Per questo, per sgomberare di alcuni elementi il già complesso tavolo di trattativa del 22, si chiede di individuare una data di incontro su questi temi che tenga conto anche di Rai Net, non prevista nella Vostra convocazione per il 15 febbraio p.v.
Distinti Saluti,
Slc-Cgil Uilcom-Uil Ugl-Telecomunicazioni Snater Libersind-ConfSal

Comunicato black-out Rai Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind Confsal (4.2.2011)


BLACK OUT ELETTRICO:
SERVONO INVESTIMENTI E ORGANICO NEI SERVIZI TECNOLOGICI

Lunedì mattina si è consumato l’ennesimo sfregio all’immagine aziendale, quando un black-out della centrale elettrica di Teulada ha provocato l’assenza di erogazione di energia in tutto il cespite: spenti gli studi, spenti i server aziendali, bloccati i servizi intranet e la posta elettronica aziendale, oltre che tutti i siti internet Rai, gravi ripercussioni per un’ora e più sul digitale terrestre.
Pur essendo stata individuata la causa del malfunzionamento, non è ancora chiara la dinamica dei fatti, in quanto il mancato supporto dei gruppi di emergenza (entrati in azione ma senza effetto per una serie di carenze già segnalate dai Colleghi e mai affrontate seriamente dall’azienda) ha appesantito il danno. Ricordiamo che la manutenzione ordinaria è affidata da tempo a ditte esterne. Da anni l’azienda tenta l’esternalizzazione dell’intero servizio (a partire dalla DEAR), scelta più volte criticata dai Sindacati, provocando una forte carenza di investimenti in apparecchiature, infrastrutture e personale. Quanto successo è la riprova dell’errore grave di valutazione che portò due anni fa alcuni dirigenti a dichiarare che il servizio era buono e non presentava carenze e pericolosi deficit.
Inoltre risulta evidente l’importanza di ascoltare il personale interno ed affidarsi alla sua esperienza e dedizione dimostrata ancora una volta in questa emergenza annunciata (chi era in servizio è rimasto per più di 12 ore).
Quanto accaduto è causa della mancanza di programmazione in investimenti determinanti per il funzionamento dell’azienda, questo negli ultimi anni ed ancora più pesante nel piano industriale 2010-2012, è un segnale chiaro di quanto sia miope affidare all’esterno servizi vitali per il funzionamento della RAI (la società che gestisce non lo farà per beneficenza, due sono i modi: pagare poco il personale scarsamente qualificato e ridurre gli interventi di manutenzione del sistema).
Lo stesso comunicato diramato dalla Rai è il segno inequivoco di un modo raffazzonato di gestire e dire le cose. La Rai non può essere esposta al pubblico ludibrio, non può continuare a pagare con la propria immagine l’incompetenza di chi la gestisce per delle incaute scelte politiche.
Dalle OO.SS va un plauso ai lavoratori che con la loro professionalità hanno ridotto al minimo il disservizio, ciò che non sarebbe stato in presenza della conduzione in appalto della centrale.

SLC CGIL - UILCOM UIL - UGL TELECOMUNICAZIONI - SNATER - LIBERSIND CONFSAL


giovedì 3 febbraio 2011

Festival di Sanremo: Comunicato Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazoni Snater Libersind Confsal (2.2.2011)


COMUNICATO

FESTIVAL DI SANREMO: LA SQUADRA E’ PRONTA!

Il titolo del comunicato non si riferisce allo slogan con il quale la RAI sta pubblicizzando in questi giorni la manifestazione canora, bensì, con “la squadra è pronta” ci riferiamo alla disinvoltura con la quale la Direzione di Produzione si è rivolta, con notevole esborso economico, ad una squadra in appalto anziché impegnare, come sarebbe naturale, i lavoratori interni, già presenti sul posto, per realizzare un contributo in diretta da Sanremo per Domenica In del 30 gennaio u.s.
Come già tristemente accaduto molte volte, siamo alla guerra delle matricole e delle uorg, al rimpallo delle competenze di spesa, al paghi tu o pago io tra direzioni a compartimenti stagni, ben sapendo che alla fine le diseconomie prodotte da tale miope gestione ricadono inevitabilmente sui conti dissestati della RAI.
I lavoratori RAI presenti a Sanremo si erano dichiarati ben disponibili a collaborare per evadere la richiesta di collegamento in diretta avanzata dal programma domenicale ma la direzione di produzione ha deciso di utilizzare un appalto facendo spendere all’azienda più del necessario.
Proprio per scongiurare cortocircuiti che generano sovra costi ingiustificati, le OO.SS. il 10 maggio 2010 pretesero la costituzione di un Gruppo di Lavoro sugli Appalti e gli Sprechi in Rai il cui scopo era quello di analizzare i meccanismi distorti che nella nostra Azienda portano a situazioni come quella accaduta domenica scorsa a Sanremo. Gruppo di Lavoro Paritetico al quale l’Azienda non ha mai fornito gli strumenti per svolgere il suo ruolo.


SLC CGIL - UILCOM UIL - UGL Telecomunicazioni - SNATER- LIBERSIND CONFSAL


denunciano quanto successo a Sanremo e considerano la vicenda come il segnale di una scarsa sensibilità rispetto alle possibili economie ottenibili attraverso il maggior utilizzo e l’efficentamento delle risorse lavorative interne a TI e a TD.
Roma 2 febbraio 2011


Segreterie Nazionali
SLC CGIL - UILCOM UIL - UGL Telecomunicazioni - SNATER- LIBERSIND CONFSAL


RAIWAY Comunicato Unitario



RAIWAY: SERVONO RISPOSTE

per mettere in sicurezza il lavoro ed il passaggio al digitale

A quasi 2 mesi dallo sciopero è necessario ricordare al Direttore Generale e al C.d.A. che fino ad ora la digitalizzazione della rete è stata fatta nei tempi, modi e a costi più efficienti possibili grazie al lavoro dei dipendenti di Rai Way che, il 10 dicembre scorso, con la massiccia adesione allo sciopero generale, hanno chiaramente espresso la loro totale avversità alla vendita delle torri ed alle esternalizzazioni previste dal piano industriale.
Vanno condivise le scelte organizzative di Rai Way e le azioni di recupero degli appalti; i risultati sono pubblicati dai bilanci e vedono la consociata avere un cospicuo utile a fronte del pieno impegno del lavoro interno. La cosa che più ci stupisce è che i vertici aziendali, invece di reputare un successo ed un valore il “modello” Rai Way (esportandolo anche alla capogruppo) lo svuotano cedendo gli asset strategici.
I lavoratori di Rai Way vivono una condizione di sospensione e di attesa insostenibili. Non sono arrivate risposte alle organizzazioni sindacali e manca il parere dell’Azionista sulla proposta di cessione avanzata dal Direttore Generale. Un’altra anomalia di questa storia è che il competente Ministero, mentre tende ad accelerare la digitalizzazione della rete volendola completare entro il 2011, nel contempo mostra interesse alla cessione di torri e lavoratori di Rai Way: queste due cose, per noi, sia chiaro, non sono compatibili.
Ciò che preoccupa inoltre è l’assenza di un’analisi sugli effetti demotivanti sui lavoratori e delle inevitabili reazioni sulla efficacia e la tempistica della digitalizzazione dovuti alla spada di Damocle che pende sulle loro teste e sul loro futuro.
A sottolineare i molti motivi che rendono negativa tale operazione, va considerato che il Ministero del Tesoro e la Rai, per la grande operazione del passaggio dall’analogico al digitale, hanno investito ben 400 milioni di euro, circa 100 milioni più dell’ipotizzato prezzo di vendita delle torri nel Piano Industriale.
Tale operazione, se attuata, regalerebbe all’acquirente privato anche le somme cospicue ottenute dalle cosiddette ospitalità di terzi. La Rai rinuncerebbe alla possibilità, in una fase di espansione del mercato, di poter divenire il principale operatore del settore, con l’acquisizione di importanti clienti oggi privi di una loro capacità trasmissiva.
Non è tollerabile che l’Italia, dopo aver rinunciato inopinatamente ad avere l’operatore pubblico di TLC, ipotizzi di cedere alle spinte degli interessi privatistici anche per la rete DTT.
In più qualche perplessità ci deriva dalle promesse di rilancio tecnologico della Rai che dichiara all’utenza di voler diffondere il segnale in 3D!


PER QUANTO DETTO CHIEDIAMO A TUTTI DI FERMARSI

Lo chiediamo in primis ai componenti il “cantiere di lavoro” attivato per studiare la “svendita” di RAI Way. Chiediamo pragmatismo sulle scelte aziendali, invitando i vertici a prendere atto degli obblighi derivanti dal contratto di servizio e dalla convenzione RAI STATO, ed a destinare, le risorse economiche dando priorità all’aumento della copertura e della completa offerta Rai in digitale terrestre a tutti gli abbonati, specie per quelli lontani dai grandi centri abitati.
Come primo atto le OO.SS, se non registrassero il ritiro di cessione ed esternalizzazioni, sarebbero indisponibili a proseguire le trattative su questioni specifiche. Va detto a chiarimento che tale scelta non è diretta a bloccare e affondare Rai Way, piuttosto si ribadisce (in linea con quanto abbiamo sempre dichiarato) la piena disponibilità al confronto, anche sui modelli produttivi, ma solo dal giorno successivo alla conferma dell’attuale perimetro aziendale.
Pertanto, in attesa di una risposta chiara sul piano industriale, abbiamo ritenuto necessario ed
improcrastinabile convocare il coordinamento unitario di Rai Way (il giorno 8 febbraio 2011,
presso la sede Uil.com, in Via Tor Fiorenza 35, ore 10.30) per discutere della situazione attuale e ragionare su eventuali nuove e più incisive forme di denuncia, di protesta e di lotta.
Roma, 3 febbraio 2011

SLC CGIL UILCOM UIL UGL TELECOMUNICAZIONI SNATER LIBERSIND‐CONFSAL