SLC CGIL Nazionale

venerdì 30 luglio 2010

Comunicato Segreteria nazionale Slc Cgil (30.07.2010)



COMUNICATO

L’informazione su l’internalizzazione decisa per Rai Trade e Rai Net, dopo quella già programmata da tempo di Rai Sat, ci arriva dalle agenzie di stampa.
Il Direttore Generale ama parlare con i media meno con le organizzazioni sindacali.
Ovviamente questo non aiuta le relazioni industriali e chiarisce a chi non l’avesse ancora capito l’inconsistenza dei “cantieri” come luogo di confronto con le parti sociali.
Questo ci fa dire, ancora più forte, che a settembre sarà necessario riprendere il confronto ma in modo diverso. Non accetteremo di discutere di cose già fatte o decise in altri luoghi da quelli deputati, non accetteremo la dilazione dei tempi che aiuta solo l’azienda nelle sue scelte unilaterali.
Il sindacato dovrà essere in grado, meglio se unitariamente, di proporre una Piattaforma che risponda alla inadeguata struttura dell’attuale Piano Industriale.
Sarà forse il caso di iniziare proprio dalle internalizzazioni. Infatti, vorremmo capire come si tuteleranno le professionalità presenti nelle aziende su citate e come si valorizzeranno i settori, strategicamente determinanti, a cui attraverso le consociate Rai si pensava di dare maggiore autonomia produttiva, ideativa e gestionale. Il timore, speriamo di essere smentiti nell’incontro che abbiamo richiesto alla Rai, e che si internalizzino i lavoratori e che si esternalizzino alcuni asset rilevanti.
Inoltre, temiamo che il 5 agosto, giorno in cui si riunirà il Cda nel silenzio distratto delle vacanze estive, si verificherà l’ennesima girandola di nomine e di estromissioni a partire da quella di Mineo da Rai News.
Crediamo che la Rai non abbia affatto bisogno di una ulteriore occupazione di posti e di sottrazione di capacità ideative.
Sarebbe ora che si iniziasse a valorizzare i tanti che fanno bene il proprio mestiere e che portano ascolti e qualità al servizio pubblico.

Roma, 30 luglio 2010
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL


mercoledì 28 luglio 2010

Comunicato Segreteria Nazionale SLC-CGIL su TD (28.07.2010)



COMUNICATO su T.D.

È di nostra conoscenza che la Rai, al momento della comunicazione di impegno per i TD, definisce con lettera “limiti” non presenti nell’accordo del 4 giugno 2008 e mai concordati o discussi con le OO.SS.
Per questo invitiamo la Rai a smettere di inviare comunicazioni ai TD non in linea con gli accordi sottoscritti, affermando che tale comportamento è lesivo del protocollo per le relazioni industriali, del CCL e dell’accordo su citato.
Se la Rai valuta necessaria una manutenzione dell’accordo sui Bacini è suo impegno preciso convocare le organizzazioni sindacali per discuterne.
Non è accettabile che interloquisca direttamente con i lavoratori minacciandoli di decadenza dai bacini e che definisca unilateralmente come vanno considerati i 6 mesi di utilizzazione minima.
Noi più volte, abbiamo esposto questioni di merito che impegnavano tutti per il miglioramento dell’accordo, definendo: turnover, tempistiche e regole certe che garantiscano i lavoratori ed il rilancio l’attività aziendale.
In più occasioni tali proposte sono state respinte, individuando di contro nei lavoratori a TD coloro che dovevano pagare pegno per realizzare risparmio.
Inoltre, vorremmo ricordare che l’accordo stabilisce un incontro entro il 31/3/2009.
Tale confronto, indirizzato a definire modalità di accesso nei bacini per coloro che avessero raggiunto i requisiti, non si è potuto sviluppare per i continui rinvii e le posizioni precostituite dell’azienda.
Per Slc la questione precarietà va rapidamente affrontata, e va affrontata con la volontà di trovare soluzioni compatibili e non degradanti per le lavoratrici ed i lavoratori.
Pertanto Slc Cgil tutelerà i lavoratori ricorrendo se necessario anche alle vie legali.
Roma, 28 luglio 2010
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL


Comunicato Segreteria Nazionale di SLC-CGIL (28.07.2010)



RESPONSABILITA’ E BUONA GESTIONE
PER RILANCIARE LA RAI

Ci è noto il contenuto di una importante direttiva interna, da parte della Direzione di Risorse Televisive, Artistiche e Fuori Organico RAI, che riguarda l’utilizzazione e la contrattualizzazione dei lavoratori: T.I., T.D. e Consulenze.
È ormai patrimonio comune la necessità di evitare sprechi, sovrapposizione di ruoli e non ultimo irregolarità nell’utilizzo di forme contrattuali atipiche.
Per questo, ci sentiamo in dovere di esprimere alcune nostre considerazioni che speriamo in qualche modo possano essere utili a migliorare i processi di razionalizzazione/risparmio.
Sappiamo che si è data una precisa indicazione a risorse televisive e direzione delle reti.
Esse, prima di richiedere l’autorizzazione per contratti di lavoro autonomo e scrittura, devono invitare le strutture editoriali a verificare le potenzialità delle risorse interne, presupponiamo principalmente T.I., ma a seguire (come definiscono gli accordi sindacali): T.D. di bacino e T.D. maggiormente utilizzati. Per chiudere il processo, queste strutture, devono far pervenire una lettera esplicativa alla Direzione di Risorse Televisive, Artistiche e Fuori Organico delle ragioni dell’insostituibilità degli esterni al fine di farne autorizzare la contrattualizzazione.
Per iniziare va chiarito che da parte nostra ci sono forti dubbi sulla regolarità dei molti contratti di consulenza o scrittura. Nella maggior parte dei casi si tratta di figure professionali già definite nel CCL dei dipendenti Rai, ed anche in questo senso una appropriata utilizzazione delle risorse potrebbe aiutare l’azienda ad evitare guai futuri di natura legale.
Per andare al nocciolo, a nostro avviso, ad una “informale” comunicazione di gestione andrebbe aggiunta una struttura di sistema con ruoli di responsabilità specifici. Tale scelta potrebbe ridurre la prassi dello scaricare ad altri le responsabilità delle scelte, sistema che inevitabilmente amplifica a dismisura sprechi e abusi.
Sarebbe auspicabile che si reperissero i dati struttura per struttura della scorsa stagione. Quanti contratti: T.I., T.D. e scritture c'erano e quanti se ne prospettano, per le stesse produzioni, a fronte della suddetta direttiva per l’anno 2010/11.
Questi dati sono, a nostro avviso, di semplice reperimento. Infatti, ciascuna produzione deve fornirli per le riunioni di “impostazione” che si fanno tra giugno e luglio. Sono dati che l’azienda ha memorizzati nei cics, e sono acquisibili digitando uorg e matricola di ciascuna produzione.
Sarebbe inoltre auspicabile sapere, in caso di nuove produzioni, come sono le proporzioni tra TI/TD e i contratti a scrittura.
Diciamo queste cose con cognizione di causa. La sensazione è che alla fine ci sia una volontà “politica”(ci offende tutti utilizzare tale termine per definire questo tipo di problema), a non ridurre le scritture e a non favorire la trasparenza dei contratti e la piena utilizzazione dei lavoratori, ci si consenta, “regolari”.
Noi crediamo che migliorando i processi si possa fare il vero risparmio. In tal senso, qualche settimana fa, prima della baraonda “Piano Industriale”, avevamo istituito una commissione sindacato/azienda per la riduzione dei costi esterni: appalti e consulenze.
Il tutto sembrerebbe essersi arenato per una indefinita “estrema difficoltà” dell’azienda a fornire: dati, misure e a ricercare col sindacato modalità di riduzione dei costi diversi da quelli inerenti al costo del lavoro (vedi Linee Guide del Piano Industriale).
Crediamo a questo punto che l’unica strada possibile sia quella, le modalità di realizzazione della direttiva lo conferma, di impegnarci con tutti coloro a cui sta a cuore il futuro dell’azienda.
Se solo si riuscisse a responsabilizzare coloro che scelgono quali: risorse utilizzare, contratti stipulare, potremmo consolidare processi virtuosi e provare rilanciare la Rai.

Roma, 28 luglio 2010
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL


lunedì 26 luglio 2010

Raccomandata in risposta alla lettera Rai



Raccomandata, da inviarsi ad opera del singolo lavoratore, in risposta alla lettera Rai per la contrattualizzazione dei TD con minaccia di “decadenza dai bacini dopo terzo rifiuto”
Tale testo è modificabile e utilizzabile in relazione ai casi specifici.




giovedì 22 luglio 2010

Comunicato Slc Cgil nazionale



COMUNICATO
LO SCIOPERO E’ UN DIRITTO

In queste ore, quelle a cavallo tra lo sciopero e la valutazione dell’effetto prodotto dallo stesso, molte strutture aziendali stanno dando vita a comportamenti scomposti e in alcuni casi lesivi dei diritti individuali e sindacali.
Vorremmo ricordare a tutte le strutture aziendali che in nessun caso il lavoratore deve segnalare anticipatamente la propria adesione allo sciopero.
Ricordiamo che la sostituzione dei lavoratori in sciopero in qualsiasi forma è una limitazione di tale diritto.
Ricordiamo che il chiedere spiegazioni in maniera ufficiale ai singoli lavoratori per la loro adesione allo sciopero è atto grave, lesivo di diritti individuali e sindacali.
Per questo invitiamo risorse umane a stilare un decalogo comportamentale per le diverse strutture, tali pratiche potrebbero aiutare ad evitare azioni di carattere legale.
Infine, invitiamo i lavoratori, anche coloro che non sentono la necessità di scioperare a non sostituire il lavoro dei colleghi e a non concedere prestazioni aggiuntive (straordinario, supplementare e reperibilità) in segno di rispetto.
In nessun modo l’azienda, anche alla luce del blocco delle prestazioni aggiuntive nell’indizione di sciopero, può obbligare il lavoratore a concederle.
Concludiamo dicendo che tali atti (vogliamo credere errori di singoli sprovveduti)non possono in nessun modo sminuire la piena riuscita dello sciopero del 19 luglio, ne crediamo dissuadere i lavoratori ad esprimere il proprio dissenso attraverso l’adesione ad iniziative di lotta.
Per questo invitiamo l’azienda a non attuare comportamenti antisindacali ne a limitare il diritto di sciopero, ricordando che per garantire il diritto di informazione vi è una norma che basterebbe applicare.

Roma, 22 luglio 2010
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL


Riunione n. 1 per la bonifica p t del giorno 08 Luglio 2010



Il giorno 08 Luglio 2010, come concordato nell’ultima riunione del 06 giugno u.s., svoltasi presso lo S.Pre.S.A.L. in Via Fornovo, è stato dato seguito al primo sopralluogo per l'esecuzione di rimozione dell’amianto presente in matrice friabile su solaio del piano terra area atrio, foyer e locali annessi della Direzione Generale della RAI in Viale Mazzini, 14 – Roma.

Presenti per Rai: Maurizio CAMPANA (AS-SG-IS)
Mauro SCARABOTTI (CSPP – Responsabile Amianto)

Società T.I.A: Ing. Giovanni MENICHELLI

S.Pre.S.A.L. : Dr.ssa Gioia – Dr. A. Palmeri – Geom. A. GIULI

RLS: Sig. Maurizio AMICI

Riepilogo della riunione.

I lavori saranno suddivisi in due fasi operative:
- Cantiere 1- Atrio Ingresso viale Mazzini, n. 14;
- Cantiere 2 - Foyer

L’esecuzione dei lavori sarà effettuata secondo il piano di lavoro presentato dalla società T.I.A. all’Organo di Vigilanza (art. 256 D. Lgs. n. 81 del 9/4/08) che, come d’obbligo, dovrà approvarlo, con le procedure del caso, prima di inizio attività.

In breve, facendo riferimento al D.M. 6 settembre 1994 e al piano di lavoro le attività sommarie, di seguito riportate, si svolgeranno con:
a) Allestimento del cantiere – con ponteggi di protezione dei passaggi per uscite di sicurezza e locale tecnico (intendenza-accessi);
b) Mappatura;
c) Allestimento del cantiere di bonifica e dell’area di decontaminazione;
d) Rimozione del controsoffitto metallico, decontaminazione all’interno del cantiere, tramite vasche, allontanamento dal cantiere per l’esecuzione del restauro; quelle risultanti in buono stato saranno stipate sotto la pensilina lato CED;
e) Rimozione dell’amianto su tutte le superficie di intradosso del soffitto;
f) Imballaggio dei rifiuti;
g) Allontanamento dei rifiuti dall’area di lavoro;
h) Decontaminazione del cantiere e monitoraggio ambientale (da stabilire i punti dove mettere i rilevatori);
i) Sostituzione della di porta emergenza entrata Direttore Generale (percorso adibito in caso di emergenza).

I monitoraggi ambientali da effettuarsi in concomitanza del cantiere di bonifica amianto atrio ingresso di Viale Mazzini, 14, saranno effettuati dalla società Delta A.P.S., con laboratorio sul posto per avere i dati di risposta in tempo reale.

In fase di riunione, l’Organo di Vigilanza, contrariamente a quanto era stabilito nel piano di lavoro, riguardo l’ accesso dal cancello del Direttore Generale, ha dato indicazioni di chiuderla.

Molte cose sono state dette, tutte sotto un profilo tecnico-operativo, pertanto mi scuserete se non le ho riportato nella loro completezza.

Con la speranza di incontrarvi al più presto e nelle occasioni d’interesse vi saluto Cordialmente.

Maurizio AMICI


Comunicato Slc Cgil nazionale e Coord. Rsu Slc cgil Rai Way (22.07.2010)



COMUNICATO

Ieri abbiamo appreso che La Commissione europea ha dato il via libera ''condizionato'' all'ingresso anticipato di Sky sul digitale terrestre: la condizione è che per il prossimo quinquennio la Tv di Murdoch non potrà trasmettere canali a pagamento.
Sky pertanto parteciperà all’asta per le frequenze sulla piattaforma digitale terrestre.
Ciò, se dà una parte crea ansia per la possibile riduzione degli introiti pubblicitari per la Rai, dall’altra crea un’enorme possibilità per Rai Way che potrebbe offrire capacità trasmissiva contribuendo notevolmente al finanziamento dell’intero gruppo.
Inoltre, nell’illustrazione degli atti dei seminari sul servizio pubblico, il sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani, ha parlato di difficoltà economiche e non finanziarie della Rai e del provvedimento per il recupero dell’evasione del canone che sarà a breve in discussione alle Camere: ciò dovrebbe limitare le azioni della direzione Rai volte a far cassa.
Alla luce di ciò ci aspetteremmo che il punto 3 delle linee guida del piano industriale ossia :”Cessione ad un operatore di mercato degli asset e della gestione delle componenti passive delle torri di trasmissione”, per una azienda che vuole resistere alle sfide del mercato, venisse immediatamente stralciato.
Invitiamo pertanto il direttore generale Masi a fare il primo reale passo indietro; a prendere atto delle mutate condizioni del mercato e degli scenari, ed a rimettere in discussione l’intero impianto del piano industriale che è stato ampiamente contestato dai lavoratori Rai con lo sciopero del 19 Luglio.

Roma, 22/07/2010
Slc Cgil Nazionale
Coordinamento Rsu Slc Cgil Rai Way


Ringraziamento Rsu Cgil Cernaia Giambone Torino

Le RSU CGIL di Torino Cernaia-Giambone desiderano ringraziarVi per la Vostra presenza ed il Vostro supporto che hanno contribuito a rendere la manifestazione torinese del 19 luglio un importante momento di confronto e di sensibilizzazione sulle criticità locali affrontate sul Piano Industriale RAI.

La buona riuscita di questo pacifico corteo colorato si deve non solo all’impegno e alla grande partecipazione delle professionalità interne RAI in difesa della propria azienda e del proprio lavoro ma anche all’interesse che le istituzioni, le amministrazioni locali e i parlamentari piemontesi hanno rivolto a questa iniziativa portando in piazza l’impegno preso con i lavoratori, senza dimenticare la presenza della Camera del lavoro di Torino e della segreteria nazionale e regionale di CGIL-SLC senza la quale tutto questo non sarebbe stato possibile.

RSU CGIL di Torino Cernaia-Giambone

Comunicato Slc Cgil Dir. Prod. Rm (21.07.2010)



COMUNICATO

SLC CGIL Ringrazia i Lavoratori che hanno aderito allo Sciopero Nazionale della RAI per il giorno 19 luglio 2010 “Contro il Piano Industriale”.
L’adesione nella Dir.Prod. Roma ci risulta essere stata del 23 % con punte tra il 27% e il 42%.
Purtroppo dobbiamo constatare che anche in questa occasione non sono mancate situazioni da stigmatizzare:
· Richiesta/Offerta di lavoro straordinario al di là delle regole contrattuali per sostituire colleghi in sciopero.
· Alcuni funzionari e dirigenti hanno chiesto ai lavoratori se avessero intenzione di aderire all’iniziativa di sciopero
· In qualche situazione ci risulta che siano stati sostituiti lavoratori con responsabilità di coordinamento con lavoratori non adeguatamente inquadrati. Questa situazione anche se prevista dal contratto diventa strumentale in occasione di uno sciopero.

Roma 21 luglio 2010
SLC CGIL Div. Prod. Roma


mercoledì 21 luglio 2010

Comunicato Segreteria nazionale Slc Cgil (20.07.2010)



COMUNICATO
I LAVORATORI HANNO SCIOPERATO

I lavoratori della Rai hanno saputo rispondere con determinazione alle scelte aziendali.
Lo dimostra l’esito importante conseguito dallo sciopero contro il Piano Industriale indetto per il 19 luglio dalla Slc Cgil.
La manifestazione di Torino ed il presidio di Roma, con la loro colorata e rumorosa espressioni hanno visto la partecipazione di più di 600 lavoratrici e lavoratori. A Torino in 300/400 hanno sfilato dalla sede di Via Cernaia a quella di Via Verdi: lanciando slogan e suonando trombette e vuvuzelas che hanno riempito le piazze delle sedi di Regione e Comune.
A Roma il presidio ha visto il passaggio di circa 200 lavoratori che si sono confrontati in una assemblea improvvisata.
Hanno aderito all’iniziativa: parlamentari, consiglieri comunali, regionali e provinciali sia a Roma che a Torino.
Le notizie sono passate su Tg3 e Rainews, senza dimenticare gli annunci iniziali dei tanti Tgr che sono andati in forma ridotta o a nero.
Infatti, uno dei principali riscontri a dimostrazione della riuscita dell’iniziativa è quello di aver messa in seria difficoltà l’informazione, con il blocco quasi totale della programmazione regionale.
È saltata anche la programmazione del Tg3 delle ore 12.00 mentre Rainews è andato in forma ridotta tutto il giorno.
Si sono verificati casi di blocco della produzione o della registrazioni di programmi anche nazionali.
Va aggiunto che l’adesione a livello nazionale è stata alta con punte che vanno dal 30 al 70%, con il fermo di settori strategici, tutto questo nonostante il periodo e i tempi stretti dell’organizzazione.
Infine va menzionato che le aree interessate dal Piano Industriale hanno avuto un’adesione quasi totale.
Le ferie estive in corso non hanno fermato la protesta ed il riconoscimento della giusta posizione assunta dalla Slc.
Per questo vanno ringraziati tutti i lavoratori, molti di loro hanno rinunciato alle ferie per poter partecipare alle iniziative e allo sciopero. In tanti si sono impegnati per mettere in piedi le iniziative pubbliche e a questi va un grande ringraziamento.
La Slc, come ha anche detto pubblicamente, durante il corteo di Torino, apre alle altre organizzazioni sindacali, invitandole, anche alla luce degli scarsi risultati dei tavoli in essere e della protesta estesa dei lavoratori sul Piano Industriale a rilanciare l’iniziativa unitaria, lavorando da settembre di costruire una piattaforma sindacale che risponda all’inadeguatezza delle Linee Guida dell’azienda.
L’unico modo per superare le divisioni è ripensare l’azione sindacale in azienda, riportare i temi sindacali dentro la discussione per il rilancio della Rai e del servizio pubblico, quindi creare le condizioni per far coagulare tutte quelle soggettività che possano, non solo in rappresentanza degli operai, impiegati e quadri, avere a cuore il futuro della Rai.
Pertanto, invitiamo l’azienda a riaprire il confronto di merito cambiandone l’impostazione e tenendo conto delle proposte avanzate dalla CGIL e del dissenso manifestato dai lavoratori.

Roma, 20 luglio 2010
Segreteria Nazionale SLC-CGIL


Comunicato Rsu Lazio Slc Cgil Rai Way (20.07.2010)



COMUNICATO RAI WAY

Il giorno 15 luglio, la scrivente RSU ha incontrato la delegazione aziendale composta dai vertici di Risorse Umane e Gestione Territoriale per la riorganizzazione, e definitiva strutturazione, della neonata U.O. CONTROLLO RETI E SERVIZI.

Il responsabile di GT ha illustrato con dovizia di particolari le linee e le risorse che saranno impiegate presso i due Centri Nazionali di Controllo e presso le altre linee costituende.

Apprezzabile è la volontà di approfondire i punti salienti con tutte le realtà rappresentative dei lavoratori (Segreterie Nazionali e RSU di ROMA e MILANO) e di condividere le scelte che porteranno al definitivo assetto, con una manifesta disponibilità a recepire proposte dalla base. A tal fine la delegazione aziendale e le OOSS, si incontreranno a settembre per la discussione definitiva in merito al futuro assetto del CRS.

Se da un lato la RSU esprime soddisfazione per il percorso effettuato con i vertici di Rai Way, dall’altro esprime altrettanta preoccupazione per i punti del piano industriale che recitano della ”cessione dell’asset” e che ha visto il 19 luglio tutte le RSU SLC CGIL, al fianco dei lavoratori e della Segreteria Nazionale, impegnate in una grande e partecipata iniziativa di protesta con presidi in tutte le realtà aziendali, per dire NO AL PIANO INDUSTRIALE E NO ALLA VENDITA DI RAI WAY, SENZA MA E SENZA SE.


Roma, 20 Luglio 2010
Rsu Lazio Slc Cgil Rai Way


venerdì 16 luglio 2010

Comunicato Rsu degli abbonamenti Rai



GLI ABBONAMENTI SIAMO NOI


Il Piano Industriale della Rai è sostanzialmente improntato allo smembramento dell’Azienda attraverso il preciso intento di individuare settori non strategici per poi esternalizzarli.
I lavoratori della Produzione Abbonamenti della RAI respingono con forza l’idea che un settore come gli Abbonamenti non faccia parte del Core dell’Azienda.
Il lavoro di poco meno di 250 colleghi porta nelle casse dell’Azienda ben oltre il 51% del totale degli introiti, lavoro che ogni anno viene premiato dalla RAI per i risultati ottenuti che superano regolarmente gli obiettivi economici prefissati, concordati con il Consiglio di Amministrazione.
Tradotto in numeri, dal bilancio consolidato del 2008 si rileva che su circa 3.210 milioni di euro, 1619 provengono dagli abbonamenti; nel 2009 su 2.728 milioni di euro, la quota abbonamenti è di 1.646 milioni.
Nessun Amministratore rinuncerebbe ai grandi risultati ottenuti da un numero esiguo di lavoratori che operano nell’unico interesse, quello della propria azienda.
Ancora più provocatorie appaiono poi le rassicurazioni date dalla Rai ai lavoratori.
Come è possibile sostenere che questa operazione riguarda solo la Funzione Centrale (che se è stata chiamata così ci saranno motivate ragioni) e non le Sedi Regionali? Come è possibile che si possa credere che tagliando la testa il resto del corpo possa continuare a sopravvivere?
È estremamente evidente che nessuna operazione di esternalizzazione sarebbe in grado di assicurare alla RAI gli stessi risultati economici a parità di costi e di interesse per la stessa RAI.
Poiché da anni l’Azienda denuncia i mancati ricavi dovuti al mercato della pubblicità, sulle cui regole non può intervenire direttamente e che ricadono nell’altro 49% dei ricavi, ci chiediamo come sia possibile che ora decida di rinunciare alla gestione diretta di quanto, al contrario, può controllare in termini di fatturato attraverso il lavoro, la sforzo e la professionalità dei propri lavoratori?
Rinunciare agli Abbonamenti significa rinunciare alla RAI, significa scegliere di dipendere da strategie operate da altri per sopravvivere.
Ribadendo che per i lavoratori della RAI tutti i settori sono strategici e che non ci sono settori Core e no Core, denunciamo la gravità di questa operazione che consideriamo preludio di morte di questa Azienda che riteniamo patrimonio culturale del Paese.

LE RSU DEGLI ABBONAMENTI DELLA RAI


giovedì 15 luglio 2010

Volantino sciopero 19 luglio



Il 19 luglio presidi territoriale e manifestazione nazionale, concentramento sede Rai, Via Cernaia (To), ore 10.00


La Rai sei TU, tu e tu…siamo tutti noi

Quando hanno chiuso i ponti mobili di Bologna
Sono rimasto in silenzio e non ho scioperato perché non ero uno di loro
Quando hanno esternalizzato il trucco, parrucco e costumi
Sono rimasto in silenzio e non ho protestato perché non li conoscevo
Quando hanno esternalizzato i servizi Ict, amministrazione e abbonamenti
Sono rimasto in silenzio e ho fatto gli straordinari perché non ero in quel settore
Quando hanno appaltato tutto il lavoro delle esterne
Sono rimasto in silenzio perché loro guadagnavano più di me
Quando hanno svenduto le torri trasmittenti e il lavoro dei miei colleghi di RaiWay
Sono rimasto in silenzio perché non mi riguardava
Quando hanno mandato via me,
non c'era più nessuno che potesse protestare, manifestare, scioperare con me per difendermi.

TU NON GIRARE LA TESTA
PROTESTA
MANIFESTA
SCIOPERA
PERCHE’ LA RAI SEI TU, LA RAI SIAMO TUTTI NOI!!!

Non accettiamo lo svuotamento dell’azienda, non accettiamo il declino del servizio pubblico radio televisivo.
La difesa del lavoro in Rai e anche la difesa della libertà di espressione e di informazione.


NO A TUTTE LE ESTERNALIZZAZIONI,
NO ALLA CESSIONI DI ATTIVITA’ PRODUTTIVE,
NO ALL’IMPOVERIMENTO DELLE PROFESSIONALITA’
NO AL RIDIMENSIONAMENTO DELLA CAPACITA’ PRODUTTIVA RAI,
NO ALLA RIDUZIONE DEI SALARI,
NO ALLA PRECARIETA’ ISTITUZIONALIZZATA,
NO AL PIANO INDUSTRIALE RAIcida

Tagliano sugli stipendi e sui lavoratori Rai per mantenere:
􀀹 compensi d’oro per conduttori e consulenti,
􀀹 appalti inutili,
􀀹 l’acquisto di format onerosi,
􀀹 il proliferare di incarichi dirigenziali pletorici.


NO AL PIANO INDUSTRIALE RAIcida

IL 19 LUGLIO DI LA TUA, SCIOPERIAMO



Scarica il volantino


Comunicato Slc Cgil Dir. Prod. Rm (15.07.2010)



COMUNICATO

Il giorno 12 luglio 2010, le OO.SS. Fistel Cisl, Uil.com Uil, Ugl Tlc, Snater e Libersind hanno incontrato la Rai, come previsto nel verbale di conciliazione del 6 luglio, dalla discussione è risultato:






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Roma, 15 luglio 2010
Slc Cgil Dir. Prod. Roma


lunedì 12 luglio 2010

Comunicato Segreteria Nazionale Slc Cgil (12.07.2010)



PERCHE’ NO, PERCHE’ LO SCIOPERO

La Slc Cgil ha reputato non fruttuosa la discussione sul Piano Industriale e insufficiente il contenuto del Verbale di Conciliazione sulle Procedure di Raffreddamento aperte:
- Contro l’impostazione del Piano Industriale;
- Contro gli sprechi e la cattiva gestione dell’azienda;
- Per il cambiamento degli indirizzi di governo e di gestione del Gruppo Rai.
Per dirla sinteticamente - il Verbale di Conciliazione è insufficiente perché le motivazioni su citate non hanno trovato soluzione nel testo condiviso da Rai e le altre OO.SS.. Quindi in linea con quanto definito nel Coordinamento Unitario del 14 giugno, e con le procedure di raffreddamento avviate unitariamente il 15 giugno 2010, abbiamo indetto lo Sciopero Generale della Rai. In ogni modo e per giorni abbiamo discusso con le altre organizzazioni sindacali per mantenere iniziative comuni, e crediamo di aver svolto coerentemente e fino in fondo il nostro compito.
Sfidiamo chiunque a trovare nel testo suddetto la risposta alle problematiche elencate.
Di seguito chiariamo per punti i motivi per cui il verbale è stato da noi reputato non ricevibili:
1) Dalla discussione da noi sviluppata con tutti, azienda e sindacati, avevamo inteso che la firma apposta in calce all’accordo sarebbe stata quella del Direttore Generale. Questo, a nostro avviso, avrebbe avvalorato la comunicazione di stop ai processi (in relazione al Piano Industriale) già avviati a tutte le strutture, oltretutto, manca un impegno preciso dell’azienda a dare comunicazione, noi avevamo chiesto una circolare interna, inviata a tutte le strutture aziendali.
2) Noi avevamo chiesto un primo incontro NO STOP. Incontro nel quale valutare la reale disponibilità aziendale alla modifica sostanziale del Piano Industriale. Tale nostra richiesta nel verbale è stata trasformata in un primo incontro serrato per poi finire nella solita calendarizzazione, modalità tipica Rai per far perdere linearità e sostanza alla discussione.
3) Mancano totalmente i temi sindacali. La calendarizzazione è fatta solo sui punti voluti dall’azienda e presenti nel Piano Industriale, oltretutto, definendo come unica necessità quella di giungere al “pareggio di bilancio 2012”. Le nostre richieste di parlare: degli appalti e consulenze, dell’incidenza che il contratto di sevizio ha sul perimetro aziendale e sul modello produttivo (cosa discussa unitariamente il 7 luglio con la Commissione di Vigilanza), e del modo con cui rilanciare la capacità produttiva e ideativa dell’azienda non hanno trovato collocazione.
4) Citando il verbale: “Con particolare riferimento al tema della revisione/razionalizzazione dei modelli organizzativi ed allo studio di aree di attività no core, indicati nel documento illustrato e consegnato alle OO.SS., l’Azienda conferma che verrà comunque salvaguardata l’occupazione, con le modalità che verranno definite attraverso il confronto tra le Parti. L’esodo dei dipendenti avverrà attraverso politiche di incentivazione consensuale; qualsiasi futura eventuale determinazione sarà preceduta dal confronto tra le Parti.”
Da parte nostra non è accettabile l’affermazione che vi sono in azienda AREE DI ATTIVITA’ NO CORE. Inserendo tale elemento nel verbale si da spazio all’idea che quelle funzioni possano considerarsi fuori dal perimetro aziendale e quindi esternalizzabili.
Inoltre, l’azienda in ogni luogo, anche per voce del Direttore Generale, ha negato gli esuberi, parlando di semplice incentivazione volontaria all’esodo. Nel verbale, a nostro avviso, si torna in dietro e si impegnano le OO.SS. in una discussione su una cosa che dovrebbe essere già definita!!!
In aggiunta ci preoccupa la frase finale: qualsiasi futura eventuale determinazione sarà preceduta dal confronto tra le Parti.” Elemento che instilla il dubbio che, sulla scorta del Piano Industriale, l’esodo incentivato potrebbe non essere sufficiente a portare la struttura aziendale in equilibrio. Tale affermazione lascia spazio all’idea che possa essere necessaria una ulteriore riduzione di personale con formule che necessitano della condivisione delle OO.SS.(mobilità?) In sintesi l’azienda si lascia la porta aperta per aprire procedure per la riduzione di personale e lo fa, tramite questo verbale, con la disponibilità dei sindacati firmatari.
5) Citando il Verbale:
“Nel corso degli incontri tematici le Parti verificheranno gli effetti delle incentivazioni, ai fini di un riequilibrio dei modelli produttivi dell’Azienda, valutando possibili modifiche sia organizzative che dei profili professionali.”
Noi non avremmo mai sottoscritto un verbale che si riproponesse di sostituire le figure professionali in uscita attraverso la modifica dei modelli produttivi e organizzativi e delle figure professionali.
La nostra richiesta era quella di aprire una discussione sulla compensazione delle professioni in uscita per evitare buchi nella produzione o l’introduzione di nuovi appalti. Invece dal ragionamento fatto si evince che: “in cambio delle uscite facciamo lavorare di più chi rimane magari pagandolo un po’ meno (vista la volontà di costituire un doppio regime contrattuale per i TD)”.
La discussione sui modelli produttivi e l’organizzazione del lavoro e le figure professionali, sono questioni rilevanti che non si debbono affrontare solo dalla prospettiva aziendale, ma anche con: la revisione ed il miglioramento della scala parametrale, la formazione e il continuo aggiornamento del personale, gli investimenti in nuove tecnologie, la riduzione degli appalti con la finalità di reinternalizzare il lavoro per la piena occupazione degli interni. Oltretutto tali temi sono contrattuali e non certamente affrontabili con una discussione che scaturisce con un Verbale di Conciliazione sul Piano Industriale.
6) Per concludere tra i punti in discussione si inserisce quello dei TD, a noi preoccupa questa associazione. La discussione sui TD era già stata avviata e certo non rientrava tra i temi presenti negativamente sul Piano Industriale, almeno non in esplicito. Oltretutto questo fa divenire la discussione sulla stabilizzazione un elemento di possibile riequilibrio economico generale.
Manca oltretutto una chiara menzione ed impegno alla contrattualizzazione dei TD fuori dai Bacini, verificheremo con attenzione le “promesse” aziendali.
Detto questo, noi crediamo di dover modificare i modi con cui questa azienda costruisce le relazioni sindacali, e di conseguenza il modo con cui gestisce i propri lavoratori.
Crediamo che questo possa avvenire grazie alla forza delle iniziative che con i lavoratori si metteranno in campo. A partire dallo Sciopero Generale della Rai indetto per 19 luglio (intero turno, blocco delle prestazioni aggiuntive).
Speriamo che le altre organizzazioni sindacali tornino sui loro passi e con noi rispondano con forza ad un Piano Industriale RAIcida.

Roma, 12 luglio 2010
Segreteria Nazionale Slc Cgil


Comunicato RSU RAI di Via Cernaia e C.so Giambone TO (8.7.2010)

Spett.le RAI Risorse Umane Avv.Meloni
Att.ne Segreterie nazionali
Fistel-CISL
Uilsic UIL
SNATER
UGL

e per cc. CGIL
Libersind

Considerato quanto affermato dal verbale di incontro del 6 luglio 2010 tra organizzazioni Sindacali in indirizzo e RAI in particolare al quarto paragrafo dove si sottoscrive che “L’Azienda conferma quanto comunicato nell’ambito del citato incontro (23 giugno 2010), ovvero che le linee guida contenute nel documento (linee guide del Piano Industriale) saranno oggetto di confronto con le O.O.S.S. nelle varie fasi di approfondimento ed analisi e comunque preventivi all’adozione di qualsiasi decisione attuativa, fermo restando l’obiettivo di pareggio del bilancio dell’esercizio 2012. A riguardo precisa inoltre che il tavolo nazionale è l’unico legittimato al confronto sulle materie trattate nel presente incontro, in applicazione di quanto previsto dal vigente protocollo di Relazioni Industriali” ed inoltre al paragrafo 6: “L’esodo dei dipendenti avverrà attraverso politiche di incentivazione consensuale, qualsiasi futura eventuale modifica sarà preceduta dal confronto tra le parti”.
Questa RSU domanda che credito si debba dare alle dichiarazioni del Sig. Comanducci e del Sig. Pagano che, durante l’incontro del 7 luglio 2010, tenutosi in Viale Mazzini nella Sala degli Arazzi, con i quadri Dirigenti della loro Vice Direzione hanno affermato che:
  • l’obiettivo del “4° cantiere” è il Cost-Saving che si raggiunge con l’esternalizzazione di Asset, Servizi e PERSONE;

  • verrà istituito un Comitato Guida costituito da rappresentanti della Direzione Generale, Risorse Umane, un Team leader (Pagano) e da un rappresentante delle Direzioni interessate, senza citare la presenza di una Rappresentanza Sindacale;

  • si richiede ai Direttori di avanzare contro-proposte al fine di evitare l’Outsourcing, salvaguardando comunque l’obiettivo di Cost-saving, entro la fine di luglio 2010;

  • la procedura pubblica di assegnazione dell’appalto dovrà avvenire entro la fine del 2011 e quindi la conclusione del processo entro la fine del 2012 per l’affidamento ad un operatore di mercato specializzato;

  • è stata fissata l’apertura, nella settimana del 12 luglio, del “4° Cantiere”.

Alla luce di quanto suddetto, le scriventi RSU chiedono ai sottoscrittori del verbale di incontro, in primis alla RAI, se tale comportamento non rilevi una scarsa considerazione del protocollo di Relazioni Industriali e se le assicurazioni relative alla possibilità di un confronto sui temi del cosiddetto “4° Cantiere” non siano in realtà un tentativo di guadagnare tempo, da parte dell’Azienda, mentre le procedure di Outsourcing vanno avanti unilateralmente violando il patto appena siglato.

Rileva inoltre che, in periodo di crisi organizzare un incontro con circa 100 tra Dirigenti e Quadri a Roma, per contraddire quanto sottoscritto da Risorse Umane, sia un inutile spreco di risorse preziose.

In attesa di un vostro sollecito riscontro, porgiamo i migliori saluti,

Le R.S.U. RAI di Via Cernaia e C.so Giambone TORINO


Comunicato Stampa (08.07.2010)



RAI: SLC/CGIL, CANCELLARE EMENDAMENTO CALDEROLI ATTO DI BUON SENSO

La maggioranza ha preferito un atto di buon senso scegliendo di cancellare l’emendamento Calderoli alla finanziaria. D’altronde, le molte prese di posizione e iniziative sindacali, in testa la forte partecipazione dei dipendenti Rai allo Sciopero Generale della CGIL del 25 giugno scaturivano anche dall’inaccettabile contenuto dell’emendamento.
La riduzione del costo del lavoro fino al 25%, prevista dall’emendamento e come già denunciato, sarebbe stato il colpo mortale alla Rai: avrebbe inevitabilmente condotto ad un taglio da 3000 a 3500 posti di lavoro, oltre che al completo ridimensionamento della struttura produttiva e ideativa.

Si potrebbe dire che la logica, da un lato, e la spinta impressa dalle organizzazioni sindacali dall’altro, hanno vinto sulla propaganda.

Rimangono tutti in piedi però i problemi relativi alla Governance dell’azienda e al Piano Industriale. Preoccupante è l’impianto del Piano Industriale che prevede: tagli, esternalizzazioni e cessioni che inevitabilmente condurrebbe ad un forte ridimensionamento del perimetro aziendale e della missione della società concessionaria del servizio pubblico radio televisivo. Per rispondere a questa impostazione dell’azienda la Slc Cgil ha indetto lo Sciopero Generale dei lavoratori Rai per il 19 di luglio.


venerdì 9 luglio 2010

Documento presentato durante l'audizione in Comm. Vigilanza Rai (7.7.2010)



DOCUMENTO SINDACALE
CONSEGNATO DURANTE L’AUDIZIONE IN COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI

Illustre Presidente,
Illustri Componenti della Commissione,
Da principio desideriamo ringraziarvi per averci concesso tale audizione.
Veniamo da voi, come richiesto con la nostra del 17 giugno, certi di trovare una interlocuzione per le questioni che riguardano la Rai e i lavoratori della Rai.
Le nostre organizzazioni, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil.com Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e, rappresentano circa 10.000 operai, impiegati e quadri dipendenti dell’Azienda.
A noi preme, in una difficile fase come è questa, trovare soluzioni e salvaguardare il lavoro e la qualità dei prodotti televisivi del Servizio Pubblico.
Sono a Voi noti i Documenti: Linee Guida del Piano Industriale 2010-2012, le Linee di Indirizzo per il nuovo Contratto di Servizio dell’Agcom, ed il vigente Contratto di Servizio 2007-2009.
Da questi elaborati vorremmo partire per esprimervi le nostre preoccupazioni.
In questi giorni forti tensioni stanno attraversando l’azienda, non sono solo i nostri sindacati ad avere una difficile dialettica con la Rai e con il suo Direttore Generale, anche Usigrai (Sindacato Giornalisti Rai) e Adrai (Associazione Dirigenti Rai) hanno espresso forti critiche sulle scelte gestionali che si stanno delineando.
Il Piano Industriale infatti, alla luce del sintetico documento a noi consegnato dal Direttore Generale Mauro Masi nell’incontro del 7 giugno 2010 non convince e anzi ci preoccupa.
Si parte da una visione tutta ragionieristica dei conti Aziendali, dimentichi della missione della Rai e del su citato Contratto di Servizio. Si parla di tagli orizzontali del costo del lavoro, senza analizzare profondamente i reali eccessi e senza prevedere una ricerca con le parti sociali di soluzioni equilibrate.
Vorremmo sottolineare la nostra contrarietà al fatto che il peso di eventuali azioni di riequilibrio del Gruppo Rai si scarichi soprattutto a danno dei lavoratori da noi rappresentati, individuando esternalizzazioni di mansioni o di fasi di lavoro, svuotando alcuni centri di produzione, mettendo in dubbio il mantenimento della proprietà della rete trasmittente, ridisegnando complessivamente il perimetro aziendale.



martedì 6 luglio 2010

Slc Cgil Nazionale Coordinamento Rsu Slc Cgil Rai Way (06.07.2010)



COMUNICATO RAI WAY

In data odierna apprendiamo con preoccupazione e stupore che il giorno 14 luglio, al primo punto del tentativo di conciliazione, ci sarà il futuro-destino di Rai Way.

Tale preoccupazione nasce dal fatto che, fino a pochi giorni fa unitariamente si era detto che:”La rete "radiotelevisiva Rai" è bene pubblico, è lo strumento fondamentale per la diffusione dell’ informazione e della “cultura” a tutti i cittadini. - non assisteremo passivamente ad operazioni che ripetono gli orrori delle privatizzazioni dell’ultimo decennio, con i conseguenti scenari sull’occupazione e sulla libera circolazione delle informazioni.” NIENTE è CAMBIATO da allora! Al contrario il Direttore Generale è corso in vigilanza per farsi approvare il piano industriale.

In uno scenario che guarda con attenzione alle new-technology, dove lo sviluppo e lo studio delle nuove piattaforme di trasmissione sono centrali per diffondere il prodotto televisivo, per noi, non esistono spazi per parlare di “Valorizzazione delle torri – cessione degli asset” ma di una “Rai Way società che può anche fornire all’esterno servizi di broadcasting “chiavi in mano””

Se, e temiamo sarà, confermata la volontà aziendale (ampiamente preannunciata dalla stampa) di alienare l’intero patrimonio di Rai Way (TORRI, FABBRICATI INDUSTRIALI, SALE APPARATI ecc.), costringendo il personale a lavorare IN APPALTO presso il nuovo proprietario/monopolista, il declino dell’intero Gruppo sarà irrevocabilmente segnato: erano oltre dieci anni che sentivamo parlare del destino della rete: ma da Crown Castle, a Telespazio, all’operatore unico mai avremmo ipotizzato una cosa del genere.

Di certo questo è solo il primo passo per la cessione definitiva: impossibili saranno gli spazi a “salvaguardia dell’occupazione”.

Ci rivolgiamo in particolar modo ai tecnici di Rai Way, alcuni dei quali impegnati come RLS, che ben conoscono le difficoltà e i limiti all’accesso presso i siti di terzi; com’è pensabile proseguire nella mission e portare almeno a termine la digitalizzazione? Perché l’azienda invece di tener conto del recupero degli appalti e del conseguente attivo di bilancio ottenuto grazie al sacrificio dei lavoratori, vuole cedere la rete?

Il timore è che si sia assestando un colpo mortale all’azienda: per questo chiediamo ai lavoratori che unitariamente hanno invocato una grande giornata di protesta, di partecipare allo sciopero del 19 Luglio.

Roma, 06 Luglio 2010
Slc Cgil Nazionale
Coordinamento Rsu Slc Cgil Rai Way


lunedì 5 luglio 2010

Comunicato Segreteria naz. Slc Cgil (05.07.2010)



SCIOPERO NAZIONALE RAI
CONTRO IL PIANO INDUSTRIALE


Dal giorno 23 giugno, data dell’incontro di conciliazione come previsto dalle Procedure di Sciopero (146/90 e accordi aziendali), abbiamo tentato di trovare una soluzione, discutendo sul come affrontare la “revisione” delle Linee Guida presentate dal Direttore Generale alle OO.SS.
In particolare, da subito, abbiamo chiesto di bloccare i processi avviati in linea con il Piano Industriale:
- l’azienda si sarebbe dovuta impegnare a non dare applicazione a nessuna determinazione, relativa al piano industriale, (dando comunicazione formale con circolare alle proprie strutture.
- Contestualmente, in linea con quanto detto, in segno di apertura e disponibilità, l’azienda si sarebbe impegnata a dare immediata indicazione a contrattualizzare i lavoratori a T.D. attualmente fuori bacino secondo i vigenti accordi sottoscritti in materia.
- l’azienda avrebbe dovuto confermare la salvaguardia dell’occupazione, e che l’esodo dei dipendenti sarebbe avvenuta attraverso politiche di incentivazione consensuale, con una valutazione tra le parti per un giusto riequilibrio delle professionalità (turnover).
- Si definisse subito la programmazione di un incontro no stop sul Piano Industriale per verificare la reale disponibilità aziendale alla modifica della sua struttura.
Tali nostre disponibilità a discutere, anche nel merito, non hanno trovato la “doverosa volontà di interlocuzione”.
La Rai ha presentato alle OO.SS. una proposta di conciliazione irricevibile, priva di punti fermi e di impegni concreti da parte dell’azienda ad interrompere l’attuazione UNILATERALE DEL PIANO INDUSTRIALE.
A noi questo piano Industriale non piace, non ci piace la sua filosofia: ”i sacrifici li fanno solo i lavoratori della Rai, mentre gli sprechi, le nomine inutili e gli sperperi possono proseguire all’insegna della spartizione politica”.
Per questo nelle prossime settimane svilupperemo assemblee su tutto il territorio nazionale, questo al fine di informare i lavoratori in preparazione dello SCIOPERO che si svolgerà il giorno 19 luglio 2010 (con blocco di tutte le prestazioni aggiuntive e straordinarie).
Diciamo no: ai tagli indiscriminati, alle esternalizzazioni e alle svendite del patrimonio della Rai.Vogliamo discutere seriamente della riduzione dei costi inutili, vogliamo un confronto serrato con una controparte disponibile a rivedere le proprie posizioni senza la continua melina di questi mesi.
Per far questo svilupperemo tutte le iniziative di lotta necessarie per dimostrare con la forza dei lavoratori le nostre ragioni.
Infine, il giorno 7 luglio, unitariamente incontreremo la Commissione di Vigilanza, in quell’occasione chiariremo i motivi per cui il Piano Industriale non è compatibile con il ruolo di servizio pubblico che riveste la Rai.

Roma, 5 luglio 2010
la Segreteria nazionale SLC-CGIL


Comunicato stampa (05.07.2010)



COMUNICATO STAMPA

SCIOPERO NAZIONALE RAI
CONTRO IL PIANO INDUSTRIALE


Slc/Cgil indice lo sciopero nazionale in Rai per il 19 luglio prossimo, contro un piano industriale che colpisce e mortifica solo ed esclusivamente i lavoratori, senza porre un freno a sprechi e nomine inutili, contro i tagli indiscriminati, le esternalizzazioni e le svendite del patrimonio della Rai.

Dall’incontro di conciliazione come previsto dalle Procedure di Sciopero, avvenuto il 23 giugno, abbiamo tentato di trovare una soluzione, discutendo la “revisione” delle Linee Guida presentate dal Direttore Generale alle OO.SS.

In particolare, da subito, abbiamo chiesto di bloccare i processi avviati in linea con il Piano Industriale, senza quindi applicare alcuna determinazione relativa al piano, contrattualizzando i lavoratori a tempo determinato fuori bacino, sostenendo incentivazione consensuale dell’esodo dei lavoratori e programmando un incontro per cercare di modificare il piano stesso.

La Rai ha presentato alle OO.SS. una proposta di conciliazione irricevibile, priva di punti fermi e di impegni concreti da parte dell’Azienda ad interrompere l’attuazione unilaterale del piano industriale.

Nelle prossime settimane saranno organizzate assemblee su tutto il territorio nazionale per informare i lavoratori in preparazione dello sciopero del 19 luglio.

Bisogna discutere seriamente della riduzione dei costi inutili, ed è ormai urgente un confronto serrato con una controparte disponibile a rivedere le proprie posizioni.

Il 7 luglio, in sede di audizione della Commissione di Vigilanza, saranno chiariti i motivi per cui il piano industriale non è compatibile con il ruolo di servizio pubblico della Rai.


Roma, 5 luglio 2010


domenica 4 luglio 2010

Articolo Il Sole 24 ore su Craipi




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