SLC CGIL Nazionale

lunedì 6 dicembre 2010

Mozione approvata (all'unanimità) dall'assemblea ADRAI del 25.11.2010

MOZIONE APPROVATA DALL’ASSEMBLEA DELL’ADRAI IL 25 NOVEMBRE 2010


L’Assemblea dei Dirigenti della Rai si trova a dover esprimere – ancora una volta e con ancora più decisione del solito – la sua forte e crescente preoccupazione per la situazione dell’Azienda.

PREOCCUPA il clima di scontro politico che e’ intorno all’Azienda.
Invece di affrontare i problemi strutturali prevale la logica del rinvio delle decisioni e un’interferenza sempre più accentuata del sistema dei partiti sulla vita dell’Azienda senza un punto di garanzia e filtro dell’autonomia del Servizio Pubblico.

PREOCCUPA la mancata definizione strategica di un perimetro delle attività della Rai.
Al momento si e’ parlato solo di esternalizzazioni e cessione di asset.
Il Piano Industriale presentato, infatti, non definisce nessuna alleanza industriale, limita l’intervento nel digitale al solo campo dell’offerta free con una indiscriminata moltiplicazione di canali a scarso budget, ipotizza la cessione di importanti asset aziendali al solo scopo di un ripiano finanziario della gestione corrente, ovvero ipotizza alcune aree di esternalizzazioni.
La base di partenza per la delineazione del piano medesimo sembra essere costituita da un mero obiettivo di pareggio dei bilanci, che sembra rendere il piano una semplice sommatoria di tagli, senza una prospettiva di scenari futuri e di alleanze.

PREOCCUPA la tempistica del Piano Industriale.
Esso riguarda il triennio 2010 – 2012 e appare lontano dal vedere la luce nella sua forma definitiva e, soprattutto, dal poter essere attuato in modo da poter realmente pervenire all’auspicato pareggio nel 2012.
Qualora si ritenessero congrue le misure previste, dall’outsourcing alle dismissioni degli immobili, esse necessiterebbero di molto tempo per poter essere concretamente attuate e lo stato delle decisioni sembra allontanare sempre di più la possibilità di un’attuazione compatibile con le dichiarate esigenze di recupero economico.

PREOCCUPA il tenore della circolare del 4 novembre scorso.
Si torna orizzontalmente a colpire voci già da anni coinvolte da tagli indiscriminati, che rischiano di provocare danni più che benefici.
Sia chiaro, l’Adrai è assolutamente d’accordo nel razionalizzare trasferte, consulenze, impegno di auto a nolo e molto altro, ma sarebbe ora di intervenire in modo mirato, con il coraggio, una volta per tutte, di andare a scovare le trasferte che non servono, le auto superflue e quant’altro, evitando di tagliare indiscriminatamente, col rischio di rinunciare a ciò che serve e mantenere ciò che, invece, è solo odioso privilegio.

PREOCCUPA il silenzio sulla natura giuridica della RAI
costretta a comportarsi come un ente pubblico in un contesto spietato, contro competitori con le mani totalmente libere.

PREOCCUPA che a tutti vengano chiesti sacrifici
anche alle parti più deboli dell’Azienda, ma che i volumi di lavoro degli appaltatori esterni che realizzano programmi per la RAI rimangano sostanzialmente inalterati.

PREOCCUPA l’emergere di fenomeni di spesa incontrollata.
Al di là delle responsabilità dei singoli, per cui auspichiamo un rapido accertamento della verita’, essi dimostrano smagliature e incapacità di controllo di tali inaccettabili episodi.

PREOCCUPA che siano disattesi gli impegni
a valorizzare il personale interno riconoscendo la qualifica di dirigenti ai colleghi che da tempo svolgono le relative attivita’ e funzioni e sui quali l’ADRAI aveva fornito disponibilita’ addirittura a discutere dei percorsi retributivi, pur di far ottenere loro la meritata qualifica.
L’ADRAI si e’ sempre opposta in ogni sede e occasione alle immissioni dall’esterno che mortificano i colleghi e rappresentano comunque un aggravio dei costi aziendali.

PREOCCUPA una certa rassegnazione del Vertice Aziendale.
Non e’ pensabile che il problema del canone sia una variabile indipendente (esogena) dell’equazione per risolvere la mancanza di risorse della Rai.
Un’evasione quasi pari al 30% ed un impegno Rai negli ultimi cinque anni che esorbita di circa 1 miliardo di euro il limite delle risorse destinate alle attivita’ di servizio pubblico, come certificato dalla societa’ di revisione dei bilanci, necessitano di interventi decisi sul piano istituzionale, utilizzando strumenti specifici che esistono nel nostro ordinamento e non di generiche lamentele.

PREOCCUPA il clima di tensione sindacale.
Nella storia della Rai ci sono stati altri momenti di tensione, ma mai si era arrivati a minacciare provvedimenti che mettono in discussione i posti di lavoro, attraverso esternalizzazioni, esuberi, blocco del turn over etc.
A conclusione
L’Assemblea dei Dirigenti,

APPROVA

La linea e l’operato del Direttivo esposti nella relazione del Presidente e la presente mozione

DELIBERA

1. di dare mandato al Direttivo e al suo Presidente di compiere gli atti necessari, nell’interesse dell’Azienda e qualora valutato opportuno, per attivare la procedura per il recupero degli importi dovuti dal Governo per le attività di servizio pubblico che esorbitano dall’importo del canone
2. di dare mandato al Direttivo di proseguire la trattativa per la riforma del sistema di assistenza sanitaria aziendale
3. nell’impossibilità di aderire allo sciopero indetto dalle OO.SS. per il giorno 10 dicembre p.v. e fermo restando l’impegno di lealta’ dei Dirigenti nei confronti dell’Azienda, di devolvere ciascuno una somma concordata a TELETHON in segno di solidarieta’ nei confronti della protesta dei lavoratori.

Roma, 25 novembre 2010


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