SLC CGIL Nazionale

mercoledì 7 marzo 2012

Comunicato Slc Cgil nazionale (7.3.2012)






COMUNICATO



UNITI SI VINCE
non lasciamoci dividere!

In una fase delicata come questa, chiudere un contratto che non abbia una larga base di consenso e che non risponda ad un equilibrio tra parte normativa ed economica, non sarebbe in linea con le motivazioni che hanno dato vita alle iniziative sindacali di questi lunghi mesi, e per questo, oltre a raggiungere un risultato parziale, si rischierebbe di disperdere una esperienza fondamentale anche per il futuro sindacale dei lavoratori della Rai.

Dobbiamo saper evitare le divisioni. Un contratto che laceri il tessuto sociale, il giorno successivo ci lascerebbe nel peggiore degli scenari: il fronte sindacale e dei lavoratori spaccato, un'azienda capace di mettere in campo iniziative simili o peggiori di quelle proposte da Masi o dalla Lei con il Piano Industriale e quello di Risanamento, una conseguente capacità di reazione ridotta.

La polemica di queste ore tra lavoratori fa semplicemente il gioco della controparte che, va riconosciuto, ha saputo cogliere quegli elementi di interesse soggettivo che stanno minando la compattezza del fronte sindacale. Proprio per questo, crediamo che il clima vada rasserenato, riportando i ragionamenti al contesto, individuando con chiarezza chi ci ha condotti a questo punto e chiedendo all'azienda che non solo le "maestranze" paghino la mala gestione, ma che tutti partecipino con un cambiamento del comportamento ed un contributo economico.

Va sottolineato che se oggi non abbiamo subìto lo smembramento dell'azienda è grazie all'azione sindacale e all'unità dei lavoratori. Due anni di lotte e di conflittualità, due scioperi unitari con partecipazione superiore all'80% hanno dato un segnale fortissimo ai vertici Rai e alla politica. Siamo convinti che questo patrimonio non vada assolutamente disperso.

Sarebbe quindi opportuno evitare la rincorsa dei singoli testi di proposta aziendale, non definitivi e per questo non produttivi di effetti.

Abbiamo già affermato che la proposta aziendale sulla parte economica, anche limata dalla discussione del 29 febbraio e 1 marzo, è insufficiente e non sottoscrivibile, soprattutto per il peso dei tagli che in alcuni settori divengono punitivi. Questo è uno dei motivi che giovedì mattina ci hanno fatto ritenere l'ipotesi d'accordo non sottoscrivibile, senza contare l'idea avventuristica di siglare la parte economica senza aver definito il testo della parte normativa e quello relativo alle delibere aziendali del 29 novembre.

In questi giorni abbiamo tenuto toni pacati, non perché non avessimo forti pulsioni, ma perché abbiamo ritenuto fondamentale mantenere quella lucidità e quel clima che ci potessero consentire, come abbiamo detto nel nostro precedente comunicato, di verificare la possibilità di rimuovere le rigidità aziendali e ricercare soluzioni più avanzate, provando, in questo modo, a raggiungere unitariamente un'intesa equilibrata e soddisfacente per tutti.

Nella giornata di ieri abbiamo svolto il nostro coordinamento nazionale, poi, come abbiamo già affermato, proporremo, in tempi strettissimi, alle altre sigle una riunione di segreteria unitaria, per valutare tutti insieme, prima di qualsiasi determinazione, le modalità con cui proseguire.

Non vogliamo fornire a nessuno motivi per rompere il fronte sindacale. Deve essere chiaro che si sta provando fino in fondo a costruire un contratto economicamente congruo per tutti e a strutturare la parte normativa (appalti, consulenze e apprendistato) in modo tale da poter garantire il futuro dell'azienda riducendo gli sprechi, aumentando i controlli e gli investimenti. Si sta tentando, in linea con quanto contrastato nelle mobilitazioni, di annullare o ridimensionare gli effetti delle delibere su riprese esterne, Rai Internazionale, Rai Way, bilinguismo, garantire la tutela dei lavoratori a TD con la piena applicazione dell'accordo di luglio, e sancire definitivamente il rientro dell'outsurcing.

Sono, queste, tutte questioni fondamentali che non possono essere sottratte alla discussione o cancellate in nome della fretta o della rissa generalizzata. La sensazione è che a qualcuno faccia comodo la confusione che consente di proporre soluzioni semplificanti. Noi siamo convinti che nella semplificazione qualcuno ci perda sempre, e crediamo che la Rai dovrà valutare attentamente se mantenere una posizione così dura e generare, quindi, la ripresa della conflittualità.

Per questo diciamo a tutti che bisogna mantenere i nervi saldi, non lasciarsi distogliere da quello che è l'interesse generale e sostenere l'azione sindacale. In qualsiasi caso, anche per consentire di superare eventuali timori di forzature e scelte non condivise, ci sentiamo di rassicurare tutti che, se nelle prossime ore si arrivasse alla sottoscrizione di un'ipotesi d'accordo/contratto, ci impegneremo a garantire la consultazione democratica, dando la possibilità ai lavoratori di pronunciarsi sui testi prima che questi siano attuati.

Nell'eventualità in cui non si raggiungesse una ipotesi d'accordo sarà necessario, ovviamente, riavviare la lotta e ci permettiamo di dire che anche in questo caso la fiducia, il consenso, la partecipazione e l'unità del fronte sindacale saranno fondamentali per arrivare ad un risultato più avanzato e contrastare l'attuazione delle delibere.

Roma, 7 marzo 2012

SLC-CGIL NAZIONALE







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