SLC CGIL Nazionale

lunedì 27 febbraio 2012

Comunicato Segreterie Nazionali SLC – CGIL, FISTEL - CISL, UGL – Telecomunicazioni, SNATER, LIBERSIND. CONF. SAL (2.2.2012)

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COMUNICATO
Le scriventi OO.SS.  in seguito al confronto con la RAI del 1 febbraio e alle informazioni ricevute, anche attraverso la consegna delle delibere, come definito nel verbale d'incontro del 26 gennaio u.s., sono costrette a rilevare l'assenza di una reale volontà di modificare le determinazioni aziendali.
All'incontro, presenti i vicedirettori generali Comanducci e Marano, oltre alla Direzione R.I. e Direzione Produzione, per affermazione stessa degli interlocutori, la discussione è stata più diretta al convincimento della bontà  delle scelte aziendali piuttosto che ad un reale confronto.
Pertanto, le OO.SS. ribadendo la propria contrarietà all’impostazione generale assunta con le delibere adottate dal CDA in data 29 novembre 2011 e l'assoluta e netta contrarietà a qualunque ipotesi di cessione di asset strategici riferibili alle attività di diffusione svolte da Raiway e su questo ricordiamo al Direttore Generale di dare attenzione alla sollecitazione del coordinamento nazionale di Rai Way, per evitare ogni alibi a chi vuol far apparire il sindacato soggetto conservatore, definiscono le proprie posizioni e disponibilità:
- L’attività delle riprese esterne è strategica e direttamente riferibile al  core business aziendale e per tale motivo non è ipotizzabile il suo smantellamento o  il pesantissimo ridimensionamento, che inevitabilmente incrementerebbe il ricorso agli appalti di produzione.
Questo, oltretutto alla luce di un dichiarato risparmio, irrisorio rispetto ai valori economici posti in gioco in quella realtà produttiva e raggiungibile attraverso una semplice operazione di cost saving sul fronte degli appalti in linea con quanto operato nell’ultimo periodo.
Ciò premesso il Sindacato è disposto a confrontarsi su ipotesi che prevedano nuovi modelli produttivi che abbiano lo scopo di  efficientare, modernizzare e consentire adeguate economie.
Inoltre, accoglie positivamente l'ipotesi, ancora non definita in Consiglio, di far rientrare alcune produzioni di fiction, quale cifra di maggior impegno produttivo.
Tale condivisibile esperienza, avviabile gradualmente attraverso un modello sperimentale, permetterà all'azienda di effettuare i tagli sui costi della fiction già annunciati in circa 100 milioni (prova che il lavoro interno, quando qualificato, costa meno dell'esterno).
Ciò potrebbe costituire un  tentativo di internalizzare un asset  importante da presidiare con  nuove professionalità e capacità produttive.- La produzione di Rai Italia è una attività che la Rai svolge da molto tempo, da segnalare alcune trasmissioni “storiche” sia radiofoniche che televisive con notevoli risultati di ascolti e gradimento.
Non sfugge però a nessuno l'esigenza di migliorare, ottimizzare e adeguare un modello produttivo ed editoriale che non ha certo brillato per efficienza e qualità.
Inutile e forviante discutere sulle responsabilità, il tema è invece come non smontare ma anzi rilanciare un asset fondamentale per il servizio pubblico.
Impensabile per la Rai abbandonare la produzione internazionale e non comunicare la realtà ed identità Italiana sia ai Paesi del bacino del mediterraneo, con la chiusura di Rai Med, sia al resto del mondo, dove i nostri concittadini migrati attendono giusta attenzione. 
Alla luce di questo si ritiene possibile un confronto sulla riconsiderazione dell’offerta internazionale, distribuita su tutta l’offerta digitale della Rai, fermo restando la contemporaneità della discussione per giungere ad una adeguata collocazione (distaccamento) e salvaguardia delle professionalità attualmente impegnate su Rai Italia, 
in attesa che il C.d.A. approvi i nuovi canali per l’estero (All News e Made in Italy).
- Completano il ragionamento sull'asset internazionale gli uffici di corrispondenza.
Anche su questo c'è la disponibilità a ragionare di modifica dei modelli, della riduzione dei costi relativi alle strutture, c’è la disponibilità all'accompagnamento morbido dei lavoratori considerati in eccesso  (soprattutto in conseguenza della riduzione dei Corrispondenti) verso una nuova occupazione, mentre c’e’ disaccordo nell'abbandono di alcune aree strategiche del mondo, solo per ipotetici risparmi, 2 fra tutte, Russia e India.
Di difficile comprensione anche, la chiusura drastica di Rai Corporation proprio nell'anno delle elezioni presidenziali negli Stati  Uniti, anno in cui i risparmi ottenibili con l’assegnazione del servizio ad Agenzie esterne non sarebbero sostanziali, dato l’aumento di lavoro da svolgere fino a novembre.  Su questo punto il Sindacato ha ottenuto dalla controparte aziendale l’impegno a formulare ai lavoratori di RAI Corporation, una offerta di ricollocazione lavorativa in RAI.
Alla luce dell’affermazione della riduzione del numero dei corrispondenti e della loro ricollocazione geografica, il sindacato propone che quest’anno di transizione possa e debba essere utilizzato per impostare il futuro della presenza Rai negli Stati Uniti, non più “ombelico del mondo” ma ben presidiati con 3 Corrispondenti.
- È doveroso procedere rapidamente al rinnovo del contratto, 25 mesi di vacanza pesano enormemente sui redditi da lavoro, soprattutto in una fase di crisi e di aumento di tasse e inflazione,.
Vanno trovate le risorse necessarie a tale impegno. I lavoratori hanno contribuito in maniera determinante alla riduzione dei costi e all'incremento della produttività, colmando scelte sbagliate e buchi organizzativi, non è immaginabile raggiungere il pareggio di bilancio sottraendo 60 milioni dalle tasche dei lavoratori senza considerare la pendenza contrattuale.  Su questo tema ed in particolare sulla congruità delle risorse economiche messe in campo per il rinnovo del CCNL nei suoi vari capitoli ( P.d.R, una-tantum di vacanza contrattuale, minimi di stipendio), il Sindacato ha ottenuto dalla RAI una dichiarazione di disponibilità che consente di riavviare la trattativa sugli aspetti di natura salariale.Inoltre il rinnovo del CCL Rai è assolutamente fondamentale per ridurre gli sprechi e per migliorare il funzionamento dell'azienda. Rilanciamo l'idea, respinta dall'azienda nel mese di luglio 2011, di definire regole stringenti sull'utilizzo degli appalti e delle consulenze, con un impegno esigibile dal sindacato per la piena utilizzazione delle risorse interne. 
Disponibili anche, da subito, a riavviare, su base di concretezza, la commissione paritetica per valutare gli appalti in essere e le modalità di assegnazione, disponibili a valutare il congruo utilizzo delle consulenze.
A questo si unisce l'esigenza di reperire nuove risorse, di colmare quelle carenza in aree produttive e non solo, per proseguire una missione chiaramente definita nel contratto di servizio, questo lo si può fare, oltretutto riducendo i costi, dando la disponibilità ai sindacati di regolamentare l'apprendistato professionalizzante e con esso l'intero mercato del lavoro in Rai, acquisendo nel CCL quando descritto per punti nell'accordo del 29 luglio 2011.
Disponibili a discutere di modelli produttivi e figure professionali, nella direzione di consolidare il lavoro interno e renderlo efficiente.
Chiariamo, da subito, che per il giorno 7 febbraio Le OO.SS, hanno convocato il coordinamento nazionale unitario e che in quell'occasione le considerazioni da noi svolte in questo documento e la sintesi di quanto discusso in data 1 febbraio saranno oggetto di confronto con le delegazioni.
È chiaro che se non dovessero intervenire impegni aziendali rilevanti per la prosecuzione della discussione, per quello che abbiamo sottoscritto il 26 gennaio, le scriventi OO.SS si riterranno liberi di proseguire nelle iniziative di lotta già definite ed annunciate nel coordinamento unitario dell'11 gennaio 2012.
Il Sindacato, è convinto di aver messo in campo tutte le disponibilità possibili e, diversamente da altri soggetti aziendali, di aver seguito una linea di coerenza finalizzata alla tutela dei lavoratori.
Non si può chiedere al sindacato di  essere notaio di scelte fatte senza coinvolgimento preventivo né di essere disponibile a scambi impropri tra salario, diritti e futuro dell'azienda.
Roma, 2 febbraio 2012

Le Segreterie Nazionali
SLC – CGIL , FISTEL- CISL, UGL – Telecomunicazioni, SNATER ,  LIBERSIND. CONF. SAL   


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