SLC CGIL Nazionale

venerdì 7 agosto 2009

Comunicato Slc Cgil (06.08.09)



RAI: SLC/CGIL, ORA AZIENDA INVESTA SUI LAVORATORI

Slc/Cgil ha incontrato oggi, insieme alle altre organizzazioni sindacali, il Direttore Generale della Rai Masi.
Siamo perplessi sia sulla tardiva convocazione delle organizzazioni sindacali che sui contenuti del documento presentato dall’azienda e su cui sarà possibile confrontarsi solo a settembre. Troppo poche le spiegazioni fornite da Masi e dal Vice-Direttore Generale Leone.

La rinuncia al contratto con Sky, ormai irrecuperabile, lascia sul campo 350 milioni di euro in 7 anni che nel breve termine non potranno essere recuperati attraverso la pubblicità, vista la crisi del mercato, le difficoltà tecnologiche per la trasmissibilità del digitale terrestre e il non completo sviluppo di TivùSat.

Il Direttore Generale afferma di aver proposto a Sky un contratto per 60 milioni di euro l’anno a fronte del solo pacchetto RaiSat, cui Sky avrebbe controproposto 50 milioni l’anno per tutte le reti Rai.

La Rai afferma che con le scelte del legislatore sul digitale terrestre la concorrenza di Sky si fa sempre più mordente, ragion per cui, anche alla luce della scarsa offerta economica, si è scelto di costruire una propria piattaforma satellitare/digitale con Mediaset e La7. In qualsiasi altro paese, privo di un evidente conflitto di interessi, questa sarebbe stata una mera scelta commerciale, più o meno condivisibile negli effetti sul bilancio aziendale e sui lavoratori.

Il dubbio che sorge è che l’invocato “effetto trascinamento” dei canali generalisti e tematici Rai, negato a Sky, possa invece riprodursi gratuitamente sulla piattaforma TivùSat a favore del concorrente Mediaset (e di altre emittenti minori) e dei suoi otto nuovi canali (Mediashopping, Boing, Iris, Class News, BBC World, Coming Soon, Sport Italia e Sport Italia 24).

Accogliamo positivamente l’affermazione relativa alla tenuta occupazionale per i dipendenti di RaiSat, anche per i contratti a termine. Ma non accetteremo un rinnovo che stanzi solo 16/18 milioni di euro per i lavoratori (50/60 euro nel biennio) con la scusa della contingente crisi. Questo è il vero investimento da fare, visto che la Rai sopravvive come servizio pubblico grazie alla professionalità e alla voglia di fare dei sui dipendenti.

Ci prefiggiamo a settembre, sentiti i lavoratori, di sviluppare una discussione attenta con l’azienda per seguire con attenzione i percorsi professionali dei lavoratori, anche quelli precari.

Roma, 6 agosto 2009




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