SLC CGIL Nazionale

giovedì 12 gennaio 2012

Comunicato Stampa (12.01.2012)


SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTEL - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM – UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
UGL – Telecomunicazioni Unione Generale Lavoro - Telecomunicazioni
SNATER Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori
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RAI: SINDACATI, AL VIA REFERENDUM PER SFIDUCIARE IL CDA E DIRETTORE GENERALE

Slc Cgil, Fistel CISL, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal, riuniti nel coordinamento nazionale dei delegati Rai, hanno deciso di proseguire le iniziative di mobilitazione.

Durante le recenti festività si sono concretizzati i primi effetti del Piano di "risanamento" dei vertici aziendali: la chiusura di Rai Corporation con il preavviso di licenziamento per 40 lavoratori della sede di New York, la chiusura degli uffici di corrispondenza di Mosca e Montevideo con ulteriori 8 licenziamenti, oltre alla chiusura di Rai internazionale con la difficoltà di ricollocazione di 90 lavoratori. Questa è stata la risposta conflittuale dell'azienda all'enorme partecipazione allo sciopero del 22 dicembre!

Ciò conferma ancora una volta l'inadeguatezza dei vertici aziendali che, totalmente sordi alle proposte e alle proteste sindacali, proseguono nell'applicazione del Piano Industriale Masi 2010/2012, in pieno spregio della funzione di servizio pubblico della Rai.

Non è bastato al CdA determinare la perdita di programmi fondamentali dal punto di vista qualitativo ed economico, il non aver intaccato né le clientele né gli sprechi che si realizzano soprattutto attraverso appalti e consulenze. Il management persevera nell'intento di ridurre la capacità produttiva e ideativa dell'azienda, desideroso di fare cassa vendendo asset strategici, quali le torri trasmittenti, e abbandonando spazi di mercato fondamentali per realizzare una operazione contabile di breve respiro. Ne è ulteriore segnale la mortificazione degli investimenti e del personale, condizione che inevitabilmente la Rai pagherà a partire dal 2012.

Contro queste scelte, oltre tutte le iniziative già annunciate, che culmineranno a febbraio con una grande assemblea pubblica, si è deciso concretamente, attraverso un referendum di tutti i lavoratori Rai, di sfiduciare i vertici aziendali che hanno dimostrato di non avere alcuna sintonia con il tessuto aziendale, e che, anche se in alcuni casi provengono dalla stessa Rai, determinano il proprio agire in funzione di interessi che nulla hanno a che fare con la Rai e con la funzione di servizio pubblico.

Per questo dal mese di gennaio si predisporranno banchetti e presidi in tutte le sedi Rai per consentire ai lavoratori di rispondere al quesito referendario. L'esito della consultazione sarà reso pubblico attraverso una conferenza stampa, e sarà consegnato al Ministro dell'Economia Tesoro e Finanze, per la sua funzione di azionista unico della Rai.

Roma,12 gennaio 2012


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