SLC CGIL Nazionale

mercoledì 20 maggio 2009

Comunicato stampa Slc Cgil 19.05.09

RAI: SLC/CGIL, COSTI ECCESSIVI PER CONSULENZE E APPALTI ESTERNI

Slc/Cgil esprime forte preoccupazione per la condizione del lavoro in Rai.


“Ritenevamo che, dopo il fondamentale accordo sui Tempi Determinati (4 giugno 2008) con cui stabilizzare migliaia di lavoratori precari, si fosse giunti ad una “normalizzazione” delle forme contrattuali – così una nota della Segreteria nazionale SLC/CGIL.

“Invece, abbiamo assistito all’abnorme crescita in questi ultimi mesi dell’utilizzo dei “consulenti” (a collaborazione e con emissione di fattura): in molti casi lavoratori che svolgono identica mansione dei dipendenti a tempo indeterminato, ed alla crescita di appalti, che forniscono prodotti completi in ambito editoriale o manodopera nella produzione. Una situazione che ripropone con forza il tema precarietà, con la necessità di regolarla il prima possibile per evitare che si degeneri nuovamente.”

“Rimangono allarmanti i costi delle migliaia di collaborazioni esterne che la Rai ogni anno utilizza, molte delle quali evidentemente mascherano lavoro subordinato. Numerosi i casi di spropositati compensi riconosciuti ai collaboratori, al di fuori da ogni logica di mercato, con pesanti ricadute sulle casse dello stato ma anche sulla tenuta del lavoro regolare in azienda.”

“Tutto questo alla luce dei continui rinvii per chiudere il Contratto Nazionale, scaduto da più di 15 mesi, fermo anche per la difficoltà di trovare una soluzione proprio su una più attenta regolamentazione degli appalti e la gestione delle forme contrattuali in azienda.”

“Da oltre due mesi abbiamo richiesto un incontro per i canali satellitari di RAISAT: la situazione incerta sulla tenuta occupazionale ci preoccupa anche in rapporto alla posizione assunta nei confronti di Sky. In alternativa al contratto con Sky, la Rai dovrebbe essere in grado di produrre nuovi contenuti e nuovi programmi uscendo dalla numerazione della piattaforma Sky. Noi siamo certi delle potenzialità e della professionalità dei lavoratori dell’azienda, vorremmo però avere da parte della Rai chiarimenti e certezze per il servizio pubblico televisivo e per le donne e gli uomini che vi lavorano.”

Roma, 19 maggio 2009

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